Gruppo di controllo
Misure in ingresso: Nessun trattamento
Misure in uscita: NB (pre test) (post test)
TIN.B: Meno valido del disegno sperimentale classico in quanto non rispetta tutte le condizioni proprie della sperimentazione ma soltanto alcune:
- Non è possibile formare in modo casuale i due gruppi
- Oppure svolgere il pre-test
- Oppure controllare la variabile indipendente
- Oppure costituire il gruppo di controllo
Quando il disegno include più gruppi, è compito del ricercatore ottenere due insiemi simili sebbene non sia possibile dare garanzie circa la loro equivalenza; tale è il caso, molto frequente, dei gruppi naturali come le classi.
3) DISEGNO SPERIMENTALE CLASSICO
- Si fondano sulla comparazione fra due situazioni
- Sperimentale
- Di controllo
- Il ricercatore agisce sulla variabile indipendente soltanto nella situazione sperimentale ed osserva gli effetti ad essa connessi.
- La differenza rilevata nei due gruppi dopo tale manipolazione fornisce
Un'indicazione circa l'effetto della variabile indipendente. Vi è un controllo totale su:
- Variabili
- Selezione del campione
L'attribuzione dei soggetti individuati al gruppo sperimentale e a quello di controllo avviene in modo casuale.
Esempio:
Strategia: rilevare la competenza nella lingua straniera degli alunni appartenenti ai due gruppi ottenuti casualmente, introdurre materiali integrativi online soltanto nel gruppo sperimentale, osservare e confrontare a distanza di tempo le performances degli studenti.
L'equivalenza dei gruppi è assicurata (assegnazione casuale)
È possibile confrontare in modo valido le performances dei due gruppi (post test) anche in assenza di una rilevazione iniziale (pre test)
È possibile confrontare la rilevazione iniziale (pre test) con quella finale (post test) sia intragruppo sia intergruppi
Si tratta di un modo di procedere oneroso in termini di risorse.
Gruppo sperimentale Misure in ingresso
Trattamento Misure in uscitaE (pre test) (variabile indipendente) (post test)
QUIVALEN Gruppo di controllo Misure in ingresso Nessun trattamento Misure in uscitaTB (pre test) (post test)
I4. ELABORARE GLI STRUMENTI- Di rilevazione, di raccolta, che mi permettono di misurare le variabili: e quindi diconoscerle in profondità o di confrontarle con le ipotesi formulate in modo da verificarne o meno la correttezza.- Ampiamente utilizzati anche al di fuori del percorso di ricerca.- Non esistono strumenti dotati di una superiorità universale, ossia valida in ogni contesto: piuttosto, in ragione delle loro specifiche caratteristiche, alcuni strumenti risultano più adeguati in determinate situazioni e non in altre.Molto spesso si ricorre all'impiego di più- strumenti in modo da ottenere una rappresentazione più articolata e fedele della realtà: parliamo di triangolazione.- Bisogna tenere conto anche delle competenze di cui il ricercatore dispone: le
Le sue capacità. - Nondimeno vanno considerate in maniera attenta le risorse disponibili in termini sia umani, economici e temporali:
- Condurre interviste approfondite con un campione di 100 soggetti dispersi su tutto il territoriale nazionale esige una disponibilità di tempo, di risorse umane ed economiche notevoli;
- Amministrare al medesimo campione un questionario online all'opposto consente di abbattere costi e tempi.
Altresì porre attenzione all'utilizzo degli strumenti da parte del ricercatore:
- Occorre strumenti ben costruiti ma utilizzati in maniera non adeguata impediscono infatti di dar credito ai risultati della ricerca poiché questi potrebbero riflettere interpretazioni parziali e mutevoli.
In ambito educativo il ricercatore ha a disposizione una varietà di strumenti:
- Questionario ed intervista: ricerca sociale
- Colloqui e test: ambito psicologico
Classificazione prende a riferimento il rapporto che all'interno del ciascun strumento-
viene ad instaurarsi fra il dato (le informazioni), il ricercatore (colui che ha la responsabilità di rilevare quelle informazioni) e l'oggetto (dal quale quell'informazione è tratta). E soggetto. A seconda che il focus sia su uno o sull'altro, si configura una specifica tipologia di strumenti. - Strumenti nei quali i dati sono forniti direttamente dal soggetto (ad esempio: questionario e/o intervista): i dati che rilevo sono dati che il soggetto decide deliberatamente di dirmi. - Strumenti nei quali i dati sono forniti in maniera indiretta dal soggetto (ad esempio: metodi osservativi): non chiedo direttamente quanti compiti vengono dati ma registro e osservo quanti e come vengono dati. Il focus non è sul soggetto (non è lui che direttamente mi da le informazioni riguardanti i compiti che riceve), ma sul ricercatore in quanto è lui che "va a caccia", ossia rileva informazioni che i soggetti ti forniscono indirettamente, attraverso il loro comportamento.loro comportamento.
Strumenti nei quali i dati sono inferiti dal ricercatore a partire da fonti esterni all'indagine (esempio: analisi di documenti, analisi di II livello).
Recupera informazioni che gli servono dai documenti (esempio: diario).
Il focus è sul dato (cioè sulla qualità del materiale a partire dal quale rilevo la mia informazione).
N.B. Il diario dei bambini non è un documento prodotto ai fini di ricerca, ma uno esterno alla ricerca in quanto sono io che lo "finalizzo a..." strumento
L'ANALISI DEI DATI E L'INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
1.3.6 IMPOSTARE
Dopo aver rilevato i dati il ricercatore deve procedere alla analisi e all'interpretazione dei risultati.
N.B. deve già aver riflettuto sull'orientamento da attribuire all'analisi nelle fasi precedenti; in quanto il livello con il quale ha misurato le variabili impatta in modo diretto sulle possibilità
dianalisi:
- Se le variabili sono state misurate in modo qualitativo sono possibili alcune operazioni
- Se invece si è lavorato in modo quantitativo vi sono spazi di lavoro più ampi
Per tali ragioni, occorre riflettere sull'orientamento da attribuire all'analisi a partire dal momento in cui si procede alla misurazione delle variabili.
!!!in caso contrario vi è il rischio di rilevare dati che non si prestano al tipo di analisi che si intende svolgere!!!
Il ricorso delle diverse tecniche di analisi va ponderato in funzione del quadro complessivo della ricerca: analisi sofisticate infatti non rendono di per sé valida ed interessante una ricerca.
Gli esiti dell'analisi sia quantitativa sia qualitativa condotta sulle evidenze empiriche vanno messi in relazione con il quadro teorico elaborato con le ipotesi formulate, ossia:
Da semplice ricognizione o accertamento Alla comprensione e/o spiegazione dei fatti osservati
Tipologie d analisi: (trascrizioni
di interviste, resoconti di osservazione…)
Analisi di dati testuali
- Analisi del contenuto attraverso la costruzione di categorie a posteriori
- Utilizzo di software
- Analisi del lessico attraverso (può essere quantitativa)
Analisi di dati quantitativi
- Analisi manovrata: statistica descrittiva (descrivere una data realtà educativa attraverso parametri della popolazione) o statistica inferenziale (inferire parametri della popolazione a partire dalle statistiche del campione).
STATISTICA
- Un insieme di procedure per descrivere, sintetizzare e analizzare i dati, ovvero le misure di una o più variabili
- Gli strumenti statistici hanno il vantaggio di riassumere in pochi valori numerici una grande mole di dati, facilitando la lettura e la comprensione
- Alla fine del percorso il ricercatore deve infatti sintetizzare le informazioni raccolte per ricostruire l'unità dei concetti che costituiscono il suo oggetto di studio
- Statistica DESCRITTIVA:
- Volta ad integrare in una prospettiva di senso ciò che è stato osservato che sono all'origine della ricerca
- A confrontare i risultati delle elaborazioni con le ipotesi
La ricerca non è data dal grado di complessità delle analisi svolte, bensì poggia sullacapacità del ricercatore di formulare interpretazioni coerenti con le evidenze rilevate e pertinenti rispetto al quadro generale dell'indagine e ai suoi obiettivi.
1.3.7 PIANIFICARE LA DIFFUSIONE
PERCHÉ?
La ricerca è svolta allo scopo di essere resa nota e conosciuta: vi è dunque la volontà di voler rendere accessibile ad altri il lavoro e i risultati conseguiti (anche quando non sono in linea con quanto ipotizzato e/o auspicato).
Perciò: la ricerca non può darsi per conclusa con la fase di analisi e di interpretazione dei risultati poiché la diffusione costituisce una tappa altrettanto importante, anche se spesso poco avvalorata.
Altrimenti: quale contributo apporterebbe allo sviluppo della conoscenza sul tema? Quale ricaduta avrebbe sul piano concreto?!!!! UNA RICERCA PUÒ DEFINIRSI CONCLUSA SOLTANTO QUANDO PROCESSO
ÈRISULTATI SONO CONDIVISI CON QUANTI POTREBBERO TRARNE BENEFICI !!!COME?
Il ricercatore è pertanto tenuto a redigere in forma più o meno analitica (articolo, rapporto di ricerca, volume...) una presentazione della ricerca che:
- Ne illustri le fasi
- E ne commenti i risultati
Attenzione: non è sufficiente diffondere semplicemente i risultati ma è necessario fornire anche le informazioni essenziali circa il processo per permettere una reale e profonda comprensione; in caso contrario il rischio è rendere disponibili i risultati decontestualizzati e difficilmente comprensibili da parte di terzi.
Presentare la pro
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