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La conoscenza, quindi, era trattata come una mappatura di azioni e di operazioni

concettuali.

Nel costruttivismo piagetiano, la conoscenza non è un'immagine riflessa del

mondo reale, ma una costruzione prodotta dall'attività cognitiva del soggetto in

relazione con la realtà. Mente e mondo sono in stretta relazione, in quanto la

mente organizza il mondo, organizzando sé stessa. Per percepire e conoscere il

mondo siamo obbligati a dargli una forma. Non formuliamo così una teoria del

mondo, ma una teoria dell'organismo che crea per sé stesso una teoria del mondo.

Quindi, ciò che chiamiamo conoscenza ha una funzione adattiva e le strutture di

conoscenza, le teorie cui il soggetto fa riferimento non altro che strumenti di

adattamento ai contesti ambientali con cui egli si trova ad interagire. Non c'è

alcun modo al di fuori dell'esperienza soggettiva in quanto è proprio qui che si

crea e si modifica il mondo stesso. Conoscere significa elaborare ipotesi

interpretative della realtà, un'interpretazione del mondo che ci consente di

muoverci e spostarci in esso. Il soggetto diventa inventore della realtà, che

assume molteplici forme e facce a seconda delle interpretazioni che ne sono date.

Adattamento, apprendimento e conoscenza sono in stretta relazione:

l'apprendimento si definisce in quanto funzione adattiva, ma iniziamo ad

apprendere solo quando la conoscenza precedente fallisce nel condurci dove

vogliamo andare richiedendo di costruire nuove ipotesi.

Secondo l'approccio costruttivista di impostazione piagetiana la conoscenza

deriva dall'interazione dinamica tra i 2 processi: assimilazione e accomodamento,

una procedura di costruzione attiva di modalità adattive funzionali ad una

migliore "viabilità" cognitiva nell'ambito dei diversi contesti esperenziali.

Apprendere significa costruire e/o decostruire personali strutture di conoscenza

sulla base di particolari ipotesi interpretative della realtà.

Nella prospettiva pedagogica bisogna riconoscere che nell'ambito dei processi di

apprendimento/insegnamento si ha sempre a che fare con soggetti che portano

con sé un bagaglio sostanziale di conoscenza. Il principale obiettivo pedagogico

è operare in funzione della trasformazione di precedenti strutture di conoscenza

in modo da indurre alla riflessione sulle proprie strutture di conoscenza per una

conoscenza progressiva, mai fissa ma sempre aperta a nuove interpretazioni. Una

conoscenza, che ha valore strumentali, deve essere pratica, esperenziale, non

formale. E' anche continuamente costruita, validata o smentita. Mai stabile e

immodificabile.

La comunicazione e la mediazione didattica non sono più modalità di

trasmissione di conoscenze, ma come istanze funzionali alla costruzione e

promozioni dello sviluppo delle competenze funzionali.

L'apprendimento è un'attività costruttiva che gli stessi studenti devono realizzare.

Il compito dell'educatore non è quello di dispensare conoscenza ma di fornire agli

studenti opportunità ed incentivi per costruirla. Lo studente rappresenta una

figura centrale, un agente epistemico che esperisce, interpreta il mondo e

costituisce la sua conoscenza.

Von Glasersfeld, nella sua interpretazione del costruttivismo, chiarisce che il

soggettivismo è un elemento imprenscindibile. L'interpretazione che si dà

dell'esperienza è un'interpretazione soggettiva e individuale: una cosa è asserire

che le persone vedono le cose come noi; altro è dire che il mondo è proprio così

come lo vediamo.

La conoscenza si configura come una realtà temporanea, sempre frutto della

relazione di un soggetto e del suo ambiente. L'apprendimento si propone come

un complesso processo autoregolato di contrasto tra modelli personali del mondo

preesistenti e nuovi insight discrepanti.

La linea costruttivista del costruttivismo sociale ha cercato di integrare una

prospettiva esogena (riconoscendo la priorità del mondo esterno, costruzione

sociale nei processi attraverso cui si produce la conoscenza) e endogena. Il mondo

e la realtà non vengono oggettivamente dati, ma vengono costruiti dal soggetto

che li interpretano, se li rappresentano. La realtà si dà, quindi, come un insieme

di fatti, oggetti, relazioni, insieme di significati quotidianamente negoziati sul

piano interindividuale.

Le funzioni sociali e gli adulti rappresentano i mediatori della realtà e si offrono

come le prime categorie cognitive a disposizione del soggetto. I processi cognitivi

ed apprenditivi si giocano nel campo delle significazioni sociali, reti

attribuzionali di significati socio-culturalmente determinati. Se la realtà è una

"costruzione sociale" lo sono anche l'apprendimento e le strutture di conoscenza

che si realizzano nel contesti formativi formali, non formali, informali.

In questo contesto sono interessanti dal punto di vista pedagogico i concetti di

cooperative learning e community of learning: apprendimento come processo di

cooperazione, attraverso cui diversi oggetti mettono in comune differenti risorse

cognitive e strutture di conoscenza allo scopo di costruire nuove e diverse ipotesi

interpretative della realtà.

§ Cooperative Learning: metodologia di scambio, confronto e condivisione delle

proprie conoscenze interpretative.

