vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Mёrtvye duši (Le anime morte) entrambi del 1842. Successivamente Gogol’ tentò di
continuare Le anime morte ma, scontento del suo operato, bruciò quello che aveva composto
nel 1845.
Negli ultimi anni della sua vita Gogol’ fu preda di un misticismo religioso che pervade anche
Passi scelti da una corrispondenza con gli amici del 1847. Si tratta di una difesa
dell’autocrazia che vuole servire da insegnamento morale per i concittadini. L’opera però
non venne vista di buon occhio, anzi venne considerata presuntuosa e dominata da una
visione medievale del mondo. Questo rifiuto da parte del pubblico e la sua incapacità di
terminare Le anime morte lo portarono ad un periodo di crisi esistenziale.
Nel 1848 compì un viaggio in Palestina e al suo ritorno ebbe un contatto sempre più diretto
con l’Ortodossia. Nel 1852 venne colto da una crisi depressiva (soffriva di disturbo
bipolare) che lo portò a compiere lunghi digiuni e a bruciare nuovamente Le anime morte.
Morì di stenti nello stesso anno.
Facendo un confronto tra Puškin e Gogol’, vediamo come il primo ha scritto tantissimo,
mentre il secondo ha scritto molto di meno. Morirà con l’angoscia di non riuscire a portare a
compimento la maggiore opera della sua vita.
Della sua biografia invece sappiamo molto poco. Karlinsky ha scritto nel 1976 un libro in cui
sostenne che Gogol fosse omosessuale ma non l’ha mai rivelato.
Esordisce all interno della cosiddetta Storia naturale (premessa al realismo), che consiste
nella descrizione di episodi tratti dalla vita quotidiana, di solito di ambientazione urbana,
di persone di basso livello.
Per molto tempo la critica ha fatto una lettura filantropica e umanitaria dei suoi racconti.
Poi nel 1900 il critico Ejchenbaum fece una bellissima analisi de Il cappotto, dove dimostra
che a Gogol non importa rappresentare i personaggi come poveretti. A lui piace invece
lavorare sulla lingua, fare lunghe digressioni.
Вечера на хуторе близ Диканьки
Racconti di tema ucraino che prendono spunto da opere scritte in precedenza, tra cui alcune
del padre.
L’ucraina andava molto di moda in quel periodo: era vista come un luogo esotico in cui però
si conservavano le tradizioni.
Viene introdotto un personaggio, un apicoltore (legato alla magia) che avrebbe raccolto tutti
questi racconti da diversi narratori.
Ogni racconto riflette le caratteristiche linguistiche, culturali e sociali dei narratori.
1. La fiera di Soročinskij
Durante una fiera, una giovane ragazza di nome Parasja si innamora di Gritsko, ma la madre
di lei è contraria al matrimonio. Intanto, tra venditori e contadini, circola la leggenda di un
frammento del mantello del diavolo, che porta sfortuna a chi lo possiede. Il pezzo maledetto
passa di mano in mano tra i mercanti, causando caos e panico. Alla fine, la superstizione si
placa, la madre si convince, e i due giovani possono finalmente sposarsi.
2. La sera della vigilia di Ivan Kupala
Un ragazzo povero di nome Petro desidera ardentemente diventare ricco per sposare Pidorka.
Uno straniero misterioso gli propone un patto: in cambio della ricchezza, Petro dovrà
uccidere il proprio zio. Accecato dal desiderio, lo fa. Ma dopo aver ottenuto oro e successo, è
tormentato da visioni e rimorsi. Quando ritorna al luogo del delitto, il denaro scompare, e la
sua mente si spezza. Una leggenda oscura sulla notte di Ivan Kupala, dove tutto può accadere
e il confine tra reale e infernale si dissolve.
