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La conoscenza scientifica e l'evoluzione del concetto di scienza

La conoscenza scientifica passava prima all'osservazione poi alla logica nel rapporto con la natura. Concezione della scienza come una descrizione della natura: si fanno delle osservazioni, esperimenti, si traggono conclusioni dagli esperimenti.

Evoluzione del concetto di scienza:

Nel 700 visione dominante del positivismo - il mondo esiste ed è governato da leggi della natura - queste leggi sono deterministiche. Es cometa di Harley. Harley (astronomo inglese) basandosi sul calcolo del moto dei pianeti, aveva predetto che una cometa sarebbe tornata, così è accaduto.

- il mondo è come lo percepiamo - si possono fare previsioni e dominare la natura.

Dopo circa un secolo dal positivismo, l'idea rimaneva la stessa ed era chiamata positivismo logico o neopositivismo, non è così diverso dal positivismo. Osservazione → osserviamo regolarità → leggi (universali e deterministiche) al contrario posso avere leggi → fare ipotesi → avere esperimenti che.

confermano l'ipotesi che la realtà esterna è immutabile, possiamo descriverla con un numero finito di leggi deterministiche (esempio: gioco del biliardo) e fare previsioni. Una legge non deterministica è ad esempio quella della meccanica quantistica, ci sono gli atomi, le particelle subatomiche di cui possiamo sapere la quantità di moto o la posizione, una delle 2 quantità rimane indefinita, possiamo sovraesprimere un certo grado di incertezza, di indeterminazione. Nel 900 le scoperte fatte, soprattutto nel campo della fisica, hanno portato alla costruzione di nuove regole che riuscivano a spiegare fenomeni che prima non si riusciva, abbandonando l'idea del determinismo e accettando un aspetto casuale. Questo passaggio del metodo scientifico come la luce della ragione che ci permette di scoprire leggi vere, è qualcosa che è successo anche in psicologia. Svolta per la psicologia come scienza: Nel 900 dopo la bomba atomica, la vecchiaconcezione di scienza è stata messa indiscussione. Karl Popper → filosofo della scienza. La cosa importante è la falsificabilità. La scienza è fatta di enunciati, che devono essere veri, falsi e che in ogni caso devono essere falsificabili. -dice come la scienza dovrebbe essere non come la scienza è- falsificabilità come criterio- problemi come base di partenza Thomas Kuhn, altro filosofo della scienza del 900, descrive il meccanismo della ricerca da un punto di vista diverso. Più che dire come la scienza andrebbe fatta, ci dice come la scienza viene fatta. Sostiene che in qualunque momento il mainstream della scienza si muove all'interno di un paradigma. Il paradigma è una serie di regole, di aree di interesse, che determinano quello che la scienza fa in un certo periodo. Quando due paradigmi diversi entrano a contatto (es cognitivismo e comportamentisti) non sono commensurabili, non si possono parlare direttamente.

Perché sono diversi nella loro struttura, allora un paradigma funziona meglio dell'altro. Feyerabend ha un approccio scientifico diverso. Tutto vale, non bisogna stare vincolati ad un paradigma, qualunque cosa è buona per riuscire a portare alla conoscenza. Abbiamo una concezione di scienza simile a quella di Popper.

Obiettivo di molti scienziati è quello di fare ricerca che abbia impatto sulla società scientifica. L'impatto viene misurato come il numero di citazioni che un certo articolo scientifico ottiene in altri articoli scientifici. Più l'articolo è menzionato da altri scienziati, più è importante → ha anche dei problemi, fa sì che si sviluppi la ricerca conformista, è solo un numero che non basta a descrivere cosa fa un ricercatore. L'idea di fare numero come le citazioni per valutare la scienza non è ideale, se consideriamo una legge approvata, sociologica, del comportamento umano, nota.

Come effetto cobra. Quando un indicatore sociale indicativo è utilizzato per fare decisioni sociali, più questo è vero, più viene distorto questo indicatore, viene piegato e alla fine corrompe il processo sociale che avrebbe dovuto monitorare. Questa è chiamata legge di Campbell.

L'osservazione scientifica è sia sistematica che controllata. L'approccio più logico è quello di cambiare una cosa alla volta, chiamato esperimento. C'è una variabile indipendente e quella dipendente. Nel linguaggio naturale chiamiamo esperimento qualunque cosa fatta dagli scienziati, ma spesso è solo uno studio di ricerca, scientifico. La variabile indipendente viene manipolata dal ricercatore e ha almeno 2 livelli. Se non c'è una variabile indipendente controllata dal ricercatore, che a sua volta modifica la variabile dipendente, non è un esperimento. Le altre possono essere variabili dipendenti, vengono usate per

misurare checos’è che fa variare la variabile indipendente.
16/11capitolo 2controllo distingue quelli che chiamiamo esperimenti dai non esperimenti.
Quando parliamo solo di esperimenti stiamo considerando una variabile indipendente, dipendente.
Le variabili dipendenti sono misure di comportamento, vengono utilizzate per misurare checos’è che fa variare la variabile indipendente.
Il report si può fare in maniera non scientifica dicendo le proprie opinioni e impressioni personali e soggettive. Il report scientifico è scritto in maniera oggettiva e passiva, i dati raccolti vengono osservati dalle conclusioni, è importante che ci sia un livello di concordanza tra le persone che partecipano. Lo scienziato usa delle definizioni chiare e specifiche.
Andando a formare un costrutto → si definisce come il prodotto che definisce quello che stiamo studiando, come il prodotto di un modo per misurarlo. Es l’intelligenza si misura usando il test di.

