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COMPOSIZIONE E DERIVAZIONE SI POSSONO COMBINARE.
Da capire è che i parasintetici si formano con prefisso e suffisso. Considerare l’esistenza dello
suffisso nel secondo piano necessita di una ridefinizione del suffisso che ingloba i morfemi
flessionali del verbo.
Vi sono altri processi di formazione delle parole come RIDUPLICAZIONE, ABBREVIAZIONE e
LESSICALIZZAZIONE.
-RIDUPLICAZIONE in portoghese e in altre lingue ha un valenza grammaticale (papai, mamae,
vovo).
-SIGLE sono formate da fonemi e sillabe inziali della parole.
–ABBREVIAZIONE di alcuni composti formati dai radicali greci e latini.
-ONOMATOPEE possono dare origine alle parole quando si grammatizzano con morfemi di nome o
verbo. Alcuni scrittori creano il loro proprio sistema di formazione delle parole o fanno
combinazioni nuove che sono espressamente espressive. Se analizziamo la capacità articolatoria
tutte le componenti del gioco sono ugualmente grammaticali.
-tra SUFFISSI e PREFISSI si può impostare un relazione di grammaticalità. I prefissi non alterano
grammaticalmente il risultato: il derivato è sempre un verbo. Il suffisso, oltre ad aggiungere un
ulteriore significato, ha con sé anche informazioni grammaticali. Il suffisso presenta quindi un tipo
di grammaticalità che manca al prefisso. La condizione tra prefisso e suffisso, come elementi
trasformatori del significato basico del lessema, è legato al valore del morfema.
VI SONO VARI TIPI DI FRASE
:
-FRASE NOMINALE: “rese”. E’ un tipo di frase costituita da alcuni degli elementi secondari che
nell’orazione si organizzano intorno al verbo. Si parla in tal senso di frase sostantivale, frase
aggettivale, frase avverbiale. La più frequente è la frase che ha come centro un sostantivo che non
si relazione con nessun verbo. Quando la frase nominale è composta da un solo sostantivo, si parla
di frase con un unico membro (frase nomina unimembre). I verbi sostantivati sono una
conseguenza della frase nominale.
-FRASE NOMINALE: “dirrema”. Anche chiamata frase nominale bimembro o dirrema presenta un
embrione di struttura di orazione anche se è ancora sprovvisto di verbo. È composta da due
elementi che hanno la stessa relazione di soggetto-predicato: gli equivalenti sono rispettivamente
TEMA (sostantivo) e REMA (sostantivo o aggettivo).
La supposizione della presenza di qualche altro verbo in queste frasi è un’alterazione del principio
di base della frase nominale. Nel momento in cui si introduce un verbo la frase da nominale evolve
appunto in verbale.
-FRASE VERBALE: orazione. Alcuni considerano come nominale anche la frase con il verbo essere:
il dirrema sarebbe la frase nominale pura. È necessario riflettere sul principio organizzativo della
frase (vari componenti sintattici).
ORGANIZZAZIONE DELLA FRASE
Fondamentale nell’organizzazione di una frase è il carattere astratto delle relazioni sintattiche,
concetto indipendente da qualsiasi tipo di concretizzazione. La connessione sintattica tra diversi
elementi inaugura un’unità di livello superiore: l’orazione.
-CONNESIONE è una relazione di dipendenza che si stabilisce tra due elementi: uno è centrale e
l’altro è marginale. Il marginale presuppone il centrale, mentre il centrale è autonomo. Quando le
parole si organizzano in sintagmi, e in orazioni, lo fanno grazie alla connessione tra un termine
centrale e un termine marginale. Il dirrema è la frase verbale (orazione) che si organizza per
subordinazione. Sequenze di nomi coordinati non formano una struttura frasale, ma ognuna di
essere è una frase nominale unimembro.
-ORDINE STRUTTURALE E ORDINE LINEARE: quando un parlante di una lingua analizza due parole
è portato naturalmente ad individuare tra di loro una relazione sintattica. Oltre a percepire il
senso basico delle due parole, il ricettore attribuisce loro una grammaticalità tramite nessi e
relazioni. Le due parole non sono disposte in un ordine lineare, ma secondo uno strutturale. La
differenza tra ordine strutturale e ordine lineare è più evidente se non corrispondono. Nel
processo di comunicazione verbale, quando l’emittente formula una frase, fa un doppia scelta: i
due concetti che vuole trasmettere e il legame grammaticale che darà forma al suo pensiero. È
perciò fondamentale che gli interlocutori conoscano le possibili combinazioni sintattiche nella
lingua in questione.
-STRUMENTI DI CONNESIONE la connessione sintattica si impone con la sua forza senza aver
bisogno di strumenti operativi. Le PAROLE STRUMENTALI sono preposizioni, congiunzioni
subordinate e i pronomi relativi. La preposizioni si articola con un sostantivo costituto con lui
un’unità sintattica. Il pronome relativo è un termine di doppia faccia, il cui nome già ci dice molto:
porta in sé il valore del sostantivo.
La LINEARITA’ è una condizione del linguaggio verbale che si sviluppa nella linea del tempo.
La linearità non è da confondere con l’ORDINE. L’ordine delle parole nel sintagma, o dei due
sintagmi nell’orazione, non è arbitraria. L’ordine delle parole può essere un fattore determinante
di una connessione sintattica. Diversi fattori possono alterare il prodotto.
