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RIASSUNTO
MOTIVAZIONE E CRESCITA PERSONALE
Matteo Vagli
CAPITOLO 1: CRESCITA PERSONALE
Psicologia del benessere
La crescita personale deve essere orientata al benessere della persona. Per definire il benessere di una persona inizialmente è stata
avanzata l’ipotesi che vi fossero indicatori oggettivi (salute, reddito, etc.) in grado di definire il livello di benessere di ogni individuo.
Naturalmente, però, questi indicatori oggettivi non sono sufficienti per definire il benessere individuale, poiché si tratta di un costrutto
fortemente soggettivo, per questo si è giunti a parlare di benessere soggettivo (self well-being).
Tre elementi che caratterizzano la felicità:
Soggettiva: Non è detto che ciò che rende felice una persona, renda felice anche altri
• Temporale: Ciò che ci rende felici in alcuni momenti, può non avere lo stesso effetto in momenti successivi
• Transitoria: Gli effetti non mantengono nel tempo la medesima intensità
•
Nello studio della felicità, si possono individuare 2 prospettive principali:
1. La prospettiva edonistica: questa prospettiva analizza attraverso la dimensione del piacere. La felicità è il risultato del
raggiungimento degli obiettivi strettamente personali. La prospettiva edonistica individua quindi la felicità come un costrutto
comprendente i piaceri fisici e quelli mentali.
2. La prospettiva eudaimonica: ha una visione della felicità non semplicemente come il raggiungimento della soddisfazione
individuale, ma comprende anche un processo di sviluppo verso l’integrazione con il mondo circostante. La felicità si realizza quindi
in un processo di reciproca influenza tra il benessere individuale e quello collettivo.
Vi sono 2 principali effetti negativi di questo stato di infelicità:
Effetti mentali (Concentrazione eccessiva su ciò che temiamo, Sensazione di impotenza, Difficoltà ad affrontare l’evento ecc.)
• Effetti comportamentali (Interferenza con le altre attività, Perdita di efficienza, Rinvio immotivato di altre attività)
•
Psicologia positiva la scienza e le applicazioni che si riferiscono allo studio dei punti di forza psicologici e delle emozioni positive.
à
Gli obiettivi sono la prevenzione ed il potenziamento, l’attenzione è rivolta al processo di vita ed alle sue caratteristiche dinamiche. Si
passa quindi da un focus centrato sulla patologia ad uno centrato sulla salute delle persone.
Si analizzano e valorizzano i tratti positivi come coraggio, perseveranza, determinazione, resilienza, spiritualità, talento ecc.
La psicologia positiva si articola su 3 livelli: Elaborare una visione della «buona vita»
• Evidenziare comportamenti ed interventi volti a favorire il benessere
• Identificare quali contesti favoriscano il benessere
• Individuare le strategie più efficaci per migliorare la vita delle persone
L’Undoing hypothesis (L’ipotesi di neutralizzazione) (Fredrickson, 2000) sostiene che le emozioni positive sono in grado di neutralizzare
gli effetti di emozioni negative future.
Ciò significa che fungono da «corazza» per il futuro, più ne proviamo, più saremo in grado di far fronte agli eventi negativi futuri.
La Broaden and build theory (Isen, 2000) sostiene che le emozioni positive amplino le potenzialità cognitive delle persone, aumentano
le azioni di ripertorio e costruiscono risorse future per la sopravvivenza e l’adattamento.
Emozioni positive e benessere
Salovey (2000) ha dimostrato come le emozioni abbiamo una forte incidenza sul benessere delle persone. In particolare, le emozioni
positive concorrono al potenziamento del sistema immunitario e aiutano a mettere in atto comportamenti sani ed adattivi.
Le emozioni positive ampliano il nostro repertorio cognitivo, allargano l’orizzonte mentale delle persone.
Quando proviamo emozioni positive, mostriamo modalità di pensiero diverse, flessibili, più efficaci e creative.
Le persone positive sono caratterizzate da una spiccata propensione al pensiero positivo e hanno alcune caratteristiche comuni:
Alta autostima: persone con alta autostima sviluppano più facilmente il pensiero positivo.
• Buone relazioni sociali: le persone positive traggono piacere dal frequentare altre persone. Sono tendenzialmente estroversi e si
• trovano a proprio agio nella gestione delle relazioni sociali.
Ottimismo: permette loro di perseverare, aumentando la probabilità di successo.
•
Coping capacità di un soggetto di far fronte agli eventi stressanti. 2 tipologie di coping:
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Il coping primario è l’insieme di pensieri e comportamenti utilizzati per fronteggiare l‘evento stressante
• Il coping secondario è invece l’insieme dei pensieri e dei comportamenti utilizzati per fronteggiare e regolare a reazione della
• persona di fronte l’evento stressante. 2
Il coping si distingue tra 3 principali strategie:
Coping centrato sulle emozioni: il più indicato quando l’evento stressante non si può modificare. Strategia rivolta alla modificazione
• delle reazioni emotive di fronte all’evento stressante.
Coping centrato sul problema: il più indicato quando si può intervenire sull’evento stressante. È orientata alla modificazione della
• causa di stress.
