Riassunto esame Metodi e tecniche in ambito costruttivista e interazionista, prof. Faccio, libro consigliato La metodologia dell interazionismo simbolico, Blumer
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La metodologia dell'interazionismo simbolico Blumer
Il gesto ha un significato sia per chi lo fa che per chi lo “riceve”. Il significato del gesto di determina lungo tre
direttrici:
I - indica quanto la persona a cui diretto deve fare
II - quanto la persona che lo fa progetta di fare
III - l'azione comune sorta dalle azioni di entrambi
ne deriva che se c'è confusione in queste tre direttrici la comunicazione è inefficace, l'interazione impedita, la
formazione dell'azione comune bloccata.
L'assunzione del ruolo dell'altro è fondamentale affinché l'interazione possa esserci. Si deve fare una sorta di
spiegazione dal punto di vista dell'altro. La reciproca assunzione di ruolo è la condizione sine qua non della
comunicazione.
La vita di gruppo è un processo complesso indicante agli altri cosa fare e come interpretare le definizioni,
l'incapacità di adattarsi a ciò comporta la mancanza di schemi che possano spiegare la società umana in termini di
organizzazione sociale o fattori psicologici o una combinazione di entrambi.
3) La natura degli oggetti: gli oggetti vengono definiti convenzionalmente come:
- fisici
- sociali
- astratti
L'oggetto è una qualsiasi cosa che può essere identificata e cui ci si può riferire. La natura dell'oggetto consiste
nel significato che ha per la persona per cui diviene tale. Un oggetto quindi può avere significati diversi per
persone diverse. Il significato dell'oggetto per una persona nasce comunque dal modo in cui gli altri con cui
interagisce definiscono quella stessa cosa. Gli oggetti devono essere visti come creazioni sociali, formati e
determinati dal processo di definizione e interpretazione interno all'interazione tra le persone. Il significato
degli oggetti può essere confermato (o meno) dalle persone, dunque non hanno uno status fisso. Nel gruppo
umano gli oggetti sono creati, confermati, trasformati e abbandonati
4) L'essere umano come organismo agente: l'essere umano interpreta, può farlo perché possiede un sé. Il sé può
essere definito come la possibilità di essere oggetto della propria azione. Il sé emerge dal processo di interazione
sociale in cui altri definiscono una persona verso se stessa. Per essere oggetto per sé la persona deve vedersi
dall'esterno, mettendosi nella posizione degli altri. Il processo di assunzione di ruolo comporta una visione di sé
in base a come gli altri ci vedono e definiscono. Gli esseri umani, dato che hanno un sé, possono interagire con se
stessi. Essere conscio o a conoscenza di qualcosa significa proprio questo: indicarsi quella cosa.
Dunque l'essere umano interagisce con se stesso attraverso un processo sociale in cui si dà indicazioni.
L'IS ha una visione dell'essere umano diversa, viene visto come sociale nel senso di un organismo che si
impegna nell'interazione sociale con se stesso dandosi indicazioni e rispondendo loro, dunque non è passivo
ricevitore ma attivo costruttore. Modella la linea di azione in base a quanto prende in considerazione
5) La natura dell'azione umana: l'azione dell'individuo è data dal rendersi conto delle cose che nota e darsi una linea
di condotta coerente col modo in cui le interpreta. Le azioni sono date dall'incontro con le situazioni in cui
l'azione è costruita su ciò che viene notato e interpretato e dal modo in cui ciò avviene.
I collegamenti dell'azione: il gruppo esiste per l'adattamento reciproco delle azioni dei suoi membri. Ciò comporta
l'azione comune costituita da azioni di componenti distinte. L'azione può essere trattata senza frantumarla nelle azioni
che la compongono. Anche la collettività può essere oggetto di un discorso senza identificare i membri che la
compongono. Blumer commenta le implicazioni derivanti dal legame tra singoli e collettività, tra azioni personale e
azione comune:
1) non è vero che lo sviluppo della vita in società sia solo espressione di forme prestabilite di azione collettiva.
All'interno del gruppo sociale sorgono continuamente nuove situazioni problematiche per cui l regole esistenti
appaiono inadeguate. Anche nel caso di una azione comune preordinata e ripetitiva ogni sua parte deve essere
strutturata nuovamente. I partecipanti costruiscono nuove direttrici di azioni e le adattano reciprocamente. Gli
elementi importanti sono il gioco e il destino dei significati non l'azione collettiva nelle sue forme prestabilite.
