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SOMMATORIE E SEQUENZIALI, CHE PROGREDISCE VERSO METE FINALI.
Il comportamento dell’insegnante condiziona quello del soggetto che apprende e può assumere
caratteristiche analoghe a quelle del condizionamento rispondente e operante. L’insegnamento
comportamentista ORIENTA ALL’ESPLORAZIONE, affinchè il meccanismo di apprendimento per
prova ed errore sia convogliato in forme strutturate di istruzione e nello stesso tempo motiva
incuriosendo.
L’insegnamento è una forma di CONDIZIONAMENTO E DI MODELLAGGIO. Il comportamento
di chi apprende è determinato dai rinforzi esterni e non dalle motivazioni intrinseche individuali; per
modellare il comportamento occorre, da parte dell’insegnante, un continuo monitoraggio teso a
correggere le risposte inesatte prima che si consolidano. Ciò può avvenire attraverso l’esercizio,
insieme al rinforzo e alla verifica.
La pratica attraverso l’esercizio ( learning by doing) è un momento molto importante
dell’insegnamento, la pratica rende lo studente in grado di trasferire da un compito all’altro le abilità
acquisite. La pratica può risultare controproducente se le risposte che vengono rinforzate
attraverso l’esercizio sono quelle non corrette; per questo le fasi di valutazione e di esame devono
svolgersi con frequenza. Le regole del processo di modellaggio sono l’analisi e la scomposizione
del compito da apprendere, il progresso per piccoli passi, il rinforzo positivo immediatamente
successivo ad ogni risposta operativa, il controllo delle conseguenze e l’aumento delle probabilità
di remissione della risposta.
Condizioni dell’apprendimento sono che le informazioni siano presentate un poco alla volta, che
chi apprende sia monitorato regolarmente, acquisendo una continua consapevolezza dei propri
risultati e soprattutto che sia in grado DI APPRENDERE DA SOLO : l’AUTONOMIA è un valore
riconosciuto in quanto forma di autocontrollo, forma di modellaggio dei comportamenti autogestita
da chi apprende.
Nei modelli neocomportamentisti, il modellaggio si esprime come APPRENDIMENTO PER
OSSERVAZIONE DA MODELLO, apprendimento per imitazione, come apprendimento semplice,
nel quale i soggetti ripetono i comportamenti osservati senza comprenderne il significato. L’effetto
modellante è dipendente dalla tipologia del modello cui viene fatto riferimento e l’ambiente è il
denominatore comune della relazione apprendimento-insegnante.
Il modello di istruzione di tipo trasmissivo-imitativo considera l’apprendimento un processo in cui la
conoscenza si trasmette da chii insegna a chi apprende. Gli assunti teorici di base di questo tipo di
istruzione tradizionale presuppongono una implicita considerazione del soggetto come colui che
“non sa”,che vuole imparare ciò che deve imparare. A un modello di insegnamento trasmissivo fa
spesso da opposto un modello di apprendimento subordinato, nel senso che al soggetto che
apprende si richiede solo di acquisire.
L’apprendimento di tipo imitativo concorre a delineare una forma di apprendistato in cui
l’informazione nuova viene introdotta progressivamente e in modo abile dal formatore esperto che
ne ha acquisito padronanza attraverso la pratica di ripetizione.
Il modello imitativo nella relazione apprendimento/insegnante effettua una sottile distinzione tra
CONOSCENZA PROCEDURALE( knowing how) e CONOSCENZA
PROPOSIZIONALE( knowing that) e le considera entrambe un obiettivo perseguibile attraverso
la riproduzione di percorsi apprenditivi trasmessi, mostrati e dimostrati nel passaggio
generazionale.
Il comportamentismo è stato indicato come un sistema di insegnamento TEACHER-CENTERED,
centrato sulla figura dell’insegnante nella classe e sulla passiva ricezione delle informazioni.
La metodologia preferita è la DIDATTICA FRONTALE/TRASMISSIVA
MODELLO ADULTO CENTRICO, magistro centrico
TAVOLE TASSONOMICHE : scale di apprendimento, fatte per gradi. Il docente deve progettare in
modo preciso perché gli apprendimenti avvengono per step.
CAPITOLO SECONDO : LA SCIENZA DELLA MENTE
A partire dagli anni 40 vi furono nuovi mutamenti culturali che aprirono la strada per la
nascita di una scienza della mente che fosse in grado di spiegare la conoscenza umana
attraverso lo studio del funzionamento dei processi mentali. Già all’inizio del Ventesimo
secolo si erano prefigurati modelli alternativi a quelli comportamentisti : la psicologia della
Gestalt che considerava la percezione soggettiva della realtà regolata da leggi di
strutturazione che colgono forme totali in un atto intuitivo (insight). Negli studi
sull’apprendimento delle forme si valorizzava il momento dell’intuizione e della
ristrutturazione del campo ; si valorizzava quindi L’APPRENDIMENTO INTUITIVO e il
PENSIERO PRODUTTIVO , ossia la scoperta personale di soluzioni euristiche.
L’apprendimento è un processo, perché ha inizio dal livello percettivo e si sviluppa fino al
pensiero complesso, non è sommatorio : il soggetto apprende quando intuisce come
ristrutturare la situazione problematica. La totalità del fenomeno osservato ne determina e
ne spiega le componenti, il modo il cui le parti sono viste è determinato dalla
configurazione del tutto e non l’inverso. La valorizzazione della sintesi conoscitiva, della
globalità del processo apprenditivo e della complessità dell’apprendimento furono tutti
elementi che concorsero alla composizione dei modelli dell’apprendimento cognitivisti.
