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CAPITOLO 13: RETI SOCIALI E NETWORK
13.1 Le reti di relazione
Perché all’interno dell’esercito più potente del mondo e di una nazione leader nei diritti civili (società americana) sipossono sviluppare comportamenti così distanti dalle convenzioni internazionali sul trattamento dei prigionieri di guerra?Cosa può spiegare tanta ferocia e disprezzo dei principi più elementari?
• Una prima spiegazione/motivazione è stata da Thomas Bouchard che affermò che le scoperte continuano a suggerireun’influenza molto forte dei fattori genetici su tutti i tratti della personalità: l’idea che le persone agiscano guidatesolo dal proprio interesse, spinti solo dalle proprie caratteristiche, preferenze e attitudini individuali è alla base delprincipio “dell’individualismo metodologico” (teoria disposizionale), per cui ogni azione è un’azione individuale.Quindi, anche il
Il funzionamento delle organizzazioni collettive andrebbe spiegato come il risultato complesso dell'azione di individui isolati.
Il prof. Zimbardo, invece, la pensa diversamente: "al di là delle caratteristiche individuali, ogni decisione è influenzata dalle situazioni: pressioni sociali, costrizioni di gruppo, regole e potere. L'intuizione che si cela dietro questa diversa interpretazione è che le persone non agiscono quasi mai in isolamento, ma all'interno di contesti e ambienti che, attraverso pressioni, influenze e condizionamenti, contribuiscono profondamente a determinare i comportamenti. Al contrario, dunque, la teoria situazionale o contestuale si fonda sulla consapevolezza dei limiti di cognizione e razionalità individuali e del ruolo giocato, entro questi limiti, da tutto quanto avvolge le capacità cognitive degli individui e ne determina o ne condiziona le scelte.
13.2 Lo spazio relazionale
La vita di tutti i giorni si
Realizza all'interno di contesti sociali, alcuni più istituzionali e formalizzati, altri più spontanei, come un gruppo di amici: in tutti questi contesti una caratteristica comune è il fatto che gli individui instaurano relazioni di molteplice natura:
- Alcune relazioni sono generate direttamente dagli individui, altre relazioni e interazioni riflettono, invece, il funzionamento formale delle organizzazioni. Lo spazio sociale in cui si svolge la nostra esistenza si configura come un insieme di universi paralleli di relazioni, in taluni casi indipendenti, in altri interconnessi.
L'insieme delle relazioni che connettono gli individui è definito network: ma cosa c'entrano i network relazionali con il dualismo tra spiegazioni disposizionali e spiegazioni situazionali?
- Il contesto all'interno del quale i comportamenti possono essere plasmati o fortemente influenzati può essere composto di regole e principi, ma anche di relazioni.
Nella ricerca esiste un'altra prospettiva, denominata Theory of Networks: in sintesi, mentre la Network theory si focalizza sugli effetti generati dai network relazionali, la Theory of Networks si pone domande come: come e perché nascono le relazioni? Come evolvono le relazioni e i network?
13.3 Quanto ci influenzano le reti di relazioni?
Le relazioni sono, dunque, un potente meccanismo di influenza sociale e di modifica dei comportamenti:
- In generale, sappiamo che quanto più siamo socialmente distantida fonti di comportamento tantomeno possiamo essere influenzati da esse. Stanley Milgram utilizzò questo concetto in un famoso esperimento, proponendo l'idea dei "gradi separazione", che indica quanti passaggi di persona in persona dobbiamo fare per raggiungere qualcuno: analizzando i risultati della sua ricerca osservò una lunghezza media di sei passaggi. Nacque così l'idea dei gradi separazione: al giorno d'oggi, l'influenza delle relazioni appare sempre più rilevante in ragione della crescita esponenziale dell'interconnessione tra le persone, i sistemi, le società, le economie. Infatti, i processi sociali si manifestano in un mondo sempre più "piccolo" dove i gradi separazione tra le persone e gli attori sociali si riducono e le idee si diffondono con una velocità e una scala impensabili solo pochi anni fa. Da qualche tempo è nata una nuova "scienza dei network" che ha
Dunque, se le reti sociali contemporanee permettono di dimostrare l'esistenza di un mondo molto più piccolo e raggiungibile di quanto non appaia a prima vista, l'inclusione nella small world delle relazioni affidate alle piattaforme tecnologiche produce effetti inaspettati. I gradi separazione si comprimono e le distanze sociali si annullano ancora di più. Dal punto di vista delle imprese, chiamate a interpretare questa realtà per poter assumere decisioni efficaci, appare del tutto evidente che in un mondo così interconnesso occorre dotarsi di strumenti nuovi, conoscenze avanzate e modificare profondamente alcuni fondamenti del management.
