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I TEST NELLA VALUTAZIONE DEL TRATTAMENTO
Ai fini della valutazione del trattamento in psicologia, il test che si intende utilizzare deve possedere due proprietà principali di ordine psicometrico, ovvero deve possedere un'attendibilità e una validità sufficienti senza le quali non avrebbe senso utilizzarlo a questo scopo.
I TEST E LA TEORIA
Un'altra possibilità di utilizzo dei test in ambito clinico è il contributo di validazione teorica che possono offrire alla psicologia clinica.
CAPITOLO 3 - IL PROCESSO DIAGNOSTICO A PARTIRE DAL DATO QUANTITATIVO: IL SYMPTOM QUESTIONNAIRE
INTRODUZIONE
Il problema della diagnosi sta acquisendo una crescente importanza in psichiatria e psicologia clinica, in quanto tende ad assumere sempre maggiori implicazioni prognostiche e terapeutiche.
Il DSM e l'ICD si sono imposti come indici di riferimento della diagnostica psichiatrica e psicologica, e sono ormai un presupposto irrinunciabile della.
La letteratura scientifica utilizza i tag html per formattare il testo, ad esempio nel caso delle casistiche cliniche.
La diagnostica multiassiale del DSM è inoltre conforme alla natura plurideterminata dellapsicopatologia, ed è quindi inevitabile ricorrervi quando si cerca di sistematizzare le osservazioni cliniche e/o epidemiologiche che si vanno facendo.
Un approccio categoriale alla classificazione funziona meglio quando tutti i componenti di una classe diagnostica sono omogenei, quando vi sono limiti netti tra le classi e quando le diverse classi sono mutualmente esclusive; tuttavia la categoria di disturbo mentale non sempre si può considerare un'entità totalmente distinta, con confini assoluti che la separano dagli altri disturbi mentali o dalla normalità.
Non esiste nemmeno l'assunto che tutti gli individui descritti all'interno dello stesso disturbo mentale siano simili da tutti i punti di vista; inoltre i criteri inseriti nei manuali diagnostici di tipo categoriale,
richiedono un'intervista da parte di un clinico esperto. Questa visione enfatizza la necessità di ottenere ulteriori informazioni cliniche al di là della diagnosi; dal momento che i criteri diagnostici non forniscono una valutazione di soglia di intensità dei sintomi, sarebbe auspicabile poterli utilizzare in concomitanza con altri strumenti di valutazione, di tipo dimensionale. Un sistema dimensionale classifica le presentazioni cliniche basandosi su una quantificazione degli attributi piuttosto che sull'assegnazione a categorie, e funziona meglio nella descrizione dei fenomeni distribuiti su un continuum e che non hanno confini netti. Sebbene i sistemi dimensionali migliorino l'attendibilità e comunichino un maggior numero di informazioni, tuttavia hanno serie limitazioni e finora sono stati meno utili nella pratica clinica. Le descrizioni dimensionali numeriche, inoltre, risultano molto meno familiari per il clinico rispetto alle denominazioni.Categoriali dei disturbi mentali. Gli strumenti che cercano di quantificare la sintomatologia, che non pretendono di esplorare conflitti intrapsichici, tratti di personalità o aspetti attitudinali, sono scale sintomatologiche che devono essere in grado di registrare cambiamenti che si possono manifestare nella psicopatologia manifesta; tali strumenti possono essere considerati dei termometri clinici, il più possibile sensibili ai cambiamenti.
Sono dei misuratori di stato e si differenziano dalle scale che si riferiscono allo studio della personalità, in quanto queste ultime sono misurazioni di tratto e devono possedere una certa stabilità nel tempo.
Le scale sintomatologiche possono basarsi su un'intervista clinica più o meno strutturata o su questionari di autovalutazione; la forza dei questionari di eterovalutazione sta nel fatto che un clinico può mediare con l'ausilio delle proprie conoscenze tecniche le percezioni del paziente e cogliere
alcuni aspetti che andrebbero persi. L'appropriatezza della modalità etero/autovalutativa va rapportata al fenomeno clinico da esaminare; in linea di massima fenomeni come la valutazione della gravità dei sintomi richiedono una eterovalutazione esperta, mentre fenomeni come la qualità della vita si prestano maggiormente ad una autovalutazione. La forza del questionario di autovalutazione sta nel fatto di essere facilmente standardizzabile; per tutti i pazienti e in tutte le occasioni, gli elementi che lo compongono sono uguali ed usufruibili in condizioni relativamente uniformi: questo sembra fornire la tanto ricercata obiettività della ricerca in psicologia clinica. Il problema di conciliare gli aspetti categorici e dimensionali della valutazione psicologica è sempre presente nella diagnostica e nella pratica clinica. Il termine "clinimetria" introdotto da Feinstein (1982), indica una disciplina medica che usando i contributi di medicina clinica,psicometria e statistica, è finalizzata allo sviluppo e standardizzazione delle misurazioni cliniche.
