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PRONOMI POSSESSIVI
I pronomi possessivi variano in funzione della persona, del possessore, del genere e del numero di ciò che è posseduto. Il pronome possessivo richiede sempre l'articolo, in alcuni casi anche un'indicazione di numero e più raramente un aggettivo dimostrativo. Il pronome possessivo richiede che il contesto permetta di recuperare ciò a cui esso si riferisce. Ci sono casi in cui il pronome possessivo può essere utilizzato anche in modo assoluto, ossia senza che il contesto metta a disposizione un vero e proprio referente. Ciò si verifica con espressioni particolari, caratterizzate da un significato fisso: "Vuole sempre dire la sua. La sua sta per la sua opinione."
Le forme dei pronomi possessivi possono essere utilizzate anche come aggettivi possessivi. Esse accompagnano allora necessariamente un nome: "I miei amici sono tutti molto fidati." A queste forme si aggiunge per la terza persona l'aggettivo proprio. Ci sono poi...
casi in cui gli aggettivi possessivi appaiono solo con il nome:
- In unione con nomi di parentela al singolare: Mio fratello è davvero una persona intelligente.
- Quando il nome che segue è un nome plurale indeterminato: Non mi dai mai tue notizie.
- All'interno di espressioni preposizionali fisse: Non è di mia competenza.
- Quando il possessivo segue il nome: Sono affari miei.
PRONOMI DIMOSTRATIVI
I principali pronomi dimostrativi sono questo e quello, declinati nel genere e nel numero. I pronomi dimostrativi possono essere rafforzati dalla presenza di avverbi come qui e qua o lì e là. Accanto a questo e quello, vi è anche il pronome dimostrativo ciò che indica esclusivamente fatti o cose.
Quando per l'interpretazione del pronome è determinante la situazione in cui si produce l'enunciato, parliamo di impiego dittico del pronome, nel caso in cui il pronome faccia riferimento a un'espressione.
La classe dei pronomi indefiniti è costituita da pronomi di carattere diverso accomunati dal fatto che si possono riferire a persone, oggetti, ecc., indeterminati, non specifici. Esistono i pronomi indefiniti singolativi che si riferiscono a una singola entità sempre indeterminata. E i pronomi indefiniti collettivi che si riferiscono a un insieme di entità indeterminate. L'avverbio è la classe più eterogenea, hanno la funzione di modificare altri elementi interni alla frase ma possono anche agire in vario modo sull'intera frase, determinandola o valutandola o ancora ponendola in relazione con il contesto. Gli avverbi sono parole invariabili e possono essere classificati in: - Avverbi semplici - Avverbi complessi: avverbi derivati, avverbi composti, locuzioni avverbiali. Gli avverbi derivati sono costituiti da una parola e da un suffisso. Nella maggior parte dei casi, il suffisso -mente viene aggiunto a un aggettivo per formare l'avverbio corrispondente.I casi sono formati a partire da aggettivi femminili singolari cui si aggiunge il suffisso -mente o -oni.
Gli avverbi composti sono costituiti da due forme libere, vale a dire da parole che possono esistere anche da sole.
Le locuzioni avverbiali sono delle unità formate da più parole che svolgono le funzioni dell'avverbio. La formazione delle locuzioni avverbiali è molto varia: preposizione con nome (in ritardo) o con avverbio (da sempre), duplicazione di un nome (passo passo) o di un aggettivo (bel bello) o di un avverbio (quasi quasi).
L'avverbio può avere una forma comparativa e una forma superlativa, in modo analogo una serie di avverbi ha anche comparativi e superlativi irregolari.
Gli avverbi possono essere divisi in altri due grandi insiemi, ognuno dei quali è caratterizzato da significati specifici: vi sono gli avverbi:
- interni alla frase: occupano una posizione interna al sintagma aggettivale, verbale, avverbiale e nominale.
- Interni alla frase: sono gli avverbi di modo, di quantità, di grado e di negazione.
- Esterni alla frase: sono gli avverbi circostanziati, frasali e connettivi.
Gli avverbi circostanziati sono quegli avverbi che agiscono sulla frase, fornendo indicazioni sulla collocazione temporale e spaziale dell'evento descritto.
Gli avverbi frasali agiscono sulla frase, questi avverbi hanno la particolarità di poter occupare molte posizioni diverse all'interno della frase. E dal punto di vista del significato si possono distinguere in:
- Avverbi di enunciazione: qualificano il fatto di dire e non ciò che è detto, sono parafrasabili con l'espressione "detto in modo + aggettivo".
- Avverbi modali: esprimono il grado di verità di un evento oppure il suo carattere di obbligo e sono parafrasabili con "essere + [aggettivo]".
aggettivo + frase subordinata
- Avverbi valutativi: esprimono un giudizio del parlante relativo ai sentimenti o alle sensazioni suscitati da un evento, sono parafrasabili con essere nome/aggettivo + frase subordinata
- Avverbi di dominio: indicano il dominio entro il quale una definizione è valida e sono parafrasabili con da un punto di vista + aggettivo
- Avverbi di soggetto: danno un giudizio sul comportamento del soggetto in relazione all'azione descritta nella frase; essi sono parafrasabili con agendo/comportandosi in modo + aggettivo
Gli avverbi connettivi sono quegli avverbi che specificano la relazione di natura logica che collega tipicamente la frase in cui è presente l'avverbio con quanto precede.
L'articolo
Le funzioni primarie dell'articolo sono di indicare se l'elemento a cui si riferisce sia o meno definito e di assegnare a tale elemento una quantificazione.
Gli articoli si suddividono in determinativi, indeterminativi e partitivi.
forme si dividono nel genere e nel numero; presentano inoltre una serie di varianti che dipendono esclusivamente dal suono iniziale della parola che segue l'articolo come l'elisione davanti a suoni vocalici e davanti alla u seguita da altra vocale e la forma uno/lo. Gli articoli determinativi presentano il referente del nome che accompagnano come conosciuto all'interlocutore. Riguardo alla scelta dell'articolo in funzione del significato del nome che accompagna si tengano in considerazione le seguenti osservazioni:- Per riferirsi a una specie o a una categoria, si utilizza comunemente l'articolo determinativo
- L'articolo indeterminativo può essere utilizzato per esprimere una quantità
- L'articolo indeterminativo può essere omesso con i nomi di massa
- È escluso l'utilizzo con i nomi propri
altri elementi. Si suddividono in tre classi:
- preposizioni proprie: di, a, da, in, con, su, per, tra/fra possono fungere solo da preposizione e il loro significato dipende dagli elementi posti in relazione. Possono essere accompagnate dall'articolo determinativo con cui possono legarsi, in questo caso si parla di preposizioni articolate.
- preposizioni improprie: sopra, sotto, davanti, dietro, lungo, presso, vicino, verso, dopo, prima ecc. Queste preposizioni sono dette improprie perché possono svolgere anche altre funzioni sintattiche, ad esempio possono avere un uso avverbiale. Tra le preposizioni improprie si distinguono:
- Preposizioni seguite da un'altra preposizione
- Preposizioni seguite facoltativamente da un'altra preposizione
- Preposizioni che non possono essere seguite da un'altra preposizione
- locuzioni preposizionali: hanno una forma linguistica che va al di là della parola; sono tipicamente costituite da preposizione + nome
+ preposizione e sono in generedeterminate nel loro significato.
La congiunzioneLe congiunzioni svolgono la funzione di congiungere due elementi secondo una relazionesintattica di coordinazione o di subordinazione. Le congiunzioni sono collocate primadell'elemento che viene coordinato o subordinato; tale elemento nel caso della coordinazionepuò essere una frase o un sintagma di vario tipo. Le congiunzioni coordinanti possonomanifestarsi anche in forme correlative. La congiunzione copulativa ha anche una formanegativa. Nella subordinazione l'elemento subordinato è costituito invariabilmente da una frase.
Le congiunzioni sono tutte invariabili e possono essere distinte in:
- Semplici (formate da una parola)
- Locuzioni congiuntive (formate da più parole)
La congiunzione può avere più o meno significato in base alla frase che unisce e allacongiunzione che si usa.
Ci sono poi le interazioni che sono parole che esprimono reazioni emotive,
Stati d'animocollegati a esclamazioni, domande, richieste ecc.
Parte seconda La frase semplice
La frase semplice è un'espressione linguistica costituita attorno a un predicato. La frase è tipicamente costituita da due elementi: il predicato e il soggetto. Entrambi possono assumere forme diverse, il soggetto può così essere un nome, oppure un pronome, un gruppo di parole oppure può essere sottinteso.
Si distinguono due principali forme di predicato:
- Predicato verbale: forma verbale semanticamente piena, eventualmente accompagnata da gruppi di parole che la completano
- Predicato nominale: costituito da verbi copulativi, con significato povero che vengono determinati da nomi o aggettivi
Vi sono frasi che non contengono alcun verbo:
- Frasi ellittiche: frasi in cui il verbo è sottinteso e viene ricavato dal contesto (io di sicuro)
- Frasi nominali: hanno la proprietà di essere costruite attorno a un predicato
A differenza delle frasi ellittiche, le frasi nominali sono sintatticamente compiute.
Una frase è costituita da una sequenza di parole caratterizzate da una determinata forma e da determinati legami. Al gruppo di parole in cui si articola la frase diamo il nome di sintagmi, la quantità di parole che può essere racchiusa in un sintagma è variabile. In alcuni casi è possibile che l'inteno sintagma sia sottinteso.
I gruppi di parole che formano un sintagma hanno un insieme di proprietà che discende dal fatto che formano un'unità sintattica coesa. Tali proprietà permettono di individuare i vari sintagmi che compongono una frase:
- Un sintagma può essere globalmente spostato all'interno della frase
- Un sintagma non può essere interrotto da altri elementi della frase
- Un sintagma può essere spesso sostituito da una pro-forma, da un pronome o da un'espressione con