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Culturalista:
vede lo sviluppo cognitivo e l'articolazione dei processi di
apprendimento e di costruzione della conoscenza come "modellati" dai contesti
culturali in cui si producono. realtà culturamente situata e
L'apprendimento/insegnamento è inteso come una
distribuita attraverso la concreta interazione con artefatti, strumenti e sistemi simbolici
processo condiviso e
presenti in un determinato contesto di formazione e anche come un
socialmente costituito attraverso la progressiva partecipazione a determinati campi del
sapere e della conoscenza.
Si possono disegnare itinerari di "apprendimento cognitivo", "apprendimento
cooperativo", "insegnamento reciproco" che vedono i soggetti in formazione partecipare
attivamente alla definizione e alla co-gestione di esperienze educative in cui si viene ad
apprendere insieme.
Capitolo 5
A partire dal Settecento si sviluppa il costruttivismo, secondo cui la realtà non è data dalla
conoscenza ma è "costruita", man mano che viene conosciuta, attraverso strutture
cognitive.
Gergen prospettiva esogena
mette in luce il contrasto tra che rimanda a teorie della
conoscenza che riconoscono la priorità del mondo esterno nella spiegazione del processo
prospettiva
attraverso il quale ha origine il conoscere umano (orientamento empirista) e
endogena che rimanda a teorie della conoscenza che riconoscono tale preminenza ai
processi mentali (razionalismo). Ed è proprio nella prospettiva endogenica che prende
corpo il costruttivismo.
Per comprendere il costruttivismo bisogna rendersi conto dell'ambiguità dell'uso
realtà:
ordinario del termine da un lato ci si riferisce alla realtà interna vista come la "cosa
in sé" di Kant; dall'altra c'è la realtà esterna che va costituita tramite l'esperienza.
Inoltre, la conoscenza è vista non solo come strutture concettuali, azioni e operazioni
mentali, ma anche come modelli di azione e di pensiero che si sono rivelati fallimentari.
realtà conoscenza,
Il costruttivismo parte dalla complessità e ambiguità dei termini e
evidenziando come la realtà e il mondo esterno siano da presentarsi come fenomeni
esperenziali, i quali non possono essere indipendenti dal soggetto. Quindi, non esistono
né alcun soggetto separato dalla realtà, né alcuna realtà preesistente all'atto della
conoscenza, in quanto è quest'ultimo che la costruisce. Piaget
I maggiori riferimenti teorici per il costruttivismo sono dati da e dalla sua
"epistemologia genetica": con Piaget, il luogo della conoscenza non si situa né nel
soggetto, né nell'oggetto, ma nell'interazione tra soggetto e oggetto. Ciò che si trova
all'origine di tutto è l'azione.
La conoscenza, quindi, era trattata come una mappatura di azioni e di operazioni
concettuali.
Nel costruttivismo piagetiano, la conoscenza non è un'immagine riflessa del mondo reale,
ma una costruzione prodotta dall'attività cognitiva del soggetto in relazione con la realtà.
Mente e mondo sono in stretta relazione, in quanto la mente organizza il mondo,
organizzando sé stessa. Per percepire e conoscere il mondo siamo obbligati a dargli una
forma. Non formuliamo così una teoria del mondo, ma una teoria dell'organismo che crea
per sé stesso una teoria del mondo.
Quindi, ciò che chiamiamo conoscenza ha una funzione adattiva e le strutture di
conoscenza, le teorie cui il soggetto fa riferimento non altro che strumenti di adattamento
ai contesti ambientali con cui egli si trova ad interagire. Non c'è alcun modo al di fuori
dell'esperienza soggettiva in quanto è proprio qui che si crea e si modifica il mondo
stesso. Conoscere significa elaborare ipotesi interpretative della realtà,
un'interpretazione del mondo che ci consente di muoverci e spostarci in esso. Il soggetto
diventa inventore della realtà, che assume molteplici forme e facce a seconda delle
interpretazioni che ne sono date.
Adattamento, apprendimento e conoscenza sono in stretta relazione: l'apprendimento si
definisce in quanto funzione adattiva, ma iniziamo ad apprendere solo quando la
conoscenza precedente fallisce nel condurci dove vogliamo andare richiedendo di
costruire nuove ipotesi.
Secondo l'approccio costruttivista di impostazione piagetiana la conoscenza deriva
assimilazione accomodamento,
dall'interazione dinamica tra i 2 processi: e una procedura
di costruzione attiva di modalità adattive funzionali ad una migliore "viabilità" cognitiva
nell'ambito dei diversi contesti esperenziali. Apprendere significa costruire e/o
decostruire personali strutture di conoscenza sulla base di particolari ipotesi
interpretative della realtà.
Nella prospettiva pedagogica bisogna riconoscere che nell'ambito dei processi di
apprendimento/insegnamento si ha sempre a che fare con soggetti che portano con sé un
bagaglio sostanziale di conoscenza. Il principale obiettivo pedagogico è operare in
funzione della trasformazione di precedenti strutture di conoscenza in modo da indurre
alla riflessione sulle proprie strutture di conoscenza per una conoscenza progressiva, mai
fissa ma sempre aperta a nuove interpretazioni. Una conoscenza, che ha valore
strumentali, deve essere pratica, esperenziale, non formale. E' anche continuamente
costruita, validata o smentita. Mai stabile e immodificabile.
