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LA CERTIFICAZIONE A SCUOLA
Certificazione: attesta che qualcosa o qualcuno possiede determinate qualità. Solitamente la certificazione ha due requisiti: è affidata da un soggetto di parte terza e si basa su standard assoluti. Le istituzioni scolastiche sono chiamate a rilasciare una certificazione.
1. LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
La certificazione delle competenze rientra tra le competenze esclusive di un docente e la si deve includere nella valutazione del percorso formativo del singolo studente. Si ritiene dunque che gli insegnanti siano in grado di certificare le competenze, anche se in realtà spesso diventa solo un adempimento burocratico.
Decreto legislativo 122/2009: riguarda la valutazione degli alunni e precisa come debba avvenire la certificazione delle competenze. Lo scopo è quello di sostenere i processi di apprendimento, orientare nella prosecuzione degli studi, consentire il passaggio tra i diversi percorsi e inserirsi nel mondo del lavoro.
Gli
obiettivi non sempre sono tenuti in debita considerazione da insegnanti e famiglie. Le competenze sono anche determinate sulla base delle indicazioni espresse dall'Istituto Nazionale per la Valutazione dei Sistemi di Istruzione (INVALSI) e delle principali rilevazioni internazionali. Serve quindi adottare dei modelli per le certificazioni.
2. IL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
Circolare Ministeriale 13 febbraio 2015, n. 3 e DM 742 del 3 ottobre 2017: hanno normato le finalità, i tempi, le modalità della certificazione. La certificazione delle competenze è definita come un atto educativo legato a un processo di lunga durata e aggiunge informazioni utili in senso qualitativo. La certificazione è correlata al nuovo costrutto della competenza, che serve per realizzare l'autonomia delle scuole. È stato previsto un modello unico nazionale di certificazione ed è previsto il rilascio di una certificazione delle competenze assieme al diploma finale del
primo ciclo.La certificazione delle competenze viene compilata dagli insegnanti ed è così formata:
- Frontespizio: descrive i dati dell'alunno
- Parte seconda: è presente una descrizione analitica divisa in tre colonne: la prima colonna riporta leotto competenze chiave per l'apprendimento permanente; la seconda colonna riporta le competenzeindicate dal profilo dello studente al termine del primo ciclo d'istruzione delle Indicazioni Nazionali(2012); la terza colonna è formata da uno spazio vuoto per aggiungere altre competenze significative
I livelli indicati sono quattro: avanzato, intermedio, base, iniziale.
Per gli alunni con disabilità certificata, il modello nazionale viene adeguato agli obiettivi previsti dal PEI.
3. IL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE--4. ALCUNE RIFLESSIONI 13Tramite la certificazione, la scuola dichiara il livello di apprendimento e di competenze di un soggetto. Questo permette di rendere comparabili percorsi
Educativi e formativi, così come anche altre certificazioni sono molto importanti nel mondo del lavoro. Dato che per Castoldi e Pedrizzi la scuola ha perso il ruolo centrale all'interno del sistema formativo integrato di una persona, la certificazione aiuta a correlare scuola e vita. La certificazione delle competenze servirebbe a valorizzare l'allievo, attraverso le seguenti funzioni:
- Valenza formativa: garantisce al soggetto uno specchio attendibile ed efficace della sua immagine
- Funzione orientativa e formativa: dà sviluppo a vocazioni differenziate
- Finalità certificativa forte: nel momento in cui il soggetto esce dal processo di formazione iniziale
Anche le linee guida fanno parte della dimensione orientativa della scuola del primo ciclo. Sullo sfondo troviamo la valutazione autentica basata sul criterio dell'attendibilità: la valutazione è basata su prestazioni reali e adeguate che contribuiscono alla conoscenza di sé.
delle proprie attitudini, talenti e qualità personali. La prospettiva orientativa considera l'apprendimento disciplinare, formale, informale e non formale. La certificazione delle competenze ha una valenza formativa ed è importante in ottica orientativa. La certificazione ha caratteristiche della complessità e processualità e deve far tesoro di conoscenze, abilità, traguardi, ma nell'ottica di continuità. Per una buona certificazione ci sono due presupposti: continuità del corpo docente e compiti di realtà, osservazioni sistematiche, autobiografie cognitive che sottolineano il carattere trasversale delle competenze. In sospeso è la questione della certificazione nella classe terminale degli studi secondari che dovrebbe avere carattere di connettore tra esperienze formali, non formali e informali e il suo carattere processuale orientativo poteva dispiegarsi al meglio. LA VALUTAZIONE DELLA SCUOLA COME SISTEMA Alla base delINTRODUZIONE
Essendo le scuole un servizio pubblico, vige per loro l'obbligo di rendicontazione (=accountability), ovvero dare conto del proprio operato e quindi della propria offerta educativa e formativa. In particolare, ci si sofferma sulla conduzione del lavoro d'aula, sulle modalità di valutazione e sulla relazione con alunni e genitori.
