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Icone donna e uomo sulle porte dei bagni pubblici

Nella prospettiva sociolinguistica (Tullio De Mauro) i fatti linguistici vengono ricondotti e agganciati ai fatti sociali, mette al centro gli individui inseriti in un contesto, quindi in condizioni extralinguistiche indica un insieme di elementi di un sistema linguistico che tendono a presentarsi in concomitanza con determinati caratteri extralinguistici, sociali con caratteristiche simili → un'ampio spazio linguistico garantisce una maggiore libertà di espressione e migliori risultati negli scambi comunicativi.

L'impianto dell'italiano contemporaneo è caratterizzato da:

  • Le variazioni si realizzano al variare dello spazio geografico, quindi:
    • DIATOPIA: regionalismi e le variazioni di fonetica, intonazione, cadenza e il lessico con i geosinonimi → variazioni al variare degli strati sociali: italiano colto e popolare
  • DIASTRATIA: variazioni al variare della situazione comunicativa

italiano scritto formale e● DIAFASIAinformale → cambiamenti degli usi linguistici in archi temporali più o meno estesi e● DIACRONIAnei contesti sociali, economici e culturali da cui sono stati influenzativarietà dell’italiano attuale:

  1. STANDARD → regolato sulla norma grammaticale
  2. USO MEDIO → comunicazione parlata spontanea delle persone colte; presenta alcuni tratti fonetici come enfatizzare vocali aperte e chiuse, pronuncia della s sonora, tratti morfosintattici come impiego di lui/lei al posto di egli/ella, “gli” come forma dativale al posto di “loro”, maggiore ricorso alle forme pronominali dei verbi (“mi bevo un caffè”), uso di “ci” con avere con significato di possesso (“ci ho 2 figli”), uso dell’indicativo al posto del congiuntivo dopo verbi di opinione, dichiarativa negativa, tratti lessicale come utilizzare un numero limitato di parole
  3. REGIONALEPOPOLARE →

persone con bassa istruzione

4.5. DEGLI IMMIGRATI

Ogni volta che usiamo la lingua si attiva un processo automatico in cui sono coinvolti 6 fattori:

  1. Contesto
  2. Mittente
  3. Destinatario
  4. Messaggio→ insieme dei segni che viene usato per formulare un messaggio
  5. Codice

Secondo Jakobson a ciascuno di questi fattori corrisponde una funzione come ad esempio:

  • Funzione emotiva in cui prevale la necessità di trasmettere uno stato d'animo (“Mi sono bevuta un buon caffè”), che è quella che il mittente usa quando deve attirare l'attenzione del destinatario per suscitarne una reazione (“Ma lo sai che ho bevuto un buon caffè?”)
  • Funzione referenziale quando si fa riferimento al contesto
  • Funzione fatica quando verifichiamo che il contatto tra mittente e destinatario sia aperto e funzionante (“Pronto? Mi stai ascoltando?”)
  • Funzione metalinguistica quando parliamo della lingua (“Caffè si scrive con l'accento sulla e”)

Poetica: quando riguarda il messaggio nella sua forma linguistica, nella scelta dei suoni ("Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è?")

Si parla di acquisizione quando ci si riferisce alla facoltà di imparare in modo naturale una lingua, apprendimento quando intendiamo un processo guidato che richiede impegno e sforzi

C'è la dominanza dell'emisfero sinistro per le funzioni linguistiche, anche se, grazie alla plasticità del cervello, c'è sempre la possibilità che uno dei 2 emisferi supplisca le funzioni dell'altro → le conoscenze su cervello e linguaggio si sono ampliate grazie alle tecniche di neuroimmagine, la scoperta dei neuroni specchio e le indagini sulle basi genetiche del linguaggio DELL'ITALIANO

2. DAL NOTO AL NUOVO: SUONI E LETTERE unità prive di significato, ma i componenti minimi di una lingua sono segni chiamati fonemi, che, componendosi, formano unità

più consistenti → vetta/fetta, parte/carte sono COPPIEMINIME, cioè coppie di parole in cui, al variare di un fonema, cambia il significato; i fonemi /t/ e/d/ distinguono molte coppie di parole: dato/dado, tonto/tondo, mentre altre hanno bassorendimento funzionale come e aperta e chiusa pèsca/pésca

Oggetto della fonetica sono i suoni fisicamente diversi tra loro (foni), mentre oggetto dellafonologia sono i suoni distintivi di una lingua capaci di opporsi in coppie minime (fonemi)

L’italiano prevede solo suoni espiratori → se il flusso d’aria incontra le corde vocali tese abbiamosuoni sonori, in caso contrario suoni sordi

