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FASI PROFESSIONALIZZAZIONE IN ITALIA

• 45/60 inserimento as negli enti assistenziali

• 60/70 sviluppo servizi territoriali

• 90 in su aumento servizi e diffusione del managerialismo

Prima fase: periodo fascista

• Diffusione lavoro sociale di fabbrica

• Epoca fascista ( assistente sociale fascista)

• Lavoro negli enti assistenziali e previdenziali

Seconda fase : secondo dopoguerra e il

congresso di tremezzo (anni 40)

• Secondo dopguerra: separazione professione con passato fascista.

• Competenza degli as. Di riformare il sistema assistenziale ; riconoscimento della

professione da parte del congresso di tremezzo

• Anni 40 istituzione CNAS – trasformato in ANAS. Unire la comunità professionale.

Istituzione Comitato italiano x il ss : scopi promozionali e di intgr. Internazionale.

• Anni 40 primo convegno nazionale as : obiettivi: autonomia

professione/perfezionamento tecnico e riconoscimento giuridico

Anni 50

• Aumento enti assistenziali x una moltitudine di categorie assistibili

• Tentativo degli as di contrastare l’atteggiamento clientelare dell’ente

attraverso il case work ; lavoro sul singolo

Anni 60

• Sviluppo sistema assistenziale

• Aumento assistenti sociali

• Dell’orto: potenzialità dell’as all’interno dell’organizzazione : atteggiamento

democratico; tecnica specializzata;discrezionalità

Forme di collocamento dell’as all’interno degli

enti

• Burocratizzazione + diffusa

• Politizzazione strumentalizzazione

• Autonomia

• Cio nonost. Si assiste a uno sviluppo e informazione di tecniche

metodologiche Anni 70

• Stagione delle norme e riforme

• Scioglimento enti assistenziali con dpr 616/1977

• Sviluppo partecipazione cittadini e servizi ( nuovi operatori )

• Gerarchia ridotta ; + informalità

• > autonomia operatori

• Emergere di nuove professioni ( psicologo /educatore)

• Scaglia: emergere di movimenti sociali -> solidarietà : > aumento valore professioni

sociali Anni 80

• Riconoscimento dellla formazione universitaria dpr 14 /1987

• Maturazione disciplinare Anni 90

• Passaggio da welfare state a welfare mix

• Riforma ssociali 328/2000 art 22

• Nuove modalità di intervento: lavoro di rete e in rete

• Community care e case manager

• + complesso formale e gerarchico

• Meno autonomia; rispettare le scelte degli organi di governo/ crisi delle risorse.

Criticità e rischi

professione

Autorità professionale

• Capacità del professionista di diagnosticare il bisogno e valutarne l’entità

• Necessità del professionista di «controllare» i bisogni dell’utente

• Rischio di porsi in una situazione «Up» rispetto all’utente.

• Necessità condivisione del potere per empowerment

Sanzione dell comunità

• Problema del costruire una competenza esclusiva perché i problemi di cui si

fa carico fanno fanno parte della vita quotidiana

• Compiti impropri ( burocratici ) necessità distinzione attività di carattere

burocratico e quelle professionali

• Riserva di competenze sommaria

• Necessità di fare chiarezza sulle competenze professionali di ogni operatore

Autonomia professionale

• Speranza: libertà da giudizio esterno e controllo delle conoscenze

• Rischio contrasto con attività burocratica e organi politici ( m.istituzionale)

• Autonomia necessaria al m.professionale compromessa dal m.istituzionale (

regole e norme che riducono i margini di manovra)

• Autonomia = >responsabilità? Non sempre. Spesso una maggiore

responsabilità è data dalla richiesta dei vertici della gerarchia

Trivellato e lorenz: managed professionals

• Necessità di coniugare m. Istuzionale con m. Professionale e sociale.

• Rischi: necessità di proporre modifiche e metodi all’ente ( m. Professionale)

che però può entrare in contrasto con quello sociale.

Fargion : rapporto tra la professione e

l’organizzazione

• freidson: forme di controllo x studiare le relazioni:

• Burocrazia

• Consumerism

• Professionalism

Conflitti che si possono creare

• Il conflitto classico ( scott) contrasto tra m. Istituzionale e mandato

professionale e sociale. Rinunciare al mandato sociale sarebbe come

limitarsi ad essere semiprofessione

• Necessità di una maggiore autonomia sia verso la professione che verso gli

utenti .

• Bouquet: necessità di allontanarsi da quelle pratiche irrispettose degli utenti

invito a interrogarsi sulle pratiche istituzionali

Gouldner : distinzione tra burocrazia

gerarchica e burocrazia professionale

• Burocrazia gerarchica: conformità alle disposizioni dei superiori

• Burocrazia professionale: abilità necessarie all’espletamento dell’incarico

• Colarusso: presenza del servizio sociale condiziona le organizzazioni che si

differenziano in : burocrazia rappresentativa o impositiva . In alternativa ci

possono essere entrambi i modelli: as collocati a diversi livelli

dell’organizzazione. ( buroprofessionisti )

Evans e harris : > controllo amministrazione <

autonomia professionisti

Lipsky : capacità degli as di resistere al

controllo grazie alla discrezionalità

Dominelli: perdita di potere decisionale in seguito

allo sviluppo del managerialismo burocratizzato

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
33 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Baltimora11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione e amministrazione dei servizi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Ilari Cristina.