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Capitolo Secondo - Lo Sviluppo

2.1 | Definizioni

Modernamente, per sviluppo si intende un processo di crescita o di maturazione fisica e/o psichica sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Avviene attraverso una serie di modificazioni di strutture, funzioni e organizzazioni che si producono in un organismo dalla sua origine alla sua fine.

Proprio perché lo sviluppo è un processo continuo, esso si svolge senza una precisa direzione, anche quando non si ha alcun sviluppo. È il caso di un disabile, il cui processo di sviluppo avviene in modo patologico.

Lo sviluppo, quindi, è un processo completo che deve seguire leggi genetiche, ma anche ambientali. Una definizione di sviluppo è quella di considerarlo una interazione del patrimonio genetico con l'ambiente tra le potenzialità naturali e le necessità ambiente o cultura. Per natura umana si intende l'eredità genetica che ogni individuo porta con sé.

sociologico, che studia lo sviluppo dell'individuo in relazione alla società e alla cultura di appartenenza. Questa prospettiva considera lo sviluppo come un processo di socializzazione, in cui l'individuo acquisisce le norme, i valori e i comportamenti propri della sua comunità. - L'altra direzione si colloca nel campo della psicologia dello sviluppo, che si concentra sulle tappe e sulle fasi di crescita e maturazione dell'individuo. Questa prospettiva considera lo sviluppo come un processo interno, in cui l'individuo acquisisce abilità cognitive, emotive e sociali sempre più complesse. Entrambe le prospettive sono complementari e si integrano reciprocamente nello studio dello sviluppo umano. Le teorie dello sviluppo psichico si sono evolute nel corso del tempo, dando vita a diverse scuole di pensiero. Alcune delle teorie più influenti sono: - La teoria psicoanalitica di Sigmund Freud, che pone l'accento sull'influenza degli istinti e dei desideri inconsci nello sviluppo dell'individuo. - La teoria dell'apprendimento di Jean Piaget, che si focalizza sullo sviluppo cognitivo e sulla costruzione del sapere attraverso l'interazione con l'ambiente. - La teoria dell'attaccamento di John Bowlby, che sottolinea l'importanza delle relazioni affettive precoci nello sviluppo dell'individuo. - La teoria socio-culturale di Lev Vygotskij, che mette in evidenza il ruolo della cultura e dell'apprendimento sociale nello sviluppo dell'individuo. Queste sono solo alcune delle teorie più note e studiate nel campo dello sviluppo psichico. Ogni teoria offre una prospettiva diversa e contribuisce alla comprensione complessiva dello sviluppo umano.

La crescita fisica è caratterizzata da ritmi non omogenei, ossia da una maturazione non perfettamente equilibrata nei diversi settori, per cui è lecito ritenere che dipendano da fattori interni sui quali pesa una determinata situazione sociale esterna.

Generalmente: il sistema nervoso si sviluppa in modo estremamente rapido; il sistema genitale ha una crescita lenta fino all'età scolare, per poi svilupparsi in adolescenza; del tutto irregolare appare lo sviluppo del tessuto linfatico (timo, nodi linfatici);

ma che le idee si formavano attraverso l'esperienza diretta con il mondo esterno. Nel campo dello sviluppo della motricità, si è osservato che i bambini acquisiscono abilità motorie in modo progressivo e sequenziale. Ad esempio, i neonati iniziano con movimenti involontari e riflessi, come il riflesso di suzione e il riflesso di afferrare. Man mano che crescono, sviluppano la capacità di controllare i movimenti del corpo, come rotolare, sedersi, gattonare e camminare. Questo sviluppo motorio è influenzato da diversi fattori, tra cui la maturazione del sistema nervoso, l'interazione con l'ambiente e l'apprendimento attraverso l'esperienza. I bambini imparano a muoversi e a coordinare i movimenti attraverso la pratica e l'esplorazione del proprio corpo e dell'ambiente circostante. È importante fornire ai bambini opportunità di movimento e di gioco, in modo da favorire lo sviluppo delle abilità motorie. L'attività fisica e il gioco all'aperto sono particolarmente importanti per promuovere la forza muscolare, la coordinazione e l'equilibrio. In conclusione, lo sviluppo della motricità è un processo complesso che coinvolge diversi sistemi del corpo e che avviene attraverso l'interazione con l'ambiente. Fornire un ambiente stimolante e opportunità di movimento è fondamentale per favorire lo sviluppo motorio dei bambini., termici, dolorosi sulla pelle) - Riflesso pupillare (reazione della pupilla alla luce) - Riflesso di suzione (reazione del neonato a stimoli sulla bocca) - Riflesso di Moro (reazione del neonato a stimoli improvvisi o spaventosi) - Riflesso di Babinski (reazione del piede a stimoli sulla pianta) - Riflesso di deglutizione (reazione alla presenza di cibo nella bocca) - Riflesso di tosse (reazione alla presenza di irritanti nelle vie respiratorie) - Riflesso di vomito (reazione alla presenza di sostanze tossiche nello stomaco) Questi sono solo alcuni esempi di riflessi presenti nel nostro organismo. Ogni riflesso ha una funzione specifica e contribuisce al nostro benessere e alla nostra sopravvivenza.

