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LA RELAZIONE PADRE FIGLIA NELL’ANORESSIA MENTALE (FICETO)

L’alimentazione nell’infanzia è fonte di benessere psicologico (nell’allattamento il

bambino sperimenta il 1° sollievo di disagio fisico) e base delle interazioni (il

contatto con madre dà la sensazione di essere amato).

Sia nell’AN che BN si registra un vuoto paterno = una perdita della fig. paterna, sia

fisica (divorzi, abbandoni, decessi) che simbolica (padre presente in casa ama non

disponibile dal punto di vista affettivo o si offre come modello maschile

inaccettabile xchè si disinteressa della famiglia, instaura relazioni extraconiugali,

tenta rapporti incestuosi con figlia).

Studi hanno dimostrato un generale disinteresse x l’influenza della fig. paterna e

della relazione che si stabilisce sullo sviluppo e mantenimento di un quadro

psicopatologico infantile e adolescenziale. Anche la diade padre – figlia inserita nel

contesto familiare è sogg a cambiamenti che accompagnano il ciclo di vita.

società muscolare (basata su lavoro e gran dispendio di

Oggi passaggio da una

energia fisica, il cibo è di x sé positivo x recuperare le energie spese con il

movimento) a cerebrale (il lavoro è un’attività sempre + mentale e sedentaria, con

la progressiva meccanizzazione dell’industria ed esplosione del terziario avanzato) +

si verifica un surplus di generi alimentari rispetto ai fabbisogni reali).

In termini predittivi è possibile individuare alcuni fattori di rischio x l’emergere di un

regime dietetico:

- Stile genitoriale (iperprotettivo)

- Il sé del sogg (disposizione alla conformità, mancanza di fiducia)

- Disposizione relazionale (inefficacia del sé, mancanza di abilità nella

negoziazione interpersonale)

- Influenze sociali (massmedia, amici, famiglia)

DCA + diffusi tra le adolescenti che perseguono sforzi accademici/professionali e che

percepiscono il loro sex come impedimento al successo (nel tentativo di aspirare alla

carriera molte scelgono di negare la propria sex’ e adeguarsi al nuovo ideale di

successo della superdonna).

L’AN può evolvere in forme ≠: 1

- in adolescenti di 13-14 anni (nella > dei casi l’episodio AN si protrae x

Forme <:

alcuni mesi e poi si esaurisce sia spontaneamente che dopo interventi

familiari)

- quadro grave di cachessia, con rischio evolutivo

Forme gravi o cachetizzanti:

notevole

- episodi AN inframmezzati da recuperi transitori di

Evoluzione intermedia:

peso o ospedalizzazione

Fattori di prognosi positiva: pubertà precoce, obesità infantile, disturbi di

personalità, ostinata negazione malattia, associazione con BN.

Criteri diagnostici dell’International Classification of Diseas (ICD-10) dell’OMS:

- Peso corporeo almeno 15% al di sotto di quello atteso o BMI ≤ 17,5; i pazienti prepuberali possono non

subire il previsto incremento ponderale durante il periodo d’accrescimento

- La perdita di peso è autoindotta mediante evitamento del cibo che fa ingrassare e 1 o + dei seguenti:

vomito autoindotto, purghe autoindotte, es. eccessivo, farmaci anoressizzanti e/o diuretici

- Distorsione immagine corporea: il terrore di diventare grassi persiste come idea pervasiva

- Disfunzione endocrina che si manifesta nelle femmine con amenorrea, nei maschi con perdita interesse sex

e potenza

- Se l’esordio è prepuberale la sequenza degli eventi puberali è rimandata o arrestata

Disoressia = x indicare l’alternarsi tra le 2 serie di sintomi (AN/BN) con forte

preoccupazione x corpo.

Sindrome da caso dietetico = sogg che si auto inducono il vomito senza raggiungere

una perdita di peso tale da includerli nell’AN

Comportamenti di debito = così sono definiti i comportamenti che l’AN mette in

atto x ciò che concerne cibo/attività fisica: è possibile arrogarsi il diritto di ingerire

una certa quantità di kcal a patto di svolgere un dato n. di es. (si deve pagare

l’indulgenza di aver mangiato qualcosa in + eseguendo attività fisica extra).

Nel disturbo dell’immagine corporea le difficoltà riscontrare si estendono a tutte le

esperienze legate al corpo, che è vissuto come altro da sè (es. disturbi cinestesici,

sensazioni di freddo-calore) = errata percezione dei propri stati fisiologici che si

accompagna a un funzionamento cognitivo alterato che preclude la possibilità di

avere un adeguato senso del reale; la mente ruota attorno un universo di significati

personali e slegati dalla realtà circostante.

2

Valori/credenze stereotipiche e pensieri disfunzionali:

- Pensiero dicotomico (bianco-nero)

- Astrazione selettiva (trarre conclusioni basandosi solo su dettagli)

- Conformismo

Convinta che i sentimenti siano pericolosi/vergognosi, non esprime né vive le sue

emozioni, ha difficoltà verbalizzare ciò che sente ed è incapace di spontaneità; vita

int coartata dalla razionalizzazione che produce una dissociazione psicosomatica: io

corporeo schiacciato dallo strapotere mentale garantendole la certezza di sentirsi

libera di ogni bisogno umano.

LE DIFFICOLTÀ RELAZIONALI PADRE – FIGLIA ATTRAVERSO L’APPROFONDIMENTO

DELLE TEORIE SULL’AN

Nella > dei casi l’attenzione è focalizzata sul rapporto con madre, coi genitori in

modo indifferenziato o intero sistema familiare, masi esclusivamente sul rapporto

padre – figlia.

