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CICLO DI VITA DI UN SETTORE

È l'equivalente del ciclo di vita del prodotto dal lato dell'offerta, auspicabilmente il ciclo di vita del settore ha una durata superiore a quella dei singoli prodotti. È importante analizzare le forze che determinano l'evoluzione del settore:

Lo sviluppo della domanda:

  • Fase di introduzione: nasce un nuovo settore, le vendite sono limitate il tasso di penetrazione del mercato è basso perché i prodotti del settore sono poco noti e il numero di clienti è limitato.
  • Fase di sviluppo: penetrazione nel mercato sempre più rapida, grazie ai miglioramenti tecnologici e all'aumento dell'efficienza.
  • Fase di declino: fanno ingresso nel mercato prodotti sostitutivi e tecnologicamente superiori offerti da nuovi settori.

Creazione e diffusione della conoscenza: la nuova conoscenza è all'origine della nascita di un nuovo settore, il duplice processo di creazione e diffusione della conoscenza.

esercita una notevole influenza nella sua evoluzione. Nel corso del suo ciclo di vita, i consumatori diventano sempre più informati sul prodotto e il mercato si allarga, a mano a mano sono sempre più in grado di valutare il suo reale valore e sempre più sensibili al prezzo.

Modello dominante: architettura di prodotto che definisce l'aspetto, la funzionalità e il metodo di produzione di un bene, accettata dal settore nel suo complesso. Detta i ritmi del settore (Mcdonald's).

Standard tecnico: tecnologia o specificazione importante per la compatibilità. Gli standard tecnici emergono dove sono presenti economie di rete, cioè la necessità che gli utenti si connettono in qualche misura gli uni con gli altri.

L'emergere di un modello dominante segna un punto di svolta nel processo di evoluzione di un settore. Non appena un settore si aggrega attorno al modello dominante, avviene un passaggio dall'innovazione radicale.

All'innovazione incrementale del prodotto. Un aumento della standardizzazione riduce per i clienti il rischio di restare bloccati con la tecnologia sbagliata e incoraggia le aziende a investire nella produzione. La combinazione di miglioramento del processo, modifiche del modello ed economie di scala ha come risultato una riduzione dei costi e una maggiore disponibilità del prodotto, che porta a un aumento del tasso di penetrazione nel mercato.

La durata del ciclo di vita varia da settore a settore. Le tendenze nel tempo è quella di una riduzione del ciclo di vita, ciò è particolarmente vero nel commercio elettronico. Anche i processi evolutivi variano di settore in settore. Quelli che producono beni di prima necessità, quali abitazioni, prodotti alimentari e abbigliamento, potrebbero non conoscere mai una fase di declino. Il mercato dei televisori a schermo piatto ha avuto numerose rivitalizzazioni, ondate di innovazione hanno rivitalizzato il settore.

dellagrande distribuzione. Questi ringiovanimenti del ciclo di vita del prodotto non sono fenomeni naturali, piuttosto il risultato di imprese che resistono alle forze dellamaturità attraverso innovazioni significative di prodotto con lo sviluppo di nuovi mercati. Strategia per fasi La classificazione dei settori sulla base delle rispettive fasi di sviluppo mette in luce il tipo di competizione che tende ad emergere e le strategie che tendono ad essere più efficaci, per questo motivo vale la pena esaminare in maggior dettaglio le implicazioni strategiche di ciascuna di queste fasi: Fase di introduzione: il numero di imprese in un settore cresce rapidamente nelle fasi iniziali del suo ciclo vitale. I nuovi entranti hanno spesso origini molto diverse. Alcune sono imprese start up (de novo), altre arrivano da un settore diverso (de alio). Nascono di solito in paesi industrialmente avanzati grazie alla presenza di clienti benestanti e alla disponibilità di risorse tecniche e finanziarie. Fase di crescita: in questa fase, il settore inizia a crescere rapidamente e le imprese che sono riuscite a superare la fase di introduzione iniziano a guadagnare quote di mercato significative. La competizione si intensifica e le imprese cercano di differenziarsi attraverso l'innovazione di prodotto e l'espansione in nuovi mercati. Fase di maturità: in questa fase, il settore raggiunge la sua massima dimensione e la competizione diventa molto intensa. Le imprese cercano di mantenere la loro quota di mercato attraverso strategie di prezzo, promozione e distribuzione. In questa fase, le imprese possono anche cercare di diversificare il loro portafoglio di prodotti o di espandersi in nuovi mercati geografici. Fase di declino: in questa fase, il settore inizia a diminuire e le imprese devono affrontare la sfida di mantenere la loro redditività. Alcune imprese possono decidere di uscire dal settore, mentre altre possono cercare di ridurre i costi e di concentrarsi su segmenti di mercato più redditizi. È importante notare che non tutti i settori seguono lo stesso ciclo di vita e che la durata di ciascuna fase può variare notevolmente. Tuttavia, comprendere le diverse fasi del ciclo di vita del prodotto può aiutare le imprese a sviluppare strategie efficaci per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità che si presentano lungo il percorso.

scientifiche. L'avvento di Internet ha tuttavia segnato la nascita di alcune startup che sono nate globali. Le imprese nate globali sono aziende che raggiungono un vantaggio competitivo significativo grazie all'uso di risorse alla vendita di prodotti in più paesi. Possono essere in grado di sviluppare velocemente in maniera non costosa le proprie operazioni a livello internazionale.

