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In riferimento alla prima premessa, Blumer sostiene che questo punto di vista sia stato spesso ignorato o trascurato nella
scienza sociale e psicologica. Il significato spesso è dato per scontato, considerato come un legame neutrale tra i fattori
all'origine del comportamento umano.
Le scienze sociali e psicologiche contemporanee hanno la tendenza a trattare il comportamento umano come prodotto di
vari fattori che influenzano gli esseri umani. Spesso gli psicologi per spiegare la condotta umana usano tipi vari di input
psicologici e rappresentazioni. I sociologi invece fanno riferimento a fattori prettamente sociali ma in entrambi i casi i
significati vengono sottovalutati come fattori capaci di spiegare i comportamenti.
La posizione dell'interazionismo simbolico sostiene che il significato che le cose hanno per gli esseri umani sia
centrale in sé. In riferimento a questo è utile indagare quali siano, in quest'ottica le origini del significato: esistono due
modi tradizionali per spiegarne l'origine:
1) il significato è intrinseco alle cose che lo esprime, è autonomo, oggettivo. Il significato stesso emana dalla cosa.
2) Il significato è apportata dalla persona, la mente attribuisce alla cosa un preciso significato che diventa
espressione di elementi psicologici.
L'interazionismo simbolico (IS) vede il significato come originato, sorto, dal processo di interazione tra le persone.
Quindi il significato delle cose dipende da come le persone interagiscono con quella cosa e come la definiscono per, con
gli altri. L'uso dei significati compito da una persona nella sua situazione comporta un processo interpretativo. L'attore
usa i significati in questo processo di interpretazione che ha due fasi distinte:
1) l'attore indica a sé le cose verso cui agisce, comunica con se stesso
2) dopo la comunicazione con se stessi, l'interpretazione è un modo per gestire i significati.
L'attore selezione, sceglie, i significati in base alla sua situazione. L'interpretazione non è quindi l'applicazione passiva di
significati ma un processo formativo in cui i significati sono usati e modificati in vista della formazione dell'azione.
L'interazione simbolica è portata a sviluppare uno schema analitico specifico della società e della condotta umana.
L'IS è basato sulle immagini originali ossia idee fondamentali che si riferiscono e rappresentano la natura di:
1. gruppi umani o società
2. interazione sociale
3. oggettività essere umano come attore
4. azione umana
5. interconnessione delle direttrici dell'azione
1) La natura della società umana o della vita del gruppo umano: i gruppi umani sono impegnati dall'azione che è
costituita da varie attività. I gruppi umani e la società esistono nell'azione e devono essere considerati in base a
questa. Il punto di partenza deve essere la società umana come azione, per ogni schema che tenda ad analizzarla.
Nella sociologia contemporanea ci sono due concezioni dominanti della società: la cultura (derivata da quello
che l gente fa), e la struttura sociale (si riferisce ai rapporti derivanti da come la gente agisce). Per l IS la società
umana deve essere vista come uno schema composto da individui impegnati nell'azione.
2) La natura dell'interazione sociale: una società consiste in individui tra loro interagenti. Le attività si determinano
in riposta o relazione reciproca. In genere l'interazione sociale viene data per scontata, come se non avesse
significato. Ma l'IS le riconosce una importanza vitale. Intatti l'interazione sociale è un processo che forma la
condotta umana, non ne è il semplice mezzo. Per interagire gli esseri umani tengono conto di ciò che stanno
facendo e ciò che stanno per fare. Le attività comportano la formazione della propria condotta. Dunque le azioni
degli altri condizionano quanto si ha in mente di fare, si accorda la propria intenzione alle azioni degli altri.
Mead identifica nella società umana due livelli di interazione societarie definiti conversazione dei gesti e uso dei
simboli significanti. Blumer parla di interazione non simbolica (quando si risponde all'azione degli altri senza
interpretarla) e interazione simbolica (quando è coinvolto un processo di interpretazione dell'azione). Nella loro
associazione gli esseri umani usano molto l'interazione non simbolica ma il modo tipico di interagire è a livello
simbolico, cercano di comprende il senso delle azioni reciproche.
La metodologia dell'interazionismo simbolico Blumer
Il gesto ha un significato sia per chi lo fa che per chi lo “riceve”. Il significato del gesto di determina lungo tre
direttrici:
I - indica quanto la persona a cui diretto deve fare
II - quanto la persona che lo fa progetta di fare
III - l'azione comune sorta dalle azioni di entrambi
ne deriva che se c'è confusione in queste tre direttrici la comunicazione è inefficace, l'interazione impedita, la
formazione dell'azione comune bloccata.
L'assunzione del ruolo dell'altro è fondamentale affinché l'interazione possa esserci. Si deve fare una sorta di
spiegazione dal punto di vista dell'altro. La reciproca assunzione di ruolo è la condizione sine qua non della
comunicazione.
La vita di gruppo è un processo complesso indicante agli altri cosa fare e come interpretare le definizioni,
l'incapacità di adattarsi a ciò comporta la mancanza di schemi che possano spiegare la società umana in termini di
organizzazione sociale o fattori psicologici o una combinazione di entrambi.
