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GLOSSARIO
➢ Task force: comitato temporaneo composto da rappresentanti di ogni unità interessata da un problema; ogni
membro rappresenta l’interesse dalla propria unità.
➢ Team: task forces permanenti che vengono spesso utilizzate congiuntamente ad un integratore full-time.
➢ Integratore full-time: posizione full-time o unità organizzativa adibita esclusivamente al coordinamento; si
colloca al di fuori delle unità che coordina e non ha autorità formale.
➢ Reengineering: consiste essenzialmente nel riprogettare un’organizzazione verticale lungo il suo flusso di
lavoro ed i suoi processi orizzontali.
➢ Ruolo di collegamento: una persona che viene collegata in un’unità organizzativa, ma che serve a comunicare
ed a raggiungere il coordinamento con un’altra unità organizzativa.
➢ Outsourcing: quando un’azienda ricorre a fornitori esterni per determinati compiti o funzioni, quali la
produzione, le risorse umane o la gestione dei crediti.
➢ Processo: è un gruppo organizzato di compiti o attività correlati nella trasformazione degli input in output che
creano valore per i clienti.
➢ Sistema informativo verticale: report periodici, informazioni scritte e comunicazioni interne diffuse tra
manager; i sistemi informativi fanno procedere le informazioni verso l’alto o il basso della gerarchia in maniera
più efficiente.
➢ Collegamenti orizzontali: si riferiscono all’ammontare di comunicazione e coordinamenti esistenti
orizzontalmente tra le unità organizzative.
➢ Collegamenti verticali: vengono utilizzati per coordinare le attività tra il vertice e la base di un’organizzazione;
i dipendenti dei livelli inferiori devono svolgere attività coerenti con gli obiettivi dei livelli superiori.
➢ Coordinamento relazionale: livello più alto di coordinamento orizzontale, cioè la comunicazione frequente,
tempestiva ed orientata al problem solving ottenuta mediante rapporti umani basati su obiettivi e conoscenze
condivise.
➢ Raggruppamento delle attività: ha effetti sui dipendenti perché in questo modo essi condividono un
supervisore comune, delle risorse comuni; sono congiuntamente responsabili per un risultato e tendono ad
identificarsi e a collaborare gli uni con gli altri. Può essere a rete, divisionale, funzionale, orizzontale o
multifocalizzato.
➢ Struttura organizzativa: vd Capitolo 2; può essere funzionale, divisionale, a rete, orizzontale, a matrice o ibrida.
➢ Matrice funzionale: quando i manager di progetto coordinano semplicemente le attività relative al progetto
stesso.
➢ Matrice per prodotto: quando i manager funzionali assegnano semplicemente il personale tecnico ai progetti,
fornendo competenze quando si rende necessaria una consulenza.
CAPITOLO 4 “L’AMBIENTE ESTERNO”
> L’AMBIENTE ORGANIZZATIVO è tutto ciò che esiste al di fuori dei confini dell’organizzazione ed è in grado di
è
influenzare l’organizzazione stessa o una sua parte; esso può essere compreso analizzando la sua area di influenza
costituita dal campo d’azione scelto nell’ambiente (è il territorio che essa si ritaglia in termini di prodotti e servizi
proposti). L’ambiente è suddivisibile in settori, contenenti ciascuno degli elementi simili; per ogni organizzazione se ne
possono distinguere dieci: materie prime, risorse umane, mercato, tecnologia, risorse finanziarie, governo, settore di
appartenenza, condizioni economiche, fattori socio-culturali e fattori internazionali. L’ambiente di riferimento
(mercato + settore di appartenenza + materie prime) copre i settori con i quali l’organizzazione interagisce
direttamente e che hanno un impatto immediato sulle capacità di essa di raggiungere i suoi obiettivi. L’ambiente
generale (governo + condizioni economiche + tecnologia + risorse finanziarie) comprende quei settori che non hanno
un impatto diretto sulle attività quotidiane di un’azienda, ma che possono influenzarle indirettamente. L’ambiente
internazionale può riguardare in modo diretto molte organizzazioni ed è diventato di estrema importanza negli ultimi
anni; ogni organizzazione è soggetta all’incertezza nell’ambiente sia nazionale che internazionale.
> Le linee evolutive e gli eventi che si sviluppano nei settori ambientali possono essere descritti in base a diverse
dimensioni: stabilità/instabilità, semplicità/complessità, omogeneità/eterogeneità e concentrazione/dispersione delle
risorse. Queste dimensioni possono essere ricondotte a due modalità principali secondo le quali l’ambiente influenza
le organizzazioni: il bisogno di ottenere informazioni sull’ambiente ed il bisogno di ottenere risposte dall’ambiente.
