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CONSEGUENZE

Appunti organizzazione aziendale Maia Miragliotta

CAPITOLO 7 (L'apprendimento)

Appunti organizzazione aziendale Maia Miragliotta

CAPITOLO 8 (Il gruppo)

Es. "C'è nei gruppi qualcosa di più della somma degli individui che li compongono?"

Si, ma che cosa? Meccanismi che si avviano tramite un gruppo.

Es. Julio Velasco, "Gli schiacciatori non parlano dell'alzata, la risolvono" è interdipendenza tra i ruoli dei giocatori della pallavolo.

Es. Sopravvivenza nel deserto.

  1. acqua
  2. mappa
  3. coltellino
  4. bussola
  5. libro
  6. pistola
  7. specchietto
  8. soprabito
  9. kit
  10. torcia
  11. vodka
  12. paracadute
  13. occhiali
  14. tavolette di sale
  15. impermeabile

Un GRUPPO è un insieme di almeno tre persone che interagiscono tra di loro e

Le persone sono interdipendenti per il raggiungimento di un obiettivo comune (compito) e per un destino; esse si riconoscono/sono riconosciute come unica entità.

Un gruppo può essere formale, cioè costituito su mandato organizzativo per il raggiungimento di un obiettivo oppure informale, cioè costituito su base spontanea tra persone che condividono un interesse o un obiettivo; inoltre può essere temporaneo, che generalmente si conclude al raggiungimento dell'obiettivo oppure permanente, che invece ha una durata prestabilita.

- Temporaneo/formale: unire competenze diverse per sviluppare un servizio o risolvere un problema (es. project team).

- Permanente/formale: attività di consultazione, monitoraggio, coordinamento e controllo costanti (es. comitato budget per la responsabilità economico fiscale dell'azienda).

- Temporaneo/informale: affrontare un problema senza essere designati formalmente dall'organizzazione (es. gruppo di studio).

gruppo. Questi includono la selezione dei membri del team, la definizione dei ruoli e delle responsabilità, nonché la creazione di un ambiente di lavoro favorevole alla collaborazione. Una volta creato il gruppo, è importante stabilire una chiara COMUNICAZIONE tra i membri. Questo può avvenire attraverso incontri regolari, sia di persona che virtuali, nonché l'utilizzo di strumenti di comunicazione come e-mail, chat o piattaforme di collaborazione online. Durante le riunioni, i membri del gruppo possono condividere conoscenze e informazioni, discutere problemi e trovare soluzioni. È importante che tutti i membri abbiano la possibilità di esprimere le proprie opinioni e che venga incoraggiata una cultura di apertura e rispetto reciproco. Inoltre, il gruppo può beneficiare dell'utilizzo di strumenti di GESTIONE DELLE CONOSCENZE. Questi possono includere la creazione di una base di conoscenza condivisa, la documentazione delle migliori pratiche e l'organizzazione di sessioni di formazione o workshop per condividere conoscenze specifiche. Infine, è importante valutare regolarmente il funzionamento del gruppo e apportare eventuali miglioramenti. Ciò può avvenire attraverso la raccolta di feedback dai membri del gruppo, l'analisi dei risultati ottenuti e l'implementazione di azioni correttive se necessario. In conclusione, un gruppo di lavoro efficace può favorire lo scambio di conoscenze e informazioni, promuovere la collaborazione e generare soluzioni innovative. È importante creare una struttura e un ambiente di lavoro adeguati, promuovere una comunicazione efficace e utilizzare strumenti di gestione delle conoscenze per massimizzare il potenziale del gruppo.
  1. Numero membri, quello ideale è tra i 5 e i 9, un basso numero consente una maggiore agilità nei processi di interazione ma diminuisce il potenziale innovativo, al contrario per un numero maggiore, spiegato dall'equità di sforzo, perdita di responsabilità personale, perdita di coordinamento dato dallo stesso compito per più persone e perdita di motivazione dovuta alla condivisione dei premi. In gruppi numerosi vi è la possibilità di non contributo da parte di tutti e la conseguente creazione di coalizioni, il numero di interazioni è dato da N*(N-1)/2.
  2. Caratteristiche membri, rappresentano l'insieme delle potenziali risorse cognitive da cui il gruppo può attingere per raggiungere il proprio obiettivo; dal punto di vista delle competenze il team deve averne tecniche, per il perseguimento dell'obbiettivo.
approccio basato sulla fiducia reciproca, si impegna a creare un clima di collaborazione e supporto all'interno del team;COORDINATORà si concentra sull'organizzazione e sulla gestione delle attività del team, predilige un approccio strutturato e organizzato;INNOVATORà orientamento all'innovazione e alla creatività, predilige l'introduzione di nuove idee e soluzioni nel team;IMPLEMENTERà si concentra sull'attuazione e sull'esecuzione delle attività del team, predilige un approccio pratico e concreto;MONITORà orientamento all'analisi e alla valutazione critica, predilige l'osservazione e l'analisi dei risultati del team;COMPLETERà si concentra sul completamento delle attività del team, predilige l'attenzione ai dettagli e la precisione.sulla creatività e sull'innovazione. Inoltre, la diversità può portare a conflitti e tensioni all'interno del team. Un altro aspetto importante da considerare è la dimensione del team. Team troppo grandi possono portare a problemi di coordinamento e comunicazione, mentre team troppo piccoli possono limitare la diversità di competenze e prospettive. Infine, è fondamentale considerare il livello di coesione all'interno del team. Una buona coesione favorisce la collaborazione e la condivisione delle informazioni, mentre una bassa coesione può portare a conflitti e divisioni interne. In conclusione, la struttura e la dinamica di un team possono influenzare significativamente la sua efficacia e produttività. È importante trovare un equilibrio tra diversità e coesione, e promuovere un clima di fiducia e collaborazione all'interno del team.sull'individuazione di soluzioni innovative, al contrario per gli eterogenei. I PROCESSI in un team sono le interazioni tra i membri di un team attraverso attività cognitive e comportamentali finalizzati al raggiungimento di un obiettivo comune. Essi rappresentano il mezzo con cui il team trasforma gli input in output. Si caratterizzano in: 1. orientati AL COMPITO; interazioni finalizzate direttamente al raggiungimento di obiettivo. Per ottimizzare l'output sono importanti: la comunicazione, come frequenza di scambi di informazioni o come formalizzazione cioè il grado di spontaneità dello scambio: con una maggiore spontaneità si persegue una comunicazione più rapida ed efficiente perché non ci si sofferma sul processo comunicativo; il coordinamento, come armonizzazione e sincronizzazione delle attività individuali finalizzandole al perseguimento di un obiettivo, sebbene gli individui si dividano le attività èè elevato, i membri si sentono parte di un gruppo coeso e lavorano insieme in modo collaborativo; la comunicazione efficace, che implica la capacità di trasmettere informazioni in modo chiaro e comprensibile, evitando fraintendimenti e ambiguità. 3. orientati AL RISULTATO Le interazioni sono finalizzate al raggiungimento degli obiettivi del gruppo. È importante che ogni membro sia focalizzato sul risultato finale e lavori in modo sinergico con gli altri per raggiungerlo. La condivisione delle responsabilità e la definizione chiara dei compiti sono fondamentali per garantire l'efficacia del lavoro di squadra. 4. orientati ALL'APPRENDIMENTO Le interazioni sono finalizzate all'apprendimento e alla crescita individuale e collettiva. È importante che i membri del team siano aperti al feedback e alla condivisione delle conoscenze, in modo da migliorare continuamente le proprie competenze e contribuire al successo del gruppo. La capacità di adattarsi ai cambiamenti e di imparare dagli errori è essenziale per un'organizzazione aziendale di successo. In conclusione, un'organizzazione aziendale efficace si basa su interazioni orientate alla consapevolezza, alle relazioni, al risultato e all'apprendimento. Questi elementi sono fondamentali per creare un ambiente di lavoro collaborativo, motivante e orientato al successo.

