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Ruolo dell'analisi dei dati negli esperimenti
Un buon esperimento inizia con un buon quesito di ricerca. I ricercatori devono anche presentare le prove in modo convincente per dimostrare che i loro risultati supportano le conclusioni basate su quelle prove. Le analisi dei dati e la statistica giocano un ruolo importante nell'analisi e nell'interpretazione dei risultati sperimentali. Eseguire una replica significa ripetere le procedure usate in un particolare esperimento per determinare se, la seconda volta, si ottengano gli stessi risultati. Una replica esatta è quasi impossibile. I soggetti esaminati saranno diversi. La replica comunque è ancora il modo migliore per determinare se un risultato di ricerca sia attendibile. L'analisi dei dati e la statistica forniscono ai ricercatori una alternativa alla replica, per determinare se i risultati di un singolo esperimento siano attendibili e possono essere usati per fare affermazioni sull'effetto di una.variabileindipendente sul comportamento.
DESCRIZIONE DEI RISULTATI
L'analisi dei dati dovrebbe cominciare con un accurato controllo dei dati, con particolare attenzione ai possibili errori o valori anomali nei dati. La fase successiva consiste nel descrivere cosa è stato trovato. Per rispondere a questa domanda i ricercatori usano la STATISTICA DESCRITTIVA le due statistiche descrittive più comuni sono: MEDIA e DEVIAZIONE STANDARD. La deviazione standard di ogni gruppo dovrebbe riflettere solo le differenze individuali tra isoggetti assegnati casualmente a quel gruppo. I soggetti in ogni gruppo dovrebbero essere trattati allo stesso modo e il livello della variabile indipendente, a cui sono stati assegnati, dovrebbe essere applicato allo stesso modo per ogni soggetto del gruppo.
Importante quesito che si pongono i ricercatori: quanto può essere ampia l'effetto della variabile indipendente su quella dipendente? AMPIEZZA -> DELL'EFFETTO > forza della relazione
Tra la variabile indipendente e quella dipendente. Le misure dell'ampiezza NON sono influenzate dalla dimensione dei campioni utilizzati nell'esperimento. Tali misure spiegano le differenze tra due condizioni di un esperimento più di quanto faccia la differenza delle medie. Una misura frequentemente utilizzata per l'ampiezza dell'effetto è la D di COHEN. Tali misure forniscono ai ricercatori informazioni valide per descrivere i risultati di un esperimento. Tali misure sono utilizzate anche nella meta-analisi, un metodo di ricerca usato per riassumere l'ampiezza dell'effetto in vari studi, fra loro non collegati ma confrontabili. I risultati dei singoli studi spesso non sono sufficienti a fornire risposte certe a domande su importanti questioni generali ma è necessario considerare una parte consistente di letteratura pertinente a ogni specifico problema. La meta-analisi ci permette di trarre conclusioni più solide sui principi.
dellapsicologia perché tali conclusioni emergono solo dopo aver analizzato i risultati dimolti esperimenti. Tale metodo di ricerca è un sistema efficiente ed efficace per riassumere i risultati di un ampio numero di esperimenti usando le misure dell'ampiezza dell'effetto. CONFERMA DEI RISULTATI Ricercatori vogliono confermare che la variabile indipendente produce una differenza nel comportamento. La statistica descrittiva da sola NON è una prova sufficiente per sostenere questa affermazione. Si usa la STATISTICA INFERENZIALE permette ai ricercatori di verificare se le differenze tra le medie dei gruppi siano dovute a un effetto della variabile indipendente e non al caso (variazione casuale). VARIAZIONE CASUALE = variazione NON sistematica dovuta alle differenze tra isoggetti all'interno di ogni gruppo Due tipi di statistica inferenziale: Ipotesi nulla la significatività dell'ipotesi nulla parte dal presupposto che la variabile indipendente non abbia un effetto significativo sul comportamento.indipendente NON abbia avuto effetto
Un risultato statisticamente significativo è quello che ha solo una piccola probabilità di accadere se l'ipotesi nulla è vera significa che la differenza che abbiamo ottenuto nell'esperimento è più grande di quella che ci saremmo aspettati se il risultato fosse dovuto solo alla variazione di errore (cioè al caso)
Si usano spesso i test di statistica inferenziale come il t-test (due livelli della variabile indipendente) o F-test (tre o più livelli della variabile indipendente) ogni valore di questi due test ha un valore di probabilità associato a esso quando viene assunta l'ipotesi nulla
Il livello di probabilità che i ricercatori usano per decidere che un risultato è statisticamente significativo è definito livello di significatività (ALFA)
Intervalli di confidenza per esaminare le differenze delle medie. Intervallo di confidenza è associato
alla probabilità che l'intervallo contenga la vera media della popolazione. L'ampiezza dell'intervallo dice quanto sia precisa la stima. Vengono usati per confrontare le differenze tra le medie di due popolazioni. Quando gli intervalli di confidenza non si sovrappongono, possiamo essere certi che le medie delle popolazioni dei due gruppi sono diverse. Possiamo considerare la seguente regola empirica per interpretare un risultato: se gli intervalli si sovrappongono leggermente, dobbiamo ammettere la nostra incertezza sulla vera differenza media e posporre il giudizio; se gli intervalli si sovrappongono in modo tale che la media di un gruppo si trovi all'interno dell'intervallo di un altro gruppo, possiamo concludere che le medie delle popolazioni NON sono diverse.
