Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 26
Riassunto esame Linguistica, prof. Fontana, libro consigliato La linguistica, un corso introduttivo, Berruto Pag. 1 Riassunto esame Linguistica, prof. Fontana, libro consigliato La linguistica, un corso introduttivo, Berruto Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica, prof. Fontana, libro consigliato La linguistica, un corso introduttivo, Berruto Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica, prof. Fontana, libro consigliato La linguistica, un corso introduttivo, Berruto Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica, prof. Fontana, libro consigliato La linguistica, un corso introduttivo, Berruto Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica, prof. Fontana, libro consigliato La linguistica, un corso introduttivo, Berruto Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica, prof. Fontana, libro consigliato La linguistica, un corso introduttivo, Berruto Pag. 26
1 su 26
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

SN SV

Determinante è una categoria che comprende gli articoli, gli

aggettivo dimostrativi e anche altri elementi,

che appaiono sempre e solo nel medesimo

V SN

N

contesto, vale a dire davanti a un Nome.

Il sintagma è la minima combinazione di parole

N

Art

Gianni legge un libro

(costituita da almeno una parola) che funzioni come un’unità della struttura della frase. I sintagmi

sono costituiti attorno a una testa, da cui prendono il nome: testa è la classe di parole che

rappresenta il minimo elemento che da solo possa costituire sintagma. Il sintagma nominale è un

sintagma costruito attorno a un nome.

Criteri per il riconoscimento dei sintagmi

Per riconoscere quali parole facciano gruppo tra di loro, è possibile fare riferimento ad alcuni criteri,

detti anche test di costituenza.

Mobilità

Un gruppo di parole rappresenta un sintagma se le parole che lo costituiscono si muovono

congiuntamente all’interno di una frase. Es. Nella frase “la scorsa settimana mio cugino ha comprato

una macchina”, il gruppo di parole “la scorsa settimana” possiamo spostarlo alla fine della frase, ma

non possiamo spostare solo “la scorsa” in quanto questo farebbe perdere il senso della frase.

Scissione

Un gruppo di parole rappresenta un sintagma se può essere separato dal resto della proposizione

costruendo una struttura chiamata frase scissa, si tratta per certi versi di un caso specifico del criterio

di mobilità. Per esempio a partire dalla frase di prima possiamo isolare per mezzo di una struttura

del tipo “è…che” il gruppo di parole “mio cugino” che rappresenta un sintagma nominale, e la frase

17 di 26

risulterebbe così “è mio cugino che ha comprato……”, ma non possiamo fare “è mio che cugino ha

comprato….” ecc.

Enunciabilità in isolamento

un gruppo di parole rappresenta un sintagma se da solo può costituire un enunciato, cioè se può

essere pronunciato in isolamento. Es. “chi ha comprato una macchina nuova? Mio cugino”, ma non

“chi ha comprato una macchina nuova? Mio”

Coordinabilità

Quest’ultimo criterio consente più in particolare di riconoscere quando due o più gruppi di parole

rappresentano sintagmi dello steso tipo. Sintagmi diversi sono dello stesso tipo se possono essere

coordinati. Es. “pietro e un suo caro amico sono partiti per le vacanze”, “canta e bella come un vero

uomo di spettacolo” ma non “ il custode e il vento aprono la porta”

Teoria X-barra

I sottocostituenti dei vari tipi di sintagmi, cioè gli elementi che possono attaccarsi alla testa, possono

dare luogo a sintagmi anche assai complessi, dotati di una strutturazione interna a vari sottolivelli.

Sempre nel quadro della grammatica generativa, il tema della struttura interna dei sintagmi è stato

particolarmente approfondito, sotto il nome di teoria X-barra, che individua i diversi ranghi di

complessità di un sintagma con l’indicazione di opportune barre, o apici. Ogni lineetta rappresenta

un sottolivello di crescente complessità interna del sintagma.

Funzioni sintattiche, strutturazioni delle frasi e ordine dei costituenti

Esistono tre tipi di principi che intervengono per determinare il funzionamento della sintassi:

La prima classe è interna alla sintassi e si tratta della funzioni sintattiche e riguardano il ruolo che i

sintagmi assumono nella struttura sintattica della frase.

Soggetto: definito tradizionalmente “da chi fa l’azione”;

Predicato verbale: definito tradizionalmente “ l’azione”;

Oggetto: definito tradizionalmente “chi subisce l’azione”;

Sono tre funzioni sintattiche fondamentali, a cui vanno aggiunti i numerosi complementi che sono

definiti in base al loro valore semantico ( di termine, di specificazione, di modo o maniera ecc )

Schemi valenziali

Le funzioni sintattiche vengono in realtà assegnate a partire da schemi valenziali, che sono

l’embrione iniziale della strutturazione della frase. Quando dobbiamo enunciare qualcosa sotto

forma di frase, è ragionevole pensare che partiamo dalla selezione del verbo per rappresentare

l’azione o evento o stato di cose o processo che vogliamo descrivere.

Questo verbo è associato a delle valenze ( o argomenti ), che sono implicate, richieste, dal tipo di

significato del verbo: ogni predicato, sulla base della natura del processo che rappresento e codifica,

configura un quadro di elementi chiamati in causa. Tali elementi sono appunto le valenze. Ogni

predicato stabilisce il numero e la natura della valenze che esso richiede , rappresentate da sintagmi

nominali che li designano; ha quindi un certo schema valenziale.

Da questo punto di vista i verbi sono principalmente monovalenti, bivalenti o trivalenti:

Monovalente: camminare e piangere implicano solo che qualcuno pianga;

Bivalente: interrogare implica che qualcuno interroghi e che qualcuno venga interrogato;

Trivalente: dare implica che qualcuno dia, che qualcosa venga dato e che qualcuno riceva;

Tetravalente: spostare che implica qualcuno che sposti, qualcosa che venga spostato da un luogo

ad un altro.

