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RISONANZA MAGNETICA STRUTTURALE (Structural MRI)

Diffusion Weighted Imaging Perfusion Weighted

Vari tipi di RM: T1, T2, (DWI),

Imaging Proton density Fluid attenuation inversion recovery

(PWI), (PD), (FLAIR)

Creazione di un campo magnetico; nel magnete si orientano in un piano

parallelo; ha una maggiore risoluzione della TAC, è più facile distinguere solchi e

giri, sostanza grigia e sostanza bianca. La sostanza grigia è più scura della

sostanza bianca e i ventricoli sono più scuri della sostanza grigia. T1 e t2

rispecchiano momenti diversi del rilassamento protonico. Cambia la

rappresentazione tra t1 e t2. In t2 la sostanza grigia e i ventricoli sono più chiari

della sostanza bianca. Il liquido cerebrospinale in t2 diventa bianco. Sia TAC che

MRI strutturale sono tecniche di neurovisualizzazione strutturale: mostrano

l’alterazione strutturale.

LIBRO:

Proprietà di alcuni nuclei atomici, in un campo magnetico e stimolati da onde

radio, di riemettere parte dell’energia assorbita sotto forma di segnale: base

della MRI. Pz all’interno di un potente campo magnetico, allineamento isotopi

endogeni dei tessuti e del liquido cerebrospinale nell’orientamento longitudinale

del campo stesso. Applicazione di brevi impulsi radio nel campo magnetico

modifica asse di allineamento degli atomi da longitudinale a traverso. Dopo

cessazione impulso atomi al loro allineamento originale. Energia radio assorbita e

poi riemessa determina segnale magnetico, registrato da detettori magnetici. Per

creare immagini di contrasto tra vari tessuti, impulso ripetuto molte volte.

Segnali emessi registrati in un computer e analizzati per elaborare immagine

cervello. Immagine = mappa contenuto di idrogeno nei tessuti, che riflette il

contenuto d’acqua, anche ambiente chimico-fisico circostante. Potere di

risoluzione spaziale e tissutale maggiore di TC, ottima visualizzazione dei solchi,

circonvoluzioni e strutture cerebrali profonde, ricostruzione tridimensionale

encefalo e eventuali lesioni. Evidenzia situazioni di atrofia selettiva tipiche di

alcune forme di demenza. Angiografia MRI: visualizzare vasi senza mezzi di

contrasto. Cogliere segni precoci ictus ischemico, evidenziare regioni con ridotto

flusso sanguigno delineando regioni ischemiche in cui non c’è ancora stato

infarto irreversibile. Controindicazioni: presenza di oggetti ferro-magnetici nel

corpo del pz che possono essere mossi dal campo magnetico. Presenza di

stimolatori cardiaci o cerebrali.

SPECT, TOMOGRAFIA AD EMISSIONE DI SINGOLI FOTONI

Fa parte delle tecniche di neurovisualizzazione funzionale. È impossibile

riconoscere le strutture, ma si possono riconoscere le aree funzionalmente attive

o spente. Viene iniettato un isotopo dell’ossigeno che emette raggi gamma.

Questi raggi vengono poi captati dallo scanner; più intenso è il colore maggiore è

l’attivazione. Più facile individuare una asimmetria tra colori e quindi attivazione

cerebrale, non visibile alle tecniche di neurovisualizzazione strutturale.

LIBRO:

SPET determina rCBF (flusso cerebrale regionale), attraverso ricostruzioni

tomografiche tridimensionali del cervello, sotto forma di sezioni assiali.

Somministrato tracciante radioattivo in grado di attraversare barriera

ematoencefalica e la cui distribuzione è proporzionale al rCBF. Radiazione

gamma emessa dal tracciante è registrata da detettori attorno alla testa del

soggetto. Dati elaborati da computer, che fornisce immagini tomografiche della

distribuzione dell’isotopo nel cervello, che vanno riferite alle strutture

anatomiche. Determinare rCBF in ictus cerebrale ischemico e demenza,

distinguere tra forme Alzheimer e atrofie cerebrali focali, localizzare foci epilettici

in pz candidati a interventi di resezione corticale. Capacità di risoluzione

anatomica è scarsa.

