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Il PRINCIPIO DELLA CAPACITA CONTRIBUTIVA: preponderante su chi è maggiormente in grado di pagarla.

L'IMPOSTA FORFETTARIA è il più grande esempio di imposta EFFICIENTE ma non equa:

  • È pagata da tutti i contribuenti in ugual misura, a prescindere dalle azioni o dai comportamenti individuali. Proprio per questo motivo non è un'imposta equa in quanto, appunto, grava allo stesso modo su tutti i soggetti indipendentemente dal proprio reddito.

Tuttavia, il sistema fiscale può essere reso più equo solo a discapito dell'efficienza, e viceversa. In un sistema fiscale ben configurato si ha sempre un TRADE-OFF TRA EQUITA ED EFFICIENZA.

Ogni imposta è costituita da:

  • BASE IMPONIBILE: è la misura o il valore che determina l'ammontare dell'imposta che un contribuente deve pagare. Stabilisce cosa viene tassato.
  • STRUTTURA FISCALE: specifica il modo in cui l'imposta dipende dalla base imponibile.
e solitamente, e espressa in termini percentuali: per esempio, in alcune aree i proprietari di case potrebbero pagare un'imposta in misura del 2% del valore dei loro immobili. Una volta definita la BASE IMPONIBILE, si pone il problema della RELAZIONE tra l'imposta e la base imponibile:
  • La forma più semplice di struttura fiscale è l'IMPOSTA PROPORZIONALE: grava sulla base imponibile nella stessa porzione per tutti i contribuenti.
  • Un'imposta è PROGRESSIVA se gli individui ad alto reddito pagano in tasse una percentuale più elevata del proprio reddito rispetto agli individui a basso reddito.
  • È detta REGRESSIVA se versata in misura proporzionalmente maggiore dai contribuenti a basso reddito.
Tuttavia, un'imposta progressiva può alterare gli incentivi, perché è caratterizzata di norma da un'ALIQUOTA MARGINALE elevata per i contribuenti ad alto reddito:
  • È la percentuale di

imposta versata su ogni incremento di reddito.

CAPITOLO 8: il commercio internazionale

Il commercio internazionale sta assumendo un’importanza crescente per tutti i paesi del mondo. Gli scambi internazionali, come gli scambi tra individui, hanno origine dal vantaggio comparato:

  • di produrre un’unità addizionale di un bene

Il costo-opportunità è minore in alcuni paesi anziché in altri. I beni e i servizi acquistati all’estero sono le quelli venduti all’estero sono le IMPORTAZIONI, ESPORTAZIONI. Il commercio internazionale, insieme agli altri collegamenti economici fra paesi, è cresciuto rapidamente:

  • Un fenomeno noto come GLOBALIZZAZIONE.

Il MODELLO RICARDIANO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE si basa sull’ipotesi che i costi-opportunità siano costanti.

  • Il modello mostra che gli scambi apportando benefici: due paesi, commerciando tra loro, migliorano la propria condizione rispetto al regime di AUTARCHIA.

(situazione in cui un paese non intrattiene scambi commerciali). Infatti, GRAZIE AGLI SCAMBI, ciascun paese può dedicarsi unicamente alla produzione del bene rispetto al quale gode di un vantaggio comparato.

Gli studiosi degli scambi internazionali hanno individuato tre fonti principali di vantaggio comparato:

  • LE DIFFERENZE NEL CLIMA: una parte degli scambi è attribuibile alle differenze stagionali tra l'emisfero settentrionale e quello meridionale: uva e mele sono ormai una presenza fissa nei supermercati statunitensi anche fuori stagione, essendo importate da Cile e Nuova Zelanda.
  • LE DIFFERENZE NELLE DOTAZIONI DI FATTORI: a causa di elementi geografici e storici, le combinazioni di fattori disponibili differiscono da un paese all'altro, costituendo una fonte rilevante di vantaggio comparato.

La RELAZIONE tra vantaggio comparato e disponibilità dei fattori è illustrata nel MODELLO DI HECKSCHER-l'ABBONDANZA DEI FATTORI (indica la disponibilità OHLIN).

