Anteprima
Vedrai una selezione di 16 pagine su 73
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 1 Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 2
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 6
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 11
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 16
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 21
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 26
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 31
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 36
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 41
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 46
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 51
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 56
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 61
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 66
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Organizzazione aziendale, Prof. Russo Marcello, libro consigliato Organizzazione aziendale , Severino Salvemini  Pag. 71
1 su 73
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

COSTI DEI GRUPPI

> Le decisioni di gruppo richiedono tempo perché di norma il gruppo è più lento nell’individuare una

soluzione;

> Ci sono pressioni al conformismo. Il desiderio da parte dei membri di venire accettati e considerati come

una risorsa del gruppo può scoraggiare il disaccordo;

> La discussione di gruppo può essere dominata da uno o pochi membri. Se si tratta di membri di scarsa o

media capacità, l’efficacia complessiva ne risentirà;

> Infine, le decisioni di gruppo soffrono dell’ambiguità dell’attribuzione delle responsabilità. In una decisione

individuale è chiaro chi debba render conto del risultato finale, in una decisione di gruppo le responsabilità

dei singoli sono diluite. 53 di 73

RETI SOCIALI E NETWORK

La vita di tutti i giorni si realizza all’interno di contesti sociali, alcuni più istituzionali e formalizzati, altri più

spontanei. In tutti questi contesti una caratteristica comune è il fatto che gli individui instaurano relazioni di

molteplice natura. Alcune relazioni sono generate direttamente dagli individui, che possono così non solo

scambiare spontaneamente informazioni, conoscenze, idee, ma anche instaurare relazioni affettive, come

quelle amicali o amorose. Altre relazioni e interazioni tra gli individui riflettono invece il funzionamento

formale delle organizzazioni.

Lo spazio sociale in cui si svolge la nostra esistenza si configura come un insieme di universi paralleli di

relazioni, in taluni casi indipendenti, in altri interconnessi. Se prendiamo un individuo che chiameremo E

(ego), possiamo rappresentare gli spazi relazionali in cui è immerso come dei piani paralleli in cui giacciono

dei punti collegati da rette. I punti sono le persone, le rette rappresentano le relazioni, i piani sono insieme di

relazioni dello stesso tipo. L’insieme delle relazioni che connettono gli individuo all’interno di uno spazio è

definito NETWORK, che consiste nell’insieme o relazioni che connettono tra gli individui o nodi.

Il contesto all’interno del quale i comportamenti possono essere plasmati o fortemente influenzati può essere

composto di regole e principi, ma anche di relazioni.

—> NETWORK THEORY = così, possiamo spiegare il comportamento individuale come il risultato di una

serie di fattori, alcuni dei quali non riconducibili a caratteristiche proprie dell’individuo ma a proprietà del

sistema di relazioni che l’individuo stesso detiene con altri individui. La network theory indaga gli effetti

prodotti dalle relazioni sui comportamenti, le scelte e gli orientamenti degli attori.

—> THEORY OF NETWORKS = si pone un obiettivo diverso, ossia comprendere i meccanismi che

portano alla genesi delle relazioni e alla loro strutturazione ed evoluzione in configurazioni che possono

presentare livelli molto diversi di complessità.

QUANTO CI INFLUENZANO LE RETI DI RELAZIONI?

Le relazioni sono dunque un potente meccanismo di influenza sociale e di modifica dei comportamenti,

veicolano influenza, amplificano le pressioni al conformismo, sono canali di accesso e scambio per

importanti risorse come la conoscenza, le informazioni, le idee. La ricerca sui network sociali ha messo in

luce quanto le relazioni e le loro strutture impattino su moltissimi ambiti a diversi livelli. I network

relazionali impattano anche sulla creatività, sulla capacità di innovare, sulla produttività, sulle prestazioni,

sulle decisioni, sulla carriera e persino sui livelli di reddito. Sappiamo anche che le relazioni influenzano le

percezioni, la salute, la felicità, le decisioni.

L’influenza delle relazioni appare sempre più rilevante in ragione della crescita esponenziale

dell’interconnessione tra le persone, i sistemi, le società, le economie. Infatti, i processi sociali e competitivi si

manifestano in un mondo sempre più piccolo dove i gradi di separazione tra le persone e gli attori sociali si

riducono e le idee si diffondono con una velocità e una scala impensabili solo poco anni fa.

Se le reti sociali contemporanee permettono di dimostrare l’esistenza di un mondo molto più piccolo e

raggiungibile di quanto non appaia a prima vista, l’inclusione nello SMALL WORLD delle relazioni affidate

alle piattaforme tecnologiche produce effetti inaspettati sorprendenti. I gradi di separazione si comprimono e

le distanze sociali si annullano ancora di più. Dal punto di vista delle imprese, chiamate a interpretare questa

realtà per poter assumere decisioni efficaci, appare del tutto evidente che in un mondo così interconnesso

occorre dotarsi di strumenti nuovi, conoscenze avanzate e modificare profondamente alcuni fondamenti del

management.

ANALIZZARE LE RETI: FONDAMENTI DI SOCIAL NETWORK ANALYSIS

I network possono presentare caratteristiche morfologiche e strutturali molto diverse, e per poterli analizzare

e quindi comprendere gli effetti è stato necessario sviluppare una metodologia ad hoc denominata SOCIAL

NETWORK ANALYSIS (SNA). 54 di 73

Il nostro cervello è un network di neuroni, così come il nostro organismo, l’organigramma di un’azienda, il

commercio internazionale tra nazioni, la piramide alimentare nel regno animale, la rete Internet, i sistemi di

telecomunicazione, i trasporti e si potrebbe fare una lista infinita. In verità i network sono un WAY OF

THINKING, un modo di osservare il mondo. Una rete composta di nodi che in genere hanno determinate

caratteristiche. Queste caratteristiche sono denominate ATTRIBUTI.