PET: POSITRON EMISSION TOMOGRAPHY

Intensità di colore come indicatore di ipometabolismo o ipermetabolismo o

metabolismo di base. Controllare sempre in che parte sono rappresentati

emisfero dx e sx. Glucosio (pseudoglucosio) indice diretto di metabolismo: viene

captato direttamente tra neuroni.

LIBRO:

Produce immagine della distribuzione in qualunque sezione del corpo di un

radionuclide precedentemente somministrato al soggetto. Concentrazione nel

cervello è determinata in modo non invasivo, mediante detettori attorno alla

testa. Sono utilizzati isotopi che emettono positroni, che, dopo essere stati

assorbiti dalla materia, generano un radiazione di annichilazione. Computer

dedicati costruiscono immagini topografiche distribuzione del tracciante.

Immagini PET messe in relazione con le strutture anatomiche di interesse,

visualizzate mediante MRI. PET usata per misurare flusso cerebrale regionale e

metabolismo di sostanze, quali glucosio, ossigeno e vari neurotrasmettitori.

Stadiazione dei tumori cerebrali, per distinguere tessuto tumorale da necrosi da

radiazione, localizzare foci epilettogeni e differenziare tra diverse forme di

demenza.

ELETTROENCEFALOGRAMMA

A riposo, può essere interessante per studiare l’integrità delle vie neurali tramite

risposte evocate.

LIBRO:

Registrazione attività elettrica spontanea del cervello, mediante elettrodi sulla

superficie cranica. Attività generata nella corteccia cerebrale, riflette flusso di

correnti elettriche negli spazi extra-cellulari e rappresenta sommatoria potenziali

sinaptici eccitatori e inibitori. Talamo e sostanza reticolare sincronizzano attività

neuroni corticali. Uso EEG in neuropsicologia è limitato, in gran parte soppiantato

da TC e MRI. Conserva ruolo essenziale nella diagnosi di epilessia, alcune forme

infettive, valutazione effetti cerebrali di molte malattie metaboliche sistemiche,

monitoraggio pz sottoposti intervento chirurgico.

RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE – fMRI

Solitamente associata, in cartella clinica, a un EEG e SPECT/PET

NEUROLOGIA

ICTUS

Interruzione improvvisa dell’apporto ematico dell’encefalo insorgenza

immediata di segni/sintomi neurologici (ad es. emiplegia) e/o neuropsicologici

stroke”:

(ad es. afasia), indicativi di un danno focale (“ ictus [sinonimi]: colpo

apoplettico, accidente cerebrovascolare). Seconda causa di morte a livello

mondiale (10-12% dei decessi); il rischio aumenta con l’età: Il 75% degli ictus si

riscontra in persone di oltre 65 anni. Prima causa di disabilità rilevante impatto

individuale, familiare e socio-sanitario/economico. Due tipi di ictus:

1. Ictus ischemico: occlusione di un vaso (circa 80 % degli ictus)

2. Ictus emorragico: rottura di un vaso (circa 20% degli ictus)

Transient Ischemic

NB. Se i suddetti segni/sintomi scompaiono entro 24 ore: TIA (

Attack; attacco ischemico transitorio).

Meccanismo vascolare sottostante può essere ischemico o emorragico. Dal pdv

clinico non esiste un singolo aspetto in grado di discriminare in misura affidabile

tra le due genesi. Morte cellulare per mancanza ossigeno e glucosio, con

sospensione funzione propria delle cellule interessate. Estensione della lesione e

eventuale regressione disturbi dipendono da possibilità di meccanismi di

limitazione e compenso del danno vascolare. Meccanismo vascolare transitorio

ipotizzato anche per amnesia globale transitoria

Ictus ischemico, due cause: ictus atero-

1. Ateroma e trombo (coagulo di sangue) 

trombotico

2. Embolo (e.g., frammenti di trombo, pezzi di grasso, bollicine

ictus embolico

d’aria 

Ictus ischemico:

Fattori di rischio non modificabili: età, sesso, razza, struttura genetica.

