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Quando insulta il suo onore, i due ufficiali duellano e Pëtr viene ferito. Successivamente
Maša,
chiede il consenso del padre per sposare ma viene rifiutato.
Emel’jan Pugačëv,
Non molto tempo dopo, la fortezza viene assediata dal ribelle che afferma di
essere l'imperatore ucciso Pietro III. I cosacchi che difendono la fortezza disertano e si uniscono
alla sua causa, premettendogli di conquistare facilmente la fortezza. Successivamente chiede al
capitano Mironov di giurargli fedeltà e, al suo rifiuto, lo impicca e uccide sua moglie. Quando è il
Švabrin Pugačëv
turno di Pëtr, si scopre che anche ha disertato, e seguendo il suo consiglio, ordina
di impiccarlo. Tuttavia, la sua vita viene improvvisamente risparmiata perché il tiranno cosacco,
Savelič,
grazie a scopre di essere la guida che ha salvato Pëtr dalla tempesta.
Pugačëv
La sera seguente, durante una conversazione privata, Pëtr spiega a che non potrà servirlo.
Pugačëv
Decide quindi di lasciarlo andare a Orenburg. Dovrà però riferire al Governatore che
Švabrin,
marcerà sulla sua città. La fortezza rimarrà sotto il comando di che approfitterà della
Maša
situazione per cercare di costringere a sposarlo. Pëtr scappa per impedire questo matrimonio,
Pugačëv.
ma viene catturato dalle truppe di Dopo avergli spiegato la situazione, entrambi si
dirigono alla fortezza.
Maša,
Dopo aver liberato lei e Pëtr partono per la tenuta di suo padre, ma vengono intercettati
l’amata
dall'esercito. Decide quindi di rimanere con l'esercito e di mandare da suo padre. La guerra
Pugačëv
con continua e al momento della sconfitta del tiranno, Pëtr viene arrestato a causa del suo
Durante l’interrogatorio, Švabrin
rapporto amichevole con lui. testimonia che il protagonista è un
Maša
traditore. Non disposto a trascinare in tribunale, non riesce a confutare questa accusa e riceve
la pena di morte. Anche se l'imperatrice Caterina II la Grande risparmia la sua vita, rimane
prigioniero.
Maša capisce perché Pëtr non è stato in grado di difendersi e decide di andare a San Pietroburgo,
per presentare una petizione all'imperatrice. A Tsarskoe Selo incontra una dama di corte e le spiega
il suo piano per ottenere un colloquio con lei a nome di Pëtr. La dama in un primo momento si
Maša
rifiuta, dicendo che il suo amato è un traditore, ma è in grado di spiegarle tutte le circostanze.
Presto, la ragazza riceve un invito per parlare con l'imperatrice, ed è sconvolta quando capisce che è
la stessa donna con cui ha parlato prima. Caterina II è ora convinta dell'innocenza di Pëtr e ha
Pugačëv
ordinato il suo rilascio. Infine, il protagonista assiste alla decapitazione di e
Maša
successivamente lui e riescono a sposarsi.
Contesto storico in cui è ambientato il romanzo
Uno dei principali elementi di interesse di questo romanzo è lo sfondo storico su cui si svolgono le
Pëtr Andréevič Grinëv.
vicende di Puškin inizia a lavorare nell’Archivio di Stato per
Dopo essersi trasferito a San Pietroburgo, “Storia della rivolta di
raccogliere i materiali storici necessari alla realizzazione delle sue due opere
Pugačëv” e “La figlia del capitano”. Pugačëv.
Il soggetto storico da lui scelto è la rivolta di 2
Emel’jan Pugačëv
Storicamente la figura di si colloca nella seconda metà del 1700, ma la stesura
del romanzo avviene nei primi decenni del 1800.
Pugačëv appartenente a un’etnia
era un cosacco e faceva quindi parte di una comunità militare
particolare con origini orientali (tatare) che ha svolto un ruolo molto importante nella cultura e nella
accompagnando per molti secoli le vicende della Russia e dell’Impero Russo.
storia russa,
Inizialmente con il termine “cosacchi” venivano identificate le popolazioni nomadi tatare che
vivevano nelle steppe della Russia meridionale. Tuttavia, successivamente, il nome fu attribuito ad
alcuni gruppi di slavi che popolavano il territorio tra i fiumi Don e Dnepr. Altre aree colonizzate da
questo popolo furono la pianura ciscaucasica, il basso Volga, la steppa degli Urali e alcune zone
della Siberia orientale. I cosacchi furono fondamentali per la conquista della Siberia nel 1600,
poiché aprirono la strada allo stato centralizzato che si impossessò di questi enormi territori per
sfruttarne le ricchezze. I cosacchi sono un popolo guerriero molto fiero, con proprie tradizioni e
usanze, che spesso, per identità di popolo, ebbero conflitti con il potere costituito o furono
perseguitati, ma a volte trovarono anche delle alleanze con la Russia zarista.