Da un punto di vista matematico una rete si può rappresentare con una matrice in cui su righe e colonne

sono riportati gli attori della rete. Le relazioni in una rete possono essere di diversa natura. Alcune possono

presentare delle relazioni con emittente (SENDER) e un ricevente (RECEIVER). In questo caso il grafico si

dice direzionale (DIRECTED GRAPH) e le relazioni sono rappresentate da vettori. In questo caso la

matrice di rappresentazione del network si presenta come ASIMMETRICA. Nel caso in cui l’emittente è

anche ricevitore la matrice invece è SIMMETRICA.

Un altro aspetto importante che deve essere considerato nell’analisi di una rete è la forza dei legami. Finora li

abbiamo considerati come binari: 1 in presenza di relazioni, 0 nel caso di assenza. In verità molte relazioni

possono essere osservate in funzione dell’intensità o della forza del legame. Ovviamente la forza delle

relazioni influisce profondamente sull’effetto che le relazioni hanno sui comportamenti, all’aumentare della

forza di un legame cresce l’influenza che gli attori sono in grado di esercitare. Se vogliamo tener conto della

forza delle relazioni dobbiamo uscire da una computazione semplicemente binaria o dicotomica e utilizzare

scale di intensità.

PROPRIETÀ ELEMENTARI DI RETI E NODI E IMPATTO SUI COMPORTAMENTI

La DISTANZA è un’importante proprietà dei network che può essere riferita tanto a due singoli nodi della

rete, quanto in media a tutta la rete. Esistono due semplici concetti che servono a indicare la distanza tra due

nodi di una rete.

• PATH LENGTH = indica il numero di legami che si frappongono tra due nodi. All’interno di una rete il

numero di path che collegano due nodi può essere notevole.

• DISTANZA GEODESICA = indica la lunghezza del path più breve che collega due nodi. Se questa è

bassa, saranno maggiori le probabilità di influenza sui comportamenti, di contagio di atteggiamenti,

percezioni, idee e opinioni. In una rete con una distanza geodesica media bassa, le persone tenderanno ad

assumere nel tempo i medesimi comportamenti in un processo di omogeneizzazione che è stato

attentamente studiato nella ricerca sui network.

Misura più precisa denominata DENSITÀ indica quanti legami sono presenti in una rete rispetto al numero

potenziale. In una rete in cui tutti i nodi sono connessi tra loro la densità è pari a 1, una rete senza legami ha

densità pari a 0. Un’organizzazione che presenta una densità di scambio informativo molto elevata

approssima molto bene il funzionamento di un sistema organico. La densità all’interno dei team migliora la

condivisione e il trasferimento della conoscenza e aumenta la produttività. Ciò perché grazie alla densità le

persone sperimentano le stesse routine, condividono linguaggi e modalità di interazione a tutto vantaggio di

coordinamento ed efficienza.

Se poca densità riduce l’efficienza, troppa densità produce un effetto di chiusura del team che abbassa la

capacità di innovazione e la creatività. Contesti sociali caratterizzati da elevata densità sono anche più

soggetti al rischio di chiusura verso l’esterno, alla crescita della polarizzazione e all’aumento del rischio di

groupthink, favoriscono la replicazione invece che l’esplorazione, riducono la tolleranza e l’accettazione della

diversità a scapito dell’innovazione e della creatività.

L’analisi del network può però offrire molti spunti interessanti anche per comprendere aspetti che

riguardano più direttamente gli individui all’interno dei contesti organizzati.

Un modo elementare per capire la prominenza è osservare quanto CENTRALE è un nodo in una rete. La

centralità si può catturare contando il numero di relazioni che un attore detiene e confrontando questo

numero con gli altri attori della rete in una sorta di classifica poiché la valutazione è in genere relativa.

55 di 73

Questo tipo di centralità viene denominata DEGREE o popolarità. A un più alto degree corrispondono

maggiori opportunità di accesso a informazioni e alternative, possibilità di ricombinazione di idee diverse,

maggiore probabilità di ottenere aiuto, supporto e consenso.

Esiste un altro tipo di centralità o prominenza che non si basa tanto sulla qualità delle relazioni, quanto sulla

capacità di un attore di svolgere un ruolo di meditazione o di collegamento tra parti disconnesse del network.

Questi ruoli sono in genere noti con il nome di BROKER o GATEKEEPER.

Per osservare le capacità mediazione e brokeraggio di un attore esistono diversi metodi a livelli crescenti di

complessità. Uno degli studiosi più influenti, ha sviluppato l’idea delle STRUCTURAL HOLES (buchi

strutturali) che si riferiscono a strutture reticolari che consentono a un attore di connettersi con attori tra

loro non direttamente connessi, fornendo conseguentemente vantaggi in termini di accesso esclusivo alle

informazioni, conoscenze e idee con spazi di arbitraggio rispetto a queste importanti risorse. Il metodo più

semplice si osservare la capacità di mediazione è la BETWEENNESS CENT

Dettagli
A.A. 2024-2025
73 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lauraferracuti11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Russo Marcello.