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FATICA

METALINGUISTICA

La funzione poetica è definita genericamente come orientamento del messaggio al messaggio stesso. La funzione

poetica proietta il principio di equivalenza dall’asse della selezione all’asse della combinazione. Tutte le strutture

poetiche, dal verso, alla strofa, alla rima, all’allitterazione presuppongono la ricorrenza obbligatoria o facoltativa

di elementi equivalenti (ugual numero di sillabe, identico schema accentativo, omoteleuto, identica quantità

sillabica etc.).

Nel linguaggio metalinguistico è il testo che pone in essere un’equivalenza, nel linguaggio poetico è l’equivalenza

che pone in essere un testo.

Per essere operante il messaggio richiede in primo luogo il riferimento a un contesto (il referente secondo

un’altra terminologia) che possa essere afferrato dal destinatario e che sia verbale o suscettibile di

verbalizzazione.

Jakobson fa propria la tesi di Peirce secondo il quale la destinazione del segno è la tua traduzione in altri segni. Sia

per il linguista che per il parlante comune il senso di una parola altro non è che la trasposizione di esso in un altro

segno che può essere sostituito a quella parola.

Osservazione 4 – Rapporto fra lingua e realtà

La distinzione entro il linguaggio di langue e parole impone di distinguere il rapporto della lingua con

la realtà dal rapporto della parole con la realtà.

Qui si tratta di vedere in che rapporto i contenuti degli elementi delle lingue stanno con la realtà.

Jakobson e Russel rappresentano due istanze ugualmente valide.

18

Russel sottolinea che la comprensione del significato di un termine deve rimandare in qualche

- modo all’esperienza immediata (acquaintance), la quale è necessariamente la fonte ultima di

ogni contenuto.

Jakobson fa presente che noi possiamo rispondere alla domanda sul significato di

- un’espressione solo mediante un’altra espressione.

Si parla di tre tipi di traduzione:

endolinguistica la parafrasi;

- 

interlinguistica la traduzione comunemente intesa;

- 

intersemiotica il trasferimento di un messaggio da un codice semiotico ad un altro.

-

Jakobson nota come il meccanismo della selezione stia alla base del costrutto metaforico mentre il costrutto della

metonimia si fonda sul meccanismo della contiguità.

Linguistica e poetica

Le conferenze scientifiche non hanno nulla in comune con le conferenze politiche. Il successo di una riunione

politica dipende dal consenso della maggioranza o della totalità dei suoi partecipanti; al contrario il ricorso al voto

e al veto è estraneo alla discussione scientifica, in cui il disaccordo si rivela, in genere, più fecondo dell’accordo. Il

disaccordo rivela antinomie e tensioni all’interno del campo studiato e stimola ulteriori ricerche. Durante le

riunioni scientifiche degli esperti internazionali di varie discipline tentano di disegnare la carta di una regione

sconosciuta, di stabilire dove si trovano gli ostacoli maggiori per l’esploratore, i picchi insuperabili, i precipizi.

Il compito fondamentale della poetica consiste nel rispondere a questa domanda: “che cosa è che fa di un

messaggio verbale un’opera d’arte”? Poiché questo compito concerne la differenza specifica che contraddistingue

l’arte della parola in relazione alle altre arti e specie di comportamenti verbali, la poetica ha diritto al primo posto

fra gli studi letterari.

La poetica tratta problemi di struttura verbale e può essere considerata parte integrante della linguistica.

Molti tratti poetici appartengono non soltanto alla scienza del linguaggio ma alla teoria dei segni nel suo insieme,

cioè alla semiotica generale. Questa asserzione è valevole non solo per l’arte della parola, ma anche per tutte le

varietà del linguaggio, poiché il linguaggio ha molti caratteri in comune con qualche altro sistema di segni o anche

con l’insieme di tali sistemi.

La linguistica è in grado di indagare tutti i problemi possibili dei rapporti fra il discorso e l’universo del discorso: di

esaminare che cosa, in questo universo, si traduce in parole attraverso un dato discorso, e in qual modo.

Talvolta si sente dire che la poetica, in opposizione alla linguistica, ha compiti valutativi. Questa separazione dei

due campi si fonda su un’interpretazione corrente, ma erronea, del contrasto fra la struttura della poesia e altri

tipi di strutture verbali: si sostiene che questi ultimi si oppongono per la loro natura “fortuita”, e non intenzionale,

al carattere intenzionale, “non fortuito”, del linguaggio poetico.

Gli studi letterari, tra i quali la poetica occupa il posto centrale, implicano, esattamente come la linguistica, due

gruppi di problemi: problemi sincronici e diacronici. La descrizione sincronica considera non solo la produzione

letteraria di una data epoca, ma anche quella parte della tradizione letteraria che per l’epoca in questione è

ancora vitale o e stata richiamata in vita. 19

Il linguaggio deve essere studiato in tutta la varietà delle sue funzioni.

I fattori insopprimibili della comunicazione verbale sono mittente, destinatario, contesto, messaggio, contatto,

codice e ciascuno di questi fattori dà origine a una funzione linguistica diversa. Sebbene distinguiamo sei aspetti

fondamentali del linguaggio, difficilmente potremo trovare messaggi verbali che assolvano soltanto una funzione.

