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EFFETTO ROSENTHAL (O EFFETTO SPERIMENTATORE): Anche

gli sperimentatori costituiscono un problema: le loro

aspettative possono influenzare i comportamenti dei

soggetti della ricerca. Es. il cavallo Hans, studio sui ratti

“stupidi” e “intelligenti”. Per annullare l’effetto Rosenthal è

possibile “rendere cieco” lo sperimentatore circa gli scopi

della ricerca.

METODO DEL DOPPIO CIECO: situazione in cui sia i soggetti

che lo sperimentatore ignorano le finalità dello studio:

-il soggetto non potrà collaborare o contrastare le ipotesi;

-lo sperimentatore non potrà suggerirgliele.

CAPITOLO 4: GLI ESPERIMENTI E I DISEGNI DI RICERCA

SPERIMENTALE

La ricerca sperimentale:

Metodi di conoscenza di uno scienziato:

ESEMPI:

-Un ricercatore accerta che una sostanza chimica migliora

l’apprendimento nei ratti. -Uno psichiatra osserva l’efficacia

di un nuovo antidepressivo.

-Uno psicologo nota che i neonati manifestano preferenze

per alcuno stimoli visivi.

RISULTATI:

-hanno dimostrato una relazione di causa-effetto.

-altri ricercatori ripetendo gli studi hanno ottenuto risultati

analoghi.

Metodi di conoscenza della gente comune:

ESEMPIO:

-Monica, impiegata, è convinta che assestare un vigoroso

pugno al pc sia un buon modo avviarlo.

-Lella, studentessa universitaria, indossa sempre un

pullover rosso per sostenere i suoi esami.

-Pietro, fattorino, è convinto che un collega porti sfortuna, e

dopo averlo incontrato, danneggia la sua auto.

RISULTATI:

-tre amici dei protagonisti hanno adottato le stesse

strategie ma non sono riusciti ad ottenere gli stessi

risultati.

-relazione di causa-effetto o semplici coincidenze?

Come si procede per studiare un fenomeno

scientificamente?

METODO SCIENTIFICO: un insieme di regole, principi a cui si

fa riferimento per poter giungere a certi obiettivi.

Applicando tali regole è possibile stabilire relazioni di

causalità. Si comincia con la formulazione di un’ipotesi e si

procede con la verifica della stessa. Si parte dalla

definizione di un problema, si fanno delle ipotesi sulla base

della letteratura cioè teoria di riferimento e poi conduciamo

il nostro studio su regole dichiarate per giungere ai risultati.

Il metodo scientifico si fonda su due concetti chiave:

-OGGETTIVITA’: si lega a quello di replicabilità. Attiene alla

possibilità che persone diverse poste in una medesima

circostanza, facciano le stesse osservazioni. Ricreando le

stesse condizioni, si dovrebbe ritrovare la stessa relazione

funzionale tra VI (variabile indipendente) e VD (variabile

dipendente).

-CONTROLLO: si riferisce alla capacità di eliminare le

minacce alla validità dell’esperimento, vale a dire

all’esattezza, alla corrispondenza alla realtà, delle

conclusioni. Possibilità del ricercatore di servirsi di

strumenti per poter elevare il livello di validità di una

ricerca rendendo il più possibile minimo il livello delle

variabili di disturbo. ES. Problem solving:

L’esperimento di laboratorio:

il metodo sperimentale ha la caratteristica essenziale di

rendere possibile lo stabilire di causalità tra gli eventi. Le VI

sono rappresentate da stimoli; le VD da comportamenti.

Metodo scientifico in miniatura, rappresentazione in scala

del metodo scientifico. Contiene tutte le regole del metodo

scientifico.

VARIABILE INDIPENDENTE E VARIABILE DIPENDENTE:

Variabile indipendente: manipolata dallo sperimentatore. I

valori attribuiti da parte dello sperimentatore sono detti

livelli. I livelli corrispondono alle diverse condizioni

sperimentali.

Variabile dipendente:

Situazione tratta dalla vita quotidiana:

-la vostra auto non si mette in moto;

-scoprite che uno dei cavi della batteria si è allentato;

-stringete il morsetto;

-la macchina si mette in moto.

VI l’intervento sul morsetto

VD l’effetto che l’intervento ha prodotto.

ESEMPIO PER COMPRENDERE COS’E’ UN ESPERIMENTO:

Cesare tesi di laurea sul condizionamento operante per

studiare gli effetti di due specifici schemi di rinforzo sul

comportamento di un campione di ratti.

IPOTESI DI CESARE: Il comportamento dei ratti si osserverà

più di frequente nei soggetti ai quali sarà stato applicato

uno schema di rinforzo a rapporto variabile.

VI  Schema di rinforzo (condizione sperimentale)

VD  Il numero di volte che il soggetto agisce sulla leva.

I risultati supportano l’ipotesi.

Rinforzo l’effetto che accompagna una risposta e che

influenza la probabilità che quella risposta venga emessa

(premio: consolidamento della risposta; punizione:

abbandono del comportamento).

DISEGNI FATTORIALI: è un disegno di ricerca nel quale

vengono manipolate più variabili indipendenti i cui livelli

vengono incrociati tra loro. Un disegno fattoriale 2*2

prevede due variabili indipendenti a due livelli ciascuna.

Essa origina quattro combinazioni possibili. Il numero delle

combinazioni possibili si ottiene moltiplicando i livelli delle

variabili tra loro. Fattoriale perché le variabili indipendenti

si possono chiamare anche fattori. (il primo 2 corrisponde a

una variabile indipendente di secondo livello, fisso e

variabile; e il secondo 2 corrisponde ad un’altra variabile

indipendente di secondo livello, 2*2= 4, il 4corrisponde alle

combinazioni fra i livelli delle variabili indipendenti).