COSA L'ANALISI NON PUO' DIRE
Noi NON possiamo dire con certezza che la nostra variabile indipendente abbia avuto un effetto o non l'abbia avuto. Dal momento che i ricercatori si affidano
alla probabilità, c'è sempre qualche possibilità di commettere errori. Due tipi di errori: 1. Errore di primo tipo = quando ammettiamo che un risultato è statisticamente significativo ma l'ipotesi nulla (nessuna differenza) è vera, falso allarme. 2. Errore di secondo tipo = quando concludiamo che abbiamo prove insufficienti per rigettare l'ipotesi nulla, che invece è di fatto falsa. VALIDITÀ ESTERNA DEI RISULTATI SPERIMENTALI La validità esterna ci dice quanto i risultati di uno studio di ricerca siano generalizzabili agli individui, alle situazioni e alle condizioni al di là dello scopo dello studio specifico. Per raggiungere la generalizzabilità, i ricercatori possono includere nei loro esperimenti le caratteristiche delle situazioni che desiderano generalizzare. Tale tipo di validità è messa in discussione a causa della natura dei partecipanti. Gli psicologi in genere ritengono che i loro risultati siano.generalizzabili senza dover ricorrere a verifiche trasversali (cross-validation) dei risultati attraverso test su popolazioni etniche o su altre popolazioni sotto-rappresentate.
ESPERIMENTI SUL CAMPO
Metodo per aumentare la validità esterna di uno studio di ricerca e possono fornirci una conoscenza concreta.
Possiamo essere più fiduciosi che i risultati siano generalizzabili ad altri ambienti del mondo reale rispetto a quelli ricavati da una situazione artificiale creata in laboratorio.
La validità esterna dei risultati sperimentali può anche essere stabilita con una replica sperimentale. Le repliche fanno parte della routine del processo di analisi delle condizioni in cui un fenomeno si riproduce fedelmente. Una replica parziale può aiutare a stabilire la validità esterna dimostrando che si osservano i risultati sperimentali simili quando vengono usate procedure sperimentali leggermente diverse.
Nessun esperimento ha da solo validità.
esterna ma sono i risultati che si presentano negli esperimenti ad avere validità esterna. I ricercatori possono stabilire la validità esterna dei loro risultati facendo delle repliche teoriche. Quello che desideriamo generalizzare da ogni studio sono le relazioni teoriche tra le variabili, NON le specifiche situazioni, manipolazioni, setting o campioni.
Cosa succede quando i risultati di laboratorio e quelli del mondo reale NON corrispondono? Le discrepanze dovrebbero permetterci di riconoscere che in ogni contesto possono agire processi psicologici diversi. Sarebbe virtualmente impossibile stabilire la validità esterna di ogni risultato in psicologia con la replica parziale o quella teorica.
DISEGNO A GRUPPI APPAIATI
Il disegno a gruppi causali, per essere efficace, ha bisogno di campioni sufficientemente grandi da assicurare che le differenze individuali tra i soggetti siano bilanciate grazie all'assegnazione casuale. L'assunto del disegno a gruppi casuali
è che le differenze individuali siano distribuite mediamente nei vari gruppi. Quanti soggetti sono necessari perché questo processo di distribuzione media funzioni come dovrebbe?
L’assegnazione casuale NON sarà efficace nel bilanciare le differenze tra isoggetti quando vengono esaminati piccoli gruppi di soggetti da popolazioni eterogenee.
Un’alternativa in queste situazioni è di somministrare tutte le condizioni dell’esperimento a tutti i soggetti, usando un disegno A MISURE RIPETUTE.
DISEGNO A GRUPPI APPAIATI = alternativa quando né il disegno a gruppi casuali né il disegno a misure ripetute possono essere utilizzati efficacemente.
La logica è che il ricercatore rende i gruppi equivalenti abbinando i soggetti. Quasi sempre per appaiare i soggetti si usa un compito pre – test. La sfida è quella di selezionare un compito pre – test o compito di abbinamento che renda equivalenti i gruppi rispetto a una
dimensione importante ai fini del risultato dell'esperimento. Il disegno a gruppi appaiati è utile solo quando è disponibile un buon compito di abbinamento. Il compito di abbinamento migliore è quello che impiega lo stesso compito che sarà usato nell'esperimento. In alcuni esperimenti la variabile dipendente primaria NON può essere utilizzata per abbinare i soggetti. La migliore alternativa in questa situazione per un compito di abbinamento è usare un compito della stessa classe o categoria come compito sperimentale. Oppure si può usare un compito che appartenga ad una classe diversa dalla classe sperimentale (alternativa meno pratica) I ricercatori devono comunque assicurarsi che la prestazione nel compito di abbinamento correli con la prestazione nel compito utilizzato come variabile dipendente. In genere quando la correlazione