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Nell’analisi delle opportunità di differenziazione una distinzione fondamentale è
tangibili intangibili.
quella proposta dai caratteri e Nel primo caso, si fa riferimento
agli attributi concreti di un prodotto o di un servizio. I caratteri intangibili possono
rintracciarsi negli elementi che influenzano la percezione che il cliente ha del valore
del prodotto e del suo posizionamento rispetto a quello dei competitor.
Il vantaggio di focalizzazione
La strategia di focalizzazione concerne la ricerca di una posizione di vantaggio
competitivo in un’area ristretta del mercato. Essa può essere perseguita
contenendo i costi totali, ovvero tramite la differenziazione del prodotto. La
strategia di focalizzazione incentrata sulla differenziazione muove dalla rilevazione
di esigenze particolari dei potenziali clienti di un contesto settoriale che le imprese
presenti non riescono a soddisfare.
CAPITOLO 11: Il ruolo della marca nella strategia generale
L’importanza della marca e la sua evoluzione
Il ruolo della marca nei processi gestionali è andato crescendo nel tempo. Da
semplice nome o simbolo identificativo di un produttore, essa è diventata una
componente, benché immateriale. La marca, intesa come espressione simbolica
di un’impresa, delle sue caratteristiche, proprietà e qualità. Può essere considerata
come un elemento che determina un contatto visivo con ricadute psicologiche su
più soggetti, ai quali essa, trasmette sensazioni, valori, garanzie ed altri messaggi. La
marca subisce un processo di mutamento durante il percorso compiuto
dell’emittente al ricevente, nel senso che diventa per il consumatore un’immagine
generata anche dall’esperienza di consumo. Essa costituisce per l’impresa una
promessa di offerta di una certa qualità anche quando il prodotto viene
modificato.
Il valore competitivo della marca
La staticità simbolica della marca fa sì che tutti i beni da essa contraddistinti
abbiano degli elementi comuni connessi con il livello della qualità tecnica, con le
caratteristiche strutturali o con operazioni aventi significati sociali, tecnici o giuridici.
L’importanza della marca, tuttavia, non può farsi discendere soltanto da elementi
emotivi, occorre necessariamente considerare anche il suo ruolo nell’ambito del
processo di scelta razionale compiuto dal consumatore prima dell’acquisto, poiché
teoria della
essa ha funzione di garanzia del prodotto e dell’impresa. Secondo la
motivazione, i bisogni dell’uomo possono distinguersi in 5 categorie classificate con
un ordine gerarchico: bisogni fisiologici, bisogni di sicurezza, bisogni sociali, di stima
e di autorealizzazione.
La marca aggiunge valore al prodotto poiché amplia la sua funzione, grazie alla
capacità di influenzare i consumi attraverso la comunicazione e la creazione
dell’immagine, caratteristiche che determinano un vantaggio competitivo
fondamentale e più difficilmente imitabile rispetto alle altre fonti della competitività.
Grazie alla capacità di comunicazione la marca, viene riconosciuta dal
consumatore il quale può così sceglierla, selezionando i prodotti tra l’insieme
dell’offerta anche qualora egli non abbia già provato il bene poi acquistato; l’uso
del prodotto determina nel consumatore la valutazione del brand attraverso un
confronto tra le attese precedenti all’acquisto e l’apprezzamento successivo; la
componente fiduciaria, consiste nel riconoscimento dei valori associati alla marca
e nella garanzia che il brand è capace di trasmettere circa la qualità.
Gli elementi dell’immagine di marca coerenza
Diventa fondamentale per l’impresa la ricerca della tra immagine e
realtà, che deve essere perseguita e realizzata nel linguaggio e negli strumenti di
comunicazione adoperati, tanto al fine di rendere credibile l’immagine. La
credibilità, intesa come capacità di presentare atmosfere che siano compatibili e
coerenti con il prodotto, è, un’altra delle componenti essenziali del successo della
marca e della sua capacità di persuasione. Altro elemento importante è la
legittimità, collegata principalmente ai comportamenti aziendali e alla sua valenza
in termini di liceità e correttezza di comportamento. Ulteriore risorsa della marca è
l’affettività, che non può riconoscersi in elementi particolari, poiché è il risultato di
più fattori inerenti all’aspetto psicologico e sociale che influiscono sulla scelta della
qualità
clientela. La del prodotto consiste nella capacità dello stesso di soddisfare
le esigenze del consumatore ed essa è una componente sostanziale del prodotto.