Emel’jan Pugačëv interprete di una delle rivolte dell’etnia cosacca,
(1742-1775) si fece
proclamandosi imperatore sfruttando la somiglianza con il defunto zar Pietro III, che sua moglie,
Caterina II la Grande, aveva spodestato nel 1762. Egli si autoproclama quindi imperatore con il
nome di Pietro III e conduce una rivolta grazie alla quale riesce a conquistare alcune postazioni
russo, utilizzando delle modalità piuttosto violente per appropriarsi del
dominate dall’esercito
Pugačëv, dell’esercito
potere. dopo essere stato considerato disertore imperiale, si è posto a capo di
un esercito di cosacchi per vendicare i torti da loro subiti e dar loro libertà. Uno dei suoi obiettivi
principali era quello di richiudere Caterina II in un monastero, in modo da assumere il potere senza
Pugačëv
ostacoli. Grazie al suo esercito di generali creato attraverso il reclutamento di massa,
conquista le regioni tra il Volga e gli Urali e riesce a conquistare una delle più importanti città
russe, Kazan’, che è sempre stata al confine tra la Russia europea e la Russia asiatica. Il potere del
falso imperatore aumenta sempre di più e la minaccia al potere imperiale continua a crescere, quindi
Caterina II viene costretta a formare un esercito per rispondere alla rivolta. Caterina II schiera i suoi
Pugačëv,
migliori generali e anche grazie al tradimento di alcuni suoi ufficiali, viene catturato e
mandato a Mosca, dove verrà decapitato in piazza di fronte al popolo.
Pugačëv, Puškin
La figura di nel periodo in cui studia la sua storia, ha una duplice valenza: da un
violento e dall’altro,
lato è il nemico, il bandito che si oppone al regime in modo cioè per tutti
coloro che considerano il potere zarista un potere dispotico, è un miglioratore, un liberatore.
Contesto storico in cui è stato scritto il romanzo
Dal punto di vista culturale e letterario il 1800 è caratterizzato dal Romanticismo, un movimento
Pugačëv
culturale nato in Germania nel 1700 e poi diffusosi in tutta Europa e in Russia. La figura di
Pugačëv rientrano perfettamente nei temi trattati dagli scrittori dell’epoca: il
e la rivolta di l’eroismo;
Romanticismo infatti celebrava la libertà, il patriottismo, la morte in nome della libertà e
la noncuranza del pericolo erano considerate eroiche.
Puškin
Negli anni in cui ha iniziato la stesura del romanzo ha avuto luogo la rivolta dei Decabristi, i
membri delle società segrete che volevano disfarsi dell’assolutismo dell’Impero. I Decabristi erano
avanti le riforme promesse all’inizio del suo
delusi perché Alessandro I non era riuscito a portare
Puškin stesso come “meraviglioso inizio”, “прекрасная начала”)
regno (definito da e, incitati dallo
spirito patriottico, hanno dato inizio a una rivolta con lo scopo di abolire la servitù della gleba e di
ottenere la fondazione di una Repubblica o almeno una Costituzione, cose che avrebbero portato la 3
Russia a essere un vero stato moderno. Ma dopo essere stato incoronato imperatore, Nicola I
reprime facilmente questa rivolta e fa giustiziare alcuni ufficiali che ne erano stati promotori.
Inoltre, per prevenire le insurrezioni, istituisce un rigido controllo poliziesco che si ripercuote anche
Puškin.
su Pugačëv, Puškin
Quindi quando inizia a interessarsi alla rivolta di sta vivendo in prima persona nel
clima creato dalla rivolta dei Decabristi. Il regno di Caterina II viene in un certo senso paragonato al
regno di Nicola I, poiché entrambi hanno posto fine in modo violento a una rivolta contadina.
L’attenzione non va solo rivolta al fatto storico, ma al sentimento con cui ne parla, poiché Puškin è
stato amico di molti decabristi e di conseguenza vittima del potere costituito. In particolar modo ha
subito il rigido controllo di Nicola I, che per evitare la diffusione di ideali rivoluzionari, ha creato
отделение), la polizia politica russa
una struttura speciale, la Terza Sezione (Третье che si
occupava anche della censura sulla stampa, sulla letteratura e sugli spettacoli teatrali. Avendo
Puškin Pugačëv
vissuto in prima persona in questo contesto, vede in (come nei Decabristi) un
ribelle e un assassino, ma anche un liberatore e un eroe romantico.
Analisi dei personaggi
Pëtr Andréevič Grinëv: Puškin)
è il protagonista del romanzo, membro della nobiltà (come e
destinato fin da piccolo al servizio militare. Nel corso del romanzo osserviamo la sua crescita
psicologica; passa infatti dall’essere un ingenuo ragazzo che perde tutti i suoi soldi in una partita di
biliardo, a un uomo che farebbe di tutto per proteggere le persone a lui care, anche se questo
significa affrontare le conseguenze delle sue azioni ed essere imprigionato.
Švabrin: Švabrin
inizialmente amico, poi nemico del protagonista. e Pëtr sono innamorati della
Maša,
stessa ragazza, e questo li porterà a duellare. Le circostanze degli eventi lo spingeranno ad
Pugačëv
allearsi con e a diventare uno dei cattivi del romanzo. Anche dopo essere stato catturato
Švabrin la causa dell’arresto di
non si smentisce, e sarà proprio Pëtr.
Savelič: Assume il ruolo dell’aiutante del
stalliere della famiglia Grinëv e fedele servo di Pëtr.
Pugačëv, Savelič
protagonista: quanto Pëtr sta per essere ucciso su ordine di interviene per salvarlo,
cosa che permetterà al tiranno di riconoscere il nobile che gli aveva regalato il pellicciotto di lepre
Savelič
per ringraziarlo del suo aiuto. rappresenta la saggezza popolare, fatta di semplicità ma anche
Puškin
di un senso etico che spesso la nobiltà non riusciva a individuare. Per la cultura popolare era
importante, poiché diceva di essere stato allevato