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PRIMARIA ACCIDENTALE

= (es. agitare la mano per = (es. starnutire) gesto

chi effettua il gesto intende

salutare) accidentale che può far intuire all’altro

ESPRESSAMENTE inviare un segnale, che si è raffreddati

quindi il gesto si chiama PRIMARIO. l’informazione accidentale è

Spesso

spontanea e non avremmo nemmeno

voluto comunicarla. GESTI SPONTANEI =

istintiva

è e viene attuata con

inconsapevolezza.

SEGNI CONVENZIONALI = riprendono le modalità comunicative del linguaggio verbale.

volontarie e intenzionali.

Sono azioni apprese durante l’esperienza ma (es. il vigile che

comanda il traffico, l’abbraccio, il ciao con la mano).

La necessità di comunicare PRECEDE l’azione e la prestazione motoria.

 L’attivazione del canale verbale dipende dalla volontà di comunicare o meno

 

infatti la COMUNICAZIONE VERBALE è un atto scelto e consapevole, mentre

l’attivazione della comunicazione NON VERBALE è INEVITABILE.

La comunicazione non verbale può comunicare all’altro la non volontà di comunicare verbalmente. 

L’UOMO PUÒ DECIDERE DI NON PARLARE MA NON PUO’ NON COMUNICARLO a un altro soggetto

vicino. 25

Il processo di socializzazione

sviluppo sociale

Lo = passaggio dalla condizione di egocentrismo a una PROGRESSIVA

APERTURA VERSO L’ALTRO. Diverse teorie:

BRIM: socializzazione acquisiscono

- come processo attraverso il quale gli individui

conoscenze/atteggiamenti che li mettono in condizioni di partecipare alla vita

sociale. il processo si instaura fin dalla nascita = interazione madre – bambino.

Il divenire sociale coincidere con adattamento dell’individuo alla società e con

assunzione dei ruoli sociali. Processo non condizionato geneticamente se non in

modo indiretto e dipende da fattori ambientali ossia l’uomo socializza

inizialmente con persone esteticamente più attraenti e caratterialmente più

simpatiche.

TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE di Bandura:

- si rifà al comportamentismo e al

determinismo stimolo-risposta. Il neonato ha bisogni fisiologici che vengono

il bimbo associa la soddisfazione dei bisogni alla presenza

soddisfatti dall’adulto –

della madre (quando la madre lo renderà indipendente il bambino imiterà i

comportamenti che la madre metta in atto in precedenza) attraverso

l’imitazione il bambino si inserisce nel mondo sociale.

TEORIA DELL’ATTACCAMENTO di Bowlby: ricerca della vicinanza

- sostiene che la con

una predisposizione innata

un altro essere viene considerata come da cui dipende

lo sviluppo sociale. Attaccamento sicuro, quando il bambino esplora e usa la

madre come base per l’esplorazione. IDENTIFICAZIONE = aspetto fondamentale del

processo di socializzazione quando il bambino in seguito ad un legame con

alcune persone vuole evitare la loro disapprovazione.

Processo di socializzazione ha inizio nella FAMIGLIA bimbo tende ad imitare i

comportamenti dei membri = processo di identificazione. La persona che ispira il

bambino è il MODELLO.

Secondo Bandura identificazione e imitazione appartengono ai fenomeni del

comportamento e dell’apprendimento. I modelli vengono appresi attraverso

26

l’APPRENDIMENTO OSSERVATIVO infatti non riproducono gli atteggiamenti in

contemporanea al modello, ma anche il altri momenti.

APPRENDIMENTO DI GENERE di Freud:

- assegna grande significato alla scoperta da

parte del bambino delle differenze genitali.

Studi sulle dinamiche familiari FAMIGLIA = sistema unitario di analisi che ruota

attorno a tre principali aree problematiche: dinamica di gruppo della famiglia, i

Nel processo di

processi dinamici dell’integrazione e l’organizzazione interna.

socializzazione intervengono TUTTI i membri tutti possono sminuire o valorizzare i

comportamenti del bambino.

TEORIA ECOLOGICA DELLO SVILUPPO DI Bronfenbrenner:

- tutto avviene all’interno

dell’ambiente ecologico (strutture concentriche).

MICROSISTEMA la persona

= (es. scuola, famiglia) complesso di relazioni esistenti tra

e l’ambiente che contiene l’individuo stesso.

MESOSISTEMA insieme di microsistemi

= interazione tra più contesti ai quali

l’individuo partecipa attivamente.

ESOSISTEMA = contesti in cui l’individuo non è

(es. il posto di lavoro dei genitori)

partecipante attivo, eventi che determinano

ma in cui si verificano ciò che accade

nel contesto ambientale dell’individuo.

MACROSISTEMA = rappresenta quel megacontesto che condiziona micro, meso e

ecosistema.

5. Lo sviluppo intellettivo-cognitivo

Esperienze motorie portano il bambino a conoscere l’ambiente che lo circonda e a

sviluppo della capacità

sperimentare la relazione con le persone. ruolo decisivo nello

di PERCEZIONE e di ELABORAZIONE delle informazioni sensoriali.

Scoperta del mondo = è una scoperta motoria. Infatti sviluppo motorio ha un ruolo

formazione della personalità e dell’intelligenza infantile.

fondamentale nella 27

PIAGET con i suoi studi sull’intelligenza, è il primo a dimostrare che LE STRUTTURE MENTALI

si formano attraverso schemi motori e che l’INTELLIGENZA LOGICA nasce dall’operatività

concreta.