Queste regole dell’ordine non sono inviolabili, come nel caso dell’ordine irreversibile ei morfemi
nel vocabolo, sintagma bloccato.
L’aspetto dell’ordine più comunemente delle grammatiche è sintatticamente irrilevante: la
posizione dei pronomi obliqui atoni in relazione al verbo.
-MANIFESTAZIONI DELLA CONNESIONE l’articolazione sintattica è una forza che attua a livello
astratto, si presenta nella frase manifestazioni concrete per mezzo di alterazione flessionale di
parole in connessione. Si può parlare di 3 tipi di relazioni sintattiche:
_reggenza è proprio l’anima del sintassi, come relazione di dipendenza tra due parti;
_collocazione è uno dei processi grammaticali in cui vige la reggenza tra le parti;
_concordanza è un’occasionale rinforzo morfologico di una relazione sintattica;
STRUTTURA DELL’ORAZIONE
-CENTRO DELL’ORAZIONE Da un punto di vista logico, possiamo dire che il sostantivo è
considerabile come centro dell’orazione. Si colloca in posizione superiore il sostantivo e come
elemento di secondo livello, è l’aggettivo o il verbo.
Da un punto di vista di raziocinio entrano in conflitto la logica e la linguistica, come scienze
autonome, che usano metodi differenti e si preoccupano con oggetti differenti: l’oggetto della
linguistica è il linguaggio verbale, mentre l’oggetto della logica è il pensiero veicolato da una
mente all’altra. A livello di articolazione logica del pensiero, si attua una relazione predicativa con
altre parole restanti dell’orazione. In orazioni più complesse le possibilità di oscillazione
aumentano. I concetti logici del soggetto e del predicato trascendono la grammatica della lingua,
appartengono ad un’altra faccia di congetture. La pratica tradizionale di analisi intuì tale fatto,
quando si consiglia di identificare i verbi di un periodo, come primo passo per la delimitazione e
separazione di orazioni.
Il morfema non appartiene al verbo, ma al soggetto: si genera la concordanza, evidenza morfica di
una relazione sintattica. In portoghese non vi è espressione suffissale, riconosciuta per tutti come
natura frasale.
-QUADRO DELLE CONNESIONI l’orazione è paragonata da Tesniere ad un piccolo dramma, il cui
fulcro è il verbo in cui partecipano al massimo tre personaggi. Nell’utilizzo del linguaggio specifico
grammaticale, si deve stabilire una gerarchia di relazioni sintattiche in cui il verbo assume la
posizione più alta all’interno dell’orazione.
In relazione immediata con il verbo troviamo “actuantes” (valore sostantivale) e “circustantes”
(valore avverbiale). Il numero di actuantes che si legano con il verbo vanno a determinare la sua
valenza (i verbi possono essere monovalenti, bivalenti…). Il quadro della gerarchia sintattica
differisce dallo schema logico perché al centro dell’orazione troviamo il verbo.
-TRANSLAZIONE DI PRIMO GRADO ognuna di queste classi (quadrato di Tesniere) di parole può
assumere un comportamento di ognuno degli altri tre. È una condizione della grammatica che
permette un accrescimento illimitato delle possibilità di espressione. La preposizione, oltre ad
essere indice di funzione, opera anche un salto qualitativo: la traslazione. Ciò accade anche con il
complemento d’agente nel passaggio da attivo a passiva. Oltre alla preposizione anche il verbo
essere può essere strumento di traslazione: in un’insolita operazione il verbo affida lo status di
verbo ad una parola o a un insieme di parole.
Ogni nucleo di significato della rase ha un doppia funzione: la funzione strutturale(articolatoria) e
la funzione semantica. Nel PN tali funzioni sono assunte dai vocaboli specifici . È la traslazione di
primo grado quella che attinge sostantivi, aggettivi e avverbi facendo assumere ad uno il
comportamento dell’altro.
-SOGGETTO è un componente fondamentale che si può considerare più logico che sintattico. In
primis dobbiamo dire che soggetto e predicato sono indispensabili in un’orazione; essi sono
considerati come TERMINI ESSENZIALI DELL’ORAZIONE. In logica l’essenziale si contrappone
all’accidentale. Il soggetto non è un termine essenziale, ma integrante dell’orazione, subordinata
al verbo con il quale stabilisce una relazione di dipendenza. Possiamo dire che di norma in
portoghese il soggetto è antecedente al verbo. Quando però il verbo è transitivo diretto e vi è
inversione dell’ordine, si avrà più difficoltà a individuarlo. Altra caratteristica fondamentale è che il
sostantivo soggetto non può essere preposizionato.
Altro fattore che differenzia soggetto da oggetto è che gli oggetti sono costruzioni interne al
sintagma verbale, mentre il soggetto è un sintagma altro.
-ANALISI IN COSTITUENTI IMMEDIATI analizzare è dividere un tutto nella parti che lo
compongono: in ogni passaggio di operazione analitica si dividono due parti. Fondamentale è
capire il valore dell’ORDINE, sia temporale che spaziale, sia inteso come successione di eventi nel
tempo, un evento dopo l’altro. Legato al concetto di ordine spaziale e temporale si sviluppa il
concetto di aderenza grammaticale, aspetto laterale del fenomeno articolatorio. L’aderenza
grammaticale non ha sempre la stessa intensità: essa sarà tanto tanto più prossima nel tempo.
L’aspetto spaziale è importante quando