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MICROBIOTA:
Definizione data nel 2001 da Lederberg: insieme di microrganismi presenti in un determinato ambiente.
Microbioma: genoma associato alla popolazione microbica che ospita un individuo. Il 95% è al livello del
tratto gastro-intestinale (microbiota intestinale) e ciascun individuo ha un microbiota diverso, come una
sorta di impronta digitale.
La popolazione microbica è complessa, infatti si parla di consorzi microbici: ciascun microrganismo
collabora con l’altro, il ruolo della popolazione microbica è di occupare i siti recettoriali che i potenziali
patogeni possono occupare impedendo il loro legame.
I topi “germ-free”, privi di microbiota, sono maggiormente suscettibili ai patogeni. Se l’individuo è sano il
microbiota è in equilibrio.
I probiotici microrganismi viventi che quando somministrati in adeguate quantità conferiscono beneficio
nell’ospite. Servono per ristabilire la disbiosi, sono composti da lattobacilli, bacilli, lieviti e anche spore
(Enterogermina, spore di Bacillus Clausii)
I prebiotici sono molecole utilizzate dal microbiota, nella maggior parte carboidrati
I postbiotici sono prodotti del microbiota, acidi grassi a catena corta che possono essere usati in modo
diretto.
Trapianto fecale: Trapianto di microbiota intestinale da un paziente sano a uno con patologia, utile nei
trattamenti delle infezioni da Clostridium difficile (Clostridioides difficile), un batterio sporigeno anaerobio
gram+ presente in piccole quantità nel tratto gastrointestinale, è un leader delle infezioni nosocomiali ed è
associato a gravi forme epidemiche, è il principale responsabile di gravi forme di diarrea e può causare la
colite pseudomembranosa, caratterizzata da lesioni necrotiche emorragiche.
CELLULA PROCARIOTICA:
Teoria dell’endosimbionte: i mitocondri sono batteri aerobi fagocitati da una cellula ancestrale, hanno
caratteristiche in comune con la cellula batterica:
• DNA circolare
• Membrana interna simile a quella dei batteri
• Forma e dimensioni simili a quelle dei batteri
• Sensibilità agli antibiotici
Caratteristiche della cellula procariotica:
• Nucleoide: massa aggregata di DNA, un unico cromosoma circolare a doppio filamento.
• Plasmidi: porzioni di DNA che posseggono le proprietà di un cromosoma, si trovano liberi nel
citoplasma. Sono molto importanti dal punto di vista del potere patogeno dei batteri e
dell’antibiotico resistenza.
• Ribosomi: organuli preposti alla sintesi proteica, sono costituiti per il 60% da RNA e per il 40% da
proteine, importanti perché vengono riconosciuti dagli antibiotici.
• Membrana plasmatica: presente sia nei Gram positivi che in quelli negativi, circonda la cellula e
regola il traffico delle molecole. La membrana interna è costituita da un doppio strato fosfolipidico
con i gruppi idrofobici rivolti verso l’interno e quelli idrofili verso l’esterno.
• Parete cellulare: rivestimento esterno presente solo nella cellula procariotica. Avendo una struttura
peculiare è riconosciuta da alcuni antibiotici.
• Capsula: rivestimento batterico, è uno strato polisaccaridico o proteico più esterno alla cellula,
presente sia nei Gram positivi che in quelli negativi (differente dal capside virale)
• Pili: strutture filamentose di ancoraggio presenti sulla superficie della cellula, facilitano l’adesione
cellulare, lo scambio genetico o la mobilità
• Flagelli: strutture deputate prevalentemente al movimento, non sono presenti in tutti i batteri.
• Citoplasma batterico: può presentare delle granulazioni con funzione di accumulo di sostanze di
riserva (glicogeno, polisaccaridi ecc.)
Genoma batterico: costituito dal cromosoma, che contiene i geni housekeeping essenziali per la
sopravvivenza, ed elementi extracromosomici “mobili” che contengono geni non essenziali ma accessori:
determinanti di virulenza, geni responsabili del trasferimento genetico orizzontale o verticale, plasmidi,
elementi trasponibili (sequenze di inserzione, trasposoni, elementi invertibili)
I plasmidi sono piccole molecole di DNA circolare a doppio filamento che esistono e si replicano in maniera
autonoma, il loro materiale genetico può essere scambiato tra batteri con i processi di trasformazione,
trasduzione e coniugazione.
Funzioni della membrana citoplasmatica:
1. Barriera osmotica e sito di permeabilità selettiva e di trasporto mediato da permeasi
2. Sito di fosforilazione ossidativa e della pompa protone-motrice nei batteri aerobi
3. Sito di aggancio del cromosoma batterico durante la duplicazione cellulare.
4. Sito di sintesi della parete cellulare.
L’unità strutturale, la parete cellulare: racchiude la cellula batterica e la protegge, ne condiziona anche la
forma.
1. Protegge la cellula dall’ambiente esterno
2. Protegge la membrana plasmatica da sostanze tossiche e antibiotici
Deve la sua robustezza al peptidoglicano, costituito da uno scheletro di natura polisaccaridica, corte catene
peptidiche e legami crociati tra una catena e l’altra che conferiscono rigidità alla struttura.