La comunicazione e la mediazione didattica non sono più modalità di trasmissione di
conoscenze, ma come istanze funzionali alla costruzione e promozioni dello sviluppo
delle competenze funzionali.
L'apprendimento è un'attività costruttiva che gli stessi studenti devono realizzare. Il
compito dell'educatore non è quello di dispensare conoscenza ma di fornire agli studenti
opportunità ed incentivi per costruirla. Lo studente rappresenta una figura centrale, un
agente epistemico che esperisce, interpreta il mondo e costituisce la sua conoscenza.
Von Glasersfeld, nella sua interpretazione del costruttivismo, chiarisce che il
soggettivismo è un elemento imprenscindibile. L'interpretazione che si dà
dell'esperienza è un'interpretazione soggettiva e individuale: una cosa è asserire che le
persone vedono le cose come noi; altro è dire che il mondo è proprio così come lo
vediamo.
conoscenza
La si configura come una realtà temporanea, sempre frutto della relazione di
un soggetto e del suo ambiente. L'apprendimento si propone come un complesso processo
autoregolato di contrasto tra modelli personali del mondo preesistenti e nuovi insight
discrepanti.
La linea costruttivista del costruttivismo sociale ha cercato di integrare una prospettiva
esogena (riconoscendo la priorità del mondo esterno, costruzione sociale nei processi
attraverso cui si produce la conoscenza) e endogena. Il mondo e la realtà non vengono
oggettivamente dati, ma vengono costruiti dal soggetto che li interpretano, se li
rappresentano. La realtà si dà, quindi, come un insieme di fatti, oggetti, relazioni, insieme
di significati quotidianamente negoziati sul piano interindividuale.
Le funzioni sociali e gli adulti rappresentano i mediatori della realtà e si offrono come le
prime categorie cognitive a disposizione del soggetto. I processi cognitivi ed apprenditivi
si giocano nel campo delle significazioni sociali, reti attribuzionali di significati socio-
culturalmente determinati. Se la realtà è una "costruzione sociale" lo sono anche
l'apprendimento e le strutture di conoscenza che si realizzano nel contesti formativi
formali, non formali, informali.
In questo contesto sono interessanti dal punto di vista pedagogico i concetti di
cooperative learning community of learning:
e apprendimento come processo di
cooperazione, attraverso cui diversi oggetti mettono in comune differenti risorse
cognitive e strutture di conoscenza allo scopo di costruire nuove e diverse ipotesi
interpretative della realtà.
Cooperative Learning: metodologia di scambio, confronto e condivisione delle
proprie conoscenze interpretative.
La dimensione soggettiva si intreccia a quella intersoggettiva. Il sociale rappresenta uno
stimolo necessario e imprenscindibile per lo sviluppo individuale. Garantisce oggettività
e validità alle strutture di conoscenza elaborate sia a livello individuale, sia attraverso il
conflitto e la negoziazione sociale. La dimensione sociale permette il confronto con la
dimensione personale (costruttivismo sociale).
Capitolo 6 Pepper.
Il contestualismo si sviluppa intorno al Novecento con il lavoro di La prospettiva
contestualista ha messo in rilievo la dipendenza ecologica dell'azione umana, dove eventi
e azioni sono interpretati come momenti attivi, dinamici ed evolutivi nell'ambito di una
realtà in continuo cambiamento. Il contesto non deve essere visto come una struttura
esterna, ma in stretta relazione con il soggetto in attività. Il soggetto e l'apprendimento
sono imprenscindibili dal contesto.
La posizione contestualista è caratterizzata da 4 linee guida:
Riconoscimento della natura processuale di ogni attività umana.
1. L'attività umana non si sviluppa in un vuoto sociale ma è situata in contesti storici
2. e sociali fatti da significati e relazioni.
Tutte le attività umane sono in costante evoluzione e trasformazione in rapporto
3. ai contesti in cui vengono a situarsi.
I prodotti della scienza sono specifiche costruzioni contestuali.
4.
Il contestualismo si articola secondo 2 linee euristiche: entrambe indagano le azioni
umane e le sostengono come realtà contestualmente situate.
Descrittiva:
evidenzia le caratteristiche storiche e situazionali.
Funzionale:
evidenzia le cause, le influenze e le implicazioni con una focalizzazione
sulle modifiche e sulle trasformazioni che vi sono inscritte.
Bronfenbrenner individua una pluralità di dimensioni che chiarisce la nozione di
contesto.
Microsistema:
insieme di caratteristiche e relazioni di 1 setting strettamente
connesso al soggetto.
Mesosistema:
insieme di legami e processi tra 2 o più setting.
Exosistema:
dimensione di legami e processi tra 2 o più setting distanti dal
soggetto.
Macrosistema:
insieme di micro, meso ed exosistema.
Il contesto è da intendersi come prodotto integrato di tutti gli elementi in questione:
soggetti situati in trame di relazioni sociali che si collocano in un setting fisico in continua
evoluzione nel tempo. Ne deriva una realtà essenzialmente sociale, dettata dai soggetti
ch