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DISTRIBUZIONE DELL’INFORMAZIONE

V. LA

1. CONTINUITÀ DI SENSO E CONTINUITÀ TEMATICA

della struttura dell’informazione

L’analisi è un filone di studi che ha fornito indicazioni utili

per comprendere alcuni principi importanti che governano la strutturazione del testo.

Nella memoria a breve termine trova spazio un numero limitato di informazioni: l’emittente nel

codificare e il ricevente nel decodificare un messaggio devono fare i conti con questo limite

ridondanza informativa 

oggettivo e ricorrere alla procedimento che consente di ricordare un

certo numero di informazioni eliminando elementi superflui:

a) Ho visto un paio di scarpe bellissime e le ho comprate immediatamente

b) visto scarpe bellissime comprate immediatamente.

Continuità di senso : il lavoro di interpretazione di un testo consiste nella ricerca di continuità di

 il ricevente integra l’informazione nuova con quella a lui già nota, colmando eventuali

senso

lacune con inferenze, conoscenze extra-linguistiche e presupposizioni.

Continuità tematica : la ricerca della continuità di senso è agevolata dalla presenza nel testo di

continuità tematica un testo che ruoti attorno ad uno stesso argomento è più comprensibile di

coesivi

cambiamenti di tema: l’emittente adopera una vasta gamma di

uno che presenti continui che

favoriscono l’individuazione della continuità (o discontinuità) tematica e della continuità di senso e

sono al servizio della coerenza.

2. DATO E NUOVO

L’analisi è una prospettiva che suddivide l’informazione in:

della struttura delle conoscenze

 informazione data se è presente nella situazione comunicativa dell’enunciazione

a. contestualmente data,

(es. nel discorso orale sono dati l’emittente, il ricevente e tutti i referenti presenti nel

campo indicale)

b. co-testualmente data, se è stata precedentemente menzionata

fa parte delle conoscenze condivise tra i partecipanti all’atto comunicativo

c.

 informazione nuova

“in ogni momento del discorso è nuovo ciò che psicologicamente non è attivo nella mente

del ricevente, mentre è più (o meno) dato ciò che è più (o meno) attivo nella mente del

ricevente ”

Il differente statuto cognitivo dell’informazione data e di quella nuova genera un’asimmetria,

mentre è possibile far riferimento a più referenti dati in uno stesso enunciato:

A. -Come va il ripasso di fisica?-. non l’ho proprio capita!-

B. -Io, la seconda legge della termodinamica

stati di attivazione del referente

Secondo il linguista statunitense Wallace Chafe, gli sono tre:

1. stato attivo  il referente è attivo se nel momento in cui viene evocato linguisticamente è

ben vivo nella sua coscienza (es. è stato menzionato da poco e/o costituisce l’argomento

principale della discussione)

2. stato semiattivo  il referente è semiattivo se è presente alla sua coscienza ma si trova

sullo sfondo (è stato menzionato ma non se n’è parlato per un po’)

Linguistica testuale dell’italiano , di M. Palermo Pag. 20

3. stato inattivo  il referente è inattivo se in quel momento non è presente nella coscienza

del referente (cioè il referente può essere depositato nella memoria a lungo termine del

ricevente e per divenire oggetto del discorso dev’essere richiamato alla coscienza).

dell’informazione è immaginabile come un continuo processo di attivazione,

Il flusso

disattivazione, riattivazione di unità formative da parte del parlante.

3.+ 5. TEMA E REMA + COSTRUZIONI MARCATE

IL TEMA E IL REMA SONO MEZZI LINGUISTICI UTILIZZATI PER CODIFICARE

L’INFORMAZIONE DATA E QUELLA NUOVA:

 tema esprime ciò di cui l’emittente vuole parlare (simile al

il soggetto) ed è il punto di

partenza della comunicazione. Il processo di evidenziazione del tema si chiama

topicalizzazione.

rema

 il dice qualcosa a proposito del tema (simile al predicato) ed è lo sviluppo della

focalizzazione

comunicazione. Il processo di evidenziazione del rema si chiama

hanno liberato l’ostaggio.

es. I guerriglieri

Tema Rema analisi della struttura tematica.

Topicalizzazione e focalizzazione rientrano nella prospettiva di

Oltre al tema e al rema la frase può contenere delle informazioni aggiuntive, che fanno da sfondo o

da cornice al nucleo, fornendo informazioni su come, dove, quando e perché si sono svolti i fatti.

In italiano non esistono mezzi morfologici per la codifica del tema e del rema; pertanto possono

svolgere questo compito:

 il ruolo sintattico: di solito il tema è codificato come soggetto; il rema come predicato

 l’ordine dei costituenti: di solito la parte tematica è a sinistra, quella rematica a destra

 l’intonazione: nel parlato il rema è la parte dell’enunciato su cui cade la prominenza

intonativa

In base all’individuazione di tema e rema le frasi possono essere:

frasi predicative:

 se hanno tema e rema

frasi presentative

 (o eventive): se hanno solo il rema

può avere d’analisi,

L’enunciato tre livelli che tendono ad allinearsi, volti ad individuare:

struttura logico-sintattica,

 che è invariabile (il soggetto e il complemento restano tali in

ogni contesto)

struttura tematica,

 che è variabile e dipendente dal contesto ma la violazione della

successione canonica dev’essere segnalata da strumenti linguistici

 struttura delle conoscenze, anch’essa è variabile e dipendente dal contesto

Quando non si verifica l’allineamento canonico fra le tre strutture, per segnalare l’anomalia sono

costruzioni marcate,

disponibili alcune che segnalano la tematicità o rematicità di un elemento.

