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Riassunto Esame lingua portoghese e brasiliana 2, docente Celani, testo consigliato Saggi sulla lingua di Fernando Pessoa Pag. 1
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riflessioni sulla definizione di lingua internazionale. Tutta la questione linguistica in un ambito controverso

come quello portoghese è oggi campo di scontro.

SPESSO GIOCO’ LA “CARTA INGLESE” FACENDO LEVA SULLA SUA SECONDA PATRIA IN CUI MAGARI

SPERAVA DI TROVARE PIU’ SOSTEGNO E COMPRENSIONE RISPETTO AL PORTOGALLO.TALE DICOTOMIA

DELL’ANIMO CARATTERIZZA TUTTO IL PERCORSO LETTERARIO E UMANO DI PESSOA.

1° SAGGIO:RIFLESSIONI GENERALI SULLA LINGUA

“Le parole diventano corpi tattili”. Ci presenta le sue reazioni di bellezza e stupore davanti la lettura di un

testo di letteratura: esalta il suo pure piacere nel leggere(pianto) e il suo impeto per mettere per iscritto

le sue emozioni. Vive una tristezza di non poter leggere di nuovo per la prima volta una pagina di prosa

che tanto lo aveva emozionato. Pessoa sostiene di non nutrire nessun sentimento politico né patriottico:

la sua patria è la lingua portoghese. Afferma di non odiare chi non sa scrivere correttamente il

portoghese, non chi non conosce né sintassi né ortografia, ma la pagina mal scritta quasi identificandola

in una persona da odiare. L’ortografia diventa per Pess oa quasi una persona.

In arti che non siano letterature vi sono lingue universali che esimono da malintesi: la perdita

dell’universalità latina è stata una tragedia filosofica tanto che oggi gli uomini di cultura parlano lingue

diverse.

L’IDIOMA E’ IL PENSIERO IN AZIONE, L’UOMO E’ UN ANIMALE PENSANTE E L’AZIONE E’ L’ESSENZA

DELLA VITA. Tutte le principali relazioni tra individui sono relazioni mentali proprio perché l’uomo è un

animale razionale. Dal momento in cui una regione si divide in due stati diversi si inizia a sviluppare

inevitabilmente una divergenza nella struttura della lingua. LA BASE DELLA SOCIALITA’ E’ LA LINGUA e

con tutto ciò che porta in sé definisce la nazione.

Il fatto di non essere musica è per la letteratura la sua grande virtù e un suo grande difetto: essendo un

arte più esplicita è di conseguenza meno universale. Nella poesia, forma per eccellenza della letteratura,

non vi è la possibilità di tradurre un testo poetico in modo tale da riprodurre la sua natura originale. Si

presuppone che nessuno di noi menta o finga nell’emozionarsi davanti ad un’opera o ad un testo. Tale

sentimento è una sorta di TRADUTTORE INVISIBILE che ci accompagna nelle diverse tempi rendendo la

poesia come la musica eterna. Nel caso i primi lettori sono coloro che hanno come lingua madre la lingua

di origine del testo, mentre i secondi sono coloro che leggendola indirettamente non en conoscono il suo

valore autentico. Il traduttore opera in modo invisibile: è come se ci fosse in noi una parte di anima che

conosce e ha letto tutte le opere nel mondo.

L’OPERA LETTERARIA E’ IL SIMBOLO DI CHI L’HA SCRITTA, LE SUE EMOZIONI VISSUTE, I SUOI

SENTIMENTI. La PAROLA è in una sola unità 3 cose distinte:

- il significato che possiede;

- i significato che evoca;

-ritmo che avvolge i significati:

2° SAGGIO: QUESTIONE ORTOGRAFICA

La PAROLA ORALE è un fenomeno naturale, un questione democratica (se la maggioranza pronuncia male

una parola dobbiamo uniformarci alla massa). Tutta la precisione dello scritto diventa quasi un elemento

di stupidità nell’oralità (elementi pesanti). La persona con cui si parla nell’oralità è occasionale e casuale.