Vi fu l’avvento della TEORIA DELL’INFORMAZIONE e il crescente progresso sia nelle
tecnologie informatiche che nelle conoscenze neuro scientifiche. La teoria
dell’informazione fornì una base scientifica allo studio dei sistemi di comunicazione,
stabilendo che il principale criterio da rispettare per facilitare il passaggio di un
informazione tra un mittente e un ricevente doveva risiedere nella misura della lunghezza
della rappresentazione del messaggio e poteva essere isolato dal contenuto del
messaggio stesso. La scienza cognitiva ha “dominato” per circa 50 anni ( dagli anni 40 agli
anni 90 del 900) e ha riunito sotto il suo segno campi diversi come la filosofia, la
psicologia, l’antropologia.
All’interno della scienza cognitiva vi furono due grossi filoni di pensiero con obiettivi e
metodologie diverse :
L’approccio COMPUTAZIONALE considera la mente quale calcolatore elettronico
1. sequenziale, programmabile e operante su simboli; quale processore di
elaborazione nel quale l’attività gestionale delle informazioni avviene in termini
sistematici (analogia con il computer)
Gli approcci NEURALI alla ricerca sulla funzionalità della mente manifestavano
2. interesse per il funzionamento del sistema nervoso degli organismi viventi e per le
basi neurofisiologiche del pensiero( approccio cibernetico)
Mentre i modelli dell’elaborazione della informazione prevedevano che il sistema cognitivo
elaborasse i dati in entrata(input) in seguito alla stimolazione ambientale, per poi produrre
una o più risposte in uscita(output), i modelli della teoria della comunicazione affermavano
che sarebbe stato possibile esemplificare il passaggio comunicativo in una formula che
prevedesse un mittente e un ricevente e il cui buon esito fosse garantito dal feedback
ossia il meccanismo di retroazione della risposta allo stimolo. Il feedback fu l’elemento che
complessificò il modello della teoria della comunicazione.
I MODELLI SIGNIFICATIVO-ELABORATIVI
L’approccio computazionale nasceva dalla ideazione di una macchina semplice in grado di
eseguire qualsiasi calcolo concepibile e ogni sorta di programma che potesse essere
espresso in un codice binario.il complemento psicologico di questo approccio si espresse
nelle teorie cognitive( o della elaborazione dell’informazione) accumunate dal tentativo di
comprendere la mente umana nei termini dei processi mentali che contribuiscono
all’esecuzione di un compito cognitivo. L’attività mentale è costituita da COMPONENTI
( entità funzionali dinamiche) di elaborazione dell’informazione e va studiata attraverso di
essa : se i comportamentisti studiavano il comportamento, i cognitivisti lo utilizzavano
sperimentalmente per la verifica di condizioni interne presupposte per la conoscenza. Il
costrutto della cognizione si contrappose a quello della associazione stimolo-risposta e gli
studi sul condizionamento ambientale lasciarono il posto a quelli sulla PERCEZIONE
INDIVIDUALE dell’ambiente. Nella prosp cognitivista i fenomeni psichici sono PROCESSI
globali e complessi. L’apprendimento è un processo elaborativo e , con l’insegnamento, un
processo organizzativo che si basa su meccanismi di comprensione e di attribuzione di
significati. Il pensiero astratto è l’unica forma di operatività intellettuale ritenuta in grado di
fornire soluzioni a problemi complessi. Le procedure operative da svolgere per la
risoluzione di problemi sottostanno a regole predefinite, la cui acquisizione è preliminare
rispetto all’attuazione di un compito : esse rappresentano i criteri funzionali per intere
classi di risposte.
I concetti di acquisizione di regole e di rappresentazione mentale sono cardini
dell’interpretazione cognitivista del funzionamento della mente. I modelli
rappresentazionali sono modelli che usano rappresentazioni di dati per modellare
l’organizzazione delle conoscenze
I modelli significativo- elaborativi sono espressamente SIMBOLICI: fanno cioè capo a
sistemi concettuali di riferimento culturalmente definiti poiché partono dal presupposto che
gran parte della rappresentazione e della comunicazione umana abbia luogo attraverso
sistemi di simboli, sistemi di significato che racchiudono unità di informazione. I modelli
significativo-elaborativo sono SISTEMATICI E LOGICI, una logica euristica che è la stessa
che regola il funzionamento del calcolatore elettrico. Quest’ultimo analizza le informazioni
e reimposta le procedure elaborative secondo una logica predefinita per il buon esito dei
risultati, EURISTICA, che nasce dallo studio degli algortmi disegnati per il problem solving
e si basa sul modello di esplorazione per prova ed errore.
I modelli significativo-elaborativi si svolgono secondo PROCEDURE SEQUENZIALI di
operazioni semplici e implicano differenti livelli di analisi, da quelli elementari a quelli di
ordine superiore e complessi come testimonia il diagramma di flusso di broadbent nel
1954( l’informazione entra attraverso i sensi, viene riposta in una memoria a breve termine
e filtrata selettivamente prima di entrare in un modulo elaborativo del sistema a capacità
limitata.) questo dimostrava la presenza di fasi e di sequenze stadiali nell’elaborazione
cognitiva e stabiliva il principio della limitata capacit&ag