3. Una notte di maggio o l’annegata
Levko, figlio del sindaco, è innamorato della dolce Hanna. Il padre però ostacola il loro
amore. Una notte di maggio, Levko incontra lo spirito di una giovane annegata, perseguitata
da una strega. Con l’aiuto di spiriti notturni, Levko la libera. In cambio, riceve una lettera che
convince il padre a benedire le nozze con Hanna. Una storia romantica e malinconica,
immersa nel mistero delle notti di primavera e delle leggende del villaggio.
4. Il documento scomparso
Un cosacco viene incaricato di portare una lettera dello zar a una destinazione lontana. Ma
lungo il cammino, viene ingannato da streghe e spiriti maligni che gli rubano il documento.
Per recuperarlo, affronta un viaggio surreale, pieno di magie, duelli con il diavolo e banchetti
demoniaci. Alla fine, riesce con astuzia a riprendersi la lettera e tornare vittorioso. Un
racconto pieno di ironia e folclore, in cui il bene trionfa grazie al coraggio contadino.
5. La notte prima di Natale
Il fabbro Vakula ama la vanitosa Oksana, che gli chiede le scarpette della zarina per sposarlo.
Con l’aiuto del diavolo stesso (che voleva ostacolarlo!), Vakula vola a San Pietroburgo e
ottiene le scarpe. Al suo ritorno, Oksana è colpita dal suo gesto e accetta di sposarlo. Intorno,
si muove un mondo fatto di streghe, uomini nascosti nei sacchi, e notti senza luna. Un
racconto dolce, comico e fiabesco sulla forza dell’amore e dell’ingegno.
6. La vendetta terribile
Un racconto tragico e cupo: Kateryna scopre che suo padre è un mago malvagio, che ha
ucciso il marito Danilo per gelosia e brama di potere. Danilo però ritorna dall’aldilà come
spirito vendicatore, e punisce il suocero, facendolo precipitare in una valle maledetta dove i
peccatori soffrono in eterno. Una leggenda oscura e solenne, piena di destino, morte e
punizione, con atmosfere quasi gotiche.
7. Ivan Fëdorovič Špon’ka e sua zia
Ivan è un piccolo proprietario di campagna, timido e imbarazzato, che vive con l’energica zia.
Questa decide che è tempo per lui di sposarsi. Tra goffi tentativi, sogni angoscianti e un
corteggiamento ridicolo con una vedova autoritaria, Ivan finisce per fuggire dal matrimonio e
rifugiarsi nella vita tranquilla di sempre. Un racconto comico e realistico, che prende in giro
le convenzioni matrimoniali e i caratteri deboli.
8. Il luogo incantato
Un luogo nei campi dove, si dice, le persone scompaiono. Un giovane racconta come suo
nonno, una volta, vi sia sparito per giorni e abbia poi narrato di diavoli, tesori sepolti e
illusioni infernali. Il narratore cerca di capire se la storia è vera o no, ma il mistero rimane.
Un racconto ironico e misterioso sul folclore contadino e le leggende che sopravvivono nel
tempo.
Mirgorod
Viene rappresentato come una continuazione delle Veglie, ma abbiamo delle differenze.
Intanto le opere vengono presentate come opere di Gogol. Anche i narratori delle Veglie sono
scomparsi, e Gogol da uno stile unitario anche se ciascun racconto rappresenta un genere
narrativo diverso.
Proprietari di vecchio stampo
Nel cuore dell’Ucraina vivevano due anziani nobili: Afanasij Ivanovič e Pulcherija Ivanovna,
marito e moglie da tanti anni. La loro vita era tranquilla, semplice, scandita da piccoli riti
quotidiani, pasti generosi e tanto affetto. Non avevano figli, ma si amavano teneramente.
Quando Pulcherija muore, Afanasij si spegne lentamente, incapace di vivere senza di lei.
È un racconto malinconico e dolce, dove Gogol’ dipinge con nostalgia il mondo ormai
scomparso della nobiltà rurale, intriso di semplicità, tenerezza e fatalismo.
