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Il concetto di mediazione nella ricerca
Le domande sui mediatori riguardano il "come" e il "perché" una variabile predice o causa una variabile esito. Un mediatore specifica il meccanismo con cui avviene un determinato effetto; riguarda il modo in cui un ricercatore rende ragione del processo o del meccanismo per cui una variabile ne influenza un'altra.
Un mediatore spiega in che modo una variabile indipendente influisce sulla variabile dipendente tramite la sua azione. La mediazione è chiamata in causa quando si parla di variabili intervenienti, prossimali e distali, di processo, oppure di effetti indiretti e diretti.
Possiamo distinguere tra due tipi di mediazione a seconda del numero di variabili coinvolte:
- Mediazione singola quando un modello prevede una sola variabile mediatrice
- Mediazione multipla quando ve ne sono due o più
Lo studio dei mediatori rappresenta il grado di maturità di una disciplina poiché si passa dalla verifica di una relazione alla spiegazione dei meccanismi causali.
necessari per ideare o testare una teoria. La mediazione introduce una variabile esplicativa in quanto concerne il "come" e "perché" di questa relazione. I mediatori possono essere causa rispetto alla VD o effetto rispetto alla VI. Tuttavia, un mediatore intende spiegare una relazione funzionale, ma non è necessariamente una variabile coinvolta in una relazione causale. → Alcune variabili, come il genere, l'età, lo stato socio-economico o i tratti di personalità, sono moderatori piuttosto che mediatori → Altre variabili possono svolgere la duplice funzione a seconda del modello teorico o della concezione disposizionale o processuale del costrutto (p.e., le strategie di coping, il sostegno sociale o le caratteristiche del Sè) Corroborazione empirica della relazione causale = Per poter corroborare empiricamente un'ipotesi di relazione causale tra 2 variabili, dobbiamo poter disporre di elementi empirici su tre aspetti:
La covariazione fra la var.ind X e la var.dip Y → Dobbiamo poter osservare una variazione di X e contemporaneamente, una variazione in Y, ovvero una covariazione.
2. La direzione della causalità → Dobbiamo essere in grado di osservare che al variare di X consegue una variazione di Y, ma non il contrario. Possiamo stabilire empiricamente questo fatto in due modi diversi: mediante la manipolazione di X o mediante la successione temporale.
3. Il controllo su altre possibili cause → Dobbiamo essere in grado di escludere l'intervento di altri possibili fattori che potrebbero variare simultaneamente a X, che risultano a essa correlate e che potrebbero essere le vere cause del variare di Y, piuttosto che X.
Se vogliamo capire il nesso causale fra due variabili, non possiamo limitarci a un'analisi bivariata, ma dobbiamo prendere in considerazione anche le altre variabili a esse connesse. Poiché è la covariazione fra variabili l'elemento empirico
dal quale muoviamo e poiché la stessa covarianza può essere dovuta a diversi modelli causali resta il fatto che la formulazione di un modello causale è un'operazione che appartiene al momento teorico dove la soggettività del ricercatore gioca un ruolo primario. "Se scegliamo un gruppo di fenomeni sociali senza precedente conoscenza di causazione o di non-causazione fra essi, allora il calcolo dei coefficienti di correlazione, totale o parziale, non ci farà avanzare di un passo nella direzione della comprensione delle cause in opera" Ronald Fisher. Capitolo 13 – Validità e controllo nella ricerca empirica La prima cosa a cui bisogna porre attenzione nel progettare una ricerca per rispondere a un interrogativo è di disegnare uno studio in maniera tale che le conclusioni a cui si giunge siano adeguate, vale a dire che esse siano chiare e ben fondate su una serie di cose basate sul disegno di ricerca scelto, come la natura delcomportamento da descrivere (disegno di ricerca di tipo descrittivo) o della relazione che intercorre tra le variabili esaminate (disegno di ricerca sperimentale o quasi-sperimentale). In ogni caso, l'obbiettivo da avere in mente quando si progetta il piano di ricerca è quello che, alla fine, si deve essere nella condizione di trarre conclusioni chiare. Quindi il compito del ricercatore consiste nel mettere in atto strategie di controllo sui vari fattori di disturbo che consentono di rendere minimi i rischi di invalidità dei propri risultati. Infatti, quando si progetta una ricerca è importante comprendere quali sono le variabili di disturbo che possono offuscare la relazione tra x e y, in maniera tale da tenerle sotto controllo. Una ricerca si può definire metodologicamente forte se le procedure impiegate supportano le inferenze tratte dal ricercatore.
