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NON C'ERA UNA VOLTA DISSE IL RENE AL BAMBINO
Bruno Bettelheim con Il mondo incantato arriva in Italia nel 1977 e offre, attraverso l'interpretazione psicanalitica, una panoramica dettagliata sul profondo impatto emotivo e formativo che la fiaba esercita sui più piccoli a tutti i livelli della loro personalità.
Il libro, infatti, spiega come le fiabe pongano il bambino di fronte ai principali problemi umani (il bisogno di essere amati, la sensazione di essere inadeguati, l'angoscia della separazione, la paura della morte ecc), esemplificando tutte le situazioni e incarnando il bene e il male in determinati personaggi, rendendo quindi distinto e chiaro ciò che nella realtà è confuso. Esse esprimono in modo simbolico un conflitto interiore e poi suggeriscono come può essere risolto.
In questo modo possono rincuorare il bambino e incoraggiare il suo sviluppo emotivo mentre, contemporaneamente, lo affascinano e divertono.
stimolando la sua immaginazione. Attraverso esempi tratti dalla più famosa tradizione popolare fino ad arrivare alla fiaba orientale de Le Mille e una notte, l'autore dimostra come il loro messaggio aiuti a superare l'angoscia di essere bambini in un mondo di grandi, spiegando che solo affrontando le sfide della vita e superandole si potrà arrivare alla propria indipendenza e realizzazione, così come l'eroe ottiene il suo regno e la felicità dopo aver vinto le battaglie che si presentavano durante il cammino. L'identificazione coi personaggi e la partecipazione emotiva al racconto sono possibili perché le fiabe parlano il linguaggio della fantasia, che è lo stesso del bambino. Il libro viene presentato in un periodo storico in cui la fiaba veniva screditata, depauperarla da ogni intento educativo. Secondo Faeti bisogna ricorrere al messaggio delle fiabe quando i messaggi che è necessario cambiarsi non possono essere.tradotti in codici di comune accettazione
La fiaba, così come il fantastico, s'incarica di offrire al lettore una fruizione avventurosa e disponibile che si fonda su una rottura di schemi e consuetudini più che il consolidamento e passiva acquisizione degli stessi6.
L'ODORE ACERBO. PER UNA FENOMENOLOGIA DELL'AVVENTURA
Un tempo la letteratura per l'infanzia coincideva con la letteratura avventurosa: è un altrove in cui si è chiamati a conoscere, un altrove che può anche essere ubicato geograficamente vicino. Mark Twain non vuole raccontare di Tom Sawyer la vita, ma le sue avventure7.
DUE BORSE DI VIAGGIO
Verne e Salgari parlano degli stessi temi, ma mentre il primo racconta anche le ansie, le stranezze, le aspettative che preludono al viaggio, il secondo ci porta proprio al centro dell'argomento, si è giunti alla meta e tutto il resto seguirà l'inizio del percorso. In Salgari ci sono sotterranee malinconie,
collocazioni in dimensioni oniriche che costituiscono un altrove I due autori sono accomunati da un patrimonio di figure, immagini che possiedono un'identica provenienza. 8. IL PUER E IL FANCIULLINO Per molto tempo si è ritenuto che l'infanzia ritratta da Pinocchio o da "Cuore" fosse capace di definire interamente i rapporti tra adulti e bambini. Pascoli presenta un'ottica in cui i bambini vengono contemplati nella loro alterità, descritti e amati proprio perché diversi, dotati di grande autonomia, sono figure ponte con il mondo adulto. Puer aeternus è un termine della lingua latina che significa "eterno bambino", usato nella mitologia per indicare un dio-bambino che rimane eternamente giovane e utilizzato per la prima volta da Ovidio nelle "Metamorfosi"; il tipico puer conduce di norma una vita priva totalmente d'impegni definitivi, cercando quanto più possibile d'evitare l'assunzione.Di responsabilità tipiche della persona adulta; questo a causa della paura di rimanere imprigionato in situazioni da cui poi difficilmente riuscirebbe a svincolarsi, brama indipendenza e libertà, si irrita davanti a qualsiasi limite e confine impostogli, tendendo a trovare intollerabile qualsiasi limitazione, ma non è Peter Pan.
Il fanciullino dialoga più facilmente con i vecchi mentre sente i giovani lontani da sé.