Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il problema non sono le differenze tra le popolazioni
lo scopo non è affermare dogmaticamente che le razze "non esistono" ma affermare il principio inderogabile che su questa base nessuno è autorizzato a discriminare gli altri.
Dalla razza al razzismo
Gobineau nel 1880 scrive il "saggio sull'ineguaglianza delle razze umane" in cui sostiene che ogni civilizzazione nasce dalla razza bianca e che il meticciato è causa di degenerazione. Secondo lui bisogna uscire dalla decadenza selezionando la specie umana. Così inizia la storia del razzismo moderno, un neologismo per indicare una teoria gerarchica delle razze mirante ad affrontare la superiorità di alcune di esse sulle altre. Per parlare di razzismo bisogna avere tre elementi: la categorizzazione delle differenze, la loro messa in gerarchia e l'uso della differenza a uso di discriminazione per trarne profitto. La teoria fondamentale della selezione naturale di Darwin nega
l'idea della gerarchia delle persone e sostituisce al concetto di "degenerazione" quello di un miglioramento della specie attraverso l'evoluzione. Nel XV secolo inizia in Spagna l'idea di "limpieza de sangre" secondo cui bisognava segnare una frontiera interna con i musulmani divenuti cristiani o gli ebrei convertiti. Nel 1600 in Virginia si stabilisce che chi avesse anche una sola goccia di sangue nero andava considerato nero. La "one drop rule" semplifica il compito di chi si trovava di fronte a incroci, e persiste ancora oggi: se vediamo persone con genitori di due gruppi diversi tendiamo ad assimilare la loro appartenenza razziale a quella del gruppo di minoranza. Per creare criteri di appartenenza del tutto arbitrari si inventa la razza apparente. Nella storia non esiste un solo tipo di razzismo ma diversi progetti politici che mobilitano i gruppi gli uni contro gli altri. In Europa il razzismo non può essere separato dal nazionalismo e dallagiustificazione delle avventure coloniali. In America il razzismo si sviluppa maggiormente con la fine della schiavitù, quando gli schiavi liberati diventano pericolosamente “uguali”: l’uguaglianza tipica delle società democratiche si intreccia con il razzismo. Un aspetto su cui è stata posta l’attenzione è il profilo del razzista, cioè le caratteristiche dei singoli o dei gruppi che sposano l’ideologia della gerarchia tra le razze. Gli studi sulla personalità autoritaria hanno approfondito dal punto di vista psicologico le caratteristiche della mentalità di chi discrimina gli altri. Le radici del fenomeno, se ritracciate solo dentro la psiche del razzista, rischiano di essere al di fuori della situazione storico-concreta: se il razzismo è una mentalità, potrebbe esistere “aprescindere” da qualunque riferimento a qualsiasi realtà della razza”. Invece la mentalità di
formattare il testo fornito utilizzando tag html:Chi lo esprime e il contesto dei rapporti sociali in cui questo avviene non possono essere dissociati. Il pregiudizio può essere considerato una variabile continua che si esprime ai livelli più lievi in forma di minoranze etniche, si sviluppa nell'idea della superiorità del proprio gruppo e nel concetto che i gruppi di minoranza godano di benefici sociali ed economici non dovuti. Il razzismo si presenta quindi come un fenomeno a più livelli come spiega Allport nella sua Piramide Dell'Odio:
Un'altra distinzione del razzismo a livelli è quella di Wieviorka:
- Infrarazzismo: atti saltuari di violenza
- Razzismo frammentario: quello in cui i gesti violenti sono più marcati e le teorie divengono più visibili
- Razzismo politico: di fonda sulla partecipazione più estesa di individui e gruppi
- Razzismo totale: se le forze politiche che lo organizzano lo incarnano in uno stato
Alcuni ricercatori francesi hanno cercato di
Descrivere in dettaglio le diverse forme di razzismo:
- Razzismo di circostanza: gli argomenti razzisti usati nel quadro di interazioni conflittuali
- Razzismo di tipo ideologico: usa argomentazioni costruite nell'ambito di un sistema di pensiero
- Razzismo di provocazione: si afferma se stessi attraverso la trasgressione e la violazione dei tabù
- Razzismo di contrapposizione: nell'ambito di uno scontro fra gruppi di diverse culture, nazionalità o religioni
Black lives matter
Il ruolo della politica è diventato centrale per dare una struttura a gesti o opinioni di tipo razzista. Quando i responsabili tollerano quello che non sarebbe permesso, gli insulti non fanno più scandalo e i pregiudizi possono essere "Liberati". Il passaggio del razzismo al livello politico e statale assicura la coesione del fenomeno che altrimenti rimane frammentato. Il razzismo istituzionale permette a singole espressioni di pregiudizio di crescere e contagiare gli altri.
Il razzismo strutturale conferma l'universo culturale e simbolico per cui le discriminazioni continuano a esistere quando le differenze razziali determinano svantaggi di status socioeconomico. Solo una spinta forte a livello sociale può mettere in discussione l'abitudine alle gerarchie implicite.
Il movimento Black Lives Matter si è sviluppato negli USA per reclamare maggiore rispetto e denunciare la violenza della polizia verso gli afroamericani. Movimenti di questo tipo possono fare la differenza se non cadono in eccessi e se non replicano la stessa violenza subita, in una catena di vendette senza fine. Intaccare le situazioni di privilegio e il disagio sociale dei giovani afroamericani o degli immigrati richiede un cambiamento profondo delle strutture sociali ed economiche.
