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Genesi sociale dell'inconscio e sua matrice

I sistemi sociali nella loro articolazione sociale (inconscio collettivo, ecc...) clinica. Il sistema inconscio come caratteristica. Inconscio scompare come realtà psichica e individuale => non è possibile l'analisi. Si parla di fenomenologia non consapevole.

Sandler e Joffe: Sistema inconscio diviso in due componenti:

  1. Componente Soft: contenuto dell'esperienza, le rappresentazioni fenomeniche di desideri, impulsi, ricordi, fantasie, sensazioni, percezioni, emozioni, ecc... che possono essere coscienti come anche inconsci. Si ipotizza quindi una coscienza dei propri contenuti esperenziali anche al di fuori della coscienza.
  2. Componente Hard: concerne le forze, le energie, i meccanismi, gli apparati, le strutture organizzate, sia biologiche che psicologiche, degli organi di senso e dei mezzi di scarica. Quindi un ambito "non esperenziale" del quale fa parte tutto l'apparato psichico. Tale

Il componente Hard non è conoscibile se non attraverso le esperienze soggettive, e quindi l'area Soft. Funzione di contesto: conferire un orientamento alle simbolizzazioni affettive dei singoli che al contesto stesso appartengono. Complesso intricato di simbolizzazioni affettive. Il linguaggio soggiace a questa legge della doppia referenza. Confusione nelle teorie psicoanalitiche (e in tutta la psicologia clinica) e ricerca per alcuni autori di formulazioni teoriche più neutre (v. Bion e Blanco).

CONTESTO: l'insieme delle relazioni e della loro struttura organizzata entro il quale ciascuno vive la propria esperienza. N.B.: non è dato un individuo senza contesto.

COLLUSIONE: insieme delle simbolizzazioni affettive evocate dal contesto nei differenti partecipanti alla relazione sociale. È quindi la manifestazione sociale del modo di essere inconscio della mente. Ha il suo luogo nella cultura del contesto e nell'agito sociale. La cultura ha nel contesto.

sociale lo stesso statuto assegnato alla rappresentazione del Sénell'individuo. Contesto evoca la collusione. La collusione può influenzare ed orientare il contesto. La logica del sistema inconscio, spiegata nella processualità collusiva, consente di comprendere fenomenologie sociali che coinvolgono i singoli individui e i gruppi sociali. PSICOLOGIA CLINICA: pratica di intervento fondata sull'analisi della dinamica istituzionale che viene "agìta" dall'utente che pone la domanda di intervento stesso allo psicologo. Concerne la dimensione sociale che l'utenza istituisce con lo psicologo clinico nel proporre la domanda di intervento e nel richiedere un rapporto "professionale". N.B.: si differenzia dalla pratica psicoanalitica in quanto da rilievo alla dimensione psico-logica di inconscio, e non intende agire collusivamente la dinamica istituzionale riproduttiva del modello medico. Non ha a fondamento della sua pratica.

Una definizione "psicopatologica" del disturbo. La domanda dell'utenza in questi ambiti non è affatto una domanda di psicoterapia; proprio perché la problematica proposta non è riconducibile ad una nosografia psicopatologica. Essa è formulata con le categorie della vita sociale; anche se a volte il linguaggio utilizzato inizialmente può essere di tipo medico-sintomatologico, bastano poche parole e la pazienza di attendere un approfondimento da parte dell'interlocutore, per ascoltare poi problemi che si situano nell'ambito sociale o organizzativo.

MODELLO DELLA PSICOLOGIA CLINICA: fondato sulla dinamica dei processi collusivi e sul fallimento della collusione quale dimensione problematica atta a giustificare e motivare la richiesta dell'intervento psicologico clinico, ed al contempo quale problema riprodotto entro la relazione istituita con la domanda. Perché non si pone quale area scientifico-professionale; la psichiatria infatti,

la propria Psichiatria funzione sociale entro l'area medica e definisce criteri di tipo psicopatologico. Si differenzia dalla Psicologia Clinica che non rispondono alle problematiche dell'utenza ma danno una risposta alla domanda di realizzare "quella" specifica forma di psicoterapia. Parole Chiave Cap. 1 - Soft: componente contenuto dell'esperienza, ricordi, fantasie, sensazioni che possono essere coscienti come anche inconsci. - Sandler e Joffe Hard: Inconscio componente forze, le energie, i meccanismi, gli apparati, le strutture organizzate, sia biologiche che psicologiche, degli organi di senso e dei mezzi di scarica. ambito "non esperenziale" l'insieme delle relazioni e della loro struttura organizzata entro il quale ciascuno vive la propria esperienza. - COLLUSIONE: insieme delle simbolizzazioni affettive evocate dal contesto nei differenti partecipanti alla relazione sociale. È quindi la manifestazione sociale del modo di essere.