Intelligenza: come misuriamo in psicologia quello che ci può interessare?

- Strumenti di misura non scientifici → possono essere inaccurati e imprecisi, che non sono in grado di darci il numero che riflette la quantità che stiamo misurando. La misurazione non scientifica non è ripetibile e varia di volta in volta.

- Strumenti di misura scientifici → sono accurati e precisi. La misurazione scientifica è valida (corrisponde alla realtà) e attendibile.

Una volta che abbiamo scelto il costrutto, ovvero il fenomeno che ci interessa misurare e un modo di misurarlo, siamo in grado di formulare un'ipotesi di ricerca. Questa ipotesi di ricerca può essere testata e falsificata.

Quando un'ipotesi non è testabile:

- Se il costrutto non è definito bene es. voglio testare l'intelligenza ma non dico cos'è.

- Se è circolare: bisogna spiegare il concetto con parole che con il nostro concetto non sono dipendenti.

es l'intelligenza è quella che mi fa fare cose intelligenti- appellarsi a forze o idee non riconosciute dalla scienza

Quali sono i fini del metodo scientifico?

  1. descrizione di un fenomeno
  2. predizione
  3. spiegazione
  4. trovare applicazioni pratiche

Si differenziano per la scala che operano:

  • descrizione - chi vuole solo descrivere vuole definire e classificare quegli eventi o definire le relazioni tra le diverse misure - la maggior parte delle ricerche psicologiche è nomotetica (tesa a trarre delle leggi) non idiografica (descrivere il sogg, le personalità).
  • la maggior parte della ricerca psicologica è quantitativa non qualitativa
  • predizione - correlazioni (relazioni) tra variabili permette ai ricercatori di predirre processi mentali e comportamenti - variabile: dimensione su cui le persone differiscono - correlazione: 2 misure delle stesse persone, eventi o cose insieme - il fatto che 2 misure vanno nella stessa direzione non implica che ci sia una

correlazione di causa-effetto. Una persona è poco socievole, perché depressa o è depressa perché poco socievole (i 2 fattori possono non essere collegati). Oppure può esistere un terzo fattore (non è la socievolezza a determinare la depressione e non è la depressione a determinare la socievolezza, ma può essere altro).- facendo uno studio correlazione non possiamo cosa causa cosa

spiegazione-quando c'è solo una cosa che cambia (A è la causa di B)-fare un modello semplificato in cui tutto rimane sotto controllo, tranne una cosa che manipoliamo, ossia le variabili indipendenti, perché se c'è soltanto una cosa che cambia, allora qualunque differenza che io veda, potrà essere attribuita a quella cosa che sto cambiando.-ci sono 3 condizioni → 1. vedere che gli eventi variano insieme, 2. c'è una correlazione, 3. non ci sono altre possibilità di alternative.-quando

abbiamo due variabili che variano insieme non possiamo determinare cosa causa un effetto su cosa, se non eliminiamo tutto ciò che ci può confondere.

generalizzazione - bisogna vedere non solo se quello che studiamo vale solo per un gruppo di persone, ma estenderlo a tutta la società

applicazione - trovare un'applicazione a quello che si scopre - applicare le conoscenze e i metodi per cambiare le vite delle persone - ricerche esecutive, correlazioni con lo scopo di spiegare il fenomeno e di applicarlo per spiegare qualcosa di nuovo vanno a costruire un insieme di leggi, regole, che descrivono un certo fenomeno. In psicologia ci stiamo chiedendo qualcosa sul comportamento e processo mentale spiegato a chi accade, come, quando, perché; utilizzando enunciati, leggi logiche descritte in maniera scientifica.

capitolo 3 la misurazione in psicologia

Cosa viene misurato?

costrutto psicologico: - concetto astratto che indica un complesso organizzato della vita psichica

lità del tratto latente e dal livello di difficoltà dell'item validità- misura ciò che si propone di misurare- validità di costrutto- validità di criterio- validità di contenuto- validità faccialeaffidabilità- consistenza e stabilità delle misure- affidabilità test-retest- affidabilità interna- affidabilità intergiudice- affidabilità di consistenza interna
Dettagli
A.A. 2022-2023
11 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sonia.capello22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca psicologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Sacco Katiuscia.