L’incertezza ambientale riguarda in primo luogo i settori con cui l’organizzazione interagisce regolarmente (su base
le incertezza
giornaliera) organizzazioni devono affrontare e gestire l’incertezza per essere efficaci significa che i
decision maker non hanno sufficienti informazioni riguardo ai fattori ambientali e risulta, per loro, difficile prevedere
i cambiamenti dell’ambiente esterno; l’incertezza aumenta il rischio che le risorse dell’organizzazione falliscano e
rende problematico calcolare costi e probabilità associati alle alternative decisionali. La dimensione SEMPLICITA’-
COMPLESSITA’ riguarda la complessità ambientale, che riflette l’eterogeneità, ovvero il numero e la diversità degli
elementi esterni che incidono sulle attività di un’organizzazione; la complessità aumenta all’aumentare del numero
degli elementi esterni che influenzano regolarmente l’organizzazione. La dimensione STABILITA’-INSTABILITA’ si
riferisce al grado di dinamicità dell’ambiente in cui l’organizzazione opera; una sfera ambientale è stabile se rimane
immutata per un periodo di mesi o anni, mentre in condizioni di instabilità gli elementi ambientali subiscono
mutamenti improvvisi. Le sfere ambientali sembrano più instabili per la maggior parte delle organizzazioni.
STABILE + SEMPLICE STABILE + COMPLESSO
BASSA INCERTEZZA BASSA-MODERATA INCERTEZZA
Basso numero di elementi esterni; gli elementi sono Alto numero di elementi esterni; gli elementi non sono
simili e rimangono immutati (o cambiano lentamente) simili, ma rimangono immutati (o cambiano lentamente)
INSTABILE + SEMPLICE INSTABILE + COMPLESSO
MODERATA-ALTA INCERTEZZA ALTA INCERTEZZA
Basso numero di elementi esterni; gli elementi sono Alto numero di elementi esterni; gli elementi non sono
simili, ma cambiano in modo frequente e imprevedibile simili e cambiano in modo frequente e imprevedibile
> Le organizzazioni che operano in condizioni di incertezza generalmente ricorrono a meccanismi strutturali che
incoraggiano la comunicazione e la collaborazione orizzontali allo scopo di aiutare l’azienda ad adattarsi ai
cambiamenti ambientali. Con l’aumentare della complessità e dell’incertezza nell’ambiente esterno, aumenta anche
il numero di posizioni ed unità organizzative nell’ambito dell’organizzazione, che a sua volta determina un aumento
della complessità interna. L’approccio tradizionale nell’affrontare l’incertezza ambientale è quello di istituire unità
il
organizzative che facessero da cuscinetto ruolo delle unità cuscinetto consiste nell’assorbire l’incertezza
proveniente dall’ambiente. Un approccio più recente consiste nell’eliminare le unità cuscinetto ed esporre
direttamente il nucleo operativo all’incertezza ambientale, perché si ritiene che essere ben connessi a fornitori e clienti
l’apertura
sia più importante dell’efficienza interna dell’organizzazione all’ambiente rende quest’ultima più fluida e
capace di adattarsi ai cambiamenti; le organizzazioni devono restare in contatto con ciò che accade nell’ambiente, in
modo tale che i manager possano reagire ai cambiamenti del mercato e ad altri sviluppi. Le attività di confine
riguardano principalmente lo scambio di informazioni per rintracciare ed acquisire dati sui cambiamenti che
avvengono nell’ambiente. Un approccio alle attività di confine è costituito dalla business intelligence, che si basa
sull’analisi, effettuata con mezzi ad alta tecnologia, di grandi quantità di dati interni ed esterni per evidenziare modelli
e relazioni che potrebbero essere significativi. La business intelligence è correlata alla competitive intelligence, che
consente al vertice di raccogliere ed analizzare in modo sistematico informazioni pubbliche sul concorrente ed
utilizzarle per prendere decisioni migliori. Un team di intelligence è un gruppo inter-funzionale composto da dirigenti
e dipendenti e di norma guidato da un professionista, con il compito di comprendere in modo più approfondito
specifiche questioni riguardanti l’azienda. La DIFFERENZIAZIONE ORGANIZZATIVA fa riferimento alla diversità degli
orientamenti cognitivi ed emotivi tra i manager di differenti unità funzionali e nella diversità della struttura formale
tra tali unità; ogni unità si evolve verso un diverso orientamento ed una diversa struttura allo scopo di gestire specifiche
sezioni dell’ambiente esterno. L’INTEGRAZIONE consiste nella qualità del coordinamento tra unità; i ruoli formali di
integrazione sono spesso necessari per esso. Quando l’ambiente ha un alto livello di incertezza, i frequenti
il
cambiamenti richiedono una maggiore elaborazione delle informazioni ruolo di integrazione diventano
fondamentali. Il grado di incertezza dell’ambiente esterno è una delle principali contingenze che determina se
ad
l’organizzazione funzionerà meglio con una struttura organica o con una meccanica un ambiente stabile
corrisponde una struttura meccanica, mentre ad un ambiente in rapido mutamento una struttura organica. Lo scopo
di aumentare l’integrazione interna e passare ad una struttura più organica è quello di rafforzare le capacità di risposta
rapida dell’organizzazione ai cambiamenti improvvisi di un ambiente incerto, nel quale la pianificazione e la previsione
ambientale acquisiscono maggiore importanza per le azioni future, mentre quando l’ambiente è stabile
l’organizzazione può concentrarsi sui problemi interni e giornalieri. La pianificazione può attenuare gli impatti negativi
dei cambiamenti esternile organizzazioni che stanno in ambienti instabili creano spesso un’unità separata per il
planning, che osserva l’ambiente e analizza le possibili mosse/contromosse delle altre organizzazioni. Le organizzazioni
che hanno più effe