è alto i gruppi -condividono con facilitài propri obiettivi, -definiscono con facilità le norme di comportamento, -percepiscono menopressione esterna, quando è eccessivo si costituiscono conseguenze negative.

Gli OUTPUT sono legati al concetto di EFFICACIAà capacità da parte del team diraggiungere l’obiettivo stabilito, di EFFICIENZAà ciò pervenga nel rispetto dellerisorse a disposizione (es. tempo, budget), di VIABILITYà assenza della capacità dilavorare in modo unito, quindi destinato a cessare e di APPRENDIMENTOà conoscenzeapprese durante il lavoro di team sia professionalmente, sia per l’aspetto personale.

Es. 300 persone devono discutere in piccoli gruppi di casi di omicidio, a ciascuno vengonodate delle informazioni diverse dalle altre e in alcuni gruppi è resa nota tale differenza, inaltri noà chi lo conosce diventa più capace di condividere le informazioni in quanto

vienericonosciuto il ruolo di esperti.Es. Effetto Asch: chiedere la definizione tra tre righe A, B, C quale fosse quella diriferimento e sono l'1% ha sbagliato. Dopodiché si dividono in gruppi e si inserisce unapersona che appositamente dice la risposta sbagliata così sale al 3%. Con due complici lapercentuale giunge al 13%. Infine con tre complici, sale al 33%.Il CICLO di VITA del team è costituito da alcune fasi:
  1. FORMING, fase embrionale in cui i membri si comportano come singoli individui cercando di farsi bene accettare dagli altri e ricercando informazioni, in quanto si stanno ancora orientando nel gruppo, di conseguenza le interazioni sono superficiali e astratte.
  2. STORMING, fase delicata in cui i membri si accorgono delle differenze negli approcci di ciascuno circa la risoluzione dei problemi e il raggiungimento dell'obiettivo, di conseguenza nascono dei conflitti che in alcuni casi si concludono in fretta comportando l'individuazione delle

1. FORMING, fase iniziale in cui i membri del team si conoscono e definiscono gli obiettivi comuni. Durante questa fase, è importante stabilire le regole di base e le aspettative di comportamento.

2. STORMING, fase in cui possono emergere conflitti e tensioni a causa di diverse competenze ed in altri comportano la cessazione del team.

3. NORMING, fase in cui i membri iniziano ad operare insieme ed a sfruttare le relative differenze. Essa prevede la capacità di attivare fasi di storming per risolvere problemi specifici attraverso la definizione di norme di comportamento e interazione che portano alla costituzione dei ruoli, la violazione di una di esse spinge gli altri a promuovere il comportamento atteso. Qui i membri iniziano a sviluppare lo spirito di squadra, di coesione e il commitment nei confronti del proprio compito.

4. PERFORMING, fase in cui gli individui operano come una squadra per raggiungere l'obiettivo, il conflitto viene gestito in modo efficace e costruttivo. Qui la motivazione e il commitment sono elevati, vi è la necessità di essere in grado di "chiudere" il progetto.

5. ADJOURNING, fase in cui il gruppo si scioglie, prima che ciò avvenga i membri verificano l'apprendimento che è stato fatto durante il percorso e celebrano i risultati raggiunti.

pervenuto per ciascuno di essi, sia per l’

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Publisher
A.A. 2020-2021
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maia.dance di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Morandin Gabriele.