La dimensione soggettiva si intreccia a quella intersoggettiva. Il sociale

rappresenta uno stimolo necessario e imprenscindibile per lo sviluppo

individuale. Garantisce oggettività e validità alle strutture di conoscenza

elaborate sia a livello individuale, sia attraverso il conflitto e la negoziazione

sociale. La dimensione sociale permette il confronto con la dimensione personale

(costruttivismo sociale).

Capitolo 6

Il contestualismo si sviluppa intorno al Novecento con il lavoro di Pepper. La

prospettiva contestualista ha messo in rilievo la dipendenza ecologica dell'azione

umana, dove eventi e azioni sono interpretati come momenti attivi, dinamici ed

evolutivi nell'ambito di una realtà in continuo cambiamento. Il contesto non deve

essere visto come una struttura esterna, ma in stretta relazione con il soggetto in

attività. Il soggetto e l'apprendimento sono imprenscindibili dal contesto.

La posizione contestualista è caratterizzata da 4 linee guida:

1. Riconoscimento della natura processuale di ogni attività umana.

2. L'attività umana non si sviluppa in un vuoto sociale ma è situata in contesti

storici e sociali fatti da significati e relazioni.

3. Tutte le attività umane sono in costante evoluzione e trasformazione in rapporto

ai contesti in cui vengono a situarsi.

4. I prodotti della scienza sono specifiche costruzioni contestuali.

Il contestualismo si articola secondo 2 linee euristiche: entrambe indagano le

azioni umane e le sostengono come realtà contestualmente situate.

§ Descrittiva: evidenzia le caratteristiche storiche e situazionali.

§ Funzionale: evidenzia le cause, le influenze e le implicazioni con una

focalizzazione sulle modifiche e sulle trasformazioni che vi sono inscritte.

Bronfenbrenner individua una pluralità di dimensioni che chiarisce la nozione

di contesto.

§ Microsistema: insieme di caratteristiche e relazioni di 1 setting strettamente

connesso al soggetto.

§ Mesosistema: insieme di legami e processi tra 2 o più setting.

§ Exosistema: dimensione di legami e processi tra 2 o più setting distanti dal

soggetto.

§ Macrosistema: insieme di micro, meso ed exosistema.

Il contesto è da intendersi come prodotto integrato di tutti gli elementi in

questione: soggetti situati in trame di relazioni sociali che si collocano in un

setting fisico in continua evoluzione nel tempo. Ne deriva una realtà

essenzialmente sociale, dettata dai soggetti che hanno proprie storie e memorie.

La focalizzazione sul contesto è da intendersi come una focalizzazione sulle

relazioni che i soggetti hanno intrattenuto ed intrattengono con il mondo fisico e

culturale di appartenenza, assumendo un ruolo attivo.

I processi apprenditivi e cognitivi si producono sempre in un particolare setting e

contesto. Questi processi avvengono in relazione a:

§ Forze culturali: istituzioni politiche e credenze sociali che influenzano

comportamento e obiettivi dei soggetti.

§ Forze locali: risorse e persone (casa, famiglia, scuola, lavoro).

§ Forze personali: abilità, caratteristiche, competenze e conoscenze di cui il

soggetto è portatore, che influenzano le scelte e le conoscenze apprenditive dei

soggetti. Fattori endogeni (influenze e caratteristiche genetiche individuali) e

fattori esogeni (esperienze personali) sono ugualmente importanti nel

determinare le attività che i soggetti scelgono di intraprendere.

Le abilità nei processi di apprendimento e costruzione sono prodotte da una

mutua e reciproca influenza di elementi biologici e contestuali e in questo caso

parliamo di contestualismo evolutivo.

L'intervento educativo si configura come un intervento di "sincronizzazione" e

"monitoraggio" di forze in specifici contesti di apprendimento. I questo gioco di

forze (culturali, locali e personali) il soggetto ha un ruolo attivo, allo scopo di

acquisire una gestione il più possibile consapevole dei propri processi di

apprendimento e costruzione della conoscenza.

Nella prospettiva contestualista, il soggetto e l'ambiente sono considerati come

un unico sistema.

§ Person-plus : un'unica unità di apprendimento nell'ambito della quale viene a

costituirsi il processo apprenditivo.

Poiché l'apprendimento è da intendersi come processo "situato" e "distribuità"

bisogna evidenziare che ogni esperienza è un'esperienza unica.

Capitolo 7

La prospettiva del culturalismo è stata delineata da Bruner alla fine degli anni '80.

Bruner afferma: "L'apprendimento ed il pensiero sono sempre situati in un

contesto culturale e dipendono sempre dall'utilizzazione di risorse culturali".

Molti studi hanno focalizzato l'attenzione sui contesti socioculturali in cui si

realizza lo sviluppo cognitivo, sia sui codici e sui sistemi simbolici attraverso cui

si esprime la configurazione cognitiva individuale.

La configurazione intellettuale umana viene interpretata come processo che si

evolve nell'ambito delle relazioni prodotte in stretto rapporto con le

configurazioni contestuali e gli elementi di mediazione culturale in essi presenti.

La comunicazione e l'apprendimento si fondano sul linguaggio e gli strumenti

intellettuali di una determinata cultura.

Ogni realtà esperenziale ha necessariamente bisogno di essere in

Dettagli
A.A. 2016-2017
27 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Universitaria92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Modelli e processi formativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Ariemma Lucia.