Le famiglie cercano una "buona scuola" valutando i diversi istituti. Le famiglie e il ministero, quindi, valutano la qualità degli istituti scolastici e lo stato deve cercare di garantire l'omogeneità dei risultati. Questo però è impossibile dato che gli alunni provengono da situazioni socio-economico-culturali molto diverse. Per questo l'autonomia è molto importante. L'attenzione sui risultati è l'applicazione semplificata del
Il modello di controllo di qualità consiste nel confrontare i risultati ottenuti con gli obiettivi prefissati e le risorse impiegate. Il focus sui prodotti si concentra sui dati relativi ai risultati di apprendimento, ma già i test Invalsi spostano l'attenzione dal controllo di qualità allo sviluppo di qualità. La valutazione è uno strumento per intervenire e correggere il sistema, al fine di aggiungere valore.
Tutte le ricerche nazionali e internazionali partono dal background socio-economico-culturale degli studenti. Il Rapporto di Autovalutazione si basa sul modello di valutazione CIPP (Context, Input, Process, Product) proposto da Stafflebeam nel 1971, che analizza:
- Contesto: situazione di partenza e bisogni degli studenti
- Risorse: tutto ciò che è a disposizione per l'intervento
- Processi: attività ed esperienze condotte
- Prodotti: risultati ottenuti
14Schratz rappresenta il sistema di valutazione come un cubo con tre assi fondamentali:
- Gli scopi
- I soggetti
- Gli approcci
2. LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Decreto del Presidente della Repubblica 28 Marzo 2013, n. 80: regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione. Avvia la valutazione a chiusura del processo di attribuzione dell'autonomia (=garanzia di libertà d'insegnamento nella progettazione e realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati).
Il sistema nazionale di valutazione opera per il miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti. Il DPR 80/2013 articola il SNV in:
- Invalsi: Istituto Italiano per la Valutazione del Sistema di Istruzione e formazione
- Indire: Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa
- Contingente ispettivo: composto da dirigenti con funzione tecnico-ispettiva ed esperti selezionati
- Autovalutazione: analisi e verifica del proprio servizio. Prevede l'elaborazione di un Rapporto di Autovalutazione
- Valutazione esterna: prevede che Invalsi individui situazioni da porre a verifica
- Interventi migliorativi
- Rendicontazione sociale: i risultati raggiunti devono essere pubblicati e diffusi
Una Direttiva precisa le priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione e individua le priorità strategiche, i criteri generali per assicurare l'autonomia e per la valorizzazione delle scuole. Questa direttiva indica la valutazione come finalizzata al miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti indirizzandosi:
- Sulla dispersione scolastica e insuccesso scolastico
- Riduzione delle differenze tra le scuole
- Rafforzamento delle competenze di base
- Valorizzazione degli esiti a distanza
Circolare
Ministeriale 21 ottobre 2014, n. 47: ha ribadito quattro fasi della valutazione e pone l'accento sulla necessità di garantire un adeguato supporto in termini di formazione di tutti. Gli uffici regionali hanno quindi predisposto misure di accompagnamento, in particolare nel Veneto è stato creato uno staff regionale di dirigenti tecnici e scolastici, una figura che supporta il dirigente nel processo di autovalutazione, conferenze tecniche provinciali. Inoltre, sono stati previsti 30 tutor per la formazione degli insegnanti sul RAV.
Legge 13 luglio 2015, n. 107: approfondisce la tematica della valutazione in particolare la possibilità per le famiglie di valutare l'offerta scolastica, la valutazione degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e delle competenze degli studenti. Inoltre, prevede che le famiglie possano ricevere informazioni sugli istituti scolastici tramite una piena trasparenza e pubblicità.
La valutazione degli insegnanti avviene tramite un
periodo di formazione e prova sottoposto alla valutazione del dirigente scolastico e del comitato, secondo alcuni criteri:
- Qualità dell'insegnamento
- Risultati ottenuti dal docente
- Responsabilità assunte
Il comitato valuta il servizio su richiesta dell'interessato previa relazione del dirigente scolastico, ed esercita competenze per la riabilitazione del personale docente.
Il ministero poi raccoglie i criteri adottati per il riconoscimento del merito dei docenti e costruisce un comitato tecnico scientifico che predispone le linee guida per la valutazione del merito dei docenti. La valutazione di sistema spetta a Invalsi e consiste nella redazione annuale di un rapporto sul sistema scolastico, consentendo un'analisi nazionale e la comparazione su base internazionale.
3. IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE E IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO DELLE SCUOLE
Il Rapporto di Autovalutazione (=RAV) è un documento che esprime la capacità della scuola
di compiere un'autoanalisi dei propri punti di forza e di criticità, consolida l'identità e l'autonomia