Inconscio della mentepratica di intervento fondata sull'analisi della dinamica istituzionale che viene "agìta" dall'utente che pone la domanda di intervento stesso allo psicologo. Concerne la dimensione sociale che l'utenza istituisce con lo psicologo clinico nel proporre la domanda di intervento e nel richiedere un rapporto "professionale".

PSICOLOGIA N.B.: si differenzia dalla pratica psicoanalitica in quanto da rilievo alla dimensione CLINICA psico-logica di inconscio, e non intende agire collusivamente la dinamica istituzionale riproduttiva del modello medico. Non ha a fondamento della sua pratica una definizione "psicopatologica" del disturbo.

Fondato sulla dinamica dei processi collusivi e sul fallimento della collusione quale MODELLO DELLA dimensione problematica atta a giustificare e motivare la richiesta dell'intervento PSICOLOGIA psicologico clinico, ed al contempo quale problema riprodotto entro la relazione CLINICA.

istituita con la domanda.Cap. 2 "La costruzione del cambiamento nell'analisi della domanda".La prestazione professionale necessita di un contesto di relazione tale da permettereallo psicologo clinico di analizzare il valore ed il senso della richiesta, e di restituirneall'individuo il significato.

COLLUSIONE (definizione operativa): modalità difensiva volta a proteggere quegliassetti simbolici rassicuranti per il singolo e le organizzazioni, che resa attiva nellarelazione, veicola i modelli istituiti di chi pone la domanda.

FASE SINTOMATICA DELLA RELAZIONE: quando si stabilisce una relazione come quellapsicologico-clinica, si attivano modelli di interrelazione e di attribuzione fantasmatica disignificato che comprendono sia la modalità con cui l'individuo si rapporta allo psicologoclinico e alla struttura cui questi appartiene, che la risposta dell'organizzazione in cuiopera lo psicologo.ruoli attiviI nella domanda di consulenza

psicologico-clinica sono:

Funzione che può essere svolta da Tenderà ad un progetto

Committente persone differenti dall’utente, ma di cambiamento fondato su proposte collusive anche da funzioni o parti del S’è alla funzione di consulenza

Utente Istituzionalmente Se il consulente non esplora la incaricata della proposta collusiva che gli viene realizzazione del rivolta, può divenire lo strumento Consulente progetto che agisce le aspettative della committenza e di conseguenza invalidare le potenzialità dell’intervento.

2 metodi utilizzati per porre le basi metodologiche più corrette per un confronto che parte dal livello tecnico e teorico:

  1. mostrare la complessa interdipendenza tra la pratica e la matrice teorica individuando la capacità del modello teorico di spiegare le osservazioni fatte dai ricercatori nello stesso campo o in altri campi.
  2. portare a verificare la coerenza del modello teorico con altri modelli teorici nello stesso e la
capacità di un certo modello teorico di offrire la matrice culturale per discorsi validi o valicabili dal punto di vista tecnico. Idea "forte" dell'analisi della domanda: utilizzare gli elementi che vengono osservati, riferiti, agiti in ogni richiesta di prestazione allo psicologo, non solo quale diagnosi ma anche quale momento di intervento psicologico. Intervento psicologico: inteso come prestazione volta a restituire all'individuo la sua capacità di comprendere e dare un significato specifico alla propria "realtà psichica". Il primo cambiamento da introdurre nella relazione è quindi di tipo cognitivo: il terapeuta non è un "agente" che manipola attraverso sue peculiarità tecniche un certo oggetto, cioè colui che porta la domanda. L'intervento psicologico ha come unica dimensione la realtà psichica del richiedente, e per gli elementi portati dalla domanda di intervento hanno un.nel loro punto di vista e non riescono a cogliere il vero significato della domanda. L'analisi del contesto permette di comprendere i fattori esterni che influenzano la situazione e di interpretare correttamente la domanda. Inoltre, il contesto fornisce stabilità psicologica all'individuo attraverso segni di riconoscimento che costituiscono criteri di osservazione, decodifica e analisi dei molteplici contesti relazionali in cui l'individuo si trova. Questo schema di analisi del contesto è davvero interessante e stimolante quando si studia!nella rete di rapporti di un certo contesto, se non riescono a riflettere intermini di meta-contesto ovvero a ricordarsi che essi stessi fanno parte del sistemache stanno prendendo in considerazione.

2 Non identificazione di un rapporto terapeutico precostituito: il cambiamentoindica un processo di acquisizione di conoscenza, comprensione e riflessione che deveessere compiuto in modo da potere evitare uno degli errori più tipici: la letturaunilaterale e lineare della situazione.

3 Il cambiamento epistemologico:fornisce una metodologia per il cambiamento delladomanda che concerne sia la relazione con lo psicologo clinico che la posizione dellopsicologo stesso all’interno del processo di rielaborazione della domanda.

Cap. 3 “Analisi della domanda e intervento psico-sociale: resoconto di un’esperienzapresso un servizio di assistenza ai t

Dettagli
Publisher
A.A. 2006-2007
8 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vipviper di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Renzi Carlo.