Fattori di rischio modificabili: ipertensione arteriosa, patologie cardiache, diabete

mellito, dislipidemie, obesità, fumo, abuso alcool.

Meccanismo trombotico: vaso occluso da una trombosi in quella sede.

Meccanismo embolitico: occlusione da parte di un embolo (materiale trasportato

con flusso sanguigno). Spesso costituito da un frammento di trombo distaccatosi

a distanza dalla sede dell’occlusione (placca aterosclerotica).

Quadro clinico dipende da sede lesione:

Ictus carotideo (circolo cerebrale anteriore): segni e sintomi da lesione lobi

frontale, temporale e parietale, in combinazione variabile, più deficit cognitivi in

rapporto al lato dell’emisfero leso.

Ictus in territorio vertebro-basilare (circolo cerebrale posteriore): segni e sintomi

da lesione tronco cerebrale e/o cervelletto e da lesione lobi occipitali e parietali

posteriori.

Sindrome presentata dal pz permette di localizzare su basi solo cliniche la sede

della lesione e individuare arteria corrispondente. Al danno ischemico iniziale si

aggiunge effetto dell’edema nei tessuti circostanti, può determinare

peggioramento quadro clinico fino alla morte.

Ictus emorragico: emorragia cerebrale = rottura di un vaso. Causa più

frequente: ipertensione arteriosa. Segue rottura di aneurismi (dilatazioni

circoscritte di un tratto della parete di un vaso), o di malformazioni artero-

venose. Più rari disturbi della coagulazione. In base alla sede distinguiamo

emorragia:

a) intracerebrale o intraparenchimale (dentro tessuto cerebrale): insorgenza

acuta sintomi e segni focali, dipendenti da sede ematoma. Quadro clinico

sovrapponibile a ictus ischemico, anche se sintomatologia non riconducibile a un

territorio vascolare definito. Danno focale e effetto meccanico dell’accumulo di

sangue che comprime i tessuti circostanti. Aumento di pressione (ipertensione

endocranica) che rappresenta causa più frequente di morte. Essenziale

determinare sede dell’emorragia, indice di una causa primaria o secondaria a

rottura di aneurisma o MAV. Nel primo caso, sedi “tipiche”: nuclei della base,

cervelletto, ponte del tronco cerebrale. Se fuori da queste sedi si deve escludere

presenza di aneurismi o MAV, attraverso procedure diagnostiche specifiche.

Presenza di tali anomalie → fattore di rischio per recidiva di emorragia, pensare a

correzione chirurgica.

b) subaracnoidea (sangue nel liquor negli spazi subaracnoidei, tra pia madre e

aracnoide): cefalea acuta, improvvisa, nucale, possibile perdita di coscienza

all’esordio, crisi epilettiche. Se interessa solo spazio subaracnoideo → sindrome

meningea analoga a meningite. Se si associa danno parenchima circostante →

corrispondenti sintomi focali. Causa più frequente: rottura di aneurismi

intracranici, localizzati nei punti di biforcazione delle arterie, in particolare nel

circolo di Willis. Diagnosi differenziale: TC evidenzia presenza di sangue. Esame

meno sensibile a presenza danno ischemico precoce, all’esordi TC può essere

normale, poi area ischemica si presenta con ipodensità.

c) epidurale (tra teca cranica e dura madre);

d) subdurale (al di sotto della dura madre).

PATOLOGIE INFETTIVE

L

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
47 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nadiamarr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuropsicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Priftis Konstantinos.