I movimenti involontari sono reazioni automatiche del corpo a stimoli esterni o interni. Alcuni esempi di movimenti involontari sono:

  • Riflesso di suzione (risposta del neonato a stimoli tattili sulla bocca)
  • Riflesso di Moro (risposta del neonato a un improvviso cambiamento di posizione o a un rumore forte)
  • Riflesso di Babinski (estensione del piede e allargamento delle dita in risposta a una stimolazione sulla pianta del piede)
  • Riflesso di contrazione (risposta del muscolo a stimoli elettrici o chimici che provocano una contrazione muscolare)
  • Riflesso otofonico (elevazione della voce sotto influenza del rumore ambientale)
  • Riflesso pupillare (reazione dell'iride alle variazioni dell'intensità della luce)
  • Riflesso tendineo (allungamento brusco dell'arto quando il relativo tendine viene percosso)
  • Riflesso associato oculomotore (spostamento degli occhi consecutivo alla comparsa di una sorgente di rumore)

I movimenti volontari sono rivolti all'oggetto esterno con finalità diverse (di adattamento, coordinatrici o ludiche), e sono comunque intenzionali. Il passaggio dall'atto riflesso a quello intenzionale riguarda il passaggio tra la funzione causale o dei centri nervo-spinali a quello del cervello.

Il passaggio dall'atto riflesso a quello intenzionale implica per Piaget la nozione di adattamento, assimilazione e accomodamento. L'accomodamento si estrinseca nelle reazioni circolari.

Attività che il bambino svolge spinto da un bisogno sia di nutrimento sia di esplorazione. In particolare, Piaget distingue tra:

  • Reazioni circolari primarie: centrate sull'azione stessa;
  • Reazioni circolari secondarie: si fondano su un particolare effetto prodotto dall'azione del bambino sulla realtà esterna;
  • Reazioni circolari terziarie: consistono nella ripetizione modificata di una determinata azione per sperimentare diversi effetti sull'ambiente.

Ogni variante conduce ad un livello diverso di attività e ad un perfezionamento dell'atto motorio-intellettivo, man mano che si passa da un livello a quello successivo nel periodo dell'intelligenza sensomotoria:

  1. Esercizi riflessi (da 0-1 mese);
  2. Prime abitudini (da 1-4 mesi);
  3. Coordinazione visione-prensione (da 4-8 mesi);
  4. Coordinazione degli schemi secondari e applicazione a situazioni nuove (da 8-12 mesi);
  5. Differenziazione degli schemi di azione, scoperta di mezzi nuovi (da 12-18 mesi);

Inizio dell'interiorizzazione degli schemi; invenzione di mezzi nuovi per combinazione (oltre i 18 mesi). La soluzione di continuità tra i meccanismi fisiologici innati e l'adattamento tutto individuale del bambino con l'ambiente è quella che segna la nascita dell'attività psichica e intellettiva dell'individuo.

