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COSCIENZA OTTUNDIMENTO TORPORE SOPORE MORTE
NORMALE
Il termine ottundimento descrive: alterazione della cosicenza, lieve sonnolenza, difficoltà di
attenzione e concentrazione. Se si manifesta in corso di schizofrenia rappresenta una componente
del eficit cognitivo. Nella condizione di ottundimento vi è consapevolezza di processi automatici
che avvengono a livello preconscio, essi riguardano la selezione e l'interpretazione appropriata dello
stimolo e della relativa risposta.
Il torpore è il livello successivo. Il paziente è sveglio ma se lasciato senza stimolazioni sensoriali
potrebbe cadere nel sonno. È presente la reazione di evitamento degli stimoli dolorosi, i riflessi
sono presenti ma ridotti come il tono muscolare. Questa condizione è comune in seguito a
intossicazioni di farmaci come antidepressivi triciclici. Il colloquio è impossibile.
Sopore: il paziente è incosciente ma può aparire momentaneamente cosciente, non ci sono risposte
verbali o reazioni. I riflessi e il tono muscolare sono molto ridotti, la resprirazione è lenta e ritimica.
Coma: il paziente non è più risvegliabile, è profondamente incosciente. Gli stadi del coma sono
identificabili attraverso segni fisici che culminano con la morte cerebrale.
Tutti questi stadi si riferiscono alle variazioni quantitative (abbassamento) della coscienza. Esistono
però anche delle variazioni qualitative della coscienza.
Delirium: viene definito (Lopowski) come un "disturbo mentale organico transitorio, a insorgenza
acuta, caratterizzato da una globale alterazione delle funzioni cognitive, da un ridotto livello
dicoscienza, da aumentata o diminuità attività psicomotoria e da disturbi del ciclo sonno-veglia".
Nel DSM-IV il termine descrive un disturbo della coscienza accompagnato da un'alterazione
cognitiva che non può essere spiegata da una forma di demenza preesistente o in via di sviluppo. La
lucidità nella consapevolezza dell'ambiente diminuisce.
Fluttuazioni della coscienza: esse si riscontrano anche in soggetti normali nel sonno e in stati di
affaticamento. Nei pazienti epilettici c'è in relazione agli attacchi, può verificarsi prima, durante e
dopo le crisi.La variazione della pressione endocranica può comportarle così come l'assunzione di
alcune droghe. In questi momenti il paziente diventa disorientato, emotivamente instabile,
distraibili. Con illusioni e allucinazioni nella tarda sera e più lucido a metà giornata.
Confusione: è un termine impreciso che si riferisce a sintomi soggettivi e a segni che indicao la
perdita di un'ideazione chiara e coerente. Il termine non è sorretto da un'unica definizione. La
confusione si verifica con uno scadimento della coscienza e sconvolgimento dei procesis di
pensiero sia in stati e condizioni organiche che non. La confusione del pensiero può verificarsi
come componente del quadro nelle psicosi funzionali e nei disturbi nevrotici se associataa
emozioni molto forti. Essa è presente sia quando la persona descrive il modo di pensare come
confuso sia quando un osservatore giudica che i processi di pensiero sono confusi.
Stato crepuscolare: è un'interruzione della continuità della coscienza, una condizione organica che
interviene in contesti di epilessia, alcolismo, trauma cerebrale, paresi ecc. È caratterizzato da
esordio e fine improvvisi
– durata variabile da poche ore a diverse settimane
– manifestazioni di atti violenti inattesi o scoppi emotivi
–
Di questa condizione sono importanti le implicazioni legati, è stata usata come difesa legale per
comportmenti violenti di persone che ne abbiamo poi riportato amnesia. Lo stato di coscienza tra un
episodio e l'altro potrebbe esssere alterato o relativamente normale, possono essere associati stati
onirici, deliri o allucinazioni. Nel contesto legale è importante dimostrate che
si siano verificati episodi analoghi prima di quello
– altre evidenze oggettive di malattia fisica o mentale
–
Mania à potu: (intossicazione patologica), essa è una forma di stato crepuscolare connessa
all'alcolismo, Keller la definisce come una reazione grave all'alcol, contradistinta da comportamenti
violenti (senza significato apparente) seguiti da spossatezza, sonno e amnesia dell'episodio.
L'intossicazione non sempre è presente e il termine può essere sostituito da "reazione" patologica
all'alcol.
Automatismo: Fenwick la definisce come un frammento di comportamento involontario su cui non
si ha controllo. Il comportamento appare inappropriato alla circostanza ed estraneo al carattere
dell'individuo. Il paziente non ne ha memoria o ricorda le azioni in modo confuso e parziale.
Si manifesta come componente del quadro clinico dell'epilessia psicomotoria, è frequente negli
epilettici cronici residenti in ospedali psichiatrici o residenze per epilettici. Un'aura può essere il
primo segno di un attacco con automatismo (sensazioni in varie parti del corpo, allucinazioni,
illusioni, anomalie motorie ecc). Il comportamento durante l'automatismo è solitamente finalizzato
e appropriaato. L'attività inizialmente è ridotta con lo sguardo fisso e la postura abbandonata, poi
diventa stereotipata con movimenti ripetitivi. In seguito all'episodio vi è amnesia. Dal punto di vista
fenomenologico è un'azione senza consapevolezza dell'agire.
