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RICORDIAMO LE CARATTERISTICHE DI UN MERCATO A CONCORRENZA PERFETTA:

1. i produttori e i consumatori devono essere un numero molto elevato e nessuno di questi deve avere una quota di mercato ossia la percentuale della produzione del settore che fa capo al produttore stesso

2. tutti i consumatori considerano i prodotti di tutte le imprese operanti nel mercato di un determinato bene

3. Libera entrata ed uscita degli agenti economici senza spese aggiuntive.

All'interno di questo sistema l'impresa ha SEMPRE come obiettivo la massimizzazione del proprio profitto e in base ai ricavi e ai costi, ciascuna capirà qual è la quantità di beni o servizi che permette di avere il maggior profitto.

L'imprenditore razionale trova la quantità ottima che dovrebbe produrre attraverso l'analisi marginalista: la quantità ottima per l'impresa è quella tale per cui il beneficio marginale eguaglia il costo marginale.

Il costo marginale è il...

Rapporto tra la variazione del costo totale e l'avariazione di quantità; tende prima a diminuire e poi ad aumentare ed è graficamente rappresentato come in figura.

Il ricavo marginale invece è il rapporto tra la variazione del ricavo totale (Prezzo x Quantità) e la variazione della quantità prodotta.

Per una impresa pricetaker, il prezzo rimane lo stesso indipendentemente dalla quantità di bene/servizio venduto e in quest'ottica, essendo il prezzo in EQUILIBRIO, allora la curva di ricavo marginale è una linearetta orizzontale. E questa condizione in un mercato concorrenziale implica che:

  • ogni singola impresa affronta una curva di domanda perfettamente elastica che coincide con la curva di ricavo marginale
  • se l'impresa decide di aumentare la propria produzione, non si verifica alcuna variazione sul prezzo di mercato. Avendo i dati relativi al ricavo e al costo marginali, il punto che massimizza il profitto equivale al punto in cui la

curva di costo marginale e la curva di ricavo marginale si intersecano; Qui è possibile notare come la convenienza a produrre sia dettata dalle frecce verdi che dimostrano il profitto positivo.

MA QUANTO SAREBBE REDDITIZIO PRODURRE?

La domanda è se per un'impresa produrre risulta profittevole (nel breve periodo) o eventualmente sospendere la propria produzione (ad esempio un albergo chiude in bassa stagione perché garantire il servizio potrebbe non essere più profittevole). Un'impresa SCEGLIE di produrre solo se applicando l'analisi marginalista, trae profitto.

SI UTILIZZA QUINDI LA FORMULA DEL PROFITTO: RICAVO TOTALE - COSTO TOTALE

Se dividiamo il Profitto (RT) per la quantità troveremo il profitto per la unità di prodotto della data impresa.

RT/Q corrisponde al ricavo medio

CT/Q corrisponde al costo medio

Un'impresa è redditizia se il prezzo di mercato del suo prodotto è MAGGIORE DEL COSTO MEDIO totale della

lungo periodo). Nel breve periodo, l'impresa può decidere di entrare o uscire dal mercato a seconda delle condizioni di profitto. Se il prezzo di mercato è superiore al costo medio variabile, l'impresa può trovare conveniente produrre e quindi entrare nel mercato. Al contrario, se il prezzo è inferiore al costo medio variabile, l'impresa può decidere di uscire dal mercato per evitare perdite. Nel lungo periodo, invece, tutte le variabili possono essere regolate e l'impresa può prendere decisioni più strategiche. Se il prezzo di mercato è superiore al costo medio totale, l'impresa può ottenere profitti e quindi rimanere nel mercato. Se il prezzo è inferiore al costo medio totale, l'impresa subisce perdite e può decidere di uscire dal mercato o di adottare strategie per ridurre i costi e rimanere competitiva. In conclusione, l'analisi dei costi e dei prezzi è fondamentale per comprendere le dinamiche di entrata e uscita dal mercato e per stabilire l'equilibrio a lungo termine.

Nel breve periodo le imprese non possono entrare e uscire perché ci sono dei costi fissi che le limitano. In questo caso la curva di offerta di settore di breve periodo descrive graficamente come varia la quantità offerta nel settore al variare del prezzo di mercato dato un numero fisso di aziende nel mercato stesso. L'equilibrio di mercato di breve periodo è il punto in cui la quantità offerta è uguale alla quantità domandata. (in grafico- numero di produttori fisso)

Nel lungo periodo invece, un'impresa può decidere di entrare e uscire dal mercato o acquistando (se entra) input fissi o anche vendendoli (se esce). I produttori potenziali entrano nel mercato se effettivamente i produttori esistenti realizzano un profitto positivo e cioè se il prezzo di mercato è maggiore del prezzo di pareggio (costo medio minimo totale di produzione). Ovviamente con l'entrata in gioco di più imprese LA

QUANTITÀ AUMENTA con il conseguente spostamento della curva di offerta di settore, verso destra e ciò a sua volta modifica l’equilibrio di mercato che sarà più basso. Le imprese reagiranno riducendo la propria produzione tuttavia la quantità prodotta totale aumenta a causa del maggiore numero di produttori.

SHOCK ALLA DOMANDA ED EQUILIBRIO

Cosa succede se, in concorrenza perfetta, vi è uno shock esterno alla domanda di mercato (che la fa aumentare)? Come reagisce l’offerta e l’equilibrio?

Ad esempio possiamo considerare come l’introduzione del BONUS EDILIZIO 110 abbia attirato molti possibili acquirenti che lo hanno ritenuto conveniente e profittevole.

