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P P P P P P
Ci sono dei casi in cui l’ipotesi di neutralità della domanda rispetto ai prezzi si contraddice. Due
casi sono i seguenti: l’invarianza degli aggregati reali rispetto a un
a) Effetti distributivi di variazione dei prezzi:
indice generale dei prezzi non vuol dire che rimanga invariata la distribuzione di tali
aggregati fra individui o gruppi sociali (es: se il Y varia dopo una variazione dei prezzi
occorre che anche il salario medio W vari insieme a Y nella stessa direzione e
proporzione, pena un redistribuzione dei redditi e modifiche sul consumo reale);
b) Fenomeni di illusione monetaria: di fronte a variazioni dei prezzi e degli aggregati
nominali da cui dipendono le decisioni di spesa, non tutti percepiscono che si tratta di
variazioni che non influiscono sul potere d’acquisto (es: sostituzione delle valute con
euro).
Nonostante siano argomenti entrambi validi nel prosieguo considereremo l’ipotesi che la funzione
di domanda interna sia neutrale ai prezzi.
SALDO COMMERCIALE
La domanda interna è soddisfatta in parte da prodotto domestico e in parte da beni importati. La
differenza tra domanda interna e importazioni ci da il prodotto domestico:
D Z X
res res
L’analisi che faremo in relazione alle importazioni ed esportazioni varrà tanto per l’economia
domestica quanto per l’economia estera. Dato che le esportazioni sono le importazioni da parte dei
funzione d’importazione
paesi esteri, ci basterà costruire una per trovare immediatamente la
funzione d’esportazione.
Di fondamentale importanza è il tasso di cambio reale ovvero : [indica il rapporto di scambio tra
panieri esteri, espressi in valuta domestica, e panieri domestici]:
EP *
~
E P
Parleremo di:
- apprezzamento del tasso di cambio reale (più basso); quando il tasso di cambio nominale si
apprezza o in seguito a diminuzione del rapporto tra i prezzi;
- deprezzamento del tasso di cambio reale (più alto); quando il tasso di cambio nominale si
deprezza o in seguito ad aumenti del rapporto tra i prezzi.
Andiamo ora a vedere come la domanda domestica e il tasso di cambio reale influiscono sulle
importazioni.
Definiamo le importazioni in termini reali in unità di prodotto estero attraverso il rapporto tra
spesa per importazioni Z (in valuta domestica) e il valore di un paniere estero misurato in valuta
domestica: Z
~
Z EP *
Notiamo che da questa definizione possiamo ottenere le importazioni reali in termini reali in
unità di prodotto domestico: EP * Z Z
~ ~
E Z P EP * P
La domanda interna che si rivolgerà esclusivamente alla produzione di prodotto domestico, in
termini reali in unità di prodotto domestico, sarà data dalla differenza tra:
D X
Z ~ ~ ~ ~
ovvero
res res D E Z X
res res
P P P
Possiamo rappresentare ora la domanda dei residenti, in termini reali, ripartita tra le importazioni ed
esportazioni reali:
Ogni segmento indica tutte le possibili ripartizioni della domanda dei residenti fra beni importati e
beni domestici. Il tasso di cambio reali è rappresentato dall’inclinazione del segmento rispetto
all’asse delle ascisse.
Guardiamo cosa succede se varia:
a) domanda dei residenti: supponiamo che al livello più basso della domanda dei residenti
la scelta collettiva cada sul mix importazioni/prodotto domestico rappresentato dal punto
“a”. se la domanda dei residenti aumentasse, per variazione di una delle variabili della
domanda fermo restando il tasso di cambio reale, è naturale pensare che la scelta della
collettività ricadrebbe nell’intervallo “ bb’ ”. questa correlazione positiva fra domanda dei
residenti e importazioni corrisponde ad un “effetto (non influenzato da
di reddito”
variazioni di rapporto di scambio fra i beni esteri e domestici). Ne discende la regola che:
~
[qualunque variazione della funzione di domanda interna fa variare nella stessa
Z
~
D
direzione in cui varia ].
res
b) Tasso di cambio reale: se a variare non è la domanda dei residenti, bensì il tasso di
cambio reale, allora la situazione è diversa. ~
E
Nella figura qui sopra è rappresentato il caso in cui vi è un deprezzamento reale di
(aumenta). A parità di domanda, il deprezzamento comporta un passaggio a un segmento
più ripido ad esprimere la maggior convenienza relativa dei beni domestici rispetto a
quelli importati (esteri). La figura mostra che il deprezzamento porta anche ad una
riduzione del potere d’acquisto.