La metodologia dell'interazionismo simbolico Blumer
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L'interazionismo simbolico è una prospettiva della scienza sociale empirica che cerca di incontrare le richieste
fondamentali della scienza empirica stessa. Quali sono tali richieste?
Una scienza empirica presuppone l'esistenza di un mondo empirico. Può apparire un'asserzione banale ma il mondo
empirico deve essere il punto di partenza e di ritorno, il punto centrale della ricerca. Il mondo empirico deve essere
scoperto e stabilito o almeno questo è ciò che la scienza empirica suppone. Il mondo empirico esiste come qualcosa di
utilizzabile ai fini dell'osservazione, dello studio e dell'analisi. La realtà della scienza empirica dunque esiste solo in un
mondo empirico postulato.
La posizione dell'idealismo presuppone che il mondo della realtà esista solo nell'esperienza umana e che questo si
manifesti solo nella forma nella quale gli esseri umani lo vedono.
L'idealismo inoltre sostiene che per indicare qualcosa la persona deve vederla dalla sua prospettiva. Ne consegue che il
mondo empirico esiste nella forma delle rappresentazioni umane e delle concezioni che se ne hanno. La realtà non si
sposta dal mondo empirico al regno dell'immaginazione e della progettazione, in fatti il mondo empirico ha un carattere
definibile come ostinato, della realtà. La durezza di tale carattere permette che il mondo empirico possa rispondere
(sfidare o resistere) alle nostre rappresentazioni. Il carattere duro che il mondo empirico ha giustifica l'insistenza realistica
che questo carattere sia autentico. Ma è necessario ricordare:
il carattere duro del mondo empirico non è fisso e immutabile all'interno di forme definite. La realtà del mondo
– empirico emerge nel qui ed ora, credere che la realtà sia fissata porta all'ipotesi che la conoscenza sia data una
volta per tutte.
La realtà del mondo empirico non deve essere vista e considerata nei termini dei risultati della scienza fisica
– avanzata. Costringere il mondo empirico ad adattarsi ad uno schema è un dogmatismo filosofico che non
rappresenta l'approccio di una scienza empirica autentica.
La metodologia si riferisce ai principi che guidano il processo di studio. In questa convezione ci sono 3 impliciti da
tenere in considerazione
1 La metodologia abbraccia l'intera ricerca scientifica
2 Ogni parte della ricerca scientifica deve accordarsi al carattere duro del mondo empirico che si studia
3 Il mondo empirico fornisce la risposta ultima al test
Blumer entra più nel dettaglio in questi 3 impliciti sostenendo che:
1) la metodologia delle scienze sociali è vista come lo studio di procedure quantitativa avanzate. In realtà la
metodologia implica:
- Il possesso e l'uso di uno schema del mondo empirico che si studia: è un prerequisito fondamentale. L'intera
azione dello studio è orientata da una rappresentazione del mondo empirico considerato. Attraverso questa si
determinano e selezionano i dati, i mezzi usati per raccoglierli, i rapporti ricercati e le proposizioni finali
formulate. Lo schema è un gruppo di premesse costituite dalla natura più o meno implicita degli oggetti che
la formano.
- Fare domande sul mondo empirico e tradurle in problemi: è importante come i problemi vengano selezionati e
formulati. Fattore negativo è l'adesione, convenzione e superficialità che piega il mondo empirico alla ricerca.
- Determinazione dei dati da cercare e dei mezzi per la loro raccolta: i dati sono determinati dal problema,
devono essere esaminati, è importante conoscere i mezzi usati per ottenere i dati perché i mezzi dipendono da
questi, dalla natura di ciò che si cerca.
- determinazione dei rapporti tra dati: i rapporti condizionano i risultati di studio. È importante essere
consapevoli di come vengono stabilite le connessioni
- Interpretazione dei dati: lo scienziato interpreta i dati collegandoli i risultato ad un corpo esterno di teoria o un
gruppo di concezioni.
- Uso dei concetti: i concetti hanno un ruolo centrale dato che solo gli elementi significativi dello schema che il
ricercatore adotta per il mondo empirico preso in esame dalla ricerca. Sono le categorie in cui vengono
raggruppati i dati, i mezzi usati per stabilirne i rapporti.
La trattazione metodologia deve interessarsi di tutti questi problemi ma non a favore dello schema, devono essere
compresi e sviluppati i principi da seguire.