Organizzazione e coordinazione di movimenti nuovi sollecita lo sviluppo e le capacità

mentali. La consapevolezza delle percezioni del proprio corpo, dello spazio, del

capacità di osservazione e di comprensione del reale.

tempo sviluppa la

 conoscere e controllare il

Il bambino grazie alle esperienze motorie finalizzate impara a

proprio corpo. COMPORTAMENTI INTELLIGENTI.

quindi assume

 adattarsi all’ambiente, risolvere i

= è in grado di sapendo

diversi problemi che la realtà presenta.

SVILUPPO INTELLETTIVO COGNITIVO utilizzare TUTTE le

= quando il bambino impara a

competenze cognitive. fattori esterni.

Processo dipende da

crescita intellettivo-cognitiva

Gli studi sulla indotta dalle attività fisico-motorie si sono

iniziano negli anni ’50.

sviluppati da esperienze di recupero bambini ritardati, o disabili. 

- J.N OLIVER nel 1958 i bambini ritardati che effettuano attività fisica per 3 ore al

giorno avevano un quoziente intellettivo maggiore del 25%.

- N.C KEPHART comportamento si sviluppa a partire da attività muscolari quindi

 

le attività motorie basate sui muscoli sono il prerequisito per le ATTIVITA’ SUPERIORI

DEL PENSIERO.

TEORIA PERCETTIVO-MOTORIA = il bambino ha necessità di sperimentare un gran

numero di situazioni motorie per scoprire ciò che può fare con il corpo.

- C. DELACATO e fratelli DOMAN TEORIA DELLA ORGANIZZAZIONE NEUROLOGICA

o ricapitolazione = gli esercizi fisici potevano essere utilizzati per riorganizzazione

neurologica dei bambini disabili/difficoltà di apprendimento. 28

FRANCIA TEORIE PSICO-MOTORIE = possono influire sul recupero disabili.

 PSICOMOTRICITA’ = nata nei centri di neuropsichiatria infantile sotto il nome di

rieducazione motoria. Tra il 1909 e il 1914 Dupré nota come alcuni soggetti

presentassero uno squilibrio motorio che chiamò delimitazione motoria

associato a deficit intellettivi. (valorizza l’individuo, e rifiuta il carattere

competitivo del movimento).

Nel 1925 LEGGE DELLA PSICOMOTRICITA’ = nel corso dell’età evolutiva esiste

un’interrelazione fra sviluppo delle funzioni motorie e sviluppo funzioni psichiche. Il

dualismo non esiste il corpo separato dall’affettività e dall’intelligenza non esiste, è una

pura astrazione.

Passaggio da rieducazione a EDUCAZIONE Italia e M. Montessori: metodo basato su

esperienze senso-motorie da bambini disabili a normodotati.

Maigré e Destroper 3 filoni di sviluppo delle teorie psico-motorie:

- Filone NEURO-PSICHIATRICO: (J. De Ajuriaguerra) ove la terapia psicomotoria viene

utilizzata per casi problematici prima ricomposizione personalità, poi terapia

corporea per un equilibrio relazionale.

- Filone PSICO-PEDAGOGICO (Picq e Vayer) originale educazione preventiva e

globale attraverso il movimento.

- Filone NEURO-SCIENTIFICO (J. Le Boulch) di supporto all’educazione fisica.

Educazione psicomotoria = formazione di base indispensabile a ogni bambino. Due

scopi: assicurare lo sviluppo funzionale e aiutare la sua affettività.

- Filone GIOCHI DI GRUPPO/SPORT (Pierre Parlebas) padre della SOCIOMOTRICITA’

= considera le attività di gioco come ATTIVITA’ FORMATIVE per l’individuo. Infatti

queste attività inducono il bambino piccolo a una progressiva apertura verso la

conoscenza del mondo e degli altri. crea condotte sociali.

 29

B. BELLANOVA: rapporto tra attività motoria e attività mentale.

Nulla è solo del corpo e nulla è solo della mente: l’uomo costituisce un’unità

integrata.

Il tramite tra stimoli socio-ambientali e l’individuo è il corpo.

Attività motorie favoriscono lo sviluppo delle funzioni rappresentative mentali.

A.GESELL dimostrato che i suoi studi in campo motorio preparano quelli del pensiero.

G. GIUGNI prestazioni motorie creano patrimonio psichico che arricchisce

l’immaginazione, il pensiero, e l’intelligenza.

P. CAZZAGO esperienze motorie devono essere gnosicamente orientate.

6. Sviluppo emozionale, morale e dell’identità personale

Studio della mente non spiega tutte le scelte e le azioni delle persone (mente razionale +

Esperienze motorie incidere sulle capacità di controllo

emozioni irrazionali). possono

emotivo del soggetto in età evolutiva. Chi pratica sport: self-efficancy (percezione di sé e

possibilità di riuscita) superiore ai sedentari.

PSICOLOGIA DINAMICA studio delle emozioni.

Studi sulla =

- Studi di J. Le Doux: le emozioni possano essere in grado di inibire/ostacolare il

funzionamento corretto del cervello del bambino.

- Studi di Salovey e Mayer: modello di 5 funzioni di intelligenza emotiva (ampliando il

pensiero di Gadner) conoscenza proprie emozioni + controllo + motivazione +

riconoscimento emozioni altrui + gestione delle relazioni. 30

- Goleman intelligenza non è tutto. Comportamento e personalità influenzati sia

da quoziente intellettivo che intelligenza emotiva.

Persona può seguire un percorso educativo che lo porti a conoscere e controllare

le emozioni. processo che può esser

Dettagli
A.A. 2017-2018
55 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sonia.filippini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Attività motoria dell'età evolutiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Casolo Francesco.