Il razzismo si presenta sotto un aspetto istituzionale che perpetua le gerarchie: si tratta della segregazione nei quartieri, della creazione di luoghi particolari, delle geografie
dell'esclusione. La cancel culture punta a rimuovere gli aspetti visibili in pubblico di personaggi accusati di razzismo o colonialismo. Se però si adottasse solo il criterio della rimozione, sarebbe la storia intera a poter essere cancellata. La giusta collera delle nuove generazioni non va confusa con la radicale cancellazione del passato. Un nuovo movimento per i diritti delle minoranze non può nascere dalla negazione della storia ma dalla sua lettura critica. Con il termine appropriazione culturale si indica un movimento di protesta di gruppi che si dichiarano oppressi e non vogliono vedere utilizzati gli elementi della loro cultura da altri. Se si grida all'appropriazione culturale viene scavato e approfondito il confine tra culture che sono in realtà già mescolate. Occorre semmai contestare tutta una nuova cultura della commercializzazione e dei costumi che davvero espropria tutti i simboli e li svuota di significato. I neorazzismi Il razzismo oggiÈ ufficialmente e legalmente bandito, anche se non può certo dirsi scomparso. Nel dopoguerra il razzismo scientifico è tornato per giustificare ideologicamente l'apartheid in Sudafrica. Le caratteristiche fisiche sono tornate a giocare un ruolo nel genocidio dei tutsi e degli hutu moderati in Ruanda così come è riapparsa l'idea di "pulizia etnica" nei Balcani negli anni '90. I movimenti xenofobi e più o meno apertamente razzisti sono in crescita anche nei rapporti sociali dove si tende a non manifestare un aperto pregiudizio. Il razzismo rimane quindi interiorizzato ma si esita a esplicitarlo nella forma tradizionale della differenza biologica della relazione tra aspetto fisico, patrimonio genetico e disposizioni morali o del razzismo scientifico. In che cosa consiste questo razzismo negato? In un atteggiamento non ideologizzato ma comunque manifesto che si esprime sul piano culturale. Consiste nell'accentuazione e nellaLa naturalizzazione delle differenze di comportamenti. Si afferma quindi l'incompatibilità e l'impossibilità della convivenza tra persone o gruppi che vivono, sentono, credono in modo diverso. Gli autori definiscono sottile o simbolico questo tipo di razzismo, descrivendolo come un processo che accentua le differenze culturali fra il gruppo di maggioranza e quello di minoranza in cui il primo non accorda alcun sentimento positivo per il secondo. Una formula che esemplifica questo tipo di razzismo è "io non sono razzista ma". Il "ma" caratterizza il razzismo anche quando non si accorge di essere tale ma di fatto squalifica persone o gruppi considerati diversi dal proprio, manifestando intolleranza. La seconda caratteristica consiste nell'esprimersi come "avversione" sul piano emotivo, accompagnata da disagio e ansia. Allport osservava infatti come il pregiudizio sconfitto sul piano intellettuale, perduri su quello emotivo.
Nel terzo aspetto rientrano le reazioni contrarie alle misure diuguaglianza a favore delle minoranze. La politica può basarsi sulle affermative actions, cioè specifiche norme legislative volte a promuovere l'emancipazione delle minoranze etniche. La discriminazione positiva potrebbe aver creato un risentimento nei "bianchi" che si considerano a loro volta vittime di queste scelte. Il razzismo culturale presenta quindi un'ostilità verso il diverso. Abbiamo la percezione che sia una forma nuova perché lo confrontiamo con quello teorizzato e costruito dal Terzo Reich, ma se invece guardiamo lo sviluppo precedente delle teorie razziali, notiamo una forte continuità. Già nel IXX secolo mentre le conoscenze scientifiche progredivano, non era difficile trovare motivi diversi per giustificare la competizione e lo sfruttamento coloniale. Anche nel razzismo in realtà prevaleva una visione culturale delle differenze.unrisentimento sociale verso gli ebrei e un progetto politico genocidario che aveva radici nella volontà di distruggere un popolo nuovo. Lo straniero come nemico. La biologia, il sangue, la purezza razziale sono stati gli strumenti con cui un'autorità, un gruppo dominante o un potere politico fanno sorgere dal profondo delle paure umane l'avversione verso il nemico, l'invenzione del capro espiatorio. Non c'è bisogno di considerare gli stranieri inferiori o presumere che il loro sangue sia diverso dal nostro. Il problema sono il separatismo sociale e le discriminazioni che di fatto questa mentalità avvalla e giustifica. I sovranismi e i populismi nazionalisti si richiamano alla separazione dei poli tentando di smantellare le costruzioni supernazionali come l'Europa. Specie negli USA crescono i movimenti basati sul separatismo razziale, il Black Nazionalism critico verso l'integrazione. Sentendosi vittime molti separatisti attaccano la.discriminazione positiva, il multiculturalismo e l'immigrazione. Sono vittime dell'antirazzismo.Il pensiero neorazzista crea un grande nemico, l'immigrato. Il fattore economico prevale tanto che sono significativamente diversi gli atteggiamenti verso gli stranieri extra