Coping centrato sull’evitamento: si tratta di evitare la situazione stressante. Però, rispondere passivamente al problema cercando di
• evitarlo, nel lungo termine risulta essere estremamente disfunzionale.
Stress risposta relativamente aspecifica dell’organismo ad uno stimolo ritenuto minaccioso per la sopravvivenza e l’integrità
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psicofisica.
Tali stimoli minacciosi vengono definiti stressors. Sono agenti stressanti che, sulla base della percezione individuale, possono generare
stress nella persona.
L’eustress forma adattiva, positiva dello stress, è ciò che ci permette di essere pronti, reattivi.
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Il Self-Talk (autocaricarsi) è un metodo finalizzato all’attivazione
L’ OTTIMISMO: Aspettativa che si verifichino accadimenti positivi anziché negativi (Scheier & Carver, 1985).
• Modalità di affrontare i problemi orientata alla loro risoluzione e non all’evitamento
• Gli eventi stressanti vengono visti come sfide e opportunità di crescita
• Reale conoscenza dei propri limiti e delle proprie potenzialità
Non esiste un solo tipo di ottimismo, uguale per tutti ed oggettivo. L’ottimismo dipende da ciò che noi valutiamo come desiderabile.
Perciò, l’ottimismo è un costrutto che racchiude aspetti emotivi, affettivi, cognitivi e di valutazione.
È stato dimostrato come l’ottimismo abbia effetti su:
La gestione dello stress, Il sistema immunitario, La capacità di far fronte a panico e depressione, Il superamento di eventi traumatici
Ottimismo realistico disposizione globale e stabile delle persone a spiegare gli eventi negativi come eventi occasionali e ad aspettarsi
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dei risultati positivi dalla vita.
Pertanto, possiamo dire che il SÉ è l’insieme di:
• Concetto di sé
• Sé sociale
• Conoscenza di sé
• Autostima
L’effetto autoreferenziale dimostra come le persone abbiano la tendenza ad elaborare in maniera efficace ed a ricordare meglio le
informazioni relative a loro stesse.
Principalmente, la percezione di auto-efficacia si acquisisce attraverso:
¾ Esperienza diretta
¾ Persuasione verbale
¾ Esperienza vicaria
Autoefficacia Convinzione nelle proprie capacità di generare gli effetti desiderati mediante le proprie azioni. Le convinzioni
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influenzano il modo in cui le persone pensano, si sentono, trovano le motivazioni personali ed agiscono.
- Connessa al senso di controllo e all’autostima
- Ha una relazione con le profezie che si auto-avverano
- È sempre in relazione all’interazione con l’ambiente
- È riferita alla valutazione prima della prestazione
influisce sulle convinzioni di autoefficacia:
¾ Autoregolazione delle emozioni
¾ Processi affettivi
¾ Processi cognitivi (tra cui capacità di pianificazione)
¾ Processi decisionali
La percezione di autoefficacia non è una qualità fissa ed immodificabile di ogni persona, ma può variare per il tipo di compito, per il
contesto di riferimento e può essere acquisita nel tempo. Principalmente, la percezione di auto-efficacia si acquisisce attraverso:
Esperienza diretta: il soggetto sperimenta di essere in grado di agire sull’ambiente. Fa esperienza di autoefficacia direttamente, si
• scopre capace di agire e modificare il contesto di riferimento
Persuasione verbale: la persona viene convinta da altri di essere in grado di agire in maniera efficace sull’ambiente, tuttavia tale
• convinzione decade se il soggetto si rende conto di non essere effettivamente in grado di agire efficacemente
Esperienza vicaria: la persona si convince di essere in grado di agire efficacemente sull’ambiente attraverso l’osservazione del
• comportamento altrui.
Sebbene la preferenza dipende in gran parte dalle caratteristiche della persone e del contesto, possiamo affermare che l’esperienza
diretta è quella con un maggior impatto sul sistema di credenze della persona. I vincoli dell’esperienza vicaria invece sono legati alla
differenza tra il modello ed il discente. 3
Impotenza appresa si intende uno stato di rassegnazione e inazione di fronte agli eventi, dovuto a precedenti esperienze di fallimento.
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Passione: Forte inclinazione verso un’attività che una persona gradisce, reputa importante e nella quale investe una notevole quantità
di tempo e di energie. Ha un forte legame con la motivazione intrinseca. Può essere una leva importante per l’apprendimento.
Resilienza: riguarda la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici e alla capacità di riorganizzare positivamente la
propria vita in seguito agli eventi traumatici. Gioca un ruolo notevole nell’effettivo superamento delle difficoltà
- Facilità l’adattamento
- Presuppone un utilizzo efficace delle strategie di coping
- Può dar vita al fenomeno della crescita post traumatica
Fede: Sistema di informazioni al quale gli individui possono attingere nella ricerca di complesse opportunità di azione, nonché nella
costruzione della propria identità ed esistenza. È connessa al sense of coherence (sensazione, anche durante i momenti di difficoltà, che
gli accadimenti abbiano un senso ed una coerenza interna)
Intelligenza emotiva: Capacità di monitorare le proprie emozioni e quelle altrui al fine di