La nuova scienza dei network ci mette a disposizione una strumentazione analitica e concettuale che apre uno spazio straordinario per la comprensione dei sistemi complessi, come le economie, i mercati, le imprese.
13.4 Analizzare le reti: fondamenti di Social Network Analysis
I network possono presentare caratteristiche morfologiche e strutturali molto diverse, e per poterli analizzare e quindi comprenderne gli effetti è stato necessario sviluppare una metodologia ad hoc denominata social network analysis.
I network sono un way of thinking, un modo di osservare il mondo.
- Una rete è composta di NODI che in genere hanno determinate caratteristiche. Per esempio, in una rete sociale i nodi (le persone) si differenziano per genere, personalità, caratteristiche fisiche, idee, etc. Queste caratteristiche sono denominate attributi.
- Poi ci sono le relazioni che a loro volta presentano caratteristiche e possono essere di diverso tipo (amicizia, scambio di documenti o di denaro).
Dunque,
Le relazioni in una rete possono essere di diversa natura. Per esempio, alcune implicano un flusso (di informazioni, conoscenze, oggetti) da un nodo verso l'altro (direzionalità). Un altro aspetto importante che deve essere considerato nell'analisi di una rete è la forza dei legami:
- Ovviamente, la forza delle relazioni influisce profondamente sull'effetto che le relazioni hanno sui comportamenti; in genere, all'aumentare della forza di un legame cresce l'influenza che gli attori sono in grado di esercitare.
Una prima importante proprietà è la distanza: essa può essere riferita tanto a due singoli nodi della rete, quanto in media a tutta la rete. Esistono due semplici concetti che servono a indicare la distanza tra due nodi di una rete:
- Il primo è conosciuto come path length e indica il numero di legami che si frappongono tra due nodi.
All'interno di una rete il numero di path che collegano due nodi può essere notevole.
Il secondo denominato distanza geodesica, indica la lunghezza del path più breve che collega due nodi. Appare del tutto evidente che se la distanza geodesica tra due nodi è bassa, saranno maggiori le probabilità di influenzei comportamenti. In una rete con distanza geodesica media bassa, le persone tenderanno ad assumere nel tempo gli stessi comportamenti.
Esiste, però, una misura più precisa denominata densità che indica quanti legami sono presenti in una rete rispetto al numero potenziale: in una rete in cui tutti i nodi sono connessi tra loro la densità è pari a 1, una rete senza legami ha densità pari a 0.
Studiando la connettività delle reti attraverso la densità, gli studiosi hanno rivelato aspetti sconosciuti del funzionamento delle organizzazioni. Per esempio, la densità all'interno
dei team migliora la condivisione e il trasferimento della conoscenza e aumenti la produttività. Ciò perché grazie alla densità le persone sperimentano le stesse routine, condividono linguaggi e modalità di interazione a tutto vantaggio di coordinamento ed efficienza. Tuttavia, troppa densità produce un effetto di chiusura del team che abbassa la capacità di innovazione è la creatività. L'analisi del network può anche offrire molti spunti interessanti per comprendere aspetti che riguardano più direttamente gli individui all'interno dei contesti organizzati. Come già visto nel Capitolo 10, lo studio della posizione degli attori in un network offre spunti molto interessanti per la comprensione del potere che non deriva dallo status formale (per esempio, la posizione nella gerarchia) ma dalla prominenza all'interno del network sociale. Un modo elementare per capire la prominenza èosservare quanto centrale è un nodo in una rete: la centralità si può catturare contando il numero di relazioni che un attore detiene e confrontando questo numero con gli altri attori della rete in una sorta di classifica. Questo tipo di centralità viene denominata degree o popolarità. A un più elevato livello di degree corrispondono maggiori opportunità di accesso a informazioni e alternative.Esiste un altro tipo di centralità o prominenza che non si basa tanto sulla quantità delle relazioni, quanto alla capacità dell'attore di svolgere un ruolo di mediazione o di collegamento tra parti disconnesse del network. Questi ruoli sono in genere noti con il nome di broker o gatekeeper. Il metodo più semplice di osservare la capacità di mediazione è la betweenness centrality: di fatto il concetto riprende l'idea dei path e misura quanto un attore è "in mezzo" ai path che.connettono tutti gli altri attori della rete. Tanto più l'attore intermedia gli altri, tanto maggiore sarà il suo potere di brokeraggio. Dal punto di vista organizzativo, i mediatori possono svolgere un importante ruolo di coordinamento e gestione della conoscenza.