Anche nell’oralità di seguono regole stabilite a livello generale. E’ UN PRODOTTO MAGGIORITARIO E

POPOLARE. E’ IMMEDIATA, LOCALE E GENERALE, CERCA CHI L’ASCOLTA ;E’ BASATA SULLA SILLBA.

La PAROLA SCRITTA è un fenomeno culturale, di cui la cultura è essenza e sostegno. Nella scrittura tutte

le regole e i meccanismi della scrittura sono fondamentali e necessari. Nella parola scritta il destinatario o

i destinatari sono ben chiari e specifici. Sono diversi gli ambiti della parola scritta: epistolare, letterario,

poetico, prosaico. La stessa scrittura può anche vivere un processo di avvicinamento alla parola orale

perdendo quelle strutture rigide e stabilite. Nei documenti ufficiali e istituzionali è necessario utilizzare la

giusta orografia, convenzionalmente stabilita. L’individuo come Essere pensante usa la scrittura per

determinare e fissare i propri pensieri. La parola scritta stampata è destinata a rimanere ai posteri:

l’autore scrive con la speranza che la sua opera rimanga nel tempo.

E’ UN PRODOTTO MINORITARIO E CULTURALE. E’ il prodotto naturale della classe eminente. La

tradizione culturale nel campo della scrittura è rappresentata dalla tradizione etimologica dato che è

grazie allo studio etimologico che la parola scritta dimostra di non essere solo un fenomeno sillabico, ma

un elemento di cultura. LA PAROL SCRITTA E’ MEDIATA, LONTANA E PARTICOLARE. E’ BASATA SULLA

LETTERA.

IL PROBLEMA ORTOGRAFICO RIGUARDA LA PAROLA SCRITTA.

LA SCRITTURA E’ UN PRODOTTO DELLA CULTURA: ognuno ha il diritto di scrivere nell’ortografia che

preferisce. “Il mio dovere culturale è pensare per me senza obbedire a nessun’altro. Con la pubblicazione

della mia opera mi trovo già in un ambito culturale e sociale(effetto sul pubblico)”. L’ortografia non

possiede nessun aspetto sociale. Le divergenze sulla scrittura hanno un effetto nocivo se lo Stato le

introducesse nei suoi documenti ufficiali e di conseguenza le consentisse nelle scuole pubbliche. PESSOA

SOSTIENE CHE OGNUNO PUO’ SCRIVERE NELLA GRAFIA CHE PREFERISCE SALVO NATURALE QUANDO SI

ENTRA NELLA SFERA DI COMPETENZA DELLO STATO.

L’ortografia è determinata dalla lettura e dalla cultura filologica. In lingue in cui c’è divergenza tra

ortografie c’è sempre un tipo di scrittura prediletta dalla maggioranza: lo scrittore deve quindi scrivere

nell’ortografia che i suoi lettori richiedono. NON SI CREA COSI’ CONFUSIONE NEI LETTORI.

Per il pubblico non è determinante il modo in cui si scrive: se un autore è gradito viene letto senza molte

riflessioni. I più sicuri sono linguisti o filologi.

LA GIUSTA ORTOFRAFIA DEVE ESSERE USATA COME E’ UN DOVERE DEL LETTORE. Se l’opera scritta

dall’autore rimane alle generazioni future non si può lasciare loro un testo scritto in un’ortografia non

corretta. L’autore ha un personale pensiero che sente la necessità di comunicare agli altri.

La società è un ente vivo pensante che deve obbedire alla legge della vita: la tradizione e l’anti -tradizione.

La TRADIZIONE è l’attaccamento al passato, una forza integratrice, un attaccamento alla consuetudine.

Per il popolo la tradizione è la somma delle usanze che lo legano alla terra.

L’ANTITRADIZIONE è una forza disgregante, densa di novità e cambiamento. Per il popolo l’anti tradizione

è il contrario della tradizione; per le classi eminenti consiste nella ristrettezza che risiede in ogni

sentimento nazionale . Se la tradizione predomina sull’anti tradizione porta all’abbrutimento; se l’anti

tradizione predomina sulla tradizione porta all’anarchia. INSIEME LE FORZE SONO NECESSARIE,

SEPARATE SONO NOCIVE COME NOCIVO E’ IL PREDOMINIO DI UNA SULL’ALTRA.