3) La natura degli oggetti: gli oggetti vengono definiti convenzionalmente come:
- fisici
- sociali
- astratti
L'oggetto è una qualsiasi cosa che può essere identificata e cui ci si può riferire. La natura dell'oggetto consiste
nel significato che ha per la persona per cui diviene tale. Un oggetto quindi può avere significati diversi per
persone diverse. Il significato dell'oggetto per una persona nasce comunque dal modo in cui gli altri con cui
interagisce definiscono quella stessa cosa. Gli oggetti devono essere visti come creazioni sociali, formati e
determinati dal processo di definizione e interpretazione interno all'interazione tra le persone. Il significato
degli oggetti può essere confermato (o meno) dalle persone, dunque non hanno uno status fisso. Nel gruppo
umano gli oggetti sono creati, confermati, trasformati e abbandonati
4) L'essere umano come organismo agente: l'essere umano interpreta, può farlo perché possiede un sé. Il sé può
essere definito come la possibilità di essere oggetto della propria azione. Il sé emerge dal processo di interazione
sociale in cui altri definiscono una persona verso se stessa. Per essere oggetto per sé la persona deve vedersi
dall'esterno, mettendosi nella posizione degli altri. Il processo di assunzione di ruolo comporta una visione di sé
in base a come gli altri ci vedono e definiscono. Gli esseri umani, dato che hanno un sé, possono interagire con se
stessi. Essere conscio o a conoscenza di qualcosa significa proprio questo: indicarsi quella cosa.
Dunque l'essere umano interagisce con se stesso attraverso un processo sociale in cui si dà indicazioni.
L'IS ha una visione dell'essere umano diversa, viene visto come sociale nel senso di un organismo che si
impegna nell'interazione sociale con se stesso dandosi indicazioni e rispondendo loro, dunque non è passivo
ricevitore ma attivo costruttore. Modella la linea di azione in base a quanto prende in considerazione
5) La natura dell'azione umana: l'azione dell'individuo è data dal rendersi conto delle cose che nota e darsi una linea
di condotta coerente col modo in cui le interpreta. Le azioni sono date dall'incontro con le situazioni in cui
l'azione è costruita su ciò che viene notato e interpretato e dal modo in cui ciò avviene.
I collegamenti dell'azione: il gruppo esiste per l'adattamento reciproco delle azioni dei suoi membri. Ciò comporta
l'azione comune costituita da azioni di componenti distinte. L'azione può essere trattata senza frantumarla nelle azioni
che la compongono. Anche la collettività può essere oggetto di un discorso senza identificare i membri che la
compongono. Blumer commenta le implicazioni derivanti dal legame tra singoli e collettività, tra azioni personale e
azione comune:
1) non è vero che lo sviluppo della vita in società sia solo espressione di forme prestabilite di azione collettiva.
All'interno del gruppo sociale sorgono continuamente nuove situazioni problematiche per cui l regole esistenti
appaiono inadeguate. Anche nel caso di una azione comune preordinata e ripetitiva ogni sua parte deve essere
strutturata nuovamente. I partecipanti costruiscono nuove direttrici di azioni e le adattano reciprocamente. Gli
elementi importanti sono il gioco e il destino dei significati non l'azione collettiva nelle sue forme prestabilite.
La metodologia dell'interazionismo simbolico Blumer
P 68
L'interazionismo simbolico è una prospettiva della scienza sociale empirica che cerca di incontrare le richieste
fondamentali della scienza empirica stessa. Quali sono tali richieste?
Una scienza empirica presuppone l'esistenza di un mondo empirico. Può apparire un'asserzione banale ma il mondo
empirico deve essere il punto di partenza e di ritorno, il punto centrale della ricerca. Il mondo empirico deve essere
scoperto e stabilito o almeno questo è ciò che la scienza empirica suppone. Il mondo empirico esiste come qualcosa di
utilizzabile ai fini dell'osservazione, dello studio e dell'analisi. La realtà della scienza empirica dunque esiste solo in un
mondo empirico postulato.
La posizione dell'idealismo presuppone che il mondo della realtà esista solo nell'esperienza umana e che questo si
manifesti solo nella forma nella quale gli esseri umani lo vedono.
L'idealismo inoltre sostiene che per indicare qualcosa la persona deve vederla dalla sua prospettiva. Ne consegue che il
mondo empirico esiste nella forma delle rappresentazioni umane e delle concezioni che se ne hanno. La realtà non si
sposta dal mondo empirico al regno dell'immaginazione e della progettazione, in fatti il mondo empirico ha un carattere
definibile come ostinato, della realtà. La durezza di tale carattere permette che il mondo empirico possa rispondere
(sfidare o resistere) alle nostre rappresentazioni. Il carattere duro che il mondo empirico ha giustifica l'insistenza realistica
che questo carattere sia autentico. Ma è necessario ricordare:
il carattere duro del mondo empirico non è fisso e immutabile all'interno di forme definite. La realt&ag