La validità nella ricerca empirica
I primi autori a porre la questione della validità sono stati
Cook e Campbell(1979), che nel definire la validità della ricerca affermano che essa è: "la migliore approssimazione disponibile alla verità delle proposizioni, incluse quelle circa la causalità". La validità di un'indagine consiste sostanzialmente nell'esattezza delle conclusioni cui la ricerca perviene; non si tratta quindi di un concetto dicotomico, del tipo sì-no, bensì la validità è una questione di grado. Inoltre, a volte per assicurare un certo aspetto della validità della ricerca bisogna sacrificarne un altro aspetto. Per ottenere risultati sufficientemente validi, è necessario disegnare l'indagine in modo da controllare i fattori che possono interferire con la corrispondenza tra la realtà e le conclusioni del ricercatore. Possiamo identificare cinque tipi di validità di una ricerca (i primi descritti da Cook e Campbell, mentre l'ultimo aggiunto successivamente),
ognuno dei quali analizza problemi differenti che possono occorrere nella realizzazione empirica di qualsiasi indagine: 1. Validità interna = risponde alla domanda: "i risultati rispecchiano realmente il fenomeno studiato, oppure dipendono da artefatti, da variabili intervenute a mascherare o alterare la realtà dei fatti?". Serve quindi ad eliminare gli errori e i fattori di disturbo che possono interferire nella relazione tra x e y. La validità interna è il primo problema da considerare nel disegnare una ricerca. 2. Validità esterna = risponde alla domanda: "le deduzioni tratte dai dati possono essere generalizzate al di là del contesto e degli individui su cui sono state condotte le osservazioni? I dati hanno una sufficiente garanzia di ripetibilità o sono circoscritti al campione e al contesto indagati?". Questo problema riguarda la generalizzazione dei risultati. 3. Validità di costrutto = risponde alla domanda: "le misure utilizzate per raccogliere i dati sono valide e rappresentano adeguatamente il costrutto che si intende misurare?". Questo problema riguarda la corrispondenza tra le misure utilizzate e il concetto che si vuole studiare. 4. Validità di criterio = risponde alla domanda: "le misure utilizzate per raccogliere i dati sono valide rispetto a un criterio esterno, indipendente dalle misure stesse?". Questo problema riguarda la corrispondenza tra le misure utilizzate e un criterio esterno di valutazione. 5. Validità di attendibilità = risponde alla domanda: "le misure utilizzate per raccogliere i dati sono affidabili e consistenti?". Questo problema riguarda la stabilità e la coerenza delle misure nel tempo e tra i diversi osservatori. 6. Validità di contenuto = risponde alla domanda: "le misure utilizzate per raccogliere i dati coprono adeguatamente tutti gli aspetti del costrutto che si intende misurare?". Questo problema riguarda la completezza delle misure utilizzate. 7. Validità di facciata = risponde alla domanda: "le misure utilizzate per raccogliere i dati sembrano valide agli occhi dei partecipanti o degli osservatori?". Questo problema riguarda l'apparenza di validità delle misure utilizzate. Utilizzando i tag html, il testo formattato sarebbe il seguente:- Validità interna = risponde alla domanda: "i risultati rispecchiano realmente il fenomeno studiato, oppure dipendono da artefatti, da variabili intervenute a mascherare o alterare la realtà dei fatti?". Serve quindi ad eliminare gli errori e i fattori di disturbo che possono interferire nella relazione tra x e y. La validità interna è il primo problema da considerare nel disegnare una ricerca.
- Validità esterna = risponde alla domanda: "le deduzioni tratte dai dati possono essere generalizzate al di là del contesto e degli individui su cui sono state condotte le osservazioni? I dati hanno una sufficiente garanzia di ripetibilità o sono circoscritti al campione e al contesto indagati?". Questo problema riguarda la generalizzazione dei risultati.
- Validità di costrutto = risponde alla domanda: "le misure utilizzate per raccogliere i dati sono valide e rappresentano adeguatamente il costrutto che si intende misurare?". Questo problema riguarda la corrispondenza tra le misure utilizzate e il concetto che si vuole studiare.
- Validità di criterio = risponde alla domanda: "le misure utilizzate per raccogliere i dati sono valide rispetto a un criterio esterno, indipendente dalle misure stesse?". Questo problema riguarda la corrispondenza tra le misure utilizzate e un criterio esterno di valutazione.
