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SCEGLIERE IL CAMPIONE E STRUTTURARE IL PIANO DI RICERCA
Obiettivo è scegliere le operazioni necessarie affinchè l’osservazione sistematica sia condotta con
successo e garanzie di validità. (come e dove cercare le informazioni, quali criteri utilizzare, e quali
metodi, dove raccogliere i dati)
1. IL CAMPIONAMENTO
Scegliere il campione in modo accorto.
• CAMPIONAMENTO = è una procedura = complesso di operazioni che il ricercatore attua per
selezionare il campione dalla popolazione di riferimento. (le informazioni che verranno dedotte
dal campionamento saranno estese a tutta la popolazione)
• POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO = gruppo al quale il ricercatore si interessa, insieme di
individui, dei quali si vogliono conoscere alcune caratteristiche.
• CAMPIONE = è una selezione di soggetti da una popolazione di riferimento la selezione
deve essere rappresentativa della popolazione totale. [costituisce un’immagine in formato
ridotto della popolazione]. Quanto più l’immagine è conforme alla popolazione reale, tanto più i
RAPPRESENTATIVO
risultati possono essere generalizzabili alla popolazione intera. se gli
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individui che lo compongono ripartiscono un determinato numero di caratteristiche secondo le
medesime proporzioni.
1.1 TIPI DI CAMPIONI
CAMPIONE PROBABILISTICO = tutti i soggetti della popolazione hanno la stessa probabilità di far
parte del campione. La selezione è CAUSALE.
• CAMPIONAMENTO CASUALE : i soggetti vengono scelti con estrazione. L’elenco deve
essere completo, senza ripetizioni o lacune, in modo tale che ogni soggetto abbia la stessa
probabilità di essere scelto.
TECNICA DELLA URNA: si inseriscono in un’urna N biglietti di carta e si estraggono.
Due possibilità CON REINSERIMENTO = i soggetti estratti non sono esclusi dall’urna
(vengono rimessi dentro) o SENZA REINSERIMENTO = i soggetti estratti NON vengono
reinserititi. [ai fini della casualità e dell’uguaglianza è più corretta la tecnica del
reinserimento]
LA TAVOLA DEI NUMERI CASUALI: un numero distinto è attribuito a ciascuno dei
soggetti della popolazione, e n numeri (corrispondenti alla popolazione) saranno poi
scelti per creare il campione. 11
LA GENERAZIONE DEI NUMERI CASUALI MEDIANTE IL COMPUTER
• CAMPIONAMENTO SISTEMATICO = i soggetti sono scelti dalla lista totale della
popolazione, seguendo un intervallo fisso movendo da un punto iniziale scelto in modo
casuale.
• CAMPIONAMENTO A GRAPPOLI = si utilizza se la popolazione di riferimento è sparsa su
un territorio molto vasto. I grappoli sono sottogruppi della popolazione definiti secondo un
criterio determinato. Procedura: definire i grappoli; dai grappoli estrarne un numero stabilito
mediante una procedura di campionamento casuale; i soggetti appartenenti ai grappoli
selezionati sono il campione. [questo campione è meno rappresentativo della popolazione
totale. È opportuno che i grappoli siano il più possibile eterogenei al loro interno, e che la
variabilità delle variabili sia la più ridotta possibile tra un grappolo e l’altro.]
• CAMPIONAMENTO STRATIFICATO = la popolazione di riferimento è suddivisa in
sottogruppi, STRATI. Essi sono reciprocamente esclusivi, cioè nessuna unità di
campionamento compare in più di un gruppo. Dai vari strati vengono estratti dei campioni, e
l’insieme di questi crea il campione della ricerca. CAMPIONE
NON
PROBABILISTICO = i soggetti non hanno probabilità uguale di far parte del campione perché il
ricercatore opera delle manipolazioni durante la procedura di selezione e la scelta dei soggetti non è
casuale. Con questa modalità però il ricercatore non può essere sicuro della rappresentatività del
campione nei confronti della popolazione e di conseguenza della generalizzabilità. [metodo meno
complesso e costoso]. 12
CAMPIONAMENTO PER QUOTE: si sceglie un certo numero di individui aventi determinate
□ caratteristiche stabilite a priori dal ricercatore. Procedura: conoscere le caratteristiche della
popolazione, stabilire per ciascun gruppo un numero di soggetti da selezionare, individuare
soggetti aventi le caratteristiche scelte sino a raggiungere la quota.
CAMPIONAMENTO ACCIDENTALE: si rivolgono domande ad alcuni soggetti a caso della
□ popolazione, (es. nelle via principale di una città, ma attraverso questa modalità le persone che
non riescono a muoversi non possono essere sentite quindi il metodo presenta delle
imprecisioni.
CAMPIONAMENTO INTENZIONALE o PER SCOPI: il ricercatore sceglie d’introdurre nel
□ campione soggetti aventi particolari caratteristiche che ritiene significative per la ricerca.
CAMPIONI DI VOLONTARI: soggetti che hanno particolari caratteristiche (motivazione,
□ curiosità) e che si rendono volontari per la ricerca. Quindi la rappresentatività e la
generalizzabilità dovrebbe essere presente.
2. STRUTTURARE IL PIANO DI RICERCA
Scelta e costruzione della situazione nella quale le informazioni saranno raccolte. Non ci sono metodi
migliori di altri, poiché tutti sono complementari. Nella ricerca sperimentale le variabili dipendenti
inducono effetti specifici sulle variabili dipendenti. [tracciare un piano di esperienze che forniscono al
ricercatore le informazioni di cui egli ha bisogno. Il piano sperimentale descrive la sequenza di
operazioni condotte dal ricercatore per ottenere le informazioni desiderate].