Il valore della marca
Nella misura in cui la marca contribuisce a legare il cliente (brand loyalty) essa
genera valore (brand equity). Aaker considera la brand equity come il risultato di
diverse componenti (fedeltà alla marca, notorietà, qualità percepita, valori
associati, altre risorse) le quali, rappresentano la forza del rapporto impresa-cliente,
in funzione anche delle percezioni che ha il cliente della marca. Accrescere la
brand equity significa rinforzare questo legame, che richiede un esame preliminare
delle motivazioni d’acquisto, da cui poi discenderà il giudizio del consumatore sul
fedeltà alla marca
prodotto e la fidelizzazione della clientela. La è la principale
fonte di valore poiché se i clienti ripetono l’acquisto, anche in presenza di più
concorrenti che offrono prodotti simili a prezzi inferiori, significa che il brand possiede
un valore sostanziale capace di legare i clienti all’azienda. Si possono ipotizzare 5
livelli di fedeltà che individuano differenti gradi di relazioni con la clientela, che
vanno dagli acquirenti infedeli a quelli più coinvolti. L’importanza della fedeltà deve
considerare il valore strategico che genera, in termini di: riduzione dei costi di
marketing (è più facile conservare i propri clienti che acquisirne di nuovi),
miglioramento del rapporto con la distribuzione, conquista dei nuovi clienti,
ampliamento quasi automatico della clientela e opposizione alla concorrenza. Il
valore della marca può essere definito come la capacità che essa ha di consentire
l’ottenimento di redditi futuri per l’impresa, sulla base di una solida fedeltà della
clientela. La brand equity è fortemente collegata alla soddisfazione della clientela,
quindi, ad una condizione di fiducia che viene ad instaurarsi tra l’impresa ed i suoi
interlocutori, che deriva soprattutto dalle modalità con cui si gestiscono i processi di
marketing e le relazioni con l’ambiente esterno.
Le strategie di branding
La decisione di presentarsi sul mercato con un prodotto nuovo comporta per
l’impresa già esistente una scelta tra differenti opzioni strategiche di branding. La
nuova marca
prima modalità consiste nella creazione di una in modo da
raggiungere un posizionamento differente dalle altre già possedute ed in linea con
vantaggi
le caratteristiche del nuovo prodotto. I di una tale scelta possono così
considerarsi:
a) Se il prodotto è realmente nuovo per il mercato, la marca può consentire
l’identificazione del prodotto con i suoi benefici così da poter giungere a far
diventare la marca sinonimo del prodotto;
b) Ampliamento della quota di mercato tramite segmenti di domanda nuovi e
difficilmente compatibili con quelli serviti in precedenza;
c) Riposizionamento di mercato quando il nuovo brand presenta caratteristiche
qualitative differenti che non si vuol rendere paragonabili a quelle dei brand
preesistenti.
brand extension
La consiste nell’abbinare una marca nota un nuovo prodotto
indirizzato ad un differente target di clientela, ovvero è impiegata per entrare in
nuovo ambito competitivo di prodotto. Questa metodologia rappresenta
un’importante opportunità di sviluppo della brand equity poiché può consentire un
ampliamento dell’operatività e quindi, incrementi nei risultati economici. Tali
condizioni consentono: la creazione di conoscenza del cliente, dunque
l’ampliamento dei rapporti; il rafforzamento della fedeltà dei clienti serviti grazie alla
quale si difende il vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza. Per
riuscire in questi intenti c’è la necessità che vi sia coerenza percettiva tra i messaggi
che il brand trasmette, l’immagine dei prodotti e la percezione che di tutto questo
line
ha il cliente. Operativamente tale strategia si concretizza in due opzioni:
extension con cui si abbina la marca indirizzandola ad un nuovo target di mercato;
category extension che prevede l’uso della marca per entrare in una nuova
La brand extension presenta indubbi vantaggi in termini di:
categoria di prodotti.
• Utilizzo dell’immagine e della notorietà della marca già esistente;
• Riduzione dei costi di commercializzazione e promozione;
• Eliminazione dei costi di lancio di un nuovo brand;
• Comunicazione diffusiva per i prodotti già esistenti;
• Utilizzo di design e packaging già impiegati.
Oltre a questi benefici economici, si considera il vantaggio in termini di maggiore
facilità di accettazione da parte del cliente, rispetto al lancio di un nuovo brand.
Quando tale scelta diventa complessa per via della difficoltà di valutazione
preventiva dei diversi aspetti connessi, può essere utile considerare la terza
strategia, ovvero la subbranding. Questa impostazione consiste nel cercare di
beneficiare della forza del brand di origine, associando ad esso una marca nuova
con caratteristiche e finalità lievemente differenti. I benefici ricercati possono
ricondursi all’utilizzo dell’immagine già esistente, ricerca di un posizionamento
autonomo.
Gli e-brand
Le considerazioni svolte sinora acquisiscono ulteriore rilevanza in presenza di
contesti competitivi caratterizzati da un fenomeno di progressiva
dematerializzazione delle imprese, molte delle quali nate ed operanti solo nel web.
Tali imprese hanno assunto il termine “virtuale” quale vessillo della loro impostazione
gestionale e del loro successo. Il fenomeno dei cosiddetti “e-business” è
emblematico del naturale processo di sviluppo economico, in cui l’aspetto
tecnologico non è più elemento differenziante. Congiuntamente alla tecnologia si
considerano, quali elementi generanti lo sviluppo economico, i beni immateriali, in
special modo la conoscenza e le relazioni. La definizione di visitatore può
incorporare il