Fase di crescita: al crescere della domanda sia nel mercato interno che negli altri paesi solitamente emerge un modello dominante. La sfida fondamentale è quella di riuscire a crescere: le imprese devono adeguare le caratteristiche del prodotto e le competenze produttive alle esigenze della produzione di massa ed è cruciale avere accesso alla distribuzione. La crescita organizzativa determina la necessità di sviluppare competenze interne di carattere amministrativo e strategico. La domanda estera può inizialmente essere soddisfatta dalle esportazioni, ma in seguito spesso.

si considerano la produzione in paesi di recente industrializzazione. (Cap. 9) Fase della maturità: il vantaggio competitivo diventa sempre di più una rincorsa all'efficienza. Il fattore critico di successo diventa l'efficienza di costo, da realizzare mediante economie di scala, bassi salari e contenimento delle spese. Il numero di imprese comincia a diminuire per effetto della competizione di prezzo, molto spesso i settori sono soggetti a diversi scossoni in cui il tasso di fallimento aumenta drasticamente. Fase di declino: può essere il risultato di un avvicendamento tecnologico, di mutamenti nelle preferenze dei consumatori, di fenomeni demografici o della concorrenza straniera. La concentrazione della domanda dà origine a una serie di gravi problemi strategici. Tra le caratteristiche fondamentali di settore in declino troviamo: eccesso di capacità, assenza di innovazione tecnologica, numero dei concorrenti in diminuzione, età media.settore pubblico spesso viene richiesto di perseguire obiettivi di interesse pubblico, come ad esempio la fornitura di servizi essenziali alla comunità o la promozione del benessere sociale. Al contrario, le imprese del settore privato sono principalmente orientate al profitto e al soddisfacimento degli interessi degli azionisti. Le organizzazioni non profit, invece, sono caratterizzate dalla mancanza di scopo di lucro. Queste organizzazioni sono solitamente fondate per perseguire obiettivi di interesse pubblico o sociale, come ad esempio la promozione della cultura, l'assistenza ai bisognosi o la tutela dell'ambiente. A differenza delle imprese del settore pubblico, le organizzazioni non profit non sono di proprietà del governo, ma sono gestite da un consiglio di amministrazione o da un gruppo di volontari. In entrambi i casi, sia nel settore pubblico che nelle organizzazioni non profit, la gestione delle risorse fisiche e umane è di fondamentale importanza. Tuttavia, nel settore pubblico spesso si devono affrontare sfide legate alla burocrazia, alla complessità delle procedure e alla necessità di rendere conto ai cittadini e ai politici. Nelle organizzazioni non profit, invece, si possono incontrare difficoltà legate alla raccolta di fondi e alla gestione di risorse limitate. In conclusione, sia nel settore pubblico che nelle organizzazioni non profit è necessario adottare strategie efficaci per gestire le risorse disponibili e raggiungere gli obiettivi prefissati. Tuttavia, le differenze di proprietà, finanziamento e scopo tra i due settori richiedono approcci gestionali specifici.

Il settore pubblico è di solito richiesto di agire nell'interesse nazionale o pubblico, non necessariamente di generare profitti.

ORGANIZZAZIONI NON PROFIT

Se le organizzazioni del settore pubblico possono o meno puntare al raggiungimento di un profitto, la caratteristica distintiva di quelle chiamate non profit è rappresentata dal vincolo di non distribuzione. Le organizzazioni non profit non distribuiscono a chi le controlla i fondi in eccesso che possono provenire dalle operazioni effettuate, al contrario li usano per perseguire gli obiettivi dell'organizzazione.

Le imprese non profit agiscono soprattutto nei campi dell'istruzione, sanità, servizi sociali, arte, cultura e religione. Il concetto di organizzazioni non profit si sovrappone in oltre a quello di impresa sociale che non danno la precedenza agli interessi degli azionisti, al contrario i loro obiettivi sono di tipo filantropico. Le imprese sociali realizzano i loro obiettivi mediante attività.

Basate sul mercato e l'uso di metodi capitalistici, ma possono essere strutturate come entità con scopo di profitto o nonprofit. Anziché agire esclusivamente negli interessi degli azionisti e cercare di massimizzare i profitti, le imprese sociali attribuiscono una maggiore o la stessa importanza ad altri obiettivi, integrando individui svantaggiati mediante il lavoro, rafforzando la democrazia locale e impegnandosi nel commercio equo.

Specificità delle aziende pubbliche:

  1. Molteplicità di obiettivi, potenzialmente in conflitto fra loro: gli obiettivi sono plasmati da considerazioni di carattere politico e queste organizzazioni hanno scopi che sono numerosi, intangibili e fra loro conflittuali.
  2. Vincoli specifici e leve differenti: devono tenere conto dell'opinione pubblica, delle fazioni politiche, della possibilità di incassare gettito fiscale e così via, ma dispongono anche di strumenti diversi per raggiungere i propri obiettivi.

Possono avere la possibilità di legiferare o possono usare quadri normativi regolatori.

3. Assenza di forze di mercato: implica che siano assenti informazione e incentivi forniti dal meccanismo di prezzo che guidano le decisioni di allocazione delle risorse. Non tutte le operazioni del settore pubblico sono isolate dalle forze di mercato.

4. Potere del monopolio: l'influenza di assistiti o clienti può essere debole nelle situazioni nelle quali le organizzazioni pubbliche operano come fornitori di beni o servizi in regime di monopolio.

5. Minore autonomia e flessibilità: sono soggetti a un'influenza politica diretta e la libertà di manovra dei manager che operano in queste organizzazioni può risultare estremamente ridotta.

6. Accresciuta responsabilità: le organizzazioni del settore pubblico sono soggette a uno scrutinio particolare perché i loro membri sono depositari della fiducia pubblica e sono incaricati di agire nell'interesse pubblico.

soluzioni specifici delle organizzazioni no profit.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
41 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher a.vant di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Management Aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Chirieleison Cecilia.