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RICERCA EMPIRICA SPERIMENTALE

La ricerca è una forma di costruzione intenzionale della conoscenza e delle prassi ad essa connesse attraverso un procedimento scientifico.

I criteri del procedimento scientifico sono:

  • sistematicità e rigore
  • trasparenza
  • possibilità di controllo
  • formalizzazione del processo (esplicitazione dei passaggi)
  • documentazione del processo e del prodotto (tracciabilità per essere accessibile agli altri)
  • apertura (valore pubblico e non privato, non ha un valore soggettivo ma deve essere riconosciuto dall'esterno)

Tra conoscenza di senso scientifico e conoscenza di comune, non c'è un'opposizione, ciò che le distingue sono i procedimenti che si attuano.

La ricerca in educazione è una forma di riflessione sistematica e controllata sul fatto educativo, condotta con un appropriato metodo scientifico (deve rispettare i 5 criteri generali).

I fatti/processi educativi possono essere

studiati (resi oggetto di ricerca) da diverse prospettive/piani. Il focus può essere diverso: teoretico• storico• empirico-sperimentale= vuole andare a conoscere la realtà e i fatti educativi utilizzando la• raccolta sistematica (non casuale) di date, evidenze e informazioni, rilevati all'interno di contesti concreti (ambito educativo: classi, scuole…). C'è la volontà di andare a studiare il fatto educativo in una prospettiva che parte dalla rilevazione di informazioni empiriche (dati). È orientato a conoscere ed esplorare il campo attraverso la rilevazione sistematica di dati in contesti concreti; è guidata da un'istanza di controllo empirico (osservativo/sperimentale) degli assetti prodotti della ricerca. La ricerca empirica si include anche quella sperimentale (veri care delle ipotesi).

ricerca= studio sistematico e controllato

empirica= lo studio è basato su dati fattuali (rilevati sul campo)

fi fi fi fi

fi fl fi fi ff ffi ffifiin educazione = inerente a fatti/eventi educativi. allo scopo di produrre conoscenza e orientare lapresa di decisioni.
Ci sono due tradizioni che ispirano il metodo per la ricerca empirica sperimentale:
  1. tradizione di ricerca quantitativa: orientata alla quantificazione numerica di aspetti chiave inerenti il fenomeno che si sta studiando. È un tipo di conoscenza che non va a scavare in profondità, ma solo a quantificare fenomeni provenienti dall'esterno.
  2. tradizione di ricerca qualitativa: orientata alla descrizione approfondita e alla qualificazione di aspetti inerenti il fenomeno che si sta studiando. Circoscrive l'attenzione su alcuni aspetti.
In passato c'era una forte contrapposizione tra le due, ma oggi non ha senso questa differenziazione così netta, infatti è importante superare questa opposizione ideologica.
Verso gli anni 80 si comincia a parlare di una prospettiva integrata: a seconda della intenzione che guida la ricerca,ci si può orientare sulle due tradizioni, non ci sono strategie di ricerca migliori di altre, ma possono essere più o meno adeguate/adatte, non ci si può precludere a priori delle opzioni. Le differenze a livello ontologico (natura della realtà) e epistemologico (conoscenza della realtà) non sono giustificate a livello metodologico (metodi) e tecnico-operativi (strumenti). Se si vuole studiare un fenomeno complesso, c'è bisogno di utilizzare insieme e di combinare le due strategie. Ogni aspetto di ricerca è caratterizzato da aspetti oggettivi, quasi-oggettivi e soggettivi (es: per l'insuccesso scolastico ci sono moltissimi dati, non solo visibili e oggettivi che bisogna indagare per scoprire il perché). È indispensabile che il ricercatore abbia competenze legate ad entrambe le strategie e deve avere prospettiva mixed methods=un metodo che le integri entrambe, questo metodo è la i metodi devono cogliere lapeculiarità degli aspetti che si collocano su piani oggettivo, quasi oggettivo, esoggettivo. Questo metodo ci permette di capire cosa funziona e cosa non funziona all'interno di una realtà, come funziona e perché avviene, ci permette di tenere in considerazione la variabile del contesto (certa strategia funziona solo in un determinato modo in un determinato contesto che soddisfa una serie di caratteristiche) (bisogna studiare il cosa, come, perché, dove funziona). La ricerca empirico-sperimentale si traduce in una pluralità di forme attuative e può avere obiettivi diversi: descrivere e comprendere i fenomeni educativi, comprare situazioni, prevedere situazioni, verificare l'efficacia di interventi, identificare le cause/fattori di un fenomeno, valutare prodotti o sistemi complessi, risolvere problemi in un contesto e strutturare azioni di cambiamento. Spesso è la pratica quotidiana che mettedi fronte al ricercatore una serie di stimoli che gli inducono ad iniziare un processo di ricerca. La ricerca non mira solo a conoscere, ma serve per intervenire per produrre un miglioramento in cui il ne ultimo è strutturare delle azioni di cambiamento.