2.6| Dalla motricità alla psicomotricità e all'educazione motoria

Il passaggio dagli studi e dalle ricerche sulla motricità alla psicomotricità è stato consequenziale. Nella formulazione dei principi basilari convergono diversi movimenti teorici. Principalmente vanno ricordati:

  1. La teoria psicoanalitica freudiana, che ha rivalutato il corpo, come centro organico delle pulsioni;
  2. Gli studi di H. Wallon e il suo contributo nell'evidenziare l'importanza del movimento per lo sviluppo psichico del bambino, nonché la connessione tra alterazioni del comportamento e turbe psicomotorie;

Gli studi di J. Piaget, che riconoscono nella motricità il motore genetico della vita mentale;

L'influenza del comportamento di Watson: se nel comportamento confluiscono tutte le forze psichiche interne, ogni modifica del comportamento implica un cambiamento nel profondo;

Il contributo di J de Ajuriaguerra, che riprende i temi cari alla psichiatria francese, secondo cui l'organizzazione motoria è la premessa dell'organizzazione del comportamento e della vita di relazione del bambino con l'ambiente;

I contributi diretti di Picq, Vayer, Lapierre, Aucouturirr e altri sul disadattamento e sull'insuccesso scolastico;

Gli studi centrati sui problemi della percezione dei sensi, l'orientamento del corpo nello spazio, il ritmo, ossia lo spazio legato al tempo, nonché gli studi sul senso tonico di Wapner e Werner.

Le teorie e i contributi scientifici degli autori citati considerano il sé corporeo come il punto di riferimento.

privilegio nella conoscenza del mondo reale. L'organizzazione psicomotoria è, per il bambino, la premessa indispensabile per l'organizzazione del comportamento. Un'alterazione fisica comporta necessariamente una modifica psichica e psicoaffettiva, nonché un condizionamento cognitivo e relazionale, per cui l'educazione psicomotoria è da considerarsi attivamente terapeutica.

Un'educazione psicomotoria globale deve sviluppare i seguenti livelli di motricità:

A. L'organizzazione dello schema corporeo, come: percezione e controllo del proprio corpo, l'equilibrio posturale, la respirazione e il rilassamento;

B. Le condotte motorie di base, come: l'equilibrio, la coordinazione dinamica generale, la particolare coordinazione oculomotoria;

C. Le condotte neuromotorie, come: la paratonia, la sincinesia e la lateralità;

D. Le condotte percettivo-motorie, come: l'organizzazione dello spazio, il ritmo,

L'organizzazione e la strutturazione del tempo.

Aspetti collaterali della motricità

Prassie e prattognosie

La prassia è la capacità del movimento intenzionale del bambino ed è un aspetto che riguarda le attività di motricità intenzionali e coordinate.

Il campo di motricità prassica è molto esteso e va dalle attività di movimento settoriale a quelle di apprendimento grafico e, in generale, di ogni grafismo prodotto volontariamente, alle ricerche sulle difficoltà connesse sulle alterazioni derivate da tali attività. Quest'ultime attività vengono definite prattognosie. La prattognosia descrive la conoscenza di movimenti coordinati, oltre che fini.

La disgrafia è un disturbo della prassia o della prattognosia. Questi disturbi, rilevabili attraverso l'uso di prove grafiche, possono essere di carattere neurologico oppure possono dipendere da ragioni maturative.

corpo. La lateralità può riguardare diverse funzioni e abilità, come ad esempio la lateralità motoria (preferenza nell'uso di una mano o di un piede), la lateralità visiva (preferenza nell'uso di un occhio), la lateralità uditiva (preferenza nell'ascolto con un orecchio) e la lateralità cerebrale (dominanza di un emisfero cerebrale rispetto all'altro). La lateralità è un aspetto importante nello sviluppo e nell'apprendimento, poiché influisce sulla coordinazione motoria, sulla percezione visiva e uditiva, e sulla capacità di elaborazione delle informazioni da parte del cervello. Per identificare la lateralità di una persona, si possono utilizzare diversi test e osservazioni, come ad esempio il test della mano dominante, il test dell'occhio dominante o il test dell'orecchio dominante. È importante sottolineare che la lateralità non è una caratteristica fissa e immutabile, ma può variare nel corso della vita di una persona. Inoltre, non esiste una lateralità "migliore" o "peggiore", ma ogni individuo può avere una propria lateralità preferenziale. La consapevolezza e lo sviluppo della lateralità possono essere favoriti attraverso esercizi specifici e attività che stimolano l'uso bilaterale del corpo e dei sensi. Inoltre, è importante considerare e rispettare la lateralità di ciascun individuo nelle attività quotidiane e nell'ambiente scolastico, al fine di favorire un apprendimento efficace e un corretto sviluppo delle abilità motorie e cognitive.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
14 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher a_21 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie e tecniche del gioco e dell'animazione infantile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Zappaterra Tamara.