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DEFINIZIONI OPERATIVE:

Livello il valutatore compie scelte di tipo tecnico

o legate agli strumenti da impiegare per la rilevazione.

All’interno di tale cornice epistemologica trova spazio la descrizione analitica

del disegno di ricerca riconducibile a tre macro-fasi: la prima finalizzata

all’esplorazione, la seconda attinente all’implementazione del dispositivo, la

terza connessa con le modalità per restituire gli esiti della valutazione.

Al valutatore spetta il compito sia di rendere accessibili gli esiti, sia di porre le condizioni

per un loro impiego nel contesto. Comunemente si fanno confluire gli esiti della

report

valutazione in un testo scritto = il cui destinatario principale è il committente e il cui

obiettivo è rendere accessibili i risultati principali per orientare il processo decisionale.

Ulteriormente la restituzione può essere fatta soprattutto con la valutazione partecipata

attraverso report orali che fanno leva sulla partecipazione di tutti gli attori 

focus group o di workshop.

organizzazione di

Sul piano operativo, Fraccaroli e Vergani riconducono le competenze messe in luce a

quattro azioni principali:

- Saper fare ricerca valutativa = padroneggiare gli strumenti metodologici

- Saper fare consulenza = possedere adeguate capacità relazionali

- Saper formulare un giudizio = possedere sensibilità critica e capacità diagnostiche

- Saper agire in conformità alle regole deontologiche. 4

Stame identifica tre modi di esercitare la professione del valutatore connessi con tre

tipologie di identità valutatore come:

- Metodologo oggettivo esterno

- Agente che lavora per empowerment del cliente

- Mediatore fra le parti e gli interessi in gioco.

CAPITOLO 2: VALUTARE NEL CONTESTO FORMATIVO: RIFERIMENTI CONCETTUALI E METODOLOGICI

1. Senso e forme di valutazione persone

Si distinguono fra azioni valutative riferite alle (= valutazione dei sistemi scolastici)

azioni

e alle (= atti valutativi che privilegiano come oggetto d’analisi l’azione

complessiva).

Due approcci della valutazione: FUNZIONALISTA (= vengono privilegiati interrogativi legati

alla singolarità dell’esperienza, all’adeguatezza rispetto al contesto, alla capacità di

rispondere ai bisogni dei soggetti) e FENOMENOLOGICO (si resta insoddisfatti delle

risposte dell’approccio funzionalista e quindi formula altre domande che mirano a capire

lo sviluppo concreto del progetto).

Tre prospettive organizzative: valutazione come controllo

- MODERNISTA: connessa al modello taylorista =

verifica diretta di ciò che è stato appreso, quindi il soggetto/oggetto della

valutazione è il fruitore della formazione (enfasi sulla definizione degli obiettivi).

come verifica

- NEO-MODERNISTA: valutazione = punto di arrivo della formazione.

ricerca

- POST-INDUSTRIALE: valutazione come = formazione finalizzata alla

trasmissione di abilità, ma anche stimolare riflessione. Il focus è sui risultati.

Tessaro individua 4 tipologie di operazioni valutative che tengono conto della pluralità

degli interventi: ACCERTAMENTO = misurazione di specifici comportamenti prodotti;

VERIFICA = confronto tra progetto iniziale e risultato progetti; VALUTAZIONE = valore

formativo dei processi attivati processi; METAVALUTAZIONE = si sottopone il processo

intero a valutazione critico-riflessiva contesti.

 5

Rapporto tra valutazione e formazione tre principali fattori:

- Il COMMITTENTE = colui che richiede la valutazione, interessato a vedere se i risultati

di un progetto si trasferiscono nei comportamenti;

- Il FORMATORE = considera come l’azione formativa è stata svolta, ossia quanto è

stata efficace dal punto di vista didattico;

- I FRUITORI = interessati a cogliere i benifici dell’esperienza

Con riferimento agli oggetti valutativi si distinguono 4 categorie: sistema formativo,

progetto formativo, processo formativo, risultato formativo.

SISTEMA FORMATIVO La valutazione di un sistema formativo complesso implica

un processo complesso = impresa cooperativa di indagine

orientata al sostegno delle decisioni dei diversi attori

coinvolti nel sistema.

PROGETTO FORMATIVO Per valutare servono dei criteri oggettivi suddivisi in:

CONTENUTO e FORMALI.

Criteri di CONTENUTO: Efficacia = rispondenza ai bisogni;

Coerenza = delle dimensioni del progetto; Valore tecnico =

possesso delle competenze da parte dei soggetti coinvolti

nel progetto; Innovatività = originalità nelle scelte

Criteri FORMALI: correttezza, completezza, efficienza =

rapporto fra scelte compiute e impiego delle risorse.

Esprimere un giudizio circa la qualità progettuale richiede di

porre attenzione alla capacità di aver cura dei soggetti. =

variabile fondamentale per il raggiungere gli obiettivi

formativi.

PROCESSO e RISULTATO Costituiscono due oggetti distinti sul piano teorico, anche se

FORMATIVO non è possibile considerarli separati. Il risultato atteso non

esiste in sé ma è frutto dell’interpretazione di colui che

valuta. 6

Anche la valutazione dei risultati può assumere declinazioni diverse = 4 livelli di analisi:

GRADIMENTO (Reaction) Indaga la percezione dei partecipanti. Offre

indicazioni importanti soprattutto sulla

formazione degli adulti dove l’apprendimento è

connesso con la percezione dell’utilità e della

significatività. Il gradimento può orientare in

itinere può modificare il processo in corso

d’opera.

APPRENDIMENTO (Learning) = acquisizioni sviluppate dal soggetto in termini di

conoscenza, abilità, competenze.

CONDOTTA LAVORATIVA (Behaviour) Rielaborazione degli apprendimenti da parte del

soggetto.

COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO È riferito all’impatto della formazione

(Business results) sull’organizzazione è fuori dal setting

formativo.

Vergani indica tre possibili filtri di lettura per valutare la formazione: i RISULTATI: il giudizio

sarà tanto più positivo quanto più la formazione avrà realizzato ciò che era stato previsto;

il CICLO DI VITA: attenzione allo sviluppo del processo; gli EFFETTI.

valutazione dei risultati non sia solo come fase conclusiva,

Quindi è auspicabile che la

potenziale fattore di avvio

ma come di un nuovo ciclo. Disgiungere la valutazione dei

risultati da quella dei processi svilisce il significato e il senso dell’azione valutativa nel suo

complesso.

In base ai ruoli si hanno esigenze valutative diverse:

il FORMATORE (=chi eroga la formazione) prende in considerazione: le

la qualità dell’intervento

aspettative/motivazioni di coloro che partecipano all’evento;

formativo sia durante (per apporre delle modifiche) che al termine (per vedere

l’efficacia); i risultati in termini di apprendimento.

Il PROGETTISTA (= chi progetta la formazione): valuta sia il processo, sia l’esito del

coerenza

progetto. Prende in considerazione: le risorse/limiti/bisogni nel contesto; la 7

rispondenza

interna fra gli obiettivi e il tipo di azioni/interventi che sta ipotizzando; la del

ai bisogni.

progetto Al termine ciò che è stato progettato è confrontato con ciò che è

stato realizzato. valutazione è esterna

Il VALUTATORE/CONSULENTE: in questo caso la = il valutatore

non è coinvolto nel processo di valutazione (perché il committente chiama un

consulente per valutare la validità del progetto che vuole attuare). Analizza: la richiesta

organizza il dispositivo metodologico,

iniziale, esplora il contesto, registra e analizza i dati,

comunica gli esiti. coerenza

Il FORMANDO (colui che beneficia della formazione) prende in esame: la

con ciò che si aspettava e ciò che il percorso offre; il tipo di conoscenze che sta

spendibilità

apprendendo; grado di impegno che richiede il percorso; nella sua

professione. La valutazione interna del formando è utile e di stimolo per i progettisti

perché li impegna in una continua analisi.

2. Costruzione dell’impianto valutativo compito del consulente/valutatore,

La costruzione dell’impianto valutativo è che ha un

punto di vista esterno (perché viene chiamato dal committente per valutare). Il compito

valutativo richiede di sviluppare un insieme di riflessioni prima e di adottare un insieme di

procedure poi. Al valutatore spetta delineare e compiere un percorso per dare una

risposta agli interrogativi di partenza. Alcune fasi del percorso:

a) ANALISI DELLA DOMANDA INIZIALE: raccolta e costruzione di informazioni per

cogliere il senso e le ragioni della domanda iniziale. È opportuno rilevare

informazioni circa: il prodotto che vuole il committente, le risorse, il contesto (chi

richiede la valutazione? A cosa deve servire? Quali sono le risorse disponibili?).

b) ESPLORAZIONE DEL CAMPO E DELL’OGGETTO DI VALUTAZIONE: acquisire

informazioni circa il contesto e l’oggetto specifico di valutazione e le risorse

disponibili in loco. Operazioni essenziali per costruire un impianto metodologico

coerente. Per conoscere chi valutare non sono necessari solo i documenti formali

ma anche l’interazione con i diversi attori (per conoscere un IC è necessari leggere

i documenti, ma anche parlare con il DS, i docenti). 8

costruzione del

c) PROGETTAZIONE E ATTUAZIONE DEL DISPOSITIVO METODOLOGICO:

dispositivo sistema di misurazione è pertinente, valido e affidabile quante

maggiori sono le informazioni rilevate nelle fasi precedenti. Quando si costruisce lo

strumento è utile cominciare a riflettere su che tipo di analisi si intende svolgere (il

modo in cui il dato è raccolto influisce sulla possibilità di analisi).

Azioni del valutatore: definizione obiettivi specifici, costruzione e implementazione

dispositivo, analisi dei dati (tutte azioni interconnesse tra loro).

d) RESTITUZIONE E COMUNICAZIONE: operazione molto complicata e delicata con

restituzioni il valutatore può convincere il committente sulla fondatezza di ciò che

le

il processo ha messo in luce. Forma tradizionale di restituzione è il report oppure

presentazione orale o brevi opuscoli deve essere una forma comprensibile e

agevole.

3. Elaborazione dello strumento fra rischi e cautele metodologiche

La costruzione dell’impianto valutativo segue un percorso logico ogni operazione deve

avere senso e coerenza. La qualità complessiva dello strumento dipende dal rispetto dei

criteri di scientificità nella costruzione e nella somministrazione e da come esso riesce a

collocarsi nel contesto di attuazione = per ottenere un buon strumento occorre la

chiarezza negli obiettivi.

Definire gli indicatori &eg

Dettagli
A.A. 2018-2019
12 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sonia.filippini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi di valutazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Goisis Claudio.