La diversità dei messaggi non si fonda sul monopolio dell’una o dell’altra funzione ma sul diverso ordine

gerarchico fra di esse. La struttura verbale di un messaggio dipende prima di tutto dalla funzione predominante.

La funzione emotiva, che si concentra sul mittente, mira ad un’espressione diretta dell’atteggiamento del

soggetto riguardo a quello di cui si parla. Tende a suscitare l’impressione di una mozione determinata, vera o finta

che sia.

L’orientamento verso il destinatario, cioè la funzione conativa, trova la sua espressione grammaticale più pura nel

vocativo e nell’imperativo, che, dal punto di vista sintattico, morfologico e spesso anche fonematico, si staccano

dalle altre categorie nominali e verbali.

Il modello tradizionale del linguaggio era limitato alla funzione emotiva, conativa e referenziale ed ai tre vertici di

questo modello corrispondenti: alla prima persona (il mittente), alla seconda persona (il destinatario) e alla “terza

persona” propriamente detta (qualcuno o qualcosa di cui si parla).

Vi sono messaggi che servono essenzialmente a stabilire, prolungare o interrompere la comunicazione, a

verificare se il canale funziona, ad attirare l’attenzione dell’interlocutore o ad assicurarsi la sua continuità. Questa

accentuazione del contatto (la funzione fatica) può dare luogo ad uno scambio sovrabbondante di formule

stereotipate, a interi dialoghi il cui unico scopo è di prolungare la comunicazione.

La logica moderna ha introdotto una distinzione fra due livelli di linguaggio: il “linguaggio-oggetto”, che parla degli

oggetti e il “metalinguaggio” che parla del linguaggio stesso. Ma il metalinguaggio non è soltanto uno strumento

scientifico necessario utilizzato dal logici e dai linguisti, svolge anche una funzione importante nel linguaggio di

tutti i giorni.

Ogni volta che il mittente e/o il destinatario devono verificare se essi utilizzano lo stesso codice, il discorso è

centrato sul codice, che svolge una funzione metalinguistica o di chiosa.

La messa a punto rispetto al messaggio in quanto tale, cioè l’accento posto sul messaggio per se stesso,

costituisce la funzione poetica del linguaggio.

L’analisi del verso è di stretta competenza della poetica, e quest’ultima può essere definita come quella parte

della linguistica che tratta della funzione poetica nelle sue relazioni con le altre funzioni del linguaggio. La poetica,

in senso lato, si occupa della funzione poetica non solo in poesia, dove questa funzione predomina sulle altre

funzioni del linguaggio, ma anche all’infuori della poesie, quando qualche altra funzione si sovrappone alla

funzione poetica. Opposizioni foniche e opposizioni fonologiche

Nel dominio della fonologia rientra lo studio della funzione dei foni, ossia i suoni di una lingua. Nell’analisi

fonologica interessano quei tratti che, distinguendo un fono da un altro, distinguono anche un fonema da un altro

fonema.

Per individuare un’opposizione fonologica bisogna verificarne la pertinenza, la funzione entro il sistema.

20

La prova di commutazione

Nell’organizzazione dei suoni nella lingua sono fondamentali le differenze. Un’opposizione fonica che distingue

una parola da un’altra realizza un’opposizione fonologica.

Se alla commutazione dei due estremi di un’opposizione fonica corrisponde una commutazione di parole,

l’opposizione fonica è anche fonologica, ossia l’opposizione ha funzione distintiva entro il sistema.

I fonemi

Gli estremi di un’opposizione fonologica sono unità fonologiche, che possono essere complesse o semplici. Le

unità fonologiche semplici sono chiamate fonemi. Un fonema è sempre rilevato all’interno di una opposizione

fonologica.

Si individua e si definisce prima l’opposizione fonologica come opposizione fonica pertinente poi il fonema come

estremo di una opposizione fonologica.

Un fonema di una lingua può essere diverso dal fonema di un’altra lingua.

Sono le opposizioni fonologiche che individuano i fonemi e il sistema delle opposizioni è stabilito entro la singola

lingua.

Varianti libere e varianti di posizione

È il tratto di “vibrante” che, ad esempio, si oppone al tratto “laterale” di /l/ stabilendo l’opposizione /r/ : /l/ che

distingue parole come rana : lana. La variante è libera perché la sostituzione è sempre possibile. Si può dire, in tali

casi, che la realizzazione dipende dalle circostanze in cui vivono i parlanti, non dalla lingua.

Fonemi e allofoni

Il contesto fonologico di un fonema è una somma di tratti distintivi che si realizzano nella sostanza fonica ma si

individuano in riferimento ad un piano diverso da quello della sostanza fonica.

Il fonema si configura come un prototipo che si realizza in unica classe di foni.

I fattori di deviazione sono diversi: i singoli dialetti, le koinai dialettali e degli italiani regionali, le diversità socio-

culturali e generazionali.

Il modello, l’ideale, è l’invariante. Tutte le realizzazioni fra loro diverse sono le varianti, chiamate anche allofoni.

Sono come le interpretazioni del fonema.

Classificazione delle opposizioni

Abbiamo visto che i tratti pertinenti di un fonema sono rilevati ricorrendo a coppie minime.

Le opposizioni fonologiche i cui estremi si caratterizzano per la pre

Dettagli
A.A. 2015-2016
38 pagine
7 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaria.possenti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Gatti Maria Cristina.