Taras Bulba
Taras Bùlba, un vecchio e fiero cosacco, accompagna i suoi due figli, Andrij e Ostap,
all’accademia militare, e poi li guida in guerra contro i polacchi per difendere la fede
ortodossa e la patria.
Ma durante la campagna, Andrij si innamora di una donna polacca e tradisce i suoi compagni.
Taras, accecato dall’onore e dalla fede, uccide il proprio figlio con le sue mani.
Anche Ostap, catturato dai nemici, muore da martire.
Taras, rimasto solo, continua a combattere fino alla morte, diventando leggenda.
Un racconto epico, tragico e patriottico, che esalta il coraggio cosacco e il senso del dovere,
ma anche la brutalità della guerra.
Il Vij
Si tratta di un racconto piuttosto complesso con diverse fonti. Una di queste è tratta da un
narratore ucraino, Nareznyj, che aveva scritto a suo tempo l’opera Bursak (I seminaristi).
Nella prima parte, infatti, ci si concentra sulle figure di questi giovani seminaristi che
studiano a Kiev, che vanno in campagna per cercare di guadagnarsi la vita presso qualche
proprietario terriero. Una notte vengono ospitati da una padrona anziana, e uno dei
seminaristi vede la vecchietta che arriva, interpretando male le sue intenzioni. Ella lo prende
e lo fa volare nei cieli (elemento che ritroviamo anche ne Il Maestro e Margherita). Il
seminarista picchia la vecchietta, che cade a terra e si trasforma in una bellissima fanciulla,
però morta.
Successivamente, gli viene detto di fare le veci della padrona che ha ucciso. Scopre che nella
bara c’è in realtà la fanciulla in cui si era trasformata la strega. Vorrebbe scappare ,a è
obbligato a rimanere, così comincia le sue tre notti di veglia, e ogni notte la bara comincia a a
sollevarsi nell’aria, a fluttuare, cercando di strapparsi da terra. La terza notte solleva gli occhi
e vede il Vij, il cui sguardo lo brucia viva.
Quest’idea della vecchia/strega/fanciulla e soprattutto nel folklore ucraino. È un mutaforma.
Il Vij è un’invenzione di Gogol, che però si basa su alcune leggende nordiche.
In realtà, Gogol si ispira a una ballata scritta da Southeye, The old woman of Berkeley, che fu
adattata in ballata da Zukovskij.
Racconto di come Ivan Ivanovič litigo con Ivan Fëdorivič,
Ivan Ivanovič e Ivan Nikiforovič sono due buoni amici, entrambi uomini rispettabili di un
villaggio ucraino.
Un giorno, durante una banale conversazione, uno dei due insulta l’altro chiamandolo “oca”.
Da quel momento, si scatena un litigio epico, assurdo e grottesco: carte bollate, tribunali,
insulti, ripicche, persino tentativi di rubare un cannone dal giardino dell’altro.
Nonostante gli sforzi di riconciliazione del villaggio, i due non faranno mai pace.
Un racconto ironico e tragicomico sull’assurdità della natura umana, la vanità e la follia della
burocrazia.
Taras Bulba
Si tratta di un romanzo storico (Gogol aveva la fissa di fare lo storico), in cui tutti i
personaggi sono maschi e c’è un dissidio profondo tra padre e figlio, in quanto entrambi sono
innamorati della stessa donna. Ciò può essere letto in termini edipici.
L’ambientazione è quella dei cosacchi del 600.
Alla fine il padre fa giustiziare il figlio.
Si chiude così il periodo ucraino.
Si diffonde il mito di Pietroburgo, che diventa un luogo d'inganno, dove può manifestarsi
anche il fantastico, che però è velato, non così esplicito.
Nevskij Prospekt è incentrato su un luogo reale esistente a Pietroburgo. Inizialmente viene
rappresentata attraverso varie opere, come si popola dal primo mattino, per poi passare all’ora
de