Stato sognante (oniroide): Il paziente è disorientato, confuso, ha allucinazioni, scadimento della
coscienza. Può provare terrore o piacevolezza, può sembrare che il paziente viva in un mondo di
sgno, è importante considerare altri sintomi per distinguere le malattie fisiche con condizioni
dissociative non organiche.
Stupor: comporta la riduzione o la scomparsa delle funzioni relazionali e quindi la parola e l'atitvità
intenzionale. Il termine dovrebbe essere riservato per le sindromi in cui si verificano mutismo e
acinesia (incapacità di iniziare un discorso e un'azione in un paziente vigile). Si manifesta con un
certo grado di ottundimento della coscienza. Il paziente può guardare ma sembra non si accorga di
nulla. È caratteristica di un certo tipo di lezsioni, viene chiamata syndrome locked in, una
condizione specidica che coinvolge le vie motorie (paralisi completa della muscolatura eccetto
palpebre e occhi). La differenza tra cause psicogene (funzionali) e neurologiche (organiche) può
lasciare perplessi. Una definizione fenomenologica di stupor esclude lo stato di coscienza, la
diagnosi deve essere seguita da indagini di diagnosi differenziale che includono condizioni
organiche e non.
Anche i disturbi del sonno fanno parte delle variazioni qualitative di coscienza.
Cap 4 – Attenzione, concentrazione, orientamento e sonno
L'attenzione consiste nella focalizzazione attiva o passiva dela coscienza, su un'esperienz. Il
concetto è simile a quello di allerta, consapevolezza e reattività. Laì0attenzione può essere
volontaria o involontaria. Nel primo caso il soggetto focalizza la propria attenzione su un evento
(interno o esterno), nel secondo è l'oggetto ad attrarre l'attenzione del soggetto.
La Concentrazione è un aspetto dell'attenzione che comporta la modalità attentiva focalizzata o
selettiva. L'Orientamento: è la consapevolezza della situazione in relazione a spazio e tempo,
perona e situazione.
L'attenzione tuttavia si distingue dalla coscienza anche se dipende da questa. Esistono vari gradi di
attenzione anche se la consapevolezza è completamente attiva, un'attenzione e concentrazione piena
sono però impossibili se lo stato di coscienza è alterato. L'attenzione ha una capacità limitata, essa
viene valutata con un test che misura lo span di memoria verbale. La capacità è una proprietà
abbastanza stabile ma può subire l'influenza di condizioni come depressione, stanchezza, lesioni
cerebrali.
Esistono 4 aspetti dell'attenzione:
attenzione focalizzata (selettiva): si fa risaltare uno o due stimoli su cui si concentra
– l'interesse, è l'attenzione a cui ci si riferisce se si parla di concentrazione
attenzione sostenuta (vigilanza): è la capacità di mantenre un impegno attentivo per un
– periodo di tempo prolungato
attenzione divisa: si risponde a più di un compito alla volta
– attenzione alternante: spostamento rapido del focus attentivo su compiti diversi.
–
Vi sono dei processi cognitivi automatici che non dipendono dall'intenzione del soggetto, questi
permettono l'estrazione immediata di caratteristiche di una percezione bottom-up dove i processi
attentivi consentono un'elaborazione dell'informazione dop down.
Da questi dati emerge che : un soggetto in condizioni normali
ha una coscienza lucida con attenzione volontaria diretta verso un oggetto di consapevolezza
– (cercare quacosa) oppure
ha coscienza lucida con attenzione involontaria diretta verso un campo di attenzione
– (pensare a qualcosa)
Soggetti con condizioni patologiche invece presentano
restringimento della coscienza con riduzione del campo di attenzione (aura epilettica, stato
– depressivo in cui lo stato patologico dell'umore causa un'attenzione limitata a pochi
contennuti) oppure
riduzione della coscienza con alcune aree di attenzione sparse
–
Alterazioni del grado di attenzione: l'attenzione è normalmente ridotta durante il sonno, il sogno,
lo stato ipnotico, affaticamento e noia. Può essere ridotta patologicamente in stati organici che
implicano un abbassamento del livello di coscienza come i traumi cranici, condizioni indotte da
droghe, alcol, epliessia ecc.
Il restringimento dell'attenzioneindica la capacità di focalizzarsi su una piccola parte del campo di
coscienza.
Psicosi e attenzione: quando nella schizofrenia le allucinazioni scompaiono nel corso di un
trattamento, il paziente descrive di essersi dovuto concentrare per sentire lo stesso le voci.
L'esperienza psicotica sembra verificarsi solo con un basso livello di attenzione. Le allucinazioni
funzionali si verificano se associate ad una percezione normale. Una pseudoallucinazione visiva può
essere rimossa fissando su di essa lo sguardo direttamente. Le illusioni pareidoliche sono più
definite con un maggior grado di attenzione.
Orientamento: è la capacità di sapere cosa è reale (tempo, spazio, persone). Ciò comporta la
possibilità di attribuire un significato al proprio ambiente e sentirsi a proprio agio. Lievi gradi di
disorientamento del tempo si rilevano in errori di orario, momento della giornata o durata di un
colloquio. Stati più av