L’effetto reddito porterebbe ad una riduzione sia delle importazioni che della domanda dei
prodotti domestici ma, siccome il rapporto di scambio tra i due beni è variato (a favore dei
un secondo effetto, detto, “effetto
beni domestici), è probabile che vi sia sostituzione”
rappresentato dalla freccia indicata nella figura. Il risultato finale sarà:
Sicuramente negativo per le importazioni reali;
Incerto per la domanda dei prodotti domestici che può variare in qualsiasi
direzione a seconda se l’effetto sostituzione si ferma prima, o prosegue oltre, il
punto ‘b’
Il grado di sostituibilità tra i beni è un valore che possiamo ricavare dall’elasticità delle
importazioni reali rispetto al tasso di cambio reale: ~ ~
E d
Z
~ ~
z Z d
E
Con il suo scarto dall’unità, l’elasticità, indica se il valore della spesa per importazioni (in termini di
~
beni domestici) aumenta, resta costante o diminuisce al crescere di :
E
~
elasticità z (
1 )
z
~ ~ aumenterà, resterà costante o diminuirà a seconda se:
E Z
sarà positivo, nullo o negativo, ovvero, se l’elasticità sarà minore, uguale o
(
1 )
z z
maggiore dell’unità.
I casi potranno configurarsi in: ~ ~
a) Caso favorevole: quando diminuisce. Lo possiamo trattare come caso di elevata
E Z
sostituibilità tra i beni perché l’elasticità (delle importazioni reali rispetto al tasso di
z
cambio reale) risulta maggiore dell’unità;
~ ~
b) Caso sfavorevole: quando aumenta. Lo possiamo tratta come caso di bassa sostituibilità
E Z
tra i beni perché l’elasticità risulta minore dell’unità.
z
funzione d’importazione
Possiamo riassumere il tutto nella la quale è dipendente da due argomenti,
domanda interna e tasso di cambio reale: ~ ~ ~
Z Z ( D , E )
res
La funzione è: crescente nel primo argomento, decrescente nel secondo argomento.
La spesa per importazioni espressa in unità di prodotto domestico avrà le stesse caratteristiche
della precedente funzione: ~ ~ ~ ~ ~
E Z E Z ( D , E )
res
propensione marginale all’importazione
Un altro indicatore importante è la definita dalla derivata
delle importazioni in termini nominali per la derivata della domanda interna in termini nominali:
~
dZ d
Z
~ ~
E E
Z
~ 1
dD d
D
res res
~
In condizioni normali sarà un valore compreso tra 0 e 1. un euro di domanda interna in più darà
E
Z 1
luogo a maggiore spesa in importazioni per qualcosa di meno di un euro perché parte dell’aumento
della domanda sarà indirizzata verso l’acquisto di prodotti domestici.
FUNZIONE DI ESPORTAZIONE
La funzione di esportazione di un paese coincide con la funzione di importazione del resto del
~
mondo. Indicando con il flusso reale delle esportazioni, avremo quindi una funzione:
X ~ ~ ~
X X ( D
*, E )
Crescente nella domanda estera reale in termini di prodotto estero e nel tasso di cambio reale.
L’elasticità delle esportazioni rispetto al tasso di cambio reale determina la sostituibilità, dato da:
~ ~
E d
X
~ ~
z X d
E
Maggiore sarà l’elasticità, maggiore sarà l’effetto positivo di un deprezzamento reale
sull’esportazione, ma maggiore sarà l’effetto negativo di un apprezzamento reale.
FUNZIONE DEL SALDO COMMERCIALE
Unendo ora le due funzioni, importazione ed esportazione, otteniamo la funzione del saldo
commerciale: ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
B X E Z X ( D
*, E ) E Z ( D , E )
res
La funzione del saldo commerciale è una funzione nelle tre variabili:
~ ~ ~ ~
B B ( D , D
*, E )
res
La domanda dei residenti sarà sicuramente funzione decrescente del saldo (aumentandola,
aumenteranno le importazioni, di conseguenza il saldo si ridurrà). La domanda estera sarà
sicuramente funzione crescente (aumentandola, aumenteranno le esportazioni, di conseguenza il
reale. grazie all’elasticità
saldo aumenterà). Incerto invece è il comportamento del tasso di cambio
del saldo riusciremo comunque a sapere se variazioni del tasso di cambio reale comporteranno un
aumento (o diminuzione) del saldo commerciale:
~ ~
d
B X ~ ~
Z Z
~ ~ z z
d
E E ~
X
~
Z 1
~ ~ x z
E Z
~
Da questa formula, essendo positivo, vediamo che il segno della variazione del saldo
Z
commerciale rispetto alla variazione del tasso di cambio reale sarà:
~
d
B ~
X
0
~ 1
a seconda se ~ ~ x z
d
E E Z
Questa condizione di correlazione positiva prende il nome di condizione delle elasticità critiche o
Marshall-Lerner. ~
Essa indica che un deprezzamento del tasso di cambio reale migliora la posizione commerciale di
E
un paese se e solo se le sue importazioni sono abbastanza sostituibili con prodotto domestico e,
reciprocamente, le sue esportazioni sono abbastanza sostituibili per il resto del mondo (perché
ciò occorre che la somma delle elasticità si maggiore dell’unità).
accada
MERCATO DEI BENI
Disponendo della domanda dei residenti e del saldo commerciale possiamo definire la domanda
aggregata: ~ ~ ~
D D B
res l’equilibrio del mercato dei beni:
Avendo ora la funzione di domanda aggregata possiamo definire
[l’equilibrio del mercato dei beni si ha quando il PIL reale è uguale alla domanda aggregata reale]
compensata dall’offerta di tali:
ovv