Quante combinazioni origina un disegno 2*2*2?

Quante combinazioni origina un disegno 3*2?

ESEMPIO DI DISEGNO FATTORIALE 2*3

Tommaso studia i processi automatici nella percezione e il

loro effetto di interferenza sui processi strategici (effetto

Stroop).

Presentazione di parole stampate in colori diversi con la

richiesta di dire, quanto più velocemente possibile, il colore

con cui la parola è scritta. I soggetti impiegavano molto più

tempo quando la parola era un colore diverso da quello

dell’inchiostro con cui era stampata. I soggetti non possono

fare a meno di leggere la parola e questo interferisce con il

riconoscimento del colore.

IPOTESI DI TOMMASO: maggiore è la familiarità con il

significato di alcune parole, più forte è l’effetto Stroop.

PARTECIPANTI: 60 soggetti assegnati casualmente a due

differenti gruppi. Nessun partecipante conosce il francese.

CONDIZIONI SPERIMENTALI: la metà dei partecipanti viene

sottoposta ad un corso intensivo di francese.

Ai partecipanti vengono proposte 3 liste di termini:

-La prima lista è composta da sostantivi italiani (ad es. auto,

scarpe, casa).

-la seconda è formata da nomi di colori, in italiano, scritti

con inchiostro di tinta diversa dal colore cui si fa

riferimento;

-la terza contiene nomi di colori, in francese, scritti con

inchiostro di tinta diversa dal colore cui si fa riferimento.

VARIABILE DIPENDENTE: il tempo che i soggetti impiegano

per denominare i colori nelle tre diverse prove.

VARIABILE INDIPENDENTI:

-training (training sì/training no);

-tipo di prova (sostantivi generici in italiano; nomi di colori

in italiano; nomi di colori in francese).

RISULTATI: nella prima e nella seconda prova le performace

dei gruppi sono sovrapponibili (tempo di lettura della prima

lista più rapido e tempo di lettura della seconda lista

rallentato per l’effetto Stroop), mentre nella terza prova

l’effetto Stroop si è osservato solo nei soggetti sottoposti al

training di lingua francese.

MANIPOLAZIONI DELLA VI: between subjects

-Quando un fattore viene manipolato il

ricercatore crea tanti gruppi di partecipanti quanti sono i

livelli della VI, in modo che a ogni gruppo venga presentato

un solo livello del fattore. within subjects

-Quando un fattore viene manipolato (entro,

all’interno) ogni elemento del campione è sottoposto a tutte

le condizioni sperimentali.

DISEGNO FATTORIALE:

-Disegno entro i soggetti: nel nostro caso, la variabile

indipendente “tipo di compito” viene denominata fattore

within subjects.

-Disegno fra i soggetti: nel nostro caso, la variabile

indipendente “trattamento” viene denominata fattore

between subjects.

-Disegno misto: caratterizzato da un fattore within (tipo di

prova a tre livelli) e un fattore between (trattamento a due

livelli).

DISEGNO A SINGOLO FATTORE:

-disegno “one shot”;

-disegno “prima-dopo”;

-disegno “solo dopo” a 2 o più gruppi;

-disegno “prima-dopo” a 2 o più gruppi;

-disegno di Solomon

DISEGNO A PIU’ FATTORI CONTEMPORANEI

DISEGNO “ONE SHOT ”: disegno del singolo colpo. È quello

più semplice. Presenza di un gruppo di partecipanti; il

trattamento e una rilevazione dei dati effettuata dopo il

trattamento quindi un post test. Disegno pre-sperimentale:

perché presentano dei limiti forti.

Limite di questo disegno: non c’è un pre-test, una

rilevazione dei dati prima del trattamento, per tanto non si

può mettere a confronto un prima e un dopo del

trattamento.

Uno dei casi in cui avviene: obiettivo della ricerca per

esempio per calcolare le conseguenze sul piano psicologico

di delle vittime di una catastrofe; si vuole calcolare l’ansia e

la depressione sulla popolazione: faccio riferimento ai dati

di archivio, rispetto a quello che è l’incidenza del fenomeno

psicopatologico sulla popolazione. Si calcola quindi

attraverso: i dati che sto rilevando e i dati di cui già

dispongo.

Simbologia: trattamento X: presenza del trattamento; le

rilevazioni: O (es. O1 perché c’è solo un’osservazione);

gruppo: G1 (un gruppo); GS: gruppo sperimentale; GC:

gruppo di controllo.

DISEGNO “PRIMA-DOPO”: una sola variabile indipendente.

Disegno pre-sperimentale: perché presentano dei limiti

forti. Abbiamo un valore aggiunto; rilevazione prima, quindi

il pre-test. Le rilevazioni vengono effettuate prima e dopo il

trattamento; valuto l’effetto causale, ciò se il trattamento

ha determinato delle differenze tra le misurazioni effettuate

prima e dopo. Se le rilevazioni sono diverse vuol dire che il

trattamento ha avuto effetto. Disegno pre-sperimentale:

anche qui c’è un problema importante; non c’è il gruppo di

controllo, e quindi non avendo un termine di paragone con

cui poter confrontare i miei risultati ho un dubbio quando

ottengo i risultati.

DISEGNO “SOLO DOPO” A 2 O PIU’ GRUPPI: c’è il gruppo

sperimentale e quello di controllo. Nel gruppo sperimentale

c&rs

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
66 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chicca0308 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della ricerca psicosociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università della Sicilia Centrale "KORE" di Enna o del prof Faraci Palmira.