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CAPITOLO 9:LE METODOLOGIE DEL MIGLIORAMENTO:
La valutazione dei processi organizzativi è una fase preliminare alla realizzazione del
miglioramento, necessaria per l’individuazione dei processi sui quali intervenire. Tale studio
consente anche di individuare la metodologia più idonea alle specifiche caratteristiche e condizioni
dei processi da migliorare. Esistono tre diverse macro- tipologie di intervento di miglioramento:
- Su base giornaliera con piccoli interventi che consentono di rendere questi processi più efficaci
ed efficienti DRW (Daily Routine Work)
- Breakthrough, ovvero cambiamento radicale che permette di realizzare un miglioramento delle
prestazioni di uno o più processi. Non si applica a tutti i processi ma solo ad alcuni di particolare
importanza che non sono più adeguati.
- La reingegnerizzazione del sistema (BPR): questo intervento si rende necessario quando l’intero
paradigma organizzativo non è più adeguato a garantire il raggiungimento degli obiettivi strategici
aziendali. Per ogni processo e sottoprocesso si valuta l’impatto, cioè il contributo che esso offre al
sistema organizzativo per il conseguimento dei risultati pianificati e la qualità, cioè i risultati di
performance rilevabili attraverso gli indicatori di efficienza ed efficacia.
Merli e Biroli propongono la matrice di correlazione come strumento di impostazione del
processo di valutazione. Dalla valutazione dei processi e sottoprocessi aziendali potrannoverificarsi
quattro potenziali situazioni:
. 1) I processi e sottoprocessi ad alto impatto sul business presentano un livello di qualità
insufficiente quindi è necessario riprogettare il sistema organizzativo o i processi primari. Ciò è
possibile attraverso il BPR ovvero business process reengineering, che è un ripensamento e 35
ridisegno radicale dei processi aziendali finalizzato a realizzare miglioramenti nei parametri critici
delle prestazioni come costi, qualità, efficienza ed efficacia;
. 2) Alcuni processi o sottoprocessi a impatto rilevante sul business presentano un livello di qualità
insufficiente, quindi è necessario intervenire con azioni breakthrough;
. 3) I processi e i sottoprocessi a impatto significativo sui risultati di business sono soddisfacenti ma
migliorabili;
. 4) I processi e si sottoprocessi a basso impatto sul business realizzano performance adeguate. In
questo caso è opportuno non avviare azioni di miglioramento, ma monitorarli per verificare che i
risultati siano consolidati nel tempo.
In letteratura esistono diversi metodi per predisporre un intervento di miglioramento.
Modello Lean
Nell’ambito del TQM, esistono delle metodologie che consentono all’organizzazione di accrescere
la propria competitività accrescendo produttività ed efficienza attraverso la motivazione e
valorizzazione delle persone. Tra queste assume rilevanza il modello Lean, ovvero una filosofia
manageriale che mira a minimizzare gli sprechi fino ad annullarli e
che ha l’obiettivo di creare valore utilizzando solo le risorse essenziali nell’ottica del miglioramento
continuo. Questo approccio di tipo sistematico può essere applicato non solo al processo
produttivo in senso stretto ma anche a tutti i processi aziendali e consiste nel massimizzare il
processo di creazione di valore in azienda massimizzando l’utilizzo delle risorse e degli sprechi.
Anche il concetto di valore è fortemente legato alle esigenze del cliente rispetto alla qualità del
prodotto/servizio erogato. Il modello Lean, basato sulla ruota di Deming, si diffonde in Giappone
con riferimento al Toyota Production System, ha permesso all’azienda di aumentare la produttività
di circa il doppio rispetto ai principali concorrenti. Si parla di Lean Organization, organizzazione
snella, nel momento in cui vi è l’estensione di tutti questi principi (coinvolgimento e valorizzazione
del personale, riduzione di scorte, errori e tempi) dall’ambito produttivo a tutti i processi aziendali.
La Lean Organization risulta essere uno dei più efficaci modelli organizzativi per gestire
un’organizzazione e prevede che le attività vengano gestite secondo il flusso di creazione del
valore per la caccia agli sprechi.