Teoria familiare: una relazione ambivalente

Modello di Selvini Palazzoli e Minuchin: concordano nel ritenere che nell’AN ci sia un

quadro familiare disturbato; genitori alle prese con un rapporto insoddisfacente

incapaci di assicurare una presenza sufficientemente buona alla figlia; madre

mantiene un atteggiamento iperprotettivo con cui cerca di compensare la deludente

relazione col marito, padre x lo + assente, dedicato al lavoro ed attività

extrafamiliari. La futura anoressica assume il ruolo di mediatrice del conflitto. Il

padre è narcisista, debole e fragile, pronto a ricercare il rapporto con figlia solo nella

speranza di ricevere e non nell’intenzione di dare (relazione strumentale ai suoi

bisogni, a seconda della serenità del legame coniugale, sembra cercarla/rifiutarla

nelle vesti dell’antimoglie). La figlia si illude di poter contare sulla disponibilità del

padre che invece l’abbandona quando è lei a chiedergli supporto emotivo.

Si presenta come un uomo realizzato sul piano professionale e sociale, ammirato

all’ext x il suo carattere (forza, risultati raggiunti, successo, insistenza sull’aspetto

ext), non mostra preoccupazione x i sentimenti di inefficienza che minano

l’equilibrio psichico della figlia. L’anoressica è privata di affetto/attenzioni xchè

entrambi i genitori mostrano un atteggiamento ambivalente alternando affetto e

attenzione nell’educazione con noncuranza verso i reali bisogni. Il padre, fortemente

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competitivo e individualista all’ext, forse xchè anch’esso figlio precocemente

adultizzato, mantiene in famiglia un atteggiamento impenetrabile alla sofferenza,

duro, incline a nascondere i sentimenti, la fragilità e immaturità. Fin dalla nascita

della figlia è emotivamente/fisicamente distante da lei, non si interessa alla crescita

xchè convinto che la sua funzione familiare sia esclusivamente economica.

La coppia parentale: incapaci di testimoniare alla figlia l’esperienza di un’intesa

costruttiva e complicità positiva in qualche area della vita comune, protagonisti di

un rapporto stabile solo formalmente, delusi dal legame anche se incapaci di

ammetterlo. I primi t di matrimonio sembrano soddisfacenti x entrambi, sicuri di

aver trovato nel partner la il marito, a

compensazione dei bisogni infantili frustrati;

causa del cattivo rapporto coi genitori, ha trascorso tutta la vita nella speranza di

meritarsi l’amore che qualche fratello ha ricevuto gratuitamente; si aspetta dalla

moglie una dedizione materna, incapace di vivere il rapporto coniugale come

relazione paritaria, è narcisisticamente chiuso nel suo diritto di un sostituto materno

(puerile, affettuoso, inaffidabile, bisognoso di continue attenzioni). All’inizio del

rapporto la moglie sembra disposta ad adeguarsi ai bisogni del marito, anche lei ha

subito episodi di prevaricazione (ingiustizie fratelli, disistima x sue capacità

intellettive xchè donna), con la madre ha avuto un rapporto conflittuale, col padre

seduttivo, ha imparato presto ad affidarsi alle proprie risorse x sopravvivere e a

reprimere rabbia x essere accettata. Nel partner ha riposto la speranza di ricevere

riconoscimento, fiducia, stima, rispetto ma si rende conto di aver sposato un uomo

irresponsabile e dipendente.

La figlia è ridotta a capro espiatorio, spesso cooptata in un’alleanza con uno dei 2

(intermediaria del rapporto parentale); implicitamente i genitori sollecitano

l’anoressica a soddisfare in modo vicario ciò che manca nel coniuge. 3 modelli

possibili:

- Triangolazione: la figlia si alle alternativamente con uno dei 2

- Coalizione: si alle stabilmente con 1 e l’altro resta periferico

- Deviazione: la coppia appare unita e soffoca i propri dissidi assumendo un

atteggiamento di biasimo verso figlia malata definita il vero problema della

famiglia

Teoria cognitivista 4

Riferita a teoria del’attaccamento; le strategie di attaccamento agiscono come

fattori che possono facilitare l’emergere di sintomi. Sembra che ci sia un legame tra

attaccamento insicuro/preoccupazione corpo.

Ambiente familiare in cui entrambe le fig. parentali sono incapaci di fornire una base

alla figlia; a volte indifferenti/formali, a volte intrusivi/iperprotettivi (difficile

sicura

sviluppare un senso stabile del sé). L’unica via d’uscita sembra uniformarsi ad un

modello proposto (soprattutto paterno) aderendo perfettamente alle aspettative.

Durante l’adolescenza questo rapporto si sfalda, la figlia ridimensiona la concezione

del padre = il dimagrimento e rifiuto cibo sembrano garantirle attenzioni e amore

che non ha mai ricevuto in modo stabile/continuativo.

Il contesto familiare: rapporti caratterizzati da altalena relazionale tra 2 polarità di

attaccamento/distacco; madre troppo concentrata sulla figlia ma sembra non

ricevere alcun piacere nel dedicarvisi: attenta alla correttezza dell’alimentazione,

benessere fisico, gradevolezza aspetto corporeo, successo scolastico, ma non si cura

della sua felicità.

Padre sicuro e brillante all’ext ma assente in famiglia se non in vesta autoritaria; la

ragazza vive la dominanza materna come invadente/intrusiva. La coppia è

concentrata sugli aspetti formali della vita e apparenze sociali sforzandosi di

trasmet

Dettagli
Publisher
A.A. 2006-2007
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ankh79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Giani Gallino Tilde.