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TRADURRE
Capitolo 1 – Definire il problema della traduzione
Non vi è una definizione esatta del termine traduzione poiché tale processo è costituito da
molteplici fattori che fanno sì che il traduttore si interroghi su diverse questioni. Una delle
domande più importanti riguarda la fedeltà della traduzione facendo una distinzione tra
una traduzione letterale o una che mira a rendere lo spirito del testo. Per questo il
processo traduttivo deve tener conto del duplice aspetto del trasferimento Interlinguistico e
interculturale. Quest'ultimo ha come obiettivo il raggiungimento di un effetto di
equivalenza, al fine di riprodurre la funzione del discorso del testo di partenza al testo di
arrivo. L'equivalenza si basa su due presupposti: una presenza testuale originale e la
rappresentazione di questa presenza nell'ambito culturale di arrivo. Detto ciò, si può
considerare la traduzione come il processo mediante il quale una lingua di partenza viene
resa in una lingua di arrivo, tentando di lasciare invariato il significato e le strutture di
partenza. Essenziale in questo rapporto è la presenza dell'interpretazione e della
comunicazione che agiscono uno in funzione dell'altro. L'interpretazione mira ad estrarre il
senso dal testo di partenza inserendolo, ai fini della comunicazione, nel contesto di
un'altra realtà culturale. Si verificherà invece un effetto di adeguatezza semplicemente
cambiando un elemento nei rapporti tra testo di partenza e testo di arrivo. Il testo si troverà
quindi a funzionare in rapporto alle mutate esigenze e aspettative del pubblico di arrivo.
Un altro fattore molto importante è la valenza interpretativa, ossia un dato soggettivo che
ha pur sempre l’intento di creare un equilibrio che rispetti le norme della comunicazione ed
eventuali vincoli del traduttore. Di conseguenza l’atto del traduttore non può essere
considerato come un processo meccanico poiché oltre a confrontare due sistemi linguistici
diversi, confronta due culture diverse. Vi sono però delle incompatibilità strutturali tra testo
di partenza testo di arrivo che prevedono l’intervento del traduttore, il quale fa delle scelte
di fondo:
- Vi è l’adattamento, che agisce in funzione del pubblico di arrivo, trasformando il testo di
partenza in elemento secondario, come fonte di dati che verranno poi rielaborati.
- Vi è la traduzione-calco, che riproduce gli aspetti semantici, etimologici, temporali dal
testo di partenza al testo di arrivo, preservando così il carattere della lingua originale.
- Vi è la traduzione letterale, come la traduzione parola per parola che trasporta gli
elementi dal testo di partenza al testo di arrivo senza modificarne ordine.
Un problema che può verificarsi è quello dell’intraducibilità linguistica, la quale
conseguenza è che il trasferimento del significato non può essere realizzabile, servendosi
dunque di una sostituzione.
Si può ridurre a due metodi gli approcci traduttivi:
- La traduzione semantica che mira a rendere l’esatto significato contestuale del testo di
partenza.
- La traduzione comunicativa che applica un trasferimento degli elementi stranieri nella
lingua nella cultura di arrivo, producendo sul lettore un effetto il più vicino possibile a
quello prodotto dal testo di partenza sui suoi lettori.
La differenza sostanziale tra questi due tipi di traduzione è di enfasi piuttosto che di
genere. Bisogna però mettere in atto vari interventi sul testo di partenza che possono
comportare una perdita, un’acquisizione o una compensazione. Durante l’atto di
traduzione come momento di decodificazione del testo di partenza e della sua
ricostruzione nel testo di arrivo deve tener conto del rapporto tra testo e contesto, il quale
pone il traduttore davanti le scelte:
- focalizzarsi sul testo di partenza preservando la sua funzione originale nella sua cultura
- focalizzarsi sul testo di arrivo adattando la funzione alle esigenze della cultura e arrivo
Capitolo 2 – Verso l’analisi testuale
Il rapporto tra il testo di partenza e il testo di arrivo può essere:
- sincronico per epoca contesto culturale ma diverso per lingua
- sincronico per epoca ma diverso per lingua e contesto culturale
- diverso sia per epoca che per sistema linguistico-culturale
A rendere più completa la situazione del traduttore è la creatività. Importante è anche la
necessità di approfondire la fase di comprensione del testo, che precede l’approccio
traduttivo, individuando gli elementi che lo caratterizzano, in quali dovranno trovare una
corrispondenza nel testo tradotto. Il linguaggio creativo può presentare un problema che
investe una duplice fase:
- la lettura, comprensione e interpretazione in lingua originale
- il trasferimento in lingua di arrivo
La libertà espressiva dell’autore È una sorta di libertà condizionata per il traduttore.