2) La metodologia abbraccia tutte le parti della ricerca scientifica. Ogni parte della azione di ricerca è soggetta alla
verifica del mondo empirico e deve essere convalidata. La realtà esiste nel mondo empirico non nei metodi usati
La metodologia dell'interazionismo simbolico Blumer
per studiarlo. I metodi sono dunque strumenti per identificarne il carattere. Il loro valore è dato dalla capacità di
svolgere questo compito. Lo schema implicito deve essere analizzato criticamente per verificarne la veridicità. Le
domande da porsi sono:
- i problemi sono reali?
- i dati hanno il carattere assegnato nella ricerca anche nel mondo empirico?
- i concetti usati sono alla pari a quanto si riferiscono nel mondo reale?
Oggi si tende ad accettare come dati premesse, problemi, dati, relazioni interpretazioni e concetti dimenticandosi
che esistono altri modi per cercare la validità empirica degli schemi. Come ad esempio:
1 Nelle scienze sociali e psicologiche c'è la convinzione che l'adesione al
protocollo offra automaticamente dei risultati validi, ma ciò è solo una
Adesione al protocollo convinzione. Infatti il protocollo è ben standardizzato e rappresentato dai
scientifico principi del disegno di ricerca. L'adesione al protocollo tuttavia non è
garante del rispetto della natura del mondo empirico. Nel protocollo non
c'è un meccanismo strutturato per verificare premesse e problemi
Impegno nella
2 La replica degli studi
produzione di studi di
ricerca
3 Oggi la scienza sociale e psicologica usa metodi per stabilire la validità
empirica legati alla verifica delle ipotesi. Si costruisce un modello del
mondo empirico, lo schema (teoria o modello) rappresenta il modo in cui
si crede che il mondo empirico operi. Dallo schema si deducono ipotesi, se
ne fanno affermazioni e si compie uno studio che analizzerà poi i risultati.
Se questi (risultati) verificano l'ipotesi si deduce che lo schema (modello o
Sostegno della verifica teoria) è empiricamente valido. Tale visione si possa sulla dimensione del
delle ipotesi come se. Infatti è come se il mondo empirico fosse composto in un modo
preciso. La visione può essere vera solo se:
- l'ipotesi rappresenta realmente il modello o la teoria da cui è tratta - il test
dell'ipotesi è seguito da una ricerca dei casi empirici negativi.
Spesso queste condizioni non vengono rispettate. Se non vengono
rispettate si sta solo sottoponendo a test l'ipotesi e non il modello.
4 È un tipo di procedura poco adatto a stabilire la validità empirica dei punti
chiave dell'azione scientifica. La procedura operazionale poggia sull'idea
che un'asserzione teoretica o un concetto possano avere referenze o
convalida attraverso lo sviluppo di una procedura regolarizzata, specifica
che le ravvicini al mondo empirico. Ciò può consistere nell'impiego di un
test, scala, strumento di misurazione, procedura di ricerca standardizzata.
Se l'operazione soddisfa il test di attendibilità viene assunta come
strumento accurato. L'uso dei test di intelligenza sono un esempio classico
di procedura operazionale. Il concetto di intelligenza viene
operazionalizzato e si riferisce a qualcosa ritenuto presente nel mondo
empirico in forme e ambienti diversi. Blumer considera ridicolo e
Impiego di procedure arbitrario ritenere che l'operazionalizzazione dell'intelligenza attraverso
operazionali uno specifico test produca una sua rappresentazione soddisfacente sul
piano empirico. Se il concetto operazionalizzato è considerato in
riferimento a qualcosa presente nel mondo empirico non si può sfuggire
alla necessità si trattare in modo esauriente e studiare le forme
rappresentative della presenza empirica stessa. Scegliere qualche forma e
ipotizzare che lo studio operazionalizzato di questa forma possa
comprendere pienamente il concetto corrisponde a dare per scontato il
problema. Si mostra quindi che il processo di operazionalizzazione fallisce
rispetto alle capacità di fornire necessaria convalida empirica.
Tali metodi non forniscono la convalida empirica richiesta dalla scienza sociale empirica vera. Non danno la certezza che
le premesse, i problemi, i dati, le relazioni, i concetti e le interpretazioni siano validi sul piano empirico. Come si fa?
La sola via per avere questa assicurazione è riferirsi direttamente al mondo sociale empirico.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ManuPind di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi e tecniche in ambito costruttivista e interazionista e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Padova - Unipd o del prof Faccio Elena.
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