- Validità di attendibilità = risponde alla domanda: "le misure utilizzate per raccogliere i dati sono affidabili e consistenti?". Questo problema riguarda la stabilità e la coerenza delle misure nel tempo e tra i diversi osservatori.
- Validità di contenuto = risponde alla domanda: "le misure utilizzate per raccogliere i dati coprono adeguatamente tutti gli aspetti del costrutto che si intende misurare?". Questo problema riguarda la completezza delle misure utilizzate.
- Validità di facciata = risponde alla domanda: "le misure utilizzate per raccogliere i dati sembrano valide agli occhi dei partecipanti o degli osservatori?". Questo problema riguarda l'apparenza di validità delle misure utilizzate.
domanda: "le operazioni di manipolazione e osservazione dei fenomeni si riferiscono effettivamente ai costrutti teorici cui la ricerca fa riferimento?", essa riguarda quindi il modo in cui abbiamo tradotto la teoria nei dati operativizzati e che tipo di conclusioni e inferenze possiamo fare a partire dai dati rispetto alla teoria da cui siamo partiti.
Validità statistica = risponde alla domanda: "esiste realmente una relazione tra le variabili oggetto di studio? Questi risultati sono stabili o dipendono da fluttuazioni casuali dei dati?", la questione essenziale è quindi il tipo di valutazione quantitativa che possiamo fare dei nostri dati.
Validità ecologica = è strettamente legata alla validità esterna e risponde alla domanda: "i risultati della ricerca mostrano ciò che succede nella realtà o sono invece il frutto degli artefatti creati al fine di rendere il fenomeno oggetto di studio indagabile in una situazione controllata?"
vale a dire se ciò che osserviamo attraverso la finestra metodologica che abbiamo costruito con il nostro piano di ricerca è ciò che effettivamente succede nella realtà; la validità ecologica si interroga sostanzialmente sulla distanza presente tra il mondo della ricerca e il mondo reale. La validità interna concerne il grado di coerenza tra i risultati della ricerca e i suoi obiettivi di partenza. Un'indagine è internamente valida quando perviene a conclusioni plausibili, che danno un'immagine autentica del problema indagato, tenuto conto del tipo di ricerca effettuato e degli obiettivi da cui ci si era mossi, e quando il disegno è stato costruito in maniera tale tenendo sotto controllo tutti i fattori di disturbo che possono influenzare la relazione tra x e y. Può essere considerata la forma più importante di validità di una ricerca, poiché solo se la ricerca dà un'immagine autentica del problema indagato, allora possiamo considerarla internamente valida.problema studiato ha senso valutarne gli altri tipi di validità. Esempio: Uno studio mette in evidenza come l'adozione da parte dei genitori di un atteggiamento interrogativo nei propri atti quotidiani sia associata a un aumento della curiosità intellettuale dei figli (variabile x: atteggiamento interrogativo dei genitori, variabile y: curiosità intellettuale dei bambini). Per progettare la ricerca bisogna identificare i possibili fattori di disturbo, in questo caso potrebbero essere l'età dei bambini, poiché man mano che i bambini crescono la loro curiosità intellettuale tende ad aumentare, il tipo di attività svolte a scuola, il livello di istruzione dei genitori, ecc. Quindi nel progettare la ricerca questi fattori devono essere inclusi nel disegno per poterli mantenere sotto controllo con procedure statistiche. I fattori che possono minacciare la validità interna sono: - Le fluttuazioni della strumentazione impiegata pervalutare i comportamenti, bisogna quindi garantire l'affidabilità degli strumenti per avere un errore di valutazione minimo. La somministrazione di più misure agli stessi soggetti, ad esempio nel nostro questionario sul coronavirus la sua lunghezza ha portato le persone a stufarsi e a rispondere rapidamente nell'ultima parte, oppure supponiamo uno studio longitudinale in cui si somministrano sempre gli stessi strumenti ad ogni time-point, eventualmente le persone si abituano e le risposte date dipenderanno anche da quanto si siano abituati o dalla noia. I procedimenti di selezione dei soggetti, poiché i criteri adottati per selezionare certi soggetti possono distorcere il campione, ad esempio supponiamo di lavorare su uno studio dove vi è un costrutto teorico che riguarda la differenza di genere, se il campione selezionato è al