L’autore può scegliere di sfuggire alle norme che regolano la sua lingua facendo uso di
un’assoluta libertà creativa. Il traduttore da una parte tende a far diventare suo quello
stesso principio di libertà, dall’altra parte deve adeguarsi alle norme che caratterizzano il
testo originale. Il problema della traduzione È piuttosto un problema di codici, poiché
nell’ambito dello scambio interculturale, il codice può non essere comune e non vi è una
necessità di trovare un giusto equilibrio tra il rispetto della lingua della cultura di partenza e
quella di arrivo. Indispensabili sono dunque le competenze culturali e linguistiche del
traduttore che si assume le responsabilità delle sue scelte. Nel passaggio da una lingua
all’altra è impossibile rispettare integralmente il testo originale, vanno così individuati gli
aspetti suscettibili a modificazioni che consentono di mantenere integra la verità del
discorso rispettando l’espressione linguistica del testo di partenza e sfruttando le
caratteristiche naturali della lingua di arrivo. Vi sono pensieri contrastanti per quanto
riguarda la valutazione del testo dal punto di vista culturale:
- Quella che tende a rifiutare l’estraneità culturale e l’imposizione di elementi altri
- quella che favorevole a preservare la natura altra del testo per consentire di cogliere,
mantenendo la sua integrità, la sua appartenenza ad una cultura diversa
Capitolo 3 – Il testo e la tipologia testuale
Il traduttore può dunque fare uso della tecnica di transcodificazione: un messaggio nasce
in un certo codice, questo codice viene decodificato e successivamente vi è la
ricodificazione del messaggio in un nuovo codice di arrivo. Questa è una questione però
difficile poiché bisogna tener conto di un patrimonio sintattico, stilistico, idiomatica che è
parte integrante di una cultura.
Vi è una distinzione tra langue eparole:
- La lingua, è la parte sociale del linguaggio ed è esterna all’individuo
- La parola è l’atto individuale di volontà
La parola/segno è un tratto linguistico a due facce: significante significato, i quali uniti da
un legame arbitrario non possono essere spezzati. Vi è un passaggio dalla parola/segno
alla frase e poi al discorso che può diventare testo. Il testo può quindi essere definito come
atto di parola che prende forma scritta, e che contiene in se sia la langue che la parole. In
ambito traduttivo si possono trovare espressioni appartenenti alla lingua, considerati come
sistema globale, e scelte individuali che si riconducono alla parola.
Il traduttore ha il compito di individuare la tipologia testuale, e si può fare in base alla loro
funzione:
- testi con funzione formativa
- testi con funzione espressiva
- testi con funzione vocativa
Sono le caratteristiche del testo che determinare le strategie applicate dal traduttore in
modo da:
- mantenere le componenti soggettive, autoriali della lingua nel testo espressivo
- creare un giusto equilibrio tra accuratezza e accessibilità nel testo informativo
- mirare all’immediata comprensione del messaggio nel testo vocativo, esaltandone la
funzione comunicativa e dunque puntando sull’efficacia complessiva del testo stesso
Gli elementi che concorrono alla definizione della strategia produttiva sono costituiti da:
- finalità del testo tradotto
- caratteristiche del destinatario
- cultura e sensibilità linguistica del traduttore
A questo punto il traduttore dovrà mettere in atto necessarie competenze analisi testuale,
nonché le necessarie conoscenze di natura contestuale. Potrà intervenire sul testo
scegliendo tra soluzioni diverse:
1- soluzioni tramite traduzione obliqua che consente di realizzare il trasferimento
dell’informazione inserendo il messaggio nel lessico e nelle strutture proprie della lingua di
arrivo.
Trasposizione, una parte del discorso che sostituisce nostra
Modulazione, la stessa idea è espressa in modo diverso nella lingua di partenza
nella lingua di arrivo
Equivalenza, procedimento che mira a rendere con la massima corrispondenza
possibile
Adattamento, forma di traduzione libera
2- soluzioni dirette che mutano dalla lingua di partenza i termini non altrimenti traducibili, il
termine viene dunque riportato tale e quale.
Esistono però degli accorgimenti grafici per questi termini e per la loro formazione del
plurale, come per i termini troppo lungo del nostro lessico, o sostituiscono una parola in
disuso. Vanno considerati invariabili nella loro formazione del plurale i termini meno diffusi
che sono riportati in corsivo, recepiti come estranei all’italiano perciò devono seguire le
norme della lingua originale.
Capitolo 6 – Il verbo. Problemi di tempo di aspetto
Il verbo presenta caratteristiche diverse nelle lingue, perciò va adattato nel passaggio dalla
lingua di partenza la lingua di arrivo. Gli elementi costitutivi che presentano più
problematiche traduttive sono il tempo, l’aspetto e il modo.
Il tempo è il rapporto tra la forma grammaticale del verbo (tense) il nostro concetto di
tempo (time), passato, presente, futuro. Questo rapporto stabilisce una relazione
cronologica tra il momento della formulazione dell’enunciato e il momento in cui si attua
l’azione espressa dal verbo. La concezione di tempo fisico non varia da una lingua all’altra
ma non vi è corrispondenza esatta tra il sistema di tempi grammaticali tra l’italiano e
l’inglese.
L’aspetto È una caratteristica del verbo che fornisce alcune informazioni sull’azione
descritta come: la durata, la momentaneità, la ripetitività, l’inizio