Classificare le ricerche empiriche

Nel tempo sono state elaborate diverse tipologie di classificazioni, perché diverso era il criterio di riferimento per classificarle. È importante essere consapevoli della scelta e del proprio obiettivo per fare ordine nelle ricerche, e bisogna scegliere anche un criterio adeguato. Esistono diverse classificazioni secondo il criterio assunto come riferimento e occorre essere consapevoli che tutte le classificazioni hanno una componente soggettiva. Utilizzando l'intenzione come criterio, possiamo classificare le ricerche empiriche in due contenitori:

Ricerca osservativa

Studiare le condotte e le condizioni senza alterare il naturale svolgimento. Si sceglie di osservare il bambino che agisce.

in modo spontaneo e naturale per due ragioni: la prima è per vedere la spontaneità dei bambini, senza condizionare e influire sulle loro scelte; la seconda è che si sceglie di agire in questo modo, quando non posso alterare il fenomeno, o si potrebbe alterare la situazione ma sarebbe molto immorale farlo.

ricerca con intervento: intervenire in una situazione, con diversi gradi di controllo sull'ambiente, per introdurre una modifica (migliorare/cambiare) e studiare gli effetti. Si può intervenire dicendo esplicitamente l'intenzione o non palesarla. Si introduce un cambiamento nella classe, andando a studiarne gli effetti e guardando i risultati positivi.

Idealmente una modifica vorremmo che producesse un miglioramento, ma non è dato per scontato, perché può risultare inutile o negativo.

Ad esempio, analizziamo due casi: il primo è un'insegnante che applica una nuova strategia

metodologia scientifica): 1. Definire l'obiettivo della ricerca: il ricercatore deve stabilire chiaramente quale è il problema o l'argomento che intende studiare e quale è l'obiettivo che si propone di raggiungere con la ricerca. 2. Scegliere il campione di studio: il ricercatore deve decidere quali soggetti o gruppi saranno coinvolti nella ricerca. Questa scelta dipende dall'obiettivo della ricerca e dalle caratteristiche della popolazione di riferimento. 3. Raccogliere i dati: il ricercatore deve decidere quali strumenti utilizzare per raccogliere i dati necessari alla ricerca. Questi strumenti possono essere questionari, interviste, osservazioni, test psicologici, etc. 4. Analizzare i dati: una volta raccolti i dati, il ricercatore deve analizzarli in modo appropriato. Questo può includere l'utilizzo di tecniche statistiche, la creazione di grafici o tabelle, l'interpretazione dei risultati. 5. Trarre conclusioni: basandosi sull'analisi dei dati, il ricercatore deve trarre delle conclusioni riguardo all'obiettivo della ricerca. Queste conclusioni devono essere supportate dai dati raccolti e analizzati. 6. Comunicare i risultati: infine, il ricercatore deve comunicare i risultati della ricerca in modo chiaro e accurato. Questo può avvenire attraverso la scrittura di un articolo scientifico, la presentazione di una relazione o la creazione di un report. È importante sottolineare che il percorso di ricerca empirica può essere complesso e richiedere tempo e attenzione. Il ricercatore deve essere rigoroso nel seguire la metodologia scientifica e nel garantire l'affidabilità e la validità dei dati raccolti.volontà del ricercatore); essi sono:
  1. scegliere il tema e definire l'oggetto di ricerca
  2. precisare le domande di ricerca
  3. scegliere e rendere misurabili le variabili
  4. formulare delle ipotesi
  5. strutturare il piano per la rilevazione dei dati
  6. impostare l'analisi dei dati e l'interpretazione dei risultati
  7. pianificare la diffusione
Questi compiti non hanno un ordine cronologico forzato, non è una sequenza rigida, malgrado l'ampiezza dei singoli compiti possa variare secondo la tipologia di ricerca, il contesto, le competenze del ricercatore: l'ordine non è cronologico ma è logico (infatti non si va solo avanti in un progetto di ricerca, ma si va anche indietro). Per prendere delle decisioni deve tenere conto di due criteri, che devono essere sicuramente bilanciati:
  • i criteri di rigore scientifico/metodologici
  • i criteri della sostenibilità e della fattibilità
Fattibilità e sostenibilità sono abbastanza.

Il professionista, perché opera sul campo, presenta alcuni aspetti che vengono meno presi in considerazione in un contesto di ricerca accademica. Il rischio è che un buon progetto sulla carta non sia buono nella realtà, poiché non ha tenuto conto delle esigenze metodologiche e dei criteri di fattibilità. È necessario bilanciare il controllo sull'ambiente con il rispetto delle regole di funzionamento. Alcuni punti di attenzione sono:

  • Ogni compito pone il ricercatore davanti all'esigenza di prendere una decisione.
  • Nel suo processo decisionale, i criteri di pertinenza, validità e fattibilità fungono da bussole.
  • Non vi sono regole e ricette predefinite e rigide per agire in modo corretto. È praticamente impossibile che il ricercatore replichi due ricerche uguali.
  • Il ricercatore è costantemente alla ricerca della strategia più appropriata.

I compiti del ricercatore sono:

  1. Scegliere il tema e definire
  2. L'oggetto di ricerca

    I temi costituiscono il primo compito del ricercatore, ma hanno in sé una grossa ricerca, quindi il ricercatore sta già lavorando. Progressivamente il ricercatore deve stringere il suo campo, no ad individuare le variabili su cui si andrà a raccogliere i dati; bisogna circoscrivere il campo di ricerca per migliorare la qualità e la specificità della ricerca.

    Per individuare un tema è possibile fare riferimento ad alcuni criteri generali:

    • interesse e rilevanza della tematica per sé e per la propria comunità di appartenenza
    • significatività per quanti operano in ambito educativo
    • coerenza con il proprio profilo professionale

    Per gli operatori che operano sul campo, il tema si trova già nella sua strada, l'insegnante infatti vuole andare ad analizzare un fatto che ha sperimentato; molto spesso la scelta è guidata.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
18 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher saramuttii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi della ricerca educativa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Montalbetti Katia.