Zero valenza : piovere , nevicare ecc.

Le valenze costituiscono con il verbo gli elementi essenziali delle frasi, anche quando non vengano

realizzate tutte nella strutturazione della frase: mangiare è bivalente, ma si può omettere una valenza

(luisa sta mangiando) che implica che qualcosa venga mangiato anche senza esprimerlo

direttamente. In questi casi si dice che non tutte le posizioni dello schema valenziale sono “saturate”.

Sulla base egli schemi valenziali quindi il soggetto si potrebbe definire come la prima valenza di ogni

verbo. La seconda valenza coincide con la funzione sintattica di oggetto, nel caso normale dei verbi

18 di 26

transitivi. In una frase si possono anche trovare costituenti che realizzano altri elementi che non

fanno parte dello schema valenziale. Questi sono detti “circostanziali” o “avverbiali” o “aggiunti”. I

circostanziali non essendo direttamente implicati dal significato del verbo, non rientrano nelle

configurazioni di valenza dei predicati verbali e quindi non fanno parte delle funzioni sintattiche

fondamentali: ma svolgono comunque una funzione semantica importante, in quanto, appartenendo

per cosi dire alla cornice degli eventi, aggiungono informazioni che spesso sono molto importanti. In

“Luisa cuoce con pazienza la torta nel forno” la frase nucleare bivalente “Luisa cuoce la torta” sono

aggiungi i circostanziali “con pazienza”, “nel forno”.

con pazienza nel forno

Luisa la torta

cuoce NUCLEO

verbo

argomento argomento CIRCOSTANZIALI

Principi semantici

Il secondo ordine dei principi che intervengono nella costruzione di una frase è dato dai principi

semantici, che concernono il modo in cui il referente di ogni sintagma contribuisce e partecipa

all’evento rappresentato dalla frase. Per individuare i ruoli semantici occorre guardare la frase come

rappresentazione di una scena o eventi, in cui diversi elementi presenti hanno una certa relazione

gli uni con gli altri in termini di che cosa succede nella scena.

Categorie che vengono usate per designare i ruoli semantici sono :

agente - ruolo semantico entità che si fa parte attiva e che provoca ciò che accade ( Luca mangia

la mela );

paziente - ruolo semantico che subisce o è interessata passivamente da ciò che accade ( Luca

mangia la mela );

sperimentatore - entità toccata da un certo processo psicologico ( a Luca piace il gelato );

beneficiario - entità a vantaggio della quale va a ricadere quanto succede nell’avvenimento ( Luca

regala un libro a Luisa );

strumento - entità inanimata mediante la quale avviene ciò che accade ( Luca taglia la mela col

coltello );

destinazione -entità che costituisce l’obiettivo ( Luca parte per le vacanze )

Inoltre abbiamo altri categorie:

località, provenienza, dimensione, comitativo.

Anche per i predicati possono essere distinti diversi ruoli semantici, come “processo”(trasformare,

fiorire, invecchiare), “azione”(correre, picchiare), “stato”(esistere), eccetera.

Non esistono né un procedimento formale di definizione e individuazione né una lista completa di

possibili ruoli semantici, e , quando si vada oltre il novero delle cinque o sei categorie che paiono

fondamentali , si rischia di riprodurre la casistica dei tradizionali complementi dell’analisi logica.

Produzione della frase

Una frase collega la rappresentazione di un evento o stato di cose del mondo esterno, la realtà

effettiva o immaginata com’è filtrata dall’intelletto umano ( concetti, sensazioni, ecc., come sono

decodificati nel lessico dalla lingua: cioè significati ) a una catena fonica (o grafica), costituita dai

suoni del linguaggio che danno forma per così dire alla materia grezza del segnale. A seconda

19 di 26

dell'evento che vogliamo rappresentare verbalmente mediante una predicazione, scegliamo nel

patrimonio lessicale che fa parte della conoscenza che abbiamo della nostra lingua un certo

predicato, un verbo, che reca con sé uno schema valenziale.

Questo è l’embrione, la prima fase della generazione di una frase, che dà il quadro strutturale di

riferimento. A questo schema valenziale , il verbo con la sua costellazione di argomenti, viene fornita

un'interpretazione semantica attraverso l'assegnazione di ruoli semantici ai diversi elementi che

esso contiene.

I ruoli semantici vengono tradotti, proiettati in funzioni sintattiche.Tutto questo viene infine espresso,

realizzato in una struttura in costituenti, un indicatore sintagmatico retto da principi della “teoria X-

barra”. Quest'ultima è la frase così come viene pronunciata e quindi ciò che sta alla superficie, è il

prodotto finale visibile dal processo che genera una frase mentre le prime tre fasi sono astratte,

avvengono aa un livello profondo, non sono visibili in superficie. Di qui, la distinzione che è stata

spesso fatta tra struttura profondo e struttura superficiale.

Nel governare la strutturazione del prodotto finale della sintassi, le frasi, vi è pero, oltre all’intervento

delle valenze, dei ruoli semantici e delle funzioni sintattiche, ancora un altro piano, quello

dell’organizzazione pragmatico-informativa

Dal punto di vista del valore con cui le frasi nel loro complesso possono essere usate nella

comunicazione, e di cio che il parlante vuole fare producendole, ( dal punto di visto pragmatico ) si

distinguono questi tipi di frasi:

frasi dichiarative - che fanno un’affermazione

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
26 pagine
7 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher graziano92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Fontana Sabina.