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L’impresa deve considerare 3 categorie di fattori:
• dimensione, valore e tasso di crescita del segmento (potere relativo degli
acquirenti, ecc.);
• attrattività strutturale e concorrenziale: un segmento risulta meno attraente
se vi operano già molti concorrenti affermati e aggressivi o appena apparsi;
• obiettivi strategici dell’impresa e risorse (es.: i fornitori).
Le imprese possono scegliere tra:
• marketing indifferenziato o di massa: definire il proprio mercato in termini
generici, rivolgendosi con la stessa offerta a tutto il mercato, ossia
progettando un programma di marketing attraente per il maggior numero
possibile di acquirenti;
• marketing differenziato o segmentato, con offerte specifiche per ogni gruppo
che generano un volume di vendita superiore e più stabile, ma aumenta i
costi di promozione;
• marketing concentrato o di nicchia, con cui l’impresa conquista una posizione
di mercato forte grazie a una migliore conoscenza dei bisogni del
consumatore, ottenuta tramite il web;
• micromarketing: definire il mercato in termini specifici, modificando prodotti e
programmi di marketing per assecondare le preferenze di singoli e gruppi
locali di clienti specifici. Esso comprende:
marketing locale, svolto tramite tecnologie di geolocalizzazione come il
o GPS, la ricerca SoLoMo (social Local Mobile, che usa le reti sociali e la
localizzazione), che consentono di ottenere in tempo reale informazioni
utili a rendere l’esperienza di acquisto molto più personalizzata;
marketing individuale o personalizzato o one-to-one, o ancora
o personalizzazione di massa e markets-of-one marketing. Le tecniche di
produzione automatizzata hanno permesso l’avvento della
“personalizzazione di massa”, ossia della progettazione specifica.
Nella scelta del mercato obiettivo si considerano:
• le risorse: se scarse, l’approccio più indicato è il marketing concentrato;
• il grado di omogeneità del prodotto, con il marketing indifferenziato utile per
prodotti uniformi (es.: frutta) e la differenziazione, che si addice di più a
prodotti che si prestano a configurazioni estetiche e funzionali;
• lo stadio del ciclo di vita del prodotto: se nuovo, è più pratico lanciare
un’unica versione;
• le strategie di marketing dei concorrenti: se indifferenziato, l’impresa trae un
vantaggio competitivo da una strategia di differenziazione.
Occorre fare attenzione ai programmi rivolti a consumatori deboli o vulnerabili
per la commercializzazione di prodotti di natura controversa (es.: Barbie e
bambini).
Le mappe percettive di posizionamento mostrano le percezioni del consumatore
riguardo alla marca, rispetto alle concorrenti, basato sul prezzo e il rapporto
lusso/prestazioni.
L’attività di posizionamento e differenziazione dell’offerta prevede 3 stadi:
1. Individuazione di un insieme di vantaggi competitivi possibili;
2. Scelta di una strategia di posizionamento generale;
3. Scelta dei vantaggi competitivi più indicati e selezione delle caratteristiche
dell’offerta.
Il posizionamento si basa sulla proposta di valore (value proposition) che
l’impresa è in grado di realizzare, ossia a ciò che dovrebbe spingere il cliente ad
acquistare, proponendo:
• Benefici differenziali elevati a prezzi relativi elevati (di più a più), conferendo
prestigio,
• Benefici differenziali elevati a prezzi relativi medi (di più per lo stesso),
• Benefici differenziali medi a prezzi relativi bassi (lo stesso a meno), usando la
convenienza per esercitare influenza sul cliente,
• Benefici differenziali scarsi a prezzi relativi molto bassi (meno per molto
meno), ideale in mercati di prodotti dai pochi benefici e che presentano un
prezzo conveniente, in quanto i consumatori spesso preferiscono rinunciare a
prestazioni ottimali e caratteristiche superflue per contenere la spesa,
• Benefici differenziali elevati a prezzi relativi bassi (di più a meno), attuabile
per brevi periodi.
Nella dichiarazione formale di posizionamento occorre indicare la categoria del
prodotto e mettere in rilievo ciò che lo distingue al suo interno, mentre per
attuare il posizionamento occorre comunicare la posizione desiderata nella mente
dei consumatori e dimostrare di corrispondere ad essa. Una volta raggiunta la
posizione desiderata, essa va infatti mantenuta con prestazioni e strategie di
comunicazione coerenti, evitando cambiamenti bruschi che confondano i clienti.
La differenziazione può essere basata su:
• prodotto (in termini di caratteristiche, prestazioni, stili e design),
• servizi (in termini di rapidità, convenienza, attenzione),
• canali (ciascuno dei quali offre differenti coperture),
• personale (su cui si investe in termini di formazione),
• immagine comunicata (che trasmette i benefici e richiede creatività per
essere distinguibile e trasmettere la personalità di marca)
• e prezzo.
