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LA COMPOSIZIONE

La composizione si realizza accostando due lessemi che di solito, vengono

univerbati, cioè trattati come una sola parola anche dal punto di vista grafico.

Lasciato da parte il caso di pronomi, congiunzioni e avverbi – formati

infatti, soprattutto,

storicamente dall’accostamento di più parole (perché,

addosso), assimilabili alle polirematiche – in italiano i tipi più frequenti di

composizione sono:

nome+nome

- in cui i due elementi nominali possono essere coordinati

caffellatte);

(cassapanca, oppure il secondo può determinare il significato del

primo (determinato+determinante), o svolgendo una funzione quasi aggettivale

poliziotto, bambino prodigio, scena chiave),

(cane o facendo da complemento

sala macchine, pausa caffè,

(capofila, dove è evidente l’omissione di una

preposizione): in entrambi i casi, di solito, al plurale il secondo elemento resta

invariato. In composti recenti (o ibridi) è spesso utilizzato l’ordinamento

inverso, determinante+determinato: per lo più calchi su lingue straniere

funivia, calciomercato),

(ferrovia, espressioni frequenti nell’uso giornalistico

boom, caldo record, baby pensioni, effetto serra, allarme

(incentivi

inquinamento, definiti anche ‘composti intitolativi’, da accostare a quelli che

effetto Doppler, caso Moro);

hanno un nome proprio come secondo elemento:

aggettivo+nome nome+aggetti-

mezzobusto)

- (malasanità, meno frequente di

vo pellerossa, caschi blu, colletti bianchi),

(pettirosso, spesso con valore

azzurro, numero verde);

metaforico (telefono

aggettivo+aggettivo

- in cui gli aggettivi sono coordinati; spiccano i composti

che indicano i colori delle maglie delle squadre di calcio (e quindi anche i

social

giocatori e i tifosi di esse), le posizioni politiche (democristiano,

democratico, in cui il primo elemento viene abbreviato), gli etnici relativi a

persone o cose di doppia nazionalità (italoamericano). La riduzione si ha anche

negli aggettivi numerali (otto-novecentesco), mentre nelle combinazioni di due

aggettivi separati dal trattino, nel primo viene meno l’accordo di genere e

scientifico-disciplinari, arte greco-romana):

numero (settori

verbo+nome,

- in cui il nome costituisce il complemento oggetto del verbo: si

scolapasta,

usa per attrezzi, macchinari, elettrodomestici (tritacarne,

portacenere), beccafichi)

è più raro per piante e animali (pungitopo, e mestieri o

lavapiatti, accalappiacani).

attività, ormai in funzione spregiativa (portaborse,

verbo+verbo

- formati per lo più con la ripetizione del verbo (fuggifuggi) o con

saliscendi, mangia e

l’accostamento di verbi con significati opposti (tiremmolla,

bevi). Alcuni studiosi parlano in questo caso di conglomerati;

verbo+avverbio

- (buttafuori);

avverbio+verbo

- (malmenare);

avverbio+aggettivo benpensante);

- (sempreverde,

avverbio+nome violenza);

- (non

preposizione+nome contropiede, sottobicchiere, senzatetto)

- (dopoguerra, con

riferimento a cose o persone che si trovano nella condizione descritta dal

composto.

LA COMPOSIZIONE NEOCLASSICA

Nell’italiano contemporaneo è molto diffuso un tipo particolare di composizione

delle parole, detta «composizione neoclassica» che utilizza elementi propri del

confissi

latino e soprattutto del greco (lingue classiche), detti – definiti anche

cardiopatia, centrifugo)

semiparole – combinati tra loro (glottologia, o uniti a

parole moderne, alle quali i confissi si possono posporre (paninoteca) o anteporre

(telecomando). Per molti versi la composizione neoclassica ricorda, più che la

composizione, l’affissazione poiché i confissi (così come prefissi e suffissi) non

sono di norma elementi liberi, ma compaiono solo all’interno di parole

complesse; a differenza di quelli, però, hanno un significato pieno poiché nelle

lingue classiche costituivano delle vere e proprie parole.

Rispetto alla composizione tradizionale, in quella neoclassica si segue la

sequenza determinante+determinato, propria del latino e del greco; nei composti

neoclassici, poi, possono entrare anche più di due elementi (otorinolaringoiatra

oto- rino- laringo- -iatra

ne presenta quattro: orecchio, naso, gola, medico). Oltre

al significato originario che avevano nella lingua d’origine, vari confissi hanno

sviluppato un significato aggiuntivo: infatti, usati come accorciamenti di parole

molto frequenti, hanno assunto il valore di queste ultime. Esempi: accanto ad

auto- autoritratto, autobiografia),

‘da solo, di se stesso’ (in composti come

auto- auto(mobile) autostrada; foto-

abbiamo da in a ‘relativo alla luce’ (fotosintesi,

fotoelettrico) foto- foto(grafia) fotoromanzo, fototeca,

si è affiancato da in ecc.

5. LE POLIREMATICHE

Si definiscono polirematiche o unità lessicali superiori combinazioni formate da

più parole, tra loro separate nella grafia, ma che semanticamente costituiscono

un unico lessema. L’unitarietà lessicale è dimostrata dal fatto che nella sequenza

gemella)

(anima non è possibile inserire altri elementi né sostituire un

componente con un sinonimo: questa particolarità distingue le polirematiche

collocazioni,

dalle costituite da sequenze di parole che appaiono molto spesso

un compito, formulare un’ipotesi, fetta di torta)

combinate tra loro (assegnare ma

in cui è possibile sostituire i singoli elementi, ognuno dei quali mantiene il

proprio specifico significato. Le polirematiche possono essere suddivise in base al

stampa),

tipo di formazione: nome+nome (conferenza nome+aggettivo (musica

leggera), età), a perdere),

aggettivo+nome (terza nome+preposizione+verbo (vuoto

tempo, fare appello).

verbo+nome (prendere Molto frequenti quelle formate da

di studio, sala da pranzo, vigili

nome+preposizione+nome (borsa professioni come

del fuoco, assistente di volo, addetto a, esperto di, operatore di). Si possono di

classificare anche in base alla loro funzione grammaticale: sostantivo (carta

credito), e sapone), in moto), gambe

aggettivo (acqua verbo (mettere avverbio (a

levate), eccezione di), momento che),

preposizione (ad congiunzione frasale (dal

ecc. Vanno quindi incluse tra le polirematiche anche le locuzioni avverbiali,

al di là di, per via di, in modo che, a parte che, a

preposizionali, congiuntive come

meno che, al fine di, a volte, tra l’altro, a proposito, in quanto, ecc.

A differenza dei composti non univerbati, le polirematiche hanno più nettamente

un significato lessicale che non si può ricavare sommando i significati dei

componenti.

I FENOMENI DI RIDUZIONE

L’italiano ha sviluppato una serie di meccanismi che servono anche a ridurre

locuzioni

parole e già esistenti. La prima categoria di riduzioni è quella delle

abbreviazioni, o pag.

che si trova quasi esclusivamente allo scritto (p. ‘pagina’,

sigle

dott. o dr. ‘dottore’). La seconda è quella delle che riducono sintagmi formati

da più parole alle sole lettere iniziali di queste (ct ‘commissario tecnico).

Inizialmente riservate a istituzioni, enti, partiti, sindacati, industrie, le sigle si

sono progressivamente estese fino a indicare nomi comuni (pr ‘addetto alle

gip

pubbliche relazioni, ‘giudice per le indagini preliminari) o essere usate in

funzione aggettivale (doc ‘denominazione di origine controllata’ autentico).

vip cd

Notevole è l’influsso dell’inglese in sigle come ‘very important people’,

dvd sms ‘short

‘compact disk’, ‘digital video disk’, message service’. Le sigle

acronimi

vengono anche chiamate ma c’è chi riserva questo termine a sigle

formate con pezzi delle parole del sintagma, non solo le lettere iniziali (Istat

Polfer

Istituto centrale di statistica, Polizia ferroviaria). In questi casi si è vicini

parole macedonia

alle cosiddette – dette anche incroci, tamponamenti, blends –

cartolibreria

formate cioè da pezzi di varie parole (cantautore cantante+autore,

cartoleria+libreria); c’è però chi riserva la definizione di parole macedonia a voci

formate da almeno tre elementi (postelegrafonico postale+telegrafico+telefonico) o

dalla parte iniziale di una parola e quella finale di un’altra (infotainment

glocalizzazione

information+entertainment, globalizzazione+localizzazione).

accorciamenti

Un altro tipo di riduzione è costituito dagli che si hanno quando

parole complesse di una certa lunghezza vengono troncate della parte finale

bici, frigorifero frigo

(bicicletta ). Possono limitarsi al confisso (auto<automobile),

→ →

marito/moglie);

o al prefisso (ex<ex accorciamenti limitati alla parte finale sono

fax<telefax).

solo prestiti dell’inglese (bus<autobus, Restano invariabili al plurale

e possono produrre derivati e composti. Tra le riduzioni si possono inserire

retroformazioni

anche alcune cioè creazioni di lessemi considerati fonti di

lessemi già esistenti, ottenuti mediante la sostituzione di prefissi e la

canotta<canottiera, fascio<fascista).

cancellazione di suffissi (coca<cocaina,

7. Sintassi

LA FRASE SEMPLICE

La sintassi è un livello dell’analisi linguistica che esamina la funzione delle

parole nelle frasi e delle frasi all’interno dei periodi.

La frase è un’espressione linguistica di significato compiuto delimitata, nello

scritto, da due segni forti di interpunzione (punto, punto e virgola, raramente

nucleo

due punti). Il della frase è costituito dal verbo e dagli elementi che sono

direttamente legati ad esso per completarne il significato. La frase semplice (o

singola) è quella costituita da un solo nucleo, quindi un solo verbo. Gli elementi

attanti

legati al verbo (soggetto e complementi) sono definiti (o argomenti). I

valenza,

verbi sono stati classificati in base alla cioè il numero massimo di

argomenti che possono far parte del nucleo.

- verbi monovalenti, che richiedono solo un argomento, cioè il soggetto

dormire, tossire);

(intransitivi assoluti come

- verbi bivalenti, a cui si lega anche un secondo argomento: l’oggetto diretto,

amare, vedere

collegato direttamente al verbo (verbi transitivi ecc.) o l’oggetto

credere

indiretto, collegato al verbo tramite una preposizione (verbi intransitivi

ecc.). Tra questi, rientrano i verbi copulativi, che mettono il soggetto in

rapporto con un altro elemento, nominale o aggettivale il

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
55 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pegasus.21 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Assenza Elvira.