Implementare il modello Lean
I presupposti del modello Lean sono: il cliente al primo posto; la qualità del prodotto finale; la
gestione per processi; l’eccellenza delle prestazioni e il miglioramento continuo; il coinvolgimento
delle risorse umane. Il metodo dell’organizzazione snella si basa su una logica pull, in cui il cliente è
la risorsa fondamentale per l’azienda. Se lo scopo è fornire al cliente un output di qualità che
permetta di soddisfare le sue esigenze, l’organizzazione deve essere strutturata secondo un
approccio per processi volto ad un utilizzo razionale ed efficiente delle risorse. Tutte le attività
devono essere svolte in modo efficace fin dalla prima volta e il processo di creazione di valore
deve essere ininterrotto senza soste né trasferimenti inutili. E’ necessario quindi analizzare quali
sono le attività che creano valore all’interno dell’azienda concentrandosi su quelle “core”, in modo
da raggiungere alti livelli prestazionali con zero sprechi; analizzare come avviene la creazione del
valore lungo tutto il processo aziendale, andando a rappresentare la sequenza logica delle attività
individuando eventuali punti critici di controllo che potrebbero avere impatto sull’output finale
generato per il cliente; eliminare le barriere tra il management e i livelli operativi e rendere il
processo come un flusso semplice e omogeneo che scorre senza soste e interruzioni di info e
attività che possono causare ritardi. Il ruolo delle risorse umane e della leadership è strategico, in
quanto essi sono gli attori del processo di cambiamento a piccoli passi, basato sul lavoro di
squadra, sulla polifunzionalità e sul coinvolgimento. I principi dell’organizzazione sono:
. 1) Definire il valore per il cliente- legato sia al punto di vista interno che esterno
dell’organizzazione. Il valore esprime la capacità di soddisfare le esigenze del cliente da parte 36
dell’organizzazione. Nel primo caso viene interpretato come il rapporto tra prestazioni erogate e
risorse utilizzate, nell’ottica del cliente viene
interpretato come qualità percepita in relazione al prezzo sostenuto. L’organizzazione deve
dunque combattere gli sprechi al proprio interno attraverso una logica di miglioramento continuo
con l’obiettivo costante di soddisfare le esigenze del cliente esterno.
. 2) Identificare il flusso di creazione del valore- è necessario che l’organizzazione sia organizzata
per processi, dove per processo si intende un flusso logico di attività che trasformano un input in
un output e che sono volte al raggiungimento di un obiettivo comune -> soddisfazione del cliente.
Il processo per creare valore deve essere efficace ed efficiente ed è necessario misurare e
monitorare costantemente le prestazioni. Con il flusso continuo si tende a ridurre i tempi tra
l’inizio del flusso che darà luogo ad un prodotto/servizio e il momento in cui il flusso fa si che il
valore creato arrivi al cliente. L’organizzazione deve quindi analizzare il flusso del processo,
classificando le attività in tre principali tipologie: attività che creano valore per il cliente, ossia
indispensabili alla realizzazione dell’output finale; attività che non creano valore per il cliente, ma
che non possono essere eliminate visti vincoli normativi, tecnologici e logistici quindi attività
necessarie alla struttura organizzativa; attività che non creano valore per il cliente e che possono
essere eliminate immediatamente, ossia attività inutili e ripetibili che generano costi superflui,
aumentano il lead time(tempo di attraversamento) e creano opportunità per difetti;
. 3) Far scorrere il flusso di valore in modo semplice e fluido, riducendo gli intoppi del processo. Le
realizzazione dell’output deve avvenire secondo un approccio sistematico, senza interruzioni e
soste inutili ottimizzando il livello di efficienza, efficacia e velocità di risposta dell’intero sistema. E’
necessario dunque ricomporre il flusso, semplificandolo in modo da ridurre le inefficienze e quindi
gli sprechi; far lavorare a pieno ritmo le persone e le attrezzature; delegare le responsabilità in
modo da responsabilizzare i livelli operativi e farli sentire parte fondamentale per la realizzazione
dell’output finale. Il vero obiettivo è dunque: aumentare la velocità del flusso e creare un flusso
continuo.
. 4) Permettere al cliente di tirare il processo- il modello Lean si basa su una logica di tipo pull,
ovvero sulla richiesta (sistema reattivo) di output del processo da parte del cliente, mentre la
logica push indica la produzione in anticipo rispetto al fabbisogno (sistema attivo). Nella logica Just
In Time, l’organizzazione deve progettare, programmare e realizzare ciò che il cliente desidera
solo nel momento in cui questo lo richieda. Il talk time è il rapporto tra il tempo a disposizione per
la produzione di un output ed è uno strumento che consente di legare la produzione al cliente
finale uniformando il ritmo della produzione/erogazione al ritmo delle
richieste. Il talk time è dato dal rapporto tra tempo a disposizione per produrre un certo output o
per erogare un certo servizio/quantità richiesta dello stesso output nel tempo o numero di
richieste in un certo tempo di un certo servizio.
5) Ricercare la perfezione- l’organizzazione deve ricercare l’eccellenza delle proprie prestazioni,
diffondendo al loro interno una cultura basata sul miglioramento continuo e sulla caccia agli
sprechi.
La caccia agli sprechi: Il concetto di valore fa riferimento al rapporto tra prestazione erogata e
costi sostenuti dalla stessa. Per sopravvivere l’organizzazione deve da un lato migliorare la qualità
del prodotto/servizio, dall’altro aumentare la flessibilità e ridurre la variabilità riducendo quindi
costi e sprechi. Lo spreco è l’impegno di risorse ed energie che non aggiunge valore all’output
finale e quindi al cliente. Taiichi Ohno, ingegnere della Toyota ha individuato i seguenti sprechi:
6. Spreco per eccessiva produzione, cioè produrre prodotti, non richiesti, in quantità non richieste,
quando non è necessario.
7. Spreco dovuto alle scorte- include non sol stock di magazzino ma anche materie prime,
semilavorati, etc. tra due fasi di processo. 37
8. Spreco per tempi di attesa- cioè quelli per cui la causa consiste nell’attesa di materiali, operazioni,
trasporti, controlli e ispezioni.
9. Spreco per movimenti, movimenti inutili che non aggiungono