vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
4. SUONO, STRUMENTI E ICONOGRAFIA ELETTRONICA
Tra gli strumenti elettronici utilizzati nel corso della storia del cinema troviamo:
THEREMIN di Leon Theremin, conosciuto anche come eterofono. È il primo
strumento musicale elettronico. Non richiede alcuno contatto con l’esecutore e
viene utilizzato per ricreare voci gracchianti o vibranti. Lo ricordiamo in film come “
Io ti salverò” , “ Delinquente delicato”, “ Ultimatum alla Terra”.
MIXTUR TRAUTONIUM basava il suo funzionamento sulla disponibilità simultanea
di misture composte da subarmoniche ottenute per divisione di frequenze. Venne
utilizzato dal compositore O.Sala nel film di Hitchcock “ Gli Uccelli” per riprodurre il
loro gracchiare inquietante.
MOOG MODULAR SYNTHESIZER utilizzato in “ Arancia Meccanica” di Kubrick.
5.GRANDRIEUX
Grandrieux è un regista autore di lungometraggi nei quale il sonoro spesso prevale sulle
sequenze dialogiche. Lascia che sia il sonoro a parlare, a trasmettere ciò che il film vuole far
vedere. Abbiamo preso in considerazione due lungometraggi:
nel quale si può “ percepire l’infanzia”. Il film parla di un
Sombre ( 1999)
marionettista serial killer e nella scena nella quale ci troviamo a teatro si possono
udire le urla per l’eccitazione e lo spavento dei bambini, in questo senso si può
percepire l’infanzia. qui è possibile riconoscere la ovvero un
percezione aptica,
La Vie Nouvelle (2002)
processo di riconoscimento attraverso il tatto. Infatti nel film, al momento della
scelta dei corpi, si può capire come si presenta il corpo attraverso il rumori del
tatto, delle dita sulla pelle.
6. PAESAGGIO SONORO
è un’espressione coniata da Raymond Schaffer. Per paesaggio sonoro
“Paesaggio sonoro”
si intende una composizione musicale, un programma radiofonico o un ambiente. Si
riferisce soprattutto ad un ambiente acustico naturale e serve ad identificare un
determinato ambiente attraverso dei suoni specifici. Ad esempio la città riconosce come
suo paesaggio sonoro il rumore dei caffè, dei clacson, delle auto, della gente e i loro passi
frenetici sui marciapiedi. Un esempio di paesaggio sonoro in un film può essere la famosa
scena sugli Champs Elysèe del film “ Fino all’ultimo respiro “ dove i due protagonisti si
trovano a passeggiare lungo la passeggiata mentre la macchina riprende non solo i luoghi
ma anche i suoni delle macchine, dei caffè e dei ristoranti che si trovano nelle vicinanze.
7. VOCE E AUTORITRATTO
Il cinema utilizza spesso la voce. Quando udiamo la voce al cinema si attua un doppio
processo che comprende:
IDENTIFICAZIONE andiamo alla ricerca di una fonte corporea per questa voce
LOCALIZZAZIONE cerchiamo di trovare alla voce uno spazio
Mary Ann Doene distingue tre tipologie di spazi entro cui la voce può trovarsi:
è lo spazio virtuale costruito dal film stesso
1. Spazio diegetico
è lo spazio che vediamo, ovvero lo schermo
2. Spazio visibile è lo spazio fisico in cui ci troviamo, ovvero la sala
3. Spazio acustico
Esistono 3 diversi tipi di voce al cinema:
1. Secondo una definizione di Chion abbiamo una ovvero una voce
voce acusmatica,
di cui non è visibile la fonte. Questa però prima o poi nel film viene de-
acusmatizzata e quindi abbiamo una voce visualizzata che viene ricongiunta ad una
bocca o ad un corpo.
2. una voce che si trova solo temporaneamente fuori dall’immagine.
Voce off
Appartiene ad un personaggio che è temporaneamente fuori dall’inquadratura.
3. è disincarnata e commentativa, necessariamente rappresentata come
Voce over
esterna a quello spazio. Nel film saggio viene usata per articolare il pensiero di un
autore. Per via delle sue caratteristiche di onniscienza viene usata nel film
autoritratto come fa, ad esempio, Godard nel film “ Autoritratto di Dicembre”. Qui
la voce non parla in modo autobiografico, non fa riferimenti biografici ma spiega chi
è. Nel film la voce over produce uno sdoppiamento perché abbiamo da una parte la
voce del protagonista visibile ( il personaggio ) e una parte la voce del regista ( il
narratore ).
8. IL DOPPIAGGIO
Il doppiaggio richiede un processo elaborato costituito in sostanza da 4 momenti:
1. Traduzione letterale scritta
2. Adattamento alle sincronie
3. Adattamento per via delle caratteristiche timbriche degli attori – doppiatori
4. Revisione
Se ne possono distinguere diversi tipi:
neutralizzante ed infedele
Prosaico segue i parametri della proprio lingua e vengono mantenute le
Parodistico
specificità il più complesso sia per il traduttore che deve riuscire a
Identico all’originale
mantenere l’originalità sia per lo spettatore che deve compiere lo sforzo di
adattarsi a qualcosa che gli è estraneo e renderlo familiare
Un buon doppiaggio deve essere CREDIBILE, quindi la caratteristica principale è la
credibilità. Per farlo si deve adattare alle che sono di due tipi:
sincronie
1. si devono rispettare i movimenti della bocca e in genere del
Articolatorie o labiali
viso.
2. si riferisce ai movimenti che coinvolgono tutto il corpo.
Nucleari
Purtroppo il doppiaggio oggi deve sottostare alle regole del mercato cinematografico: i
tempi sono sempre più ristretti per via della progressiva produzione di pellicole sempre più
veloce così il doppiaggio deve essere adattato il più velocemente possibile.
9. IL DOPPIAGGESE
Per si intendono tutte le tecniche di traduzione non solo il
traduzione audiovisiva ( TAV)
doppiaggio; quindi anche sottotitoli e sottotitoli per non vedenti. Ovviamente il doppiaggio