Abbiamo 30 fonemi, 7 vocalici, 2 semiconsonantici e 21 consonantici

sono tutte suoni sonori, prevedono l’emissione del flusso d’aria senza interferenze oLe vocaliostacoli e presentano stabilità articolatoria, cioè è possibile mantenere fissa la posizione degliorgani fonatori e prolungare il

suono finché c'è fiato; si distingue un sistema vocalico tonico (sillabe portatrici di accento) e atono (non accentate). I fonemi vocalici tonici si distinguono per punto di articolazione, luogo della bocca in cui il fonema si realizza e apertura della bocca, vengono rappresentati nel triangolo vocalico rovesciato con al vertice la a (massimo grado di apertura), poi, sul lato delle vocali anteriori, la i, la è e, sulle vocali posteriori, u, o aperta e o chiusa → coppie minime con vocali: pazzo/pèzzo/etc o lègge/lègge, rè/re. Producono con ostacoli sul flusso d'aria in punti diversi del canale orale. I suoni consonantici si distinguono, secondo il modo di articolazione, consonanti: → momentanea, ma completa chiusura del canale senza possibilità di prolungamento del suono, tra le occlusive orali abbiamo le bilabiali p e b, le dentali t e d, le velari k e g, mentre tra le occlusive nasali ci sono la bilabiale m.

l'alveolare n e la palatale gn → tutte sonore → prodotte da un restringimento del canale in cui passa il flusso d'aria che

FRICATIVA determina una frizione, i suoni possono essere prolungati, si dividono in costrittive labiodentali f e v, alveolari s sorda e sonora, la palatale sc, vibrante alveolare sonora r e laterale alveolare sonora l e gl → con un'articolazione composta da 2 momenti: uno occlusivo

AFFRICATA momentaneo e uno fricativo continuo, sono le alveolari z sorda e sonora, palatali c ("cena") e g ("gelo")

Le semiconsonanti sono la palatale /j/ detta jod e la labiovelare /w/ detta uau → sono i e u pronunciate con restringimento del canale orale; si trovano solo nei dittonghi: è ascendente quando la semiconsonante precede la vocale (piano, vuoto), discendente quando la vocale precede la semivocale (sei, sai); dittonghi e trittonghi (tuoi, buoi) danno luogo a un'unica sillaba, mentre lo è dato

dall'accostamento di 2 vocali pure ed è dato solo in 3 casi:

  1. Quando nessuna delle vocali è una i o u → maestra
  2. Se una delle vocali è i o u e l'altra è a, e, o → mie, bugia
  3. Nelle composizioni riavere, riusare è un'unità

La sillaba è costituita da un fonema o gruppo di fonemi organizzati attorno ad un nucleo e che si pronuncia senza pausa, deve contenere una vocale; ci sono monosillabi (una sillaba) e polisillabi (più sillabe); quando la sillaba termina con una vocale si definisce aperta o libera, mentre se termina in consonante si dice chiusa o implicata; sono toniche le sillabe su cui cade l'accento fonico, nelle parole piane o parossitone cade sulla penultima sillaba (dico, spedisco), nelle parole sdrucciole o proparossitone cade sulla terzultima (sillaba, dirtelo) nelle tronche o cade sull'ultima e prevedono l'accento grafico (caffè, volontà) ossitone → caduta della vocale atona

finale di una parola davanti alla vocale iniziale della ELISIONE parola successiva, va segnalata con l'apostrofo → caduta di un elemento finale atono dovuto alla fusione di 2 TRONCAMENTO o APOCOPE parole consecutive e non prevede l'inserimento dell'apostrofo ad eccezione di po' e le forme imperative da', di' (san, fin, qual) → rafforzamento della consonante iniziale di una parola quando RADDOPPIAMENTO preceduta da parole terminanti in vocali

l'Alfabeto Fonetico Internazionale riconduce ogni suono a un simbolo che rimanda a un determinato suono → il nostro alfabeto è composto da 21 simboli pur essendoci 30 grafemi perché non tiene conto delle differenze tra e e o aperta e chiusa, così come s e z sorda e sonora

3. STORIE ASCOLTATE, STORIE LETTE, STORIE SCRITTE è l'attività con cui si elaborano le esperienze e si dà forma all'identità singola e

La narrazione Bruner sosteneva

L'esistenza di un pensiero narrativo distinto da quello logico-collettivo-scientifico con la funzione specifica di mettere in relazione il proprio mondo interiore con la realtà esterna.

Se l'atto del leggere è un processo che ogni bambino prima o poi raggiunge, il percorso che conduce all'incontro con la significazione si costruisce nel tempo e probabilmente non finisce mai.

Il luogo d'incontro tra emittente e ricevente è il testo, ma affinché tale incontro si realizzi deve stringersi un patto tra testo e lettore che chiamiamo comprensione e che si articola su 2 livelli: linguistico-semantico (delineazione prima traccia di senso) e di significazione (vero spazio di condivisione tra un testo e ogni suo lettore).

I testi poetici rappresentano il luogo della libertà linguistica, inoltre i bambini scoprono che le parole sono immagini acustiche, mentre con i testi narrativi si attua il meccanismo dell'identificazione in cui si intersecano.

l testo) e ripetizioni (riutilizzo di parole o espressioni). Il testo può essere diviso in paragrafi, che servono a organizzare le idee e facilitare la lettura. Ogni paragrafo può essere introdotto da un titolo o un sottotitolo, per indicare il tema trattato. Le citazioni possono essere evidenziate utilizzando il tag
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Dettagli
A.A. 2020-2021
10 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher donatellateatro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof De Santis Cristiana.