  1. COSA SUCCEDE NEL BREVE PERIODO

Nel breve periodo lo shock fa aumentare la domanda e graficamente la curva di domanda si sposta verso destra e il prezzo AUMENTA. Quindi a seguito dello shock il prezzo aumenta e l’impresa deve riorientarsi fissando la quantità tale.

che garantisce che il ricavo marginale sia uguale al prezzo, quindi la quantità aumenta. Il nuovo prezzo è superiore al costo medio totale e ciò significa che le imprese ottengono un profitto positivo. Ma quando ciò avviene, altre imprese nel lungo periodo cercheranno di entrare nel mercato perché vedranno un settore profittevole che potrebbe ottimizzare i propri profitti. Quindi quando nuove imprese inizieranno a produrre, la quantità offerta aumenterà provocando uno spostamento verso destra della curva di offerta! (SOLO NELL'UNGO PERIODO LA CURVA DI OFFERTA SI SPOSTA) Si ha una riduzione del prezzo, seppur la quantità rimanga elevata. QUINDI: La curva di offerta di lungo periodo (OLP) mostra come varia la quantità offerta al variare del prezzo quando i produttori entrano ed escono dal settore. I FALLIMENTI DI MERCATO In un sistema economico non esistono solo dei mercati a concorrenza perfetta ma se ne prospettano.

Diverse categorizzazioni. Nel mercato a concorrenza perfetta gli interessi degli individui corrispondono agli interessi della società. Tuttavia ci sono dei casi in cui gli interessi individuali e sociali non vanno di pari passo! Ci sono tre cause di inefficienza di mercato:

  1. FORME DI MERCATO CARATTERIZZATE DA CONCORRENZA IMPERFETTA
  2. LE ESTERNALITÀ: quando le mie azioni non hanno un impatto solo sul mio benessere ma hanno anche delle implicazioni per altri (se fumo coloro che sono accanto a me risentono il fumo passivo)
  3. LE ASIMMETRIE INFORMATIVE: ci sono degli attori che hanno più informazioni rispetto ad altri e possono trarre vantaggio dalla mancata conoscenza di altri agenti economici (nel mercato a concorrenza perfetta tutti sanno tutto)

IL MONOPOLIO

Il benchmark più forte nella concorrenza imperfetta è il monopolio. Qui c'è un unico produttore, il monopolista, che vende una sola tipologia di bene.

Il monopolista è l'unica

impresa che fornisce un servizio in quel determinato mercato, quindi i consumatori non hanno a disposizione dei beni sostituti a cui attingere! Il potere di mercato del monopolista consiste nella capacità di aumentare il prezzo di un bene al di sopra del livello concorrenziale tramite la riduzione del quantitativo del bene stesso (meno bene ho, più andrà a costare). Nel monopolio esistono delle barriere all'entrata e ciò fa sì che non si possa verificare una situazione come nel caso della concorrenza perfetta in cui le imprese si uniscono al mercato del settore: - IL CONTROLLO DEI MEZZI DI PRODUZIONE - LA SUPERIORITÀ TECNOLOGICA: se c'è un'impresa che ha saputo investire in una tecnologia che da un vantaggio superiore ai suoi competitors, potrà accaparrarsi una grande fetta di mercato. Nel lungo periodo però potrebbe ridursi (vedi i competitors intel e Ryzen) - LEGGI CHE GARANTISCONO ALLE IMPRESE DI ESSERE MONOPOLISTI: adun monopolista in quanto ha il potere di influenzare il prezzo di mercato. Un monopolista può scegliere di aumentare il prezzo per massimizzare i suoi profitti, poiché non ha concorrenti diretti. Questo comportamento può portare a prezzi più alti per i consumatori e a una riduzione della concorrenza nel mercato. Inoltre, un monopolista può anche utilizzare strategie per mantenere il suo monopolio. Ad esempio, può utilizzare barriere all'ingresso per impedire ad altre imprese di entrare nel mercato. Queste barriere possono includere brevetti, copyright o economie di scala. Un brevetto, ad esempio, può impedire ad altre imprese di replicare un determinato prodotto o processo. Il copyright può proteggere un'opera creativa, come un libro o un film, da essere copiata da altri. Le economie di scala si riferiscono al vantaggio competitivo che un'impresa può avere grazie ai suoi costi fissi molto alti, che rendono difficile per le nuove imprese entrare nel mercato. In conclusione, il comportamento di un monopolista è guidato dalla massimizzazione del profitto e può includere l'utilizzo di strategie per mantenere il suo monopolio. Questo può portare a prezzi più alti per i consumatori e a una riduzione della concorrenza nel mercato.

concorrenza perfetta perché in quest'ultimo esempio l'impresa non potrà influenzare il livello di prezzo indipendentemente dalla quantità prodotta. Quindi, se un livello di produzione genera un livello di prezzo, un aumento della quantità prodotta induce due effetti:

  • un effetto positivo (EFFETTO QUANTITÀ): se il monopolista vende un'unità in più e quindi aumenta il suo ricavo
  • un effetto negativo (EFFETTO PREZZO): se il monopolista aumenta la propria produzione, per riuscire a venderla dovrà abbassare il prezzo di mercato su tutte le unità vendute.

L'effetto negativo del prezzo domina l'effetto positivo della quantità per i bassi livelli di produzione, mentre per alti livelli domina l'effetto quantità.

Proprio a causa dell'effetto prezzo, la curva di ricavo marginale giace al di sotto della curva di domanda, dunque il ricavo marginale di un monopolista è

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
18 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FNC.RZZ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Ghidoni Riccardo.