I due concetti fondamentali di questo modello sono la specificità del fattore e l'intensità fattoriale. La specificità del fattore si riferisce al fatto che le imprese impiegano i fattori di produzione in rapporti differenti, a seconda del bene prodotto. Indica quale fattore è utilizzato in misura maggiore rispetto a tutti gli altri nella produzione di quel bene. L'intensità fattoriale si riferisce al fatto che un paese tende ad avere un vantaggio comparato rispetto a quei beni la cui produzione richiede un uso intensivo dei fattori abbondantemente disponibili nel paese. Tuttavia, per analizzare in maggior profondità gli effetti del commercio internazionale, e per capire le politiche commerciali, è utile tornare a considerare il modello di domanda e offerta. La curva di domanda interna mostra la relazione tra la quantità domandata dagli abitanti di un paese e il prezzo del bene stesso, mentre la curva di offerta interna mostra la relazione tra la quantità offerta dalle imprese di un paese e il prezzo del bene stesso.

La relazione tra la quantità offerta dai produttori di un paese e il prezzo del bene stesso determinano il prezzo di un bene in una situazione di autarchia. Quando il commercio di un bene si apre al commercio internazionale, il prezzo interno si porta al livello del prezzo mondiale, ovvero, il prezzo al quale è possibile acquistare e vendere il bene all'estero.

Un bene viene importato se il prezzo mondiale è minore del prezzo di autarchia. Ciò provoca un aumento del surplus del consumatore e una diminuzione del surplus del produttore. Se il prezzo mondiale è maggiore del prezzo di autarchia, il bene viene esportato. Ciò provoca un aumento del surplus del produttore e una diminuzione del surplus del consumatore.

Tuttavia, produttori e consumatori non sono gli unici gruppi della società a essere influenzati dagli scambi internazionali: altrettanto accade anche ai proprietari dei fattori di produzione.

abbondanti tendono a diminuire.• Questo fenomeno è noto come "effetto Stolper-Samuelson".• Inoltre, il commercio internazionale può influenzare la distribuzione del reddito all'interno di un paese.• Se un paese è specializzato nella produzione di beni intensivi di lavoro, ad esempio, i lavoratori potrebbero beneficiare di salari più alti.• Al contrario, se un paese è specializzato nella produzione di beni intensivi di capitale, i proprietari del capitale potrebbero beneficiare di maggiori profitti.• In generale, il commercio internazionale può portare a una maggiore specializzazione produttiva e a una migliore allocazione delle risorse.• Tuttavia, è importante considerare anche gli effetti negativi del commercio internazionale, come la perdita di posti di lavoro in settori che non sono competitivi a livello internazionale.• Pertanto, è necessario adottare politiche adeguate per mitigare gli effetti negativi del commercio internazionale e garantire una distribuzione equa dei benefici.

SCARSI A DIMINUIRE: tende a ridistribuire il reddito dei fattori meno abbondanti a quelli più abbondanti, INFLUENZANDO anche il prezzo dei salari.

La maggior parte degli economisti è favorevole al LIBERO SCAMBIO:

  • Si ha se il governo non mira a ridurre o incrementare i livelli delle importazioni o delle esportazioni che si realizzerebbero naturalmente in conseguenza dell'interazione di domanda e offerta.

Tuttavia, molti governi, nella realtà, praticano la PROTEZIONE COMMERCIALE (protezionismo): ovvero, dei provvedimenti che limitano le importazioni.

Le due più comuni FORME DI PROTEZIONISMO sono:

  • è un'imposta sulle importazioni: INNALZA IL PREZZO INTERNO al di sopra del prezzo mondiale: un dazio, quindi, spinge al rialzo il prezzo interno, provocando un AUMENTO DELLA PRODUZIONE INTERNA e una DIMINUZIONE DEL CONSUMO INTERNO rispetto alla situazione di libero.

I dazi causano una perdita secca perché danno origine a due tipi

Di inefficienza: alcuni scambi reciprocamente vantaggiosi non hanno luogo (alcuni consumatori che sarebbero disposti a pagare più del prezzo mondiale non acquistano il bene. Inoltre, le risorse dell'economia vengono sprecate producendo in maniera inefficiente.

