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Il fratello del ranocchio turchino

Al ranocchio turchino era accaduta una disgrazia.

Voleva diventare grande come un bue e però era scoppiato. Il fratello incolpa il bue per

il fatto di voler essere stato imitato.

Il fratello del ranocchio decide di vendicarsi con il bue con tutti gli altri ranocchi: il bue

inciampa e cade nel pantano, chiede aiuto a ranocchi, il fratello del ranocchio decide

di vendicarsi: spinge più in giù il bue.

Morale: non si deve godere delle sfighe degli altri

La bambola vera che fa primavera

200 anni fa c’era un nonno detto ‘Borbotta’ senza nipoti disgraziato che viveva in una

casa con “dieci occhietti verdi” (le finestre) che non si aprivano mai. Tutti lo

chiamavano nonno perché faceva burattini belly. Non aveva nessuno che gli voleva

bene. Non voleva mai uscire di casa e nessuno voleva stargli vicino perché era

scorbutico. Era contento solo quando faceva i suoi burattini, un giorno non gli soddisfa

neanche più la sua bottega, faceva freddo ed era inverno.

Cerca di scaldarsi ma non riusciva, si sentiva triste sempre, entra in una stanza dove

non andava nessuno, apre un armadio dove c’è dentro un burattino grande, (tipo un

Pinocchio) con molti meccanismi interni, sembrava una persona (pensava addirittura).

Si chiamava Florindo ed era nero (si chiamava come il nonno del nonno di Borbotta).

Borbotta vuole farlo diventare perfetto per far si che Florindo gli volesse bene.

Florindo era diventato perfetto e piaceva a tutto il paese, Borbotta era quasi felice.

Dopo un po’ Borbotta torna triste, fa freddo (gli manca qualcosa), una bussa di notte,

Florindo va ad aprire ma scompare e dice che c’è una bambina (di circa 6 anni) sulla

neve. La porta dentro e la stanza inizia a scaldarsi.

La bambina non sapeva niente di se, la chiamano bucaneve.

Cresce nella casa e diventa massaia.

Nonno invecchia sempre di più, non considera mai Bucaneve (non le parla mai), lei ci

rimane un po’ male e gli chiede come mai non la calcoli ma lui non le risponde.

Bucaneve vuole guarire suo nonno, il segreto per farlo stare meglio salta fuori dal

macinino del caffè, è una donnina grande come un chicco di caffè che le dice che

Borbotta starà meglio con la primavera, bisogna trovarla e deve farlo Bucaneve.

Bucaneve urla per chiamare la primavera e Florindo le ride in faccia (lui non sa cosa

siano le stagioni)

Bucaneve non trova la primavera -> cerca di farla, va a cercare i bambini nel paese

per creare la primavera, li porta alla casa di Borbotta: tolgono la neve, dipingono

l’erba, mettono i fiori, chiamano i passerotti, dispongono tutti i pupazzi nel giardino

Borbotta esce il giorno dopo con Bucaneve, ma il giardino costruito era veramente

diventato primavera.

Nonno Borbotta è contento e abbraccia Bucaneve.

Borbotta dice che Bucaneve è stata mandata dalla Madonna

Borbotta fa festa, ma Florindo era invidioso di Bucaneve perché lui non era riuscito a

far felice Borbotta -> va via in altro paese dove lo fanno ministro.

Bucaneve si sposa ma non abbandona mai Borbotta, i 10 occhietti delle finestre ora si

aprono

La damina nel sacco

Un signore che andava in campagna quando esce di casa lascia silenzio nella sua casa

piena di oggetti di antiquariato che dormono, la mattina si svegliano e parlano tra loro:

gli oggetti nell’armadio a vetri fatti di porcellana erano sempre molto discreti e

stavano tra di loro, al 3° piano c’era una damina bella e graziosa chiamata

Madamigella Cip-Cip che se la tirava. Si lamenta con un ufficiale di porcellana e un

mercante grasso che non riesce a dormire bene da tre giorni perché c’è l’erba nel

giardino che cresce. Voleva l’aiuto di sua madrina (che è una persona grande)

Il mercante le consiglia di scendere al 2° piano che accetta, ma non le basta perché al

2° piano c’è un tipo che fa rumore con il naso quando prende il tabacco ed esce

dall’armadio

Arriva su una colonnetta vicino ad un gesso di un uomo illustre (uno che non parla mai

e pensa sempre), che però non le basta perché il filosofo pensando fa rumore, se ne va

dalla colonnetta

Vuole andare da una bambola, ma lei fa troppo rumore chiudendo gli occhi quindi non

ci va

Vuole andare all’uscio ma c’è un ritratto che sospira e fa troppo rumore

Un colibrì si propone di andare dalla madrina della damina (fata chiaccherina) che

abita in fondo alla città, ma non riesce a scrivere una lettera per la madrina perché il

rumore della penna le dava troppo fastidio, quindi gli da un messaggio vocale da

riportare: dire che è infelice e raccontare la sua sventura.

Dopo poco tempo arriva alla casa una carrozza vuota per portare via la damina alla

casa della madrina.

La madrina le dice che è una rompiscatole ma comunque l’aiuterà facendola abitare

con se.

La porta in una camera bella ed accogliente

Alla Cip-Cip però da fastidio la luce della luna, le cuciture dei vestiti donatele dalla

madrina, la collana di perle

Un’aiutante della madrina chiama un cenciaiolo e lui le chiede se venderebbe la

damina, la compra per 10 soldi e la butta dentro un sacco con dei vestiti e dei ferri,

Cip-Cip si lamenta ma il cenciaiolo non la sente.

La rosa troppo bella

C’era una fata bionda fruttivendola che andava al mercato per vendere la sua merce.

Aveva una passione, aveva un cespuglio di rose rosse che fiorivano tutto l’anno. Un

giorno si preoccupa per del vento che sta per arrivare e le avverte di non guardarlo,

loro le dicono che non lo faranno (anche la più piccola appena nata).

La rosa piccola sfotte una lumachina che non riesce a raggiungere a cima della rosa, la

lumachina le risponde senza offendersi che deve avere paura del vento e che deve

chiudersi se no cadrà nello stagno.

La rosa viene smembrata e i petali vengono lanciati nello stagno, però la rosa continua

a vantarsi con la lumachetta.

La fata non si accorge che manca una rosa, pensa di aver contato male la mattina

Una tragedia da ridere

Un giovanotto tenore dentro un quadro a cui tutti volevano bene

Gli amici più grandi erano 12 marionette con il filo appesi dietro il teatro che lo

guardavano cantare.

Un giorno non canta più e sono tutti agitati perché il chiodo che tiene il quadro

scricchiola.

Un nano sotto il quadro dice alle marionette che c’è un pericolo.

Le marionette decidono di fare qualcosa:

- Pantalone va a dare consiglio a giovanotto: prudenza e ragionamento (pensa

che sia un colpo di testa del giovanotto)

- Balanzone e Colombina: vanno a cercare libro per capire come guarire

- Cavalier Bombetta vuole partire alla ricerca della soluzione

Non succede niente, cercano soluzioni per 1 anno, ma non trovano niente ma anzi

hanno perso qualcosa loro (Pantalone ha perso i soldi, Balanzone ha i capelli bianchi)

Tutti si commuovono al ritorno delle 12 marionette tranne lo zio grasso di ceramica

che non amava essere scomodato e fa capire dicendo solo ‘puàh’ che tutti si erano

dimenticati del giovanotto.

Arlecchino che non era mai andato via dice che in realtà il giovanotto non aveva

passato pericoli perché gliel’ha detto una zanzara: lo zio grasso di ceramica aveva

sentito cantare il tenore, quindi gli propone di scendere tutte le sere per cantare per

lui, il tenore accetta ma il problema è il viaggio: si accorda con un tarlo (quello che

creava il rumore dal muro) che avrebbe tolto il chiodo, così il giovane arriva dallo zio.

Tutti dicono che per una cagata del genere hanno perso un sacco di cose, tutti si sono

sbattuti mentre in realtà lui non aveva bisogno.

Il giovanotto inizia il suo concerto pagato dallo zio.

Farinella

Una famiglia di mugnai dentro un mulino, 2 genitori, 4 ragazzi 1 ragazza molto poveri

Non avevano neanche lo zucchero, i ragazzi si lamentano ma la ragazza no.

La mamma si chiede perché non passi il mago bruscolino che aiuta i poveri.

Un giorno bussa un ometto che non ha casa, il papà gli offre rifugio e del cibo, lo

trattano al meglio.

Il giorno dopo va via e i genitori gli dicono di tornare pure,

lui gli ringrazia e dice di essere il mago bruscolino, che va a cercare la pietà e la

ricompensa.

Chiede a tutti cosa vorrebbero:

Farinone il più ambizioso vorrebbe essere grande e andarsene all’avventura

Farinotto il più pigro vorrebbe avere bacchetta magica per farsi i compiti a scuola

Farinuccio il più ingordo vorrebbe avere un palazzone con molto oro per comprare

tanto cibo

Farinino il più birichino vorrebbe avere gatti con coda lunga per tirargliela, tanti piati

da rompere

Farinella fa la modesta vorrebbe far diventare il caffelatte dolce solo con lo sguardo ->

non pensa a se, desidera il bene degli altri, Bruscolino fa avverare questo desiderio

contento

L’ometto fischietto

Un uomo aveva una chitarra grande il doppio di lui, lui la portava sempre in giro (la

chitarra non portava mai lui in giro -> ingiustizia), ma le voleva molto bene.

Fischietto lavorava molto solo per un po’ di cibo, quando lavorava posava la sua

chitarra e la riprendeva quando finiva di lavorare. Di sera si metteva a dormire dentro

la chitarra.

Viaggiava molto da paese a paese perché sentiva una voce dentro di se che gli diceva

di andare via.

Un giorno parte e incontra

- un vecchio ragno che gli chiede di lavorare per lui, lui lo fa e finito il lavoro il

ragno dice di essere il re dei ragni e gli regala un fischietto di ferro (se ci

fischierà per 3 volte dentro i ragni lo aiuteranno)

- una formica zoppa (si scopre re delle formiche) gli regala un fischietto d’argento

- un’ape senza ali (regina delle api) gli regala fischietto d’oro

una sera fischietto va a dormire in un bosco, ma vede che compaiono 3 streghe (con

naso ad uncino, a punta e a chitarra) -> va a spiarle da sopra un albero e sente che lo

nominano (dicono che in un certo paese c’è bisogno di lui pensando che sia lontano).

Cade dall’albero in un ruscello sopra la sua chitarra. Una voce gli dice di mettere una

vela per andare più veloce, lui lo fa e arriva al paese dei Lasagnoni.

Li scopre che il paese è stregato e che i figli del re hanno un maleficio, sono pigri e

dimagriscono (fatto da una delle tre streghe che non era stata invitata al battesimo del

32° figlio del re). Il re ha imposto che il paese 2 ore al giorno pianga per il maleficio. Va

a palazzo a cercare lavoro (sa che li qualcuno ha bisogno di lui) li c’è il Ciambellano

verde (amico del re e nemico di fischietto) che gli dice di fare alcuni lavori a palazzo

tra cui guardare i figli del re che sono sempre annoiati. Quando vedono fischietto

lavorare si incuriosiscono e gli chiedono cosa sia il lavoro. Lui dice loro che

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A.A. 2018-2019
7 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher broccolazzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Masoero Mariarosa.