Quando oggi si parla di ORTOGRAFIA ETIMOLOGICA si parla solitamente della tradizione etimologica

delle parole originarie dal latino o parole greche traslitterate in latino.

In principi alla base dell’equilibrio trovato tra tradizione anti tradizione segue 2 principi:

-la lingua latina è la base etimologica di molte lingue;

-l’ortografia è determinata dalla classe eminente che è padrona della parola scritta;

La classe eminente ha vari modi per stabilire l’ortografia:

-l’etimologia( opposizione al nazionalismo del popolo);

-la standardizzazione;

Si stabiliscono 3 diverse forme di ORTOGRAFIA:

-grafia fonetica (ex. italiano, spagnolo);

-grafia etimologica (ex. francese):

-grafia naturale e contraddittoria (ex. inglese);

In Italia secondo Pessoa l’orografia si è stabilizzato con relativa minore difficoltà vista la vicinanza fonetico

al latino. Essendo una delle prime lingue a stabilirsi a livello ortografico e non avendo modello a cui rifarsi

si basarono sulla grafia fonetica. In Francia lo studio ortografico si basa molto sulla traslitterazione dal

greco al latino come elemento di riferimento. In Inghilterra il caso è differente: la lingua è composta da un

elemento popolare (base anglosassone) e la sovrapposizione di parole latine(elemento erudito).

Molti scrittori eruditi vorrebbero vedere l’ortografia non semplificata.

Se portiamo lo studio ortografico su nomi propri o cognomi la situazione è disastrosa: non vi è la

possibilità di comprendere l’origine di tali termini né la pronuncia corretta.

UN SISTEMA DI GRAFIA E PRONUNCIA COSI’ VARIEGATO E’ DIFFICILE DA ACCETTARE A LIVELLO

GENERALE.

In una fase inziale l’impostazione ortografica era prettamente fonetica. Una prima sistematizzazione

ortografica si ebbe nel 500 in cui si sottolineava il legame tra lingua portoghese e latina. Tale sistema,

nonostante le opposizioni, rimane prevalente fino agli inizi del 900 (il passaggio dalla monarchia alla

repubblica porta un clima di ordine da ristabilire). Pessoa si trova a pieno nell’applicazione della prima

norma che rifiuta nettamente. Si torna a un’ortografia tendenzialmente fonetica (legame diretto del

portoghese con la sua storia e le sue origini culturali). L’idea di un’impostazione dall’alto per vie

burocratiche di un elemento così legato alla cultura e alla scrittura è intollerabile per Pessoa. Ciò causò una

scissione culturale tra ex colonia e ex madrepatria. La nuova norma viene anche rifiutata dal Brasile (non

interpellato) diede a Pessoa la speranza. In Portogallo l’etimologismo ortografico è in uso sin dall’inizio

come elemento di anti tradizione culturale; il nazionalismo ci ha portato ad adottare un sistema grafico

nazionalista. L’ortografia si rifà alla missione storica e culturale del Portogallo.

Difende fortemente l’ORTOGRAFIA ANTIGUA che andò a formalizzare maggiormente e ad usare per

scrivere le sue poesie; da questa si sono sviluppate la ortografie moderne con tutte le diverse

caratteristiche dalla base latina.. La lunga storia dei vari accordi e ritrattazioni ortografiche dal 1931 fino a

tutto il secolo dimostrano che in un contesto linguistico con così tante varianti inseguire l’oralità che

riferimento principale ortografica si dimostra una via frustrante.

L’uniformità è una casa diversa dalla base su cui uniformare. Considerando una certa ortografia ufficial

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
5 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/09 Lingua e traduzione - lingue portoghese e brasiliana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aivlis93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua portoghese e brasiliana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Celani Simone.