Le imprese dovrebbero effettuare
• una scelta qualitativa, relativa al numero di caratteristiche di punta del
prodotto, tra
promozione aggressiva di un unico beneficio nel mercato obiettivo, ossia
o su un’unica proposta di vendita (Unique Selling Proposition), scegliendo un
attributo e pubblicizzano la marca come la migliore per quella
caratteristica, in modo da essere più facilmente ricordata;
e più elementi di differenziazione, per limitare il rischio di imitazione che
o comprometterebbe il primato, ma anche per essere attraenti per più di un
segmento di domanda;
• una scelta qualitativa, in quanto solo alcuni attributi sono davvero validi ai fini
del posizionamento e meritano quindi di essere sottolineati, se risultano:
rilevanti e significativi per i consumatori obiettivo,
o unici, ossia non offerti dai concorrenti o non in maniera superiore alla
o propria marca,
sostenibile o rigenerabile, cioè alimentata da innovazioni che rigenerano
o continuamente il vantaggio competitivo,
comunicabile, ovvero visibile.
o
9. Prodotti, servizi, marche
Per prodotto si intende qualsiasi cosa possa essere offerta al mercato per
soddisfare un bisogno, attraverso un bene tangibile o intangibile. Un servizio è
invece un’attività, beneficio o strumento per la soddisfazione del consumatore,
che non risultano però in una forma di possesso.
Il prodotto è l’elemento chiave dell’offerta di mercato, che combina sempre più
beni e servizi. La tendenza a una maggiore connotazione di commodity ha
portato alla riduzione della differenziazione dell’offerta, che va quindi ricercata
nell’esperienza che lega cliente e marca/impresa. Si compra ciò che l’offerta fa
per noi.
Secondo Levitt, esistono 3 livelli di prodotti e servizi, ciascuno dei quali aggiunge
valore per il cliente:
1. Beneficio essenziale: livello base che risponde alla domanda “Cosa
l’acquirente compra effettivamente?”;
2. Prodotto effettivo, con caratteristiche, stile, qualità, nome di marca e
confezionamento;
3. Prodotto ampliato, con ulteriori servizi e benefici.
I prodotti includono:
• Beni di consumo, comprendenti
prodotti di convenienza: di largo consumo, acquistati in tempi brevi con
o sforzo d’acquisto e confronto minimi rispetto all’offerta della concorrenza,
prezzi bassi e distribuzione capillare (che rende la “convenienza”
economica, fisica e mentale (grazie alla facilità di ricordo),
prodotti ad acquisto d’impulso o estemporaneo, guidato dalla convenienza
o fisica e cognitiva, o che il consumatore non considera o pianifica, se non in
conseguenza di eventi (es.: funerali) o se posizionali in prossimità del
pagamento (es.: supermercati),
prodotti ad acquisto ponderato, meno frequente, di cui si verifica la
o rispondenza alle proprie esigenze,
e prodotti speciali, con caratteristiche uniche o identificazione di marca
o tale che un significativo gruppo di acquirenti è disposto a compiere un
notevole sforzo d’acquisto, senza operare confronti bensì investendo il
tempo necessario a raggiungere il rivenditore del prodotto.
• Prodotti industriali, acquistati per essere impiegati in un’attività economica,
come
materiali e componenti (materie prime ossia prodotti naturali, ma anche
o semilavorati e parti di prodotto),
beni capitali (strutture e attrezzature accessorie),
o approvvigionamenti e servizi (forniture di routine, riparazione,
o manutenzione e consulenza).
• Elementi che si prestano alla commercializzazione, e che danno vita a
Marketing delle organizzazioni, ossia le attività che creano, mantengono o
o modificano atteggiamenti e comportamenti dei consumatori obiettivo nei
confronti della propria organizzazione, investendo in relazioni pubbliche
per elevare l’immagine aziendale (corporate image);
Marketing delle persone (es.: star), cioè le attività di creazione,
o mantenimento o cambiamento di atteggiamenti o comportamenti verso
una marca, che crea la sua reputazione utilizzando testimonial;
Marketing dei luoghi (marketing territoriale), ossia attività mirate a
o creare, mantenere e cambiare atteggiamenti e comportamenti verso
luoghi intenzionati ad attrarre turisti, residenti, congressi, uffici e
fabbriche (city marketing);
Marketing delle idee, commercializzandone gli effetti benefici attraverso il
o marketing sociale, che impiega i concetti e gli strumenti di quello
commerciale per iniziative finalizzate a influenzare il comportamento delle
persone e migliorare così il benessere personale e sociale.
Le imprese prendono decisioni su prodotti e servizi a 3 livelli:
1. Decisioni sui singoli prodotti, che comprendono:
• Attributi del prodotto, ossia i benefici da offrire e comunicare tramite
attributi come qualità, caratteristiche, stile o design. Il Total Quality
Management (TQM, gestione totale della qualità) è un approccio in cui i
componenti dell’impresa si dedicano al costante miglioramento della
qualità dei prodotti e processi dell’impresa stessa. Nello sviluppo del
prodotto abbiamo due dimensioni:
un livello di qualità che sostenga la posizione del prodotto nel mercato
o obiettivo, che si traduce nella qualità delle prestazioni, ossia nella
capacità del prodotto di svolgere le proprie funzioni,
la coerenza, ossia la continuità della qualità, intesa come assenza di
o difetti e conformità di offerta, prezzo, affidabilità tecnica, che
determinano la fiducia,
le caratteristiche del prodotto, tra cui rivestono fondamentale
o importanza gli attributi introdotti per primi, magari chiedendo ai
consumatori idee per nuove cara