Struttura del peptidoglicano: è un polisaccaride costituito da due carboidrati azotati, l’n-acetilglucosamina
e l’acido n-acetilmuramico, e da pochi amminoacidi come L-alanina, D-alanina, acido D-glutammico e o
lisina o acido diaminopimelico (DAP). Questi costituenti sono assemblati a formare un tetrapeptide, le
catene sono tenute insieme da legami crociati tra amminoacidi. Il peptidoglicano può essere distrutto da
alcuni agenti come il lisozima o da antibiotici come la penicillina, che previene la sua biosintesi.
La parete di un gram+ è costituita nel 90% da peptidoglicano ed è più spessa di quella dei gram- perché è
formata da più strati di peptidoglicano intersecati da acidi teicoici e acidi lipoteicoici, legati covalentemente
all’acido muramico del peptidoglicano.
La parete dei gram – è costituita nel 10% da peptidoglicano, la maggior parte è formata dalla membrana
esterna, un ulteriore doppio strato lipidico che contiene anche polisaccaridi, legati ai lipidi a formare un
complesso chiamato strato lipopolisaccaridico o LPS. Sono presenti inoltre canali (porine) per consentire la
diffusione passiva di piccole molecole e proteine carriers per le grandi molecole. Lo spazio fra membrana
esterna e interna è detto spazio periplasmatico, lì vengono secreti degli enzimi che proteggono la cellula,
come le beta lattamasi.
Lipopolisaccaride:
1. lipide A: Parte lipidica, sta a stretto contatto con la membrana cellulare. Costituita da unità
disaccaridiche di glucosamina a cui sono legati acidi grassi a catena lunga. Il lipide A è anche definito
come endotossina perché è un componente tossico per gli animali (es. Salmonella)
2. core: una parte polisaccaridica centrale. Comprende uno zucchero eptoso e acido
ketodeossiottonico (KDO)
3. Antigene O: porzione esterna esposta al sistema immunitario, composto da zuccheri (glucosio,
mannosio, galattosio)
Test gel-clot (LAL test): Test che serve per constatare la presenza o meno di batteri, si basa sul sistema
immunitario del Limulus polyphemus che è in grado di riconoscere i lipopolisaccaridi presenti sulla parete
dei gram- e eliminare i batteri con la formazione di coaguli. Dal sangue si ottiene un lisato di amebociti in
grado di provocare la gelificazione in presenza del lipopolisaccaride batterico (LPS). Se nel farmaco da
testare si formano coaguli non può essere messo in commercio.
Capsula: Strato polisaccaridico o proteico più esterno alla cellula, può essere presente sia nei gram- che nei
gram+, è costituita per il 90% da acqua e contribuisce alla resistenza della cellula batterica, può essere
omopolimerica o eteropolimerica. Colorazione: Poiché le capsule sono generalmente non ioniche e non si
legano facilmente ai coloranti comuni, vengono utilizzate tecniche di colorazione speciali per evidenziarle.
Una delle tecniche più comuni è la colorazione negativa con l’inchiostro di china, che colora lo sfondo
anziché la capsula stessa, infatti l’inchiostro di china presenta delle particelle di carbone che non possono
penetrare all'interno della capsula e quindi i batteri appariranno circondati da un alone chiaro.Funzioni:
resistenza alla fagocitosi, facilita l’adesione ai tessuti dell’ospite e ha proprietà antigeniche.
Appendici batteriche:
Flagelli: lunghi e sottili, protrudono verso l’esterno della cellula, hanno forma elicoidale e la funzione
principale è il movimento cellulare. Sono costituiti dalla proteina flagellina e sono composti da 3 parti, un
filamento unico costituito da subunità proteiche, una sorta di guaina curvata e il corpo basale, una struttura
di anelli che fissano il flagello alla parete cellulare batterica. In base alla posizione dei flagelli i batteri
possono essere classificati:
• Monotrichi: unico flagello ad un polo della cellula;
• Lofotrichi: ciuffo di flagelli
• Anfitrichi: singolo flagello ai due poli della cellula;
• Peritrichi: sono presenti flagelli su tutto il corpo
Pili: strutture filamentose più corte e rigide dei flagelli presenti solo nei gram- e non servono al movimento.
Sono costituite da un'unica proteina, la pilina, e le funzioni principali sono quelle di adesione all’epitelio
della cellula ospite.
METABOLISMO
I batteri producono energia con processi correlati alla presenza o all’assenza di ossigeno
• →
In presenza di ossigeno respirazione aerobia, avviene a livello della membrana cellulare batterica
e l’accettore finale è l’ossigeno
• →
In assenza di ossigeno fermentazione o respirazione anaerobia, possono metabolizzare come
accettore terminale composti organici come il glucosio o inorganici
I batteri possono quindi essere classificati anche per il modo in cui rispondono dal punto di vista
metabolico:
• Aerobi: richiedono la presenza di almeno il 20% di ossigeno, attuano respirazione aerobia
• Anaerobi: crescono in assenza di ossigeno, sono difficili da coltivare, attuano fermentazione e
mancano di alcuni enzimi che permettono di sopravvivere a sostanze e prodotti tossici dell’ossigeno
• Anaerobi facoltativi: possono vivere sia in presenza che in assenza di ossigeno
Queste caratteristiche vengono sfruttate per l’identificazione in laboratorio con terreni di coltura specifici
come l’agar MacConkey. Usare terreni selettivi serve per indagini presuntive, di identificazione del
microrganismo direttamente dal campione biologico.
DIVISIONE BATTERICA
Simmetrica: dalla cellula madre si formano due cellule figlie
Asimmetrica: formazione di spore
Con l’inizio della replicazione del DNA la cellula aumenta di volume per la produzione di nuovi eleme