I CONTINGENTAMENTI: è un limite legale posto alla quantità di un bene che può essere importato. I contingentamenti delle importazioni, di solito, sono amministrati tramite un sistema di licenze, ognuna delle quali attribuisce al titolare il diritto di importare ogni anno una quantità limitata del bene. Ha lo stesso effetto di un'accisa, tranne per il fatto che il ricavo non va al governo ma ai titolari delle licenze.

Gli ARGOMENTI A GIUSTIFICAZIONE dei dazi e del contingentamento delle importazioni sono molteplici. I tre più comuni sono:

LA SICUREZZA NAZIONALE: si fonda sull'idea che la fornitura di beni stranieri potrebbe essere interrotta a causa di conflitti internazionali.

Quindi, un paese dovrebbe proteggere i produttori interni di beni di importanza fondamentale, con l'obiettivo di essere autosufficiente nella produzione di tali beni.
  • LA CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO.
  • LA PROTEZIONE DELLE INDUSTRIE NASCENTI: ovvero, i nuovi settori industriali devono essere protetti per un periodo più o meno prolungato affinché possano maturare e affermarsi.
Tuttavia, gli scambi internazionali sono relativamente liberi, soprattutto grazie al ruolo dei TRATTATI COMMERCIALI INTERNAZIONALI, con cui i paesi acconsentono a ridurre le misure protezionistiche contro le importazioni degli altri paesi membri. Negli ultimi anni sono stati sollevati alcuni timori sugli effetti della globalizzazione:
  • Uno di questi riguarda l'AUMENTO DELLA DISUGUAGLIANZA a causa dell'impennata delle importazioni provenienti dai paesi poveri registrata nell'ultimo ventennio.
  • Un altro riguarda l'aumento dell'OFFSHORE OUTSOURCING, una

Prassi mediante la quale le imprese si rivolgono a fornitori di altri paesi per l'espletamento di determinate funzioni. L'esempio più classico è la gestione dei call center.

CAPITOLO 9: il processo decisionale degli individui e delle imprese

Nel prendere decisioni è fondamentale ragionare in termini di COSTO-OPPORTUNITÀ: perché il costo-opportunità di un'azione è spesso considerevolmente superiore all'esborso di denaro che la decisione stessa comporta.

Per esaminare la RELAZIONE fra i costi-opportunità e gli esborsi monetari, gli economisti ricorrono ai concetti di:

  • COSTO ESPLICITO: è un costo che comporta un esborso monetario: ad esempio, la retta universitaria.
  • COSTO IMPLICITO: per contro, non prevede alcun esborso, ma è dato dal valore, in termini monetari, di tutti i benefici a cui si deve rinunciare: ad esempio, il costo implicito del vostro anno di studio comprende, fra l'altro,
are di diversi fattori, come ad esempio il proprio livello di istruzione, le competenze acquisite nel corso degli anni, l'esperienza lavorativa accumulata e il settore in cui si decide di lavorare. Inoltre, è importante considerare anche il mercato del lavoro e le opportunità offerte in quel determinato momento. Ad esempio, se si decide di lavorare in un settore in crescita e con una forte domanda di personale qualificato, è probabile che si possa guadagnare di più rispetto a un settore in declino o con una saturazione di lavoratori. Altri fattori che possono influenzare il reddito sono la posizione geografica, la dimensione dell'azienda in cui si lavora e la posizione occupata all'interno dell'organizzazione. In generale, le posizioni di responsabilità e di leadership tendono ad essere più remunerative rispetto a quelle di livello base. Infine, è importante considerare anche la propria motivazione e impegno nel lavoro. Spesso, coloro che dimostrano una maggiore dedizione e passione per ciò che fanno, hanno maggiori possibilità di ottenere aumenti di stipendio e opportunità di crescita professionale. In conclusione, il reddito che si può guadagnare nel mondo del lavoro dipende da diversi fattori, tra cui l'istruzione, le competenze, l'esperienza, il settore di lavoro, il mercato del lavoro, la posizione geografica, la dimensione dell'azienda e la propria motivazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
36 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Attiliodic di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Eboli Mario.