3.2 IL SYMPTOM QUESTIONNAIRE
Il SQ di Kellner è un questionario di autovalutazione che deriva dall'elenco originale dei sintomi da cui è stato costruito il Symptom Rating Test; il SQ si differenzia per il fatto di essere costituito dai tempi anziché domande e per l'estrema semplicità e brevità del suo testo.
Presenta più item (92) così da incrementare la sensibilità delle scale, inoltre è composto da item a risposta si/no e vero/falso invece che da scale che si basano sulla gravità o frequenza dei sintomi; all'interno del SQ ci sono inoltre item che indicano stati di benessere, introdotti per aumentare la consistenza interna dei risultati.
Il SQ contiene 4 scale:
- ansia;
- depressione;
- sintomi somatici;
- rabbia e ostilità.
Sono stati mantenuti nella versione finale del questionario solo gli item.
che supera le 2 deviazioni standard suggerisce la presenza di grave distress o psicopatologia. Tuttavia, un punteggio che supera le 2 deviazioni standard suggerisce la presenza di grave distress o psicopatologia.Considerato singolarmente non può essere indicativo di una patologia senza una valutazione clinica aggiuntiva. Quando le sottoscale del benessere sono conteggiate separatamente, i punteggi si calcolano sottraendo il punteggio grezzo da 6; in questo caso maggiore è il punteggio, maggiore è il benessere.
3.3.1 SOMMINISTRAZIONE
Esistono 3 versioni del questionario:
- oraria;
- giornaliera;
- settimanale.
Si riferiscono allo stato psicologico dell'ora, del giorno, della settimana precedente la somministrazione del test. Il questionario può essere utilizzato sia in ambito di ricerca che in ambito clinico e può essere somministrato e conteggiato anche da non esperti, dopo un breve training.
3.5 VALIDITÀ E SENSIBILITÀ
È stata condotta una validazione transculturale della scala contemporanea fra USA e Italia. In tutti gli studi in cui il questionario è stato somministrato a pazienti psichiatrici e a soggetti normali di controllo, tutte le
scale e le sottoscale hanno discriminato significativamente i pazienti dai controlli; in tutti gli studi longitudinali di pazienti psichiatrici, i punteggi cambiavano dopo il trattamento verso la direzione prevista, e le variazioni nei punteggi erano parallele a quelle che gli psichiatri ottenevano con la somministrazione di questionari standard.
Oltre a studi convenzionali di validazione, nuovi metodi sono stati utilizzati con lo scopo di ottenere un questionario più sensibile per la ricerca clinica nell'ambito della terapia; ciò ha portato allo sviluppo di scale che discriminano sensibilmente gli effetti di diversi trattamenti rispetto ai livelli di distress in due popolazioni.
3.6 ATTENDIBILITÀ (VERSIONE SETTIMANALE)
L'attendibilità test-retest di uno strumento di personalità è la prova della sua stabilità temporale; un test che misura tratti stabili di personalità dovrebbe fornire punteggi inalterati con il passare del tempo.
del tempo.Dal momento che il SQ è una misura di stato, il retest dopo un lungo intervallo di tempo va a misurare un'alterazione dello stato, in un grande numero di pazienti: la funzione del SQ è analoga a quella di un termometro. Dopo vari studi, si è visto che le sottoscale del benessere sono instabili, poiché misurano un umore variabile; al contrario la correlazione test-retest delle sottoscale dei sintomi è alta. Tali risultati suggeriscono che le scale del Symptom Questionnaire sono attendibili; sebbene misurino uno stato e siano sensibili al cambiamento, l'attendibilità al test-retest è eccellente e superiore anche a strumenti che prefiggono di misurare variabili di tratto (es. MMPI). Le risposte strutturate tendono a dare maggiore stabilità alla scala; una spiegazione plausibile per l'attendibilità relativamente alta è l'alta consistenza delle risposte in soggetti il cui statorimaneinvariato.3.7 CONCLUSIONI La sensibilità delle scale del SQ sembra essere dovuta alla selezione empirica di item semplici e sensibili e alla scelta empirica delle risposte. In campioni esigui o modesti, oppure in popolazioni che includono soggetti con modeste capacità verbali, l'utilizzo del SQ sembra essere vantaggioso. Il SQ può essere usato in indagini psichiatriche e psicosomatiche, in particolare quando richiedono la misurazione di un particolare cambiamento nelle condizioni psicologiche del soggetto, e quindi come test-retest. La sua maneggevolezza lo rende particolarmente indicato anche a procedimenti epidemiologici di screening e alla routine clinica. Nel processo diagnostico e valutativo, il clinico può basarsi sui risultati di un questionario di autovalutazione come il SQ, utilizzando un particolare cut-off nel punteggio della scala, ottenuto da precedenti studi di valutazione; questo cut-off può essere la base per successivi approfondimenti clinici.da ottenersi mediant