SPERIMENTAZIONE = situazione nella quale il ricercatore manipola la variabile indipendente e
controlla le altre variabili.
SITUAZIONE SPERIMENTALE = situazione scelta dal ricercatore, che gli permette di raccogliere
informazioni che possano confermare o smentire le ipotesi della ricerca; per far questo è necessario
definire con precisione le caratteristiche della situazione in modo che le medesime circostanze
possano essere riprodotte da un altro ricercatore, il quale possa confermare i risultati ottenuti. Il
METODO SPERIMENTALE è l’unico a poter davvero analizzare e verificare la correttezza di una
relazione di causalità ipotizzata fra due variabili.
2.1 ALCUNI PRINCIPI PER COSTRUIRE LA SITUAZIONE SPERIMENTALE
Per verificare se la variabile indipendente provoca effetti sulla variabile dipendente è necessario
controllare le variabili parassite neutralizzandole o misurando le conseguenze. Molta cura per la
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costruzione del PIANO DI INDAGINE e rispettare alcuni principi fondamentali per la selezione dei
soggetti del campione.
2.1.1 LA COSTITUZIONE DI GRUPPI SPERIMENTALI
Si confrontano diversi gruppi di soggetti, che si differenziano in rapporto alla variabile indipendente, al
fine di vedere gli effetti che questa produce sulle variabili dipendenti. È necessario che i diversi gruppi
di soggetti osservati siano equivalenti e si differenzino solo sulla base della variabile indipendente.
Procedura: il ricercatore creerà gruppi il più possibile simili, in modo che l’unico elemento di
differenziazione sia la variabile indipendente ; si selezionano dalla popolazione delle coppie di soggetti
con caratteristiche analoghe, si costituiscono due gruppi sperimentali che verranno poi confrontati, e si
ripartiscono gli individui di ogni coppia nei due gruppi; (l’attribuzione casuale dei soggetti ai gruppi
sperimentali costituisce la procedura che garantisce meglio l’equivalenza).
2.1.2 DELLA SPERIMENTAZIONE
VALIDITA’ INTERNA = capacità di una sperimentazione di sottoporre a verifica un’ipotesi in funzione
della quale essa è stata concepita. Essa esprime il grado di certezza con cui la sperimentazione in
questione assicura che gli effetti osservati sono imputabili al trattamento sperimentale, e non vanno
attribuite ad altri fattori.
ERRORI CHE INDICIDONO SULLA VALIDITA’ INTERNA. TEMPO
ERRORI LEGATI AL CONTROLLO IMPERFETTO DI FATTORI LEGATI AL
STORIA: comparsa di un evento che influisce sulla variabile dipendente nel corso della
sperimentazione.
MATURAZIONE: sviluppo dei soggetti durante la sperimentazione
FAMILIARITA’ CON IL TEST: effetto di apprendimento che si verifica se si sottopone più volte
agli stessi soggetti la medesima prova.
MORTALITA’ SPERIMENTALE: perdita di alcuni soggetti nel corso della sperimentazione.
Altera il campione. SELEZIONE
ERRORI CONNESSI CON LA DEI GRUPPI DI SOGGETTI
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REGRESSIONE ALLA MEDIA: nei casi di pre – test seguiti da post – test si confrontano i
risultati e è possibile osservare un miglioramento dove in partenza i livelli erano molto bassi.
SELEZIONE: il gruppo sperimentale e quello di controllo non sono equivalenti.
INTERAZIONE: l’errore di selezione può interagire con gli altri fattori.
EFFETTI
ERRORI CONNESSI CON LA MISURA DEGLI
MISURA DEGLI EFFETTI: il modo in cui gli strumenti di osservazione sono
impiegati non è il medesimo nei diversi momenti della ricerca.
VALIDITA’ ESTERNA = attiene alla qualità di una ricerca di poter generalizzare i risultati della
sperimentazione a individui e contesti diversi da quelli della ricerca particolare.
LA VALIDITA’ ESTERNA è POSSIBILE SOLO SE C’E’ QUELLA INTERNA.
CAPITOLO QUARTO
INDIVIDUARE, ELABORARE, IMPIEGARE GLI STRUMENTI PER RACCOGLIERE LE
INFORMAZIONI
Si tratta di scegliere gli strumenti di indagine che permettono di ottenere informazioni corrispondenti
agli obiettivi auspicati. Questionari e interviste sono sempre molto usati. Questa fase potrebbe
sembrare semplice, ma non è affatto cosi. Occorre sapere: cosa interessa davvero e precisare quali
informazioni si intende raccogliere (che servano ai fini della ricerca).
1. CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI VALIDAZIONE DELLA RICERCA:
PERTINENZA: in alcuni casi il ricercatore non considera tutti gli aspetti rilevanti del problema e
quindi mancano delle informazioni importanti per gli obiettivi della ricerca. Poca corrispondenza
tra obiettivo della ricerca e oggetti sui quali si intendono raccogliere le informazioni problema
di pertinenza!
VALIDITA’: si crea un problema di validità quando le informazioni raccolte non corrispondono
con le informazioni che il ricercatore doveva cercare.
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[struttura cronologica = logica della ricerca, ossia ogni fase è in relazione con tutte le altre, ciascuna di
esse ha senso solo se si giustifica in rapporto a quelle che la precedono infatti in qualsiasi
momento della ricerca può essere necessario tornare indietro]
+ SVOLGIMENTO DEL PROCESSO: nessuna ricerca avviene in un quadro ideale, ma in un
quadro REALE. In un’ipotetica ricerca ideale, uno strumento ideale ci permette di raccogliere le
informazioni corrispondenti a quelle attese in realtà però è dif