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VALUTAZIONI DELLE CAPACITÀ LINGUISTICHE RESIDUE
Queste capacità vengono esaminate mediante prove specifiche per le diverse unità del linguaggio e per le diverse subcomponenti nei modelli psicolinguistici contemporanei.
Capacità di recupero lessicale: si usano prove di denominazione di oggetti e figure di oggetti. Le parole potrebbero non essere reperite (anomie), o sostituite con alcune di significato affine (parafasie semantiche) o non collegato (parafasie verbali). In pratica si valutano i deficit semantico-lessicali. Si usano inoltre prove di fluenza per lettera iniziale o per categoria;
Comprensione orale: ci si basa su singole parole (ad es., "indicami un cucchiaio") e frasi, in ordine sempre più complesso;
Decisione lessicale: si usano parole e non parole fra cui il paziente deve saper indicare quelle che fanno parte del lessico della sua lingua madre;
Test dei gettoni: valuta la comprensione e la memoria a breve.
Approccio psicolinguistico: sono caratterizzati da un elevata complessità poiché mirano alla precisa classificazione delle caratteristiche del disturbo del paziente e non alla sua standardizzazione. Sono:
PALPA: esamina ogni componente del linguaggio in modo dettagliato o individualizzato;
BADA (batteria per l'analisi dei deficit afasici): in italiano, valuta l'integrità di fonologia, ortografia su non parole, sistema semantico-lessicale, competenza grammaticale.
produzione spontanea e memoria verbale. Permette la formulazione di una diagnosi funzionale accurata, ma la difficoltà e la lunghezza lo rendono strumento non adatto a deficit gravi e pazienti a bassa scolarità.
Approccio pragmatico: il test principale è il CADL che calcola quanto la capacità di esprimere un messaggio sia adeguata al contesto. È quindi un test ecologico.
CLASSIFICAZIONE DELLE AFASIE
Afasia fluenti
L'eloquio è abbondante e non vi sono deficit prosodiaci o dell'articolazione. Nei casi meno gravi, vi è la presenza di anomie e parafasie semantiche (deficit semantico-lessicali), fino ad arrivare a gergo neologistico e parafasie fonemiche (deficit fonologici). Nei casi più gravi è correlata ad anosognosia (il paziente non è consapevole dei suoi problemi).
Afasia di Wernicke: compromissione relativamente omogenea delle diverse componenti (fonologia, lessico e morfosintassi). Vi è un deficit
più o meno pari per leprove di ripetizione, denominazione e comprensione, con gravità variabile da lieve amarcata, in funzione della gravità complessiva del disturbo. L’area cerebrale coinvoltaè il tratto medio-posteriore della prima circonvoluzione temporale sinistra (area 22 diBrodmann, detta area di Wernicke).
Afasia di conduzione: presenta un prevalente deficit di ripetizione e relativo risparmiodella comprensione orale. Nella forma classica il quadro è addebitato a un danno nelfascicolo arcuato di sinistra e conseguente disconnessione tra l’area delle immaginiuditive e quella dell’immagini motorie delle parole ma può essere spiegato anche conun prevalente deficit fonologico e un relativo risparmio delle capacità semantico-lessicali e sintattiche.
Afasia amnestica: prevalente deficit di recupero lessicale (anomia) che solitamenteemerge tanto ai compiti di denominazione che all’eloquio spontaneo, senza o
Con lievi deficit fonologici e morfosintattici e senza deficit di comprensione. Questo tipo diafasia consegue in generale a lesioni temporo-parietali sinistre che solitamente risparmiano l'area di Wernicke.
Afasia transcorticale sensoriale: presenta un grave disturbo semantico-lessicale sia in entrata che in uscita, con conseguente grave deficit di produzione spontanea e di comprensione, mentre vi è relativo risparmio delle capacità fonologiche e morfosintattiche. Il disturbo si associa spesso a ecolalia. Consegue in generale a estese lesioni temporo-parietali sinistre.
Afasia non fluente: l'eloquio del paziente è scarso, con parole prodotte a fatica, in assenza di contorno prosodiaco, con frasi brevi e struttura sintattica semplificata.
Afasia di Broca: la semplificazione della struttura frasale si manifesta con l'omissione di pronomi, ausiliari, articoli e preposizioni (linguaggio telegrafico), la mancata concordanza tra elementi della frase (agrammatismo).
Molto spesso questo tipo di afasia si associa ad aprassia buccofacciale. Può anche essere dovuta a difficoltà articolatorie (aprassia articolatoria e anartria) che lascia relativamente intatte le capacità fonologiche e semantico-lessicali. L'area cerebrale associata è il piede della terza circonvoluzione frontale sinistra (area 44 di Brodmann, detta area di Broca). Tuttavia, nella maggioranza dei pazienti anartrici, la lesione si estende anche all'opercolo fronto-parietale e all'insula, mentre nei pazienti agrammatici sono spesso danneggiate anche le restanti aree del linguaggio perisilviane sinistre.
Afasia globale: forma più grave tra le afasie non fluenti. L'eloquio è limitato a poche forme stereotipate (frammenti sillabici ricorrenti) e vi è quasi sempre un grave deficit di controllo motorio articolatorio. Le lesioni coinvolgono solitamente l'intero territorio dell'arteria cerebrale media di sinistra.
(corteccia perisilviana pre- e postrolandica e lestrutture emisferiche profonde sottostanti). In alcuni casi il disturbo può evolvere,anche a distanza di alcuni anni, ad afasia di Broca.
Afasia transcorticale motoria: riduzione della produzione spontanea orale e scrittache, tuttavia, si associa a una capacità relativamente intatta di denominare, ripetere,leggere ad alta voce e scrivere sotto dettatura. È la manifestazione a livello linguistico dell'inerzia psicomotoria (inerzia verbale) che solitamente consegue a lesioni prefrontali.
Afasia transcorticale mista: non prevista nel modello di Wernicke-Lichtheim. È un gravi deficit di comprensione e di produzione e un relativo risparmio della ripetizione. Presenta prevalenti deficit lessicali, sia in entrata che in uscita, e relativo risparmio fonologico e dell'articolazione. Vi è spesso marcata ecolalia. Consegue, in genere, ad ampie lesioni cortico-sottocorticali fronto-temporo-parietali sinistre,
Che risparmiano le aree di Broca, Wernicke e la capsula esterna (fascicolo arcuato) anche se funzionalmente inefficaci a causa dei gravi deficit semantico-lessicali, che consegue all'esteso danno emisferico sinistro. Il disturbo è stato designato anche come sindrome da isolamento delle aree del linguaggio.
In casi più rari il deficit linguistico può compromettere in modo relativamente isolato l'analisi uditivo-fonologico, la sola programmazione motoria articolatoria e la sola elaborazione del linguaggio scritto, in assenza di deficit fonologico, lessicali o morfosintattici. In questi casi si parla di firme pure del linguaggio con:
- Sordità verbale pura: lesioni all'analisi uditiva "a". Compromissione isolata dell'analisi uditivo-fonetica, il paziente non è in grado di analizzare e discriminare i suoni del linguaggio. Presenta una lesione bilaterale delle aree uditive secondarie o disconnessione tra queste.