Possiamo distinguere due livelli di marcatezza:

Linguistica testuale dell’italiano , di M. Palermo Pag. 21

marcatezza sintattica:

1) i costituenti si susseguono secondo un ordine diverso da quello

normale

es. Ti ha cercato Marco e non Marco ti ha cercato o ha cercato te

marcatezza fonetico-intonativa:

2) la frase presenta pause, interruzioni e picchi intonativi

che non si manifesterebbero nella corrispondete frase non marcata

es. TU hai sporcato il divano è marcata intonativamente ma non sintatticamente;

hai sporcato TU il divano è marcata sia intonativamente sia sintatticamente marcatezza

La marcatezza sintattica e quella fonetico-intonativa sono al servizio della

pragmatica, che ha due proprietà:

1) dice qualcosa in più (o di diverso) dalla corrispondente frase non marcata

2) è utilizzabile solo in particolari contesti:

a) Carlo ha letto il giornale

b) CARLO ha letto il giornale

c) Ha letto CARLO il giornale

E’ stato CARLO a leggere il giornale

d)

Il concetto di marcatezza è relativo e oppositivo, pertanto ha senso definire una frase marcata solo

se si piò presupporre una corrispondente struttura non marcata (come negli esempi a, b, c, d).

Le frasi marcate segnalano la tematicità o rematicità di un elemento della frase e possono esser

suddivise in:

costruzioni marcate tematizzanti,

 che servono ad evidenziare il tema

 dislocazione a sinistra  è la costruzione più diffusa per segnalare che un elemento della

frase diverso dal soggetto svolge il ruolo di tema

es. Il giornale, non riesco a leggerlo sul computer

La virgola aiuta nello scritto a sottolineare questa discontinuità, che si registra anche a

livello intonativo (frasi segmentate)

 costruzione a tema sospeso  è un tipo particolare di dislocazione:

es. Marco, gli sono sempre piaciuti i film di fantascienza!

La mancanza della preposizione a conferisce al costrutto una minore coesione e lo rende

più frequente in contesti di parlato spontaneo.

 passivizzazione  anticipa l’oggetto della corrispondente frase attiva e realizza un

riallineamento tra tema e parte sinistra della frase:

a) Marco ha fatto la parte più difficile del lavoro [non marcata]

b) La parte più difficile del lavoro è stata fatta da Marco [passivizzazione]

La parte più difficile del lavoro l’ha fatta Marco

c) [dislocazione a sinistra]

 dislocazione a destra  è speculare a quella a sinistra; gli elementi fondamenti che

contraddistinguono la dislocazione a destra di un complemento o una frase dalla

corrispondente frase non marcata sono la configurazione prosodica e il rinvio pronominale

cataforico. La dislocazione a destra può interessare anche il soggetto:

E’ una cosa tremenda, quella donna!

es.

Essa svolge due distinte funzioni:

1) strategia di messa in secondo piano del tema e di evidenziazione del rema

Linguistica testuale dell’italiano , di M. Palermo Pag. 22

2) strategia di ripensamento: il costituente viene introdotto nella forma pronominale e poi

ripreso dalla forma nominale piena per ragioni di chiarezza e di recuperabilità del

referente.

costruzioni marcate focalizzanti,

 evidenziano il rema mediante alcune principali strutture

come:

 anteposizione contrastiva  formalmente simile alla dislocazione a sinistra (es.

Con Marco dovresti parlare)

 frase scissa  presenta un processo di segmentazione in seguito al quale la frase

non marcata sottostante viene divisa in due proposizioni

 frase pseudo-scissa  hanno la struttura copulativa in comune con le frasi scisse:

è presente in tutti i casi una forma del verbo essere che isola e introduce il

costituente focalizzato. Queste frasi collocano l’elemento focalizzato sulla destra

dell’enunciato, non sulla sinistra come nelle frasi scisse canoniche.

La focalizzazione del soggetto può essere realizzata anche mediante la post-posizione al

verbo: ha comprato lui la torta!

La differenza con il soggetto dislocato a destra (es. è una cosa tremenda, quella donna)

consiste nella funzione informativa; la differenza formale è duplice:

1) solo il soggetto post-posto presenta accento contrastivo

2) il soggetto contrastivo è collocato dopo il verbo, quello dislocato alla fine di tutta la

frase

4.IDENTIFICABILITÀ E DEFINITEZZA

Un’espressione linguistica può riferirsi ad un referente unico (Terra, Sole, Luna) o ad una classe più

o meno ampia di referenti (gatti, automobili etc...). Fanno eccezione alcuni nomi che per ragioni

Giulia fa l’idraulico).

semantiche e culturali individuano un referente unico (es. Il padre di

L’ampiezza del riferimento prende il nome di e l’estensione di un sintagma nominale

estensione

determina il tipo d

